GLI
STARGATE? LI CREANO GLI E.T.
Viaggiare nell’universo? Possibile in via teorica e grazie ai wormholes, i cunicoli
spaziotemporali tanto cari alla fantascienza. Ma
per crearli, in assenza degli Stargate immaginati dall’omonima serie
fantascientifica o delle “singolarità” alla Star Trek, è necessaria l’esistenza
di una tecnologia aliena.
A sostenerlo è Kip Thorne, scienziato americano,
professore di fisica teorica al California Institute of Technology nonché consulente dei film di Steven Spielberg e di Robert
Zemeckis. Sui celebri cunicoli che collegherebbero punti distanti
dell’universo, dice:
“Quasi certamente non esistono in natura, ma potrebbero
essere creati da civiltà estremamente avanzate e spero
che ci riescano. Oggi, però, sono fuori dalla nostra
portata. Per costruirli avremmo bisogno di una comprensione molto
più profonda delle leggi fisiche”.
Sui tunnel spaziotemporali Thorne
aggiunge: “Ammesso che il varco sia abbastanza grande, un’astronave potrebbe
percorrerlo, entrando in un punto dell’universo e uscendo dall’altra parte. Un
po’ come il buco scavato da un verme in una mela: il percorso tra due punti è
più breve rispetto a quello lungo la superficie.
Il problema è che per tenere
aperte queste gallerie bisognerebbe introdurre un
quantitativo di materia esotica, gravitazionalmente repulsiva, praticamente
impossibile da creare sulla Terra. Probabilmente l’umanità non sarà mai in
grado di sfruttare queste scorciatoie per i viaggi interstellari, ma l’ipotesi
non è in contraddizione con le leggi della fisica…”
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