venerdì 28 ottobre 2016

L'incompleta storia dell'umanità


I ricercatori hanno trovato prove del DNA 
appartenente ad una specie umana sconosciuta

Gli esperti hanno fatto un'altra scoperta da capogiro hanno trovato la prova del DNA appartenente ad una specie umana sconosciuta che esisteva 440 mila anni fa. Nuovi studi hanno dimostrato che gli abitanti delle Isole del Pacifico portano il DNA di una specie umana sconosciuta. Secondo i ricercatori, i nostri antenati sono imparentati con almeno quattro specie di ominidi - e forse di più ancora, che mettono in discussione le nostre origini. 

In un incredibile e complesso rapporto di nuovi studi, sono state scoperte delle prove che sostengono l'idea dell'esistenza di altre specie di ominidi tra i nostri antenati vissuti negli ultimi centinaia di migliaia di anni.

Applicando nuove tecniche di ricerca, gli esperti sono stati in grado di stimare la percentuale di DNA nell'antico ominide attualmente presente nelle persone che vivono. Questo è quanto ci dice il Dr. Ryan Bohlender genetista presso l'Università dello Stato del Texas in grado di trovare le prove di numerosi eventi che si sono incrociati all'interno e all'esterno dell'Africa.
  
I nuovi dati sono stati presentati presso l'American Society of Human Genetics a Vancouver, BC e ci dice quanto poco sappiamo sulle nostre origini e dei nostri antenati che abitavano la Terra centinaia di migliaia di anni fa.

Grazie ad analisi genetiche di europei, asiatici e gli altri con la discendenza non africana, gli esperti sono stati in grado di trovare segni rivelatori che gli antichi umani erano incrociati con i Neanderthal. Come si è visto, alcuni gruppi hanno ereditato fino al quattro per cento del loro DNA da cugini di ominidi estinti.
  
Inoltre, Bolhlender ha scoperto - dopo aver esaminato il tasso di mescolamento genetico nel Neanderthal con le attuali tracce dei Melanesiani - di Denisova, ma anche una quota elevata di un'altra stirpe estinta. Gli esperti hanno concluso che questo misterioso DNA significa che gli antichi melanesiani potrebbero aver convissuto con un terzo gruppo sconosciuto di ominidi.

Il team ha spiegato: "Suggeriamo che un terzo dell'arcaica popolazione sia legata più strettamente ai Neanderthal e Denisova rispetto per gli esseri umani moderni studiati fin qui che interagisse nei genomi dell'Africa nella regione del San (Mali).

"I ricercatori hanno analizzato la quantità di DNA condivise tra Neanderthal e Denisova scoprendo che la terza specie misteriosa probabilmente discendeva dal loro comune antenato circa 440 mila anni fa.

Queste non sono solo speculazioni, ma non vi è nessuna prova genetica che indica chiaramente che un'altra specie parti del sud-est dell'Asia e che nello stesso tempo coesistesse con noi come Denisova. 

Stranamente, mentre i ricercatori 'sapevano' che questa misteriosa specie è esistita in un lontano passato, anche se la prova fisica non è ancora stata trovata. Il fatto è che questa specie misteriosa rimane un profondo mistero che i ricercatori sperano di svelare in un prossimo futuro.

Questo, tuttavia, risale all'inizio dei tempi, gli esperti hanno scoperto quello che credono sia una evidenza cristallina di un'antica specie di esseri umani nascosti direttamente all'interno dei nostri geni. 

Sembra che, dopo tutto, abbiamo ancora una lunga strada da percorrere per comprendere appieno le nostre origini. Fino ad allora, godremo dei numerosi misteri che suggeriscono chiaramente che la storia (così come ci è stata insegnata) è incompleta.  

Il dottor Bohlender ha detto: "Nel complesso, i nostri risultati confermano che l'albero della famiglia umana è più complicato di quanto pensiamo che sia".
Aggiungendo inoltre: "Altre popolazioni arcaiche come i Denisovans, (che noi non conosciamo se non attraverso la genetica) sono suscettibili di essere esistite."

Fonte link:


Gli scienziati trovano 19 pezzi di DNA 
non-umano nel genoma umano

Secondo un nuovo studio, l'otto per cento del nostro DNA è estraneo. In realtà, si compone di frammenti virali non-umani. Il nuovo studio è stato pubblicato  dalla National Academy of Sciences.  

Un recente studio ha rivelato che non vi è letteralmente DNA non umano che risiede nel genoma degli uomini moderni. 

Questo studio viene dopo che un gruppo di ricercatori ha esaminato 2.500 persone della Tufts University of Michigan Medical School. Gli esperti hanno scoperto che il nostro DNA è meno umano e che esistono diciannove pezzi di virus antichi di DNA all'interno del nostro genoma.

Sorprendentemente, la maggior parte degli esperti hanno scoperto il completo modello genetico dell'intero virus entro il 2 per cento delle persone che hanno esaminato. Secondo sciencedaily.com, non è ancora noto se il virus può essere replicato o riprodotto. Ma altri studi sull'antico virus all'interno del DNA ha dimostrato di poter influenzare gli esseri umani che sono portatori.

Il ScienceDaily riporta che lo studio offre una nuova visione sui retrovirus endogeni umani.  Malattie come l'HERV, sono in realtà antiche caratteristiche che possiedono stranamente simili a virus di immunodeficienza umana, il precursore di AIDS.

Gli esperti ritengono che questo virale 'DNA' sia stato tramandato attraverso migliaia di generazioni di esseri umani. Gli autori dello studio sono ancora incerti se gli antichi ceppi di DNA potrebbero causare infezioni.

L'anziano autore e virologo John Coffin, Ph.D. della Tufts University School of Medicine dice che: "Questo è quello che sembra sia in grado di fare il virus infettante, la cosa sarebbe molto interessante se fosse vera, in quanto consentirebbe di studiare un'epidemia virale che ha avuto luogo molto tempo fa".

"Questa ricerca fornisce importanti informazioni necessarie per comprendere come i retrovirus e gli esseri umani si siano evoluti insieme in tempi relativamente recenti."

"Molti studi hanno cercato di collegare questi elementi virali endogeni al cancro e altre malattie, una delle principali difficoltà è stata quella che ancora non li abbiamo effettivamente trovati tutti," questo è quello che dice il Co-primario autore Zachary H. Williams, un Ph.D. studente presso la Sackler School of Graduate Scienze Biomediche presso la Tufts University di Boston.

"Molti più elementi interessanti si trovano solo in una piccola percentuale di persone, il che significa che per trovarli si deve fare lo screening a un gran numero di persone."

"Questa è una scoperta emozionante," dice il Co-primario autore Julia Wildschutte, Ph.D., che ha iniziato a lavorare come studente ricercatore e dottorato nel laboratorio di Coffin presso la Tufts.

 "Si apriranno molte porte alla ricerca, per cercare di capirne di più, abbiamo stabilito in questo lavoro che possiamo utilizzare i dati genomici di più persone rispetto al riferimento del genoma umano per individuare nuovi HERVs. Ma questo ci ha anche dimostrato che alcune persone portano al loro interno questi elementi che non possiamo mappare per averne un riferimento."

Riferimento: http://www.pnas.org/content/113/16/E2326.full.pdf 

Fonte link:
http://www.ancient-code.com/scientists-find-19-pieces-non-human-dna-human-genome/ 

Traduzione e adattamento Nin.Gish.Zid.Da 

giovedì 27 ottobre 2016

la "cospirazione" dei globalisti

 

L'oscura agenda dietro l'aperto confine del globalismo 

Quando le persone non hanno familiarità con il movimento della libertà inciampano sul fatto innegabile della "cospirazione" del globalismo, tendono a cercare facili risposte per comprendere di cosa si tratta e perché esista. Oggi, la maggior parte delle persone sono state condizionate a percepire gli eventi da un punto di vista del frainteso "rasoio di Occam" - hanno erroneamente supposto che la spiegazione più semplice è probabilmente quella giusta.

In realtà, questo non è ciò che rasoio di Occam Unisce. Invece, per riassumere, si afferma che la spiegazione più semplice (date le prove a portata di mano) è probabilmente la spiegazione giusta.

E' ben noto e documentato che da decenni la spinta verso il globalismo è uno sforzo deliberato e concentrato da parte di una selezionata "élite"; finanzieri internazionali, banchieri centrali, leader politici e i numerosi gruppi esclusivi componenti di esperti. Spesso ammettono apertamente i loro obiettivi per la totale globalizzazione nelle proprie pubblicazioni, forse credendo che in ogni caso la gente comune non istruita non li avrebbe mai letti. Carroll Quigley, mentore di Bill Clinton e membro del Council on Foreign Relations (CFR), è spesso citato con aperte ammissioni al regime generale:

"Lo scopo dei poteri del capitalismo finanziario di vasta portata è quello che, niente di meno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l'economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in modo feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto, da accordi segreti arrivati dai frequenti incontri e conferenze. L'apice dei sistemi doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea, Svizzera; una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali di tutto il mondo e da imprese private. Ogni banca centrale ... cerca di dominare il suo governo con la capacità di controllare i prestiti del Tesoro, di manipolare scambi con l'estero, di influenzare il livello di attività economica nel paese, e di influenzare i politici cooperativi dai successivi benefici economici nel mondo degli affari."- Carroll Quigley, tragedia e speranza

Le persone dietro lo sforzo di far rispettare il globalismo sono legati insieme da una particolare ideologia, forse anche una religione dello stesso culto, in cui si immagina un ordine mondiale, come descritto nella Repubblica di Platone. Essi credono di essere "scelti" o dal fato, il destino o geneticamente a governare come re o filosofi sopra tutti noi. Essi credono di essere i più saggi e i più capaci che l'umanità ha da offrire, e che attraverso mezzi evolutivi, possono creare  il caos e l'ordine dal nulla sulla volontà della società.

Questa mentalità è evidente nei sistemi che costruiscono e sfruttano. Ad esempio, le banche centrali, in generale, non sono altro che un meccanismo per guidare le nazioni in perenne debito, svalutazione della moneta, e in ultima analisi, la riduzione in schiavitù attraverso la diffusa estorsione economica. La fine del gioco per le banche centrali è, credo, l'innesco di una storica crisi finanziaria, che può quindi essere utilizzata dalle élites come leva per promuovere la completa e globale centralizzazione come l'unica soluzione praticabile.

Questo processo di economie destabilizzanti delle società non è diretta dai responsabili delle diverse banche centrali. E' Invece diretta da parte delle istituzioni ancora più centralizzate e globalizzate come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca dei Regolamenti Internazionali, come viene indicato e rivelato nei tradizionali articoli come: governare il mondo del denaro pubblicato da Harpers Magazine.

Inoltre, le troviamo anche attraverso le parole dei globalisti sulla campagna per un "nuovo ordine mondiale" che non è destinata ad essere volontaria.

"... Quando la lotta sembra essere alla deriva, sicuramente verso una socialdemocrazia mondiale, ci possono essere ancora molto grandi ritardi e delusioni prima che diventi un sistema mondiale efficace e benefico. Innumerevoli persone ... odieranno il nuovo ordine mondiale ... e moriranno protestando contro di esso. Quando tentiamo di valutare la sua promessa al popolo, in forma piuttosto galante e graziosa di aspetto, dobbiamo tenere a mente il disagio di una generazione o più di malcontenti"-. HG Welles, Fabian socialista e autore di The New World Order

"In breve, la 'casa dell'ordine mondiale' dovrà essere costruita dal basso verso l'alto piuttosto che dalle stanze alte verso il basso. Essa sarà simile a un grande 'fiume in piena espansione con confusione e ronzio,' si può utilizzare la famosa descrizione di William James 'piuttosto di una realtà, è un fine corsa intorno alla sovranità nazionale, che erode pezzo per pezzo, compirà molto di più del vecchio attacco frontale". - Richard Gardner, membro della Commissione Trilaterale, pubblicato in numero degli affari esteri nell'aprile 1974

"Il Nuovo Ordine Mondiale non può avvenire senza la partecipazione degli Stati Uniti, e di come noi siamo l'unico componente più significativo. Sì, ci sarà un Nuovo Ordine Mondiale, e costringerà gli Stati Uniti a cambiare le sue percezioni"-.
Henry Kissinger, Consiglio Azione Mondiale, 19 aprile 1994

Potrei citare i globalisti tutto il giorno, ma penso che non si otterrebbe un'idea generale. Mentre alcune persone vedono la globalizzazione come una "propaggine naturale" del libero mercato o l'inevitabile risultato del progresso economico, la realtà è che la spiegazione più semplice (date le prove a portata di mano) è che il globalismo è una vera e propria guerra condotta contro l'ideale di popoli sovrani e le nazioni. Si tratta di una guerra una guerriglia, o guerra di quarta generazione, condotta da un piccolo gruppo delle élite contro il resto di noi.

Un elemento significativo di questa guerra riguarda la natura dei confini. Confini di nazioni, stati, città e anche villaggi, non sono solo  linee su una mappa o di barriere invisibili nella sporcizia. Questo è ciò che le élite e i media mainstream vorrebbero farci credere. Invece, il confine se applicato correttamente rappresenta dei principi; o per lo meno, si suppone essere la sua funzione.

Gli esseri umani sono i costruttori di comunità naturali; siamo costantemente alla ricerca di altre comunità con menti e usi diversi, perché ci rendiamo conto che inconsciamente gruppi di individui che lavorano insieme possono (spesso, ma non sempre) fare di più. Detto questo, gli esseri umani hanno anche una naturale tendenza ad apprezzare la libertà individuale e il diritto di associazione di volontariato. Non ci piace essere costretti ad associarsi con persone o gruppi che non sono titolari di valori simili.

Le culture erigono delle frontiere perché, francamente, la gente ha il diritto di controllare coloro che desiderano aderire e partecipare ai loro sforzi. Le persone hanno anche il diritto di discriminare chiunque non condivida i loro valori fondamentali; o, in altre parole, abbiamo il diritto di rifiutare l'associazione con altri gruppi e ideologie che sono distruttive per i nostri fondamenti.

È interessante notare che, i globalisti ed i loro portavoce sosterranno che, rifiutando di associarsi con coloro che potrebbero minare i nostri valori, siamo noi che stiamo violando i loro diritti. Vedete come funziona?

I globalisti sfruttano la parola "isolazionismo" come vergogna nei campioni di sovranità agli occhi del pubblico, ma non c'è vergogna nell'isolamento in cui tali principi come la libertà di parola e di espressione o il diritto di autodifesa sono lineari. Non c'è niente di sbagliato con l'isolamento di un modello economico prospero da modelli economici senza successo. Forzare una decentrata economia di libero mercato per adottare un'amministrazione feudale attraverso le banche centrali e il governo finirà per distruggere quel modello. Forzare un'economia di libero mercato con una socialista economia fiscale interdipendente molto probabilmente potrà minare quella cultura. Proprio come l'importazione di milioni di persone che si nutre con differenti valori di una nazione dopo che ha avuto su di essa una spinta socialista, è una ricetta per il collasso.

Il punto è, che alcuni valori e strutture sociali si escludono a vicenda; non importa quanto duramente si tenta di integrare, certe culture non possono mai essere omogeneizzate con le altre culture. È possibile eliminare una sola cultura per fare spazio ad un'altra, in un mondo con meno confini. Questo è ciò che i globalisti perseguono. La religione elitaria è il più grande scopo dietro le politiche delle frontiere aperte e la globalizzazione - per annientare la concorrenza ideologica in modo che l'umanità pensi di avere un'altra scelta. Il gioco fine ultimo dei globalisti non è quello di controllare i governi (i governi non sono altro che uno strumento). Piuttosto, il loro gioco finale è di ottenere l'influenza psicologica totale e, infine, il consenso delle masse.

Varietà e scelta devono essere rimossi dal nostro ambiente in modo che il globalismo possa fare il suo lavoro, che è un bel modo per dire che molte persone dovranno morire e molti principi dovranno essere cancellati dalla coscienza pubblica. Le élite sostengono che il loro concetto di una singola cultura mondiale è il principio apice del genere umano, e che non vi è alcun bisogno di confini perché nessun altro principio è superiore al loro. Fino a quando i concetti di confini continuano ad esistere c'è sempre la possibilità di un aumento di differenti e distinti ideali e l'aumento di competizione con la filosofia globalista. Questo è inaccettabile per le élite.

Questo ha portato a un non così sottile meme propagandistico che le culture che valorizzano la sovranità sul globalismo sono in qualche modo in ebollizione nei potenziali calderoni del male. Oggi, con la crescente ondata di movimenti anti-globalismo, l'argomento nella corrente principale è che "populisti" (conservatori) sono di una classe inferiore e ignoranti e sono un set di elementi pericolosi atti a rovesciare la "pace e la prosperità" offerta da mani globaliste. In altre parole, siamo trattati come bambini che scarabocchiano con il dito immerso nella vernice su gioconde finemente lavorate. Ancora una volta, Carroll Quigley promuove (o prevede) che questa propaganda è in anticipo di decenni quando si discute la necessità di "lavorare all'interno del sistema" per il cambiamento invece di lottare contro di esso:

"Per esempio, ho parlato della piccola borghesia che in futuro, potrebbe rivelarsi come la spina dorsale del fascismo. Penso che questo possa accadere. I membri del partito nazista in Germania sono stati costantemente collocati nella media delle classi più basse. Credo che i movimenti di destra in questo paese siano quasi generalmente in questo gruppo "- Carroll Quigley, da Dissent:. Ne abbiamo bisogno?

Il problema è che queste persone si rifiutano di confrontarsi con i frutti della globalizzazione che si sono osservati finora. I globalisti hanno avuto libero sfogo sopra la maggior parte dei governi del mondo per almeno un secolo, se non di più. Come conseguenza delle loro influenze, abbiamo avuto due guerre mondiali, la Grande Depressione, la grande recessione, che è ancora in corso, troppi conflitti e genocidi regionali a contare e l'oppressione sistematica di agenti liberi imprenditori, inventori e le idee, al punto che ora stiamo soffrendo dalla stagnazione sociale e finanziaria.

I globalisti sono stati al potere per lungo tempo, tuttavia, l'esistenza dei confini è colpa della tempesta di crisi che abbiamo sopportato negli ultimi cento anni? Campioni della libertà sono chiamati "deplorevoli" populisti e fascisti, mentre i globalisti schivano la colpa come viscide e striscianti anguille?

Questa è la migliore carta che i globalisti hanno nella manica, ed è il motivo per cui continuo a sostenere che essi hanno intenzione di consentire i movimenti conservatori ad ottenere il potere politico nel prossimo anno, solo per staccare internazionalmente la spina della vita fiscale  che ci sostiene incolpandoci della risultante tragedia.

Non vi è alcun briciolo di prova per sostenere l'idea che la globalizzazione, interdipendente e la centralizzazione funzionino realmente. Basta solo esaminare il presente incubo economico e l'immigrazione nell'UE per capire questo. Così, i globalisti ora sostengono che in realtà il mondo non è abbastanza centralizzato. Giusto; sosterranno che abbiamo molto più bisogno di globalizzazione, non di meno, per risolvere i problemi del mondo.

Nel frattempo, i storicamente principi di sovranità dovranno essere demonizzati - il concetto di culture distinte costruite su credenze separate deve essere psicologicamente identificato con il male dalle generazioni future. In caso contrario, i globalisti non saranno mai in grado di stabilire con successo un sistema globale senza frontiere.

Immaginate, per un attimo, in un'epoca, non molto lontana, in cui il principio di sovranità sia considerato così aberrante, così razzista, così violento e velenoso che ogni individuo possa essere indotto a provare vergogna o addirittura punito dal collettivo per anelare la sovranità. Immaginate un mondo in cui la sovranità e il conservatorismo siano tacciati come i nuovi "peccati originali" fino alla generazione successiva; idee pericolose che quasi hanno determinato l'estinzione dell'uomo.

Questa prigione mentale è dove i globalisti vogliono portarci. Siamo in grado di liberarci, ma questo richiederebbe una completa inversione del modo in cui partecipiamo nella società. Abbiamo bisogno di una significativa rivolta delle associazioni di volontariato. Una spinta per il decentramento al posto della globalizzazione. Migliaia e migliaia di gruppi di volontari incentrati sulla localizzazione, l'autosufficienza e la vera produzione. Dobbiamo agire per costruire un sistema che si basa su ridondanza invece di fragile interdipendenza. Abbiamo bisogno di tornare a un'epoca con molti confini, non di meno confini, fino a quando ogni stesso individuo sia libero di partecipare a qualsiasi gruppo sociale o adoperare quello che crede sia meglio per lui, così come la connessione a difendersi contro le persone che cercano di sabotarlo; una società volontariamente tribale priva di associazioni forzate.

Naturalmente, questo sforzo avrebbe richiesto sacrifici inimmaginabili e una lotta che probabilmente potrebbe durare per una generazione. Questo vuole essere solo un suggerimento altrimenti direi una bugia. Non posso convincere nessuno di questo ipotetico modello che valga la pena di quel sacrificio in un potenziale futuro. Non ho idea se sia o non sia. Posso solo sottolineare che il dominato mondo globalista in cui viviamo oggi è chiaramente destinato a fallire. Possiamo discutere su ciò che viene dopo, dopo aver rimosso la testa dalla ghigliottina.

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L'Est di Putin contro la globalizzazione occidentale: 
si fondono in un Nuovo Ordine Mondiale
Con tutti i presunti punti di conflitto - Ucraina, Siria, Cuba, Iran, e altro ancora - tra l'uomo forte russo Vladimir Putin e l'Occidente, l'idea che la Russia e i suoi alleati potrebbero un giorno "emergere" o "convergere" con gli Stati Uniti anche se questo potrebbe suonare ridicolo. Eppure, come vedremo, che è l'ultimo piano, e lo è stato per decenni, se non di più. Infatti, anche le presunte "crisi" e "tensioni" tra "Oriente" e "Occidente" - in gran parte prodotte per il consumo pubblico - stanno contribuendo a guidare questo processo. Un po' dietro le quinte, ma difficilmente in totale segretezza, Putin e le sue presunti nemesi tra l'istituzione di un governo-occidentale per la promozione globale stanno infatti lavorando insieme verso quello che chiamano un "Nuovo Ordine Mondiale".

A questo scopo, i globalisti stanno a lungo avanzando l'idea (che
essi chiamano "convergenza"). In sostanza, il mondo deve essere governato sotto un unico regime globale, Est e Ovest, Terzo Mondo e primo mondo, dovranno tutti "convergere" - incontrandosi nel mezzo, forse. (Vedi il nostro articolo correlato Putin: 'Nuovo Ordine Mondiale la chiave del gioco.') Negli ultimi decenni, tuttavia, è diventato chiaro che il regime consiste nel fare più gli Stati Uniti d'Europa come la Cina e la Russia, piuttosto che il contrario, facendo leva sul pubblico da entrambi i lati per accelerare il processo. 
Leggi l'articolo in lingua inglese QUI
Occhio! Non è tutto oro quello che brilla  

Traduzione e adattamento Nin.Gish:Zid.Da

mercoledì 26 ottobre 2016

"un gruppetto di pretoriani di sicuro affidamento"

Obama: un presidente col vizietto della guerra mondiale

di Michele Rallo
Tutto iniziò negli anni ’90 del secolo scorso, quando gli unici veri vincitori della Seconda guerra mondiale – quelli che comunemente chiamiamo “i poteri forti” – decisero che si poteva ormai fare a meno dell’esistenza di un avversario-schermo come l’Unione Sovietica. Ne venne decretata allora la dissoluzione, facendo ben attenzione a porre alla guida della Russia e dei Paesi ex-satelliti un gruppetto di pretoriani di sicuro affidamento; con il compito (da taluni accettato anche in buona fede) di “fare le riforme” e di gestire la svendita dell’intera economia di quei Paesi a pro delle multinazionali americane.

A Washington, al tempo, regnava il Clinton-marito (1993-2001); e a Mosca, messo da parte l’ingenuo sognatore Gorbaciov, imperava Boris Nikolaevič Eltsin, alias Corvo Bianco (1992-1999). È soltanto la mia “opinione eretica”, naturalmente, ma entrambi – consapevoli o meno – erano due modesti ingranaggi del grande progetto di un “governo mondiale” della finanza da realizzarsi sulle ceneri degli Stati nazionali, USA compresi. Il primo step di quel disegno prevedeva la fine della potenza (politica, economica, militare) della Russia, la neutralizzazione delle potenzialità europee (l’Unione cosiddetta Europea nasce nel 1992) e l’emergere degli Stati Uniti d’America come unica superpotenza dell’intero globo. Il passo successivo sarebbe stato, probabilmente, la liquidazione anche della potenza USA (ostaggio di un debito pubblico al cui confronto il nostro sembra uno scherzo) e l’ufficializzazione del governo mondiale della finanza. Fantapolitica? Non credo proprio.

Ma torniamo alla Russia. In quegli anni – e questa non è un’opinione più o meno eretica ma la storia documentata – la sua economia era massacrata, derubata dagli oligarchi e dalle privatizzazioni, la macelleria sociale era al parossismo, i pensionati chiedevano materialmente l’elemosina agli angoli delle strade (li abbiamo visti tutti nei telegiornali del tempo), gli impiegati statali e i militari restavano senza stipendio, e chi poteva vendeva al mercato nero ciò che riusciva a rubare (compresi gli armamenti e la componentistica nucleare).

Poi, verso la fine del 1999, uno di quelli che una volta si chiamavano “gli accidenti della storia” aprì le porte del Cremlino a un ex funzionario del KGB, Vladimir Vladimirovič Putin, e la musica cambiò immediatamente. Per farla breve: oggi la macelleria sociale è soltanto un ricordo, i pensionati arrivano a fine mese, lo Stato paga gli stipendi e gli ufficiali non si sognano più di mettere in vendita piccole atomiche “tattiche”. 
E non solo questo: la Russia ha ripreso gradualmente un ruolo dignitoso sulla scena mondiale, impedendo che gli Stati Uniti assurgessero al ruolo di unica superpotenza e bloccando così il ruolino di marcia del “nuovo ordine mondiale”.

Di fronte a un tale delitto di lesa maestà (la maestà del denaro, s’intende), alcuni settori della politica e della finanza mondialista hanno reagito nel modo peggiore: alzando il livello dello scontro e moltiplicando le provocazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di “contenere” l’attivismo del Cremlino. L’obiettivo reale – a modesto parere del sottoscritto – è quello di provocare una reazione russa che possa giustificare la “risposta” militare di una NATO che è ormai soltanto il paravento del colonialismo americano in Europa.


I più attenti fra i miei lettori ricorderanno forse un articolo da me scritto per “La Risacca” nell’ottobre 2011. Si intitolava – tanto per non restare nel vago – “Qualcuno prepara la terza guerra mondiale”, e vi si affermava fra l’altro: «Secondo taluni analisti, l’unico mezzo che gli USA hanno per sovvertire questa situazione è quello di provocare una guerra di vaste dimensioni che possa portare ad un generale rimescolamento di carte in alcuni “teatri” di vitale interesse: il Medio Oriente, innanzitutto, al confine tra Africa ed Asia; il Mediterraneo, al confine tra Europa ed Africa; ed il Caucaso, alla periferia della sempre temibile Russia».

E continuavo: «Al centro del mirino, in questo momento, c’è la Siria. (…) Ma l’obiettivo vero è l’Iran. (…) È a quel punto che si aprirebbero gli scenari più pericolosi: Russia e Cina, infatti, non potrebbero assistere passivamente alla distruzione dell’Iran – loro importantissimo alleato e partner commerciale – e potrebbero essere spinte ad intervenire. Ecco l’evenienza che potrebbe preludere ad una terza guerra mondiale».


Certo, quell’analisi è “datata”. In questi ultimi cinque anni la mina iraniana è stata in parte disinnescata; ma, in compenso, un altro micidiale focolaio è stato acceso in Ucraina: qui gli Stati Uniti hanno finanziato una rivolta armata che ha destituito il Presidente filorusso – democraticamente eletto – e portato al potere il solito gruppetto di “democratici” filo-americani. 
Poi c’è stata la Libia e, infine, il tentativo di dare il colpo di grazia alla Siria, anche a costo di favorire la creazione di un “califfato” terrorista che si ritagliasse una generosa porzione di territori siriani e iracheni. Ma l’intervento della Russia ha sparigliato le carte, costringendo gli americani a fare anche loro qualcosa per contrastare i taglia-gole. Salvo – naturalmente – a “sbagliare”, bombardando i siriani e favorendo la difesa dell’ISIS, com’è avvenuto qualche giorno fa.

In tutto ciò, il povero Barack Hussein Obama – 44° Presidente degli Stati Uniti agli sgoccioli di un modestissimo mandato nonché incredibile Premio Nobel per la Pace – vede ogni giorno di più la propria immagine appannata, sfocata, malferma. Ha chiuso la sua carriera con la sconfitta in Siria, con l’affronto della Brexit e con la bocciatura del suo progetto di imporre all’Unione Europea un trattato-capestro di cosiddetto libero scambio. L’ultimo colpo basso lo ha ricevuto dai compatrioti della rivista “Forbes”, massima autorità mondiale in materia di ricchi e famosi. Fino ad ieri, nella graduatoria degli “uomini più potenti del mondo” il Presidente degli Stati Uniti era immancabilmente al primo posto. Oggi al primo posto c’è Putin, al secondo Angela Merkel, e lui – il povero Premio Nobel – solamente al terzo. Potete controllare voi stessi, digitando su Google “più potenti forbes”.
È questo il clima in cui è maturata l’ultima provocazione: quella dell’annunzio di una “guerra cibernetica” contro la Russia. Mosca ha risposto che gli Stati Uniti “scherzano col fuoco”. Speriamo che ci si fermi agli scherzi, se così vogliamo chiamarli. Speriamo che Putin – come ha fatto finora – mantenga i nervi calmi e non cada nella trappola di rappresaglie e contro-rappresaglie. Perché il pericolo di una guerra mondiale è tutt’altro che remoto. Peraltro, la linea del fronte non sarebbe in America, ma qui, in Europa.

E noi, in aggiunta, siamo tanto coglioni da mandare i nostri soldati a partecipare ai giochetti provocatori della NATO ai confini della Russia.
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Wikileaks Tracked to Haifa, Trump’s Real Campaign Headquarters 
and more, much more 
Una versione diametralmente opposta su Wikileaks ....

Coloro che pensano che Wikileaks si stia muovendo contro Hillary naturalmente, non presta attenzione,  molti non prestano attenzione - non riescono a notare quali sono gli obiettivi di Wikileaks e a che cosa serve. Wikileaks vuole destabilizzare la Russia, hanno intenzione di usare gli Stati Uniti per farlo, il risultato sarà il caos. 
L'articolo è ben documentato in questo link e nel video al suo interno:
http://www.veteranstoday.com/2016/10/24/wikileaks-tracked-to-haifa-trumps-real-campaign-headquarters/

lunedì 24 ottobre 2016

L'aspetto occulto di un conflitto crescente


TOTALE PAZZIA
Cresce l'Ombra di una Possibile Guerra Nucleare
13 ottobre 2016
dal Sito Web ElRobotPescador
traduzione di Nicoletta Marino
Versione originale in inglese
 

Il politico ultra-nazionalista russo e alleato politico di Putin, Vladimir Zhirinovsky, capo del Partito Liberale Democratico di Russia ha dichiarato in un'intervista alla Reuters che se il candidato presidenziale degli Stati Uniti, Donald Trump non arriva al potere, scoppierà una guerra nucleare con la Russia.

"Gli Americani devono eleggere Donald Trump presidente il prossimo mese o prepararsi per una guerra nucleare" ha dichiarato Zhirinovsky, un politico radicale conosciuto per le sue dichiarazioni altisonanti.
Vladimir Zhirinovsky  

Ecco le parole del politico russo noto per la sua retorica esegetica:

"il candidato repubblicano è l'unica persona capace di allentare le tensioni tra Mosca e Washington scatenatesi su diversi temi come l'attuale crisi della Siria".

"Invece, l'ex segretaria di Stato americana e attuale rivale di Trump, la democratica Hillary Clinton, potrebbe scatenare una Terza Guerra Mondiale", avverte Zhirinovsky, un alleato di Vladimir Putin, durante l'intervista pubblicata mercoledì.
Secondo questo legislatore russo appartenente al partito che ha guadagnato il terzo posto nelle ultime elezioni parlamentari:
"le relazioni tra Russia e Stati Uniti non potrebbero essere peggiori. L'unica maniera per farle peggiorare sarebbe l'inizio di una guerra".
Coloro che voteranno il prossimo 8 novembre negli Stati Uniti
"devono rendersi conto che stanno votando per la pace sul pianeta Terra" se eleggono Trump. Però, se le urne daranno il responso di vittoria alla candidata democratica" è la guerra. Sarà un breve film. Sarà Hiroshimas e Nagasakis dappertutto".
Zhirinovsky assicura che se il magnate arriva al potere, gli Stati Uniti si allontanano da quanto sta succedendo in Ucraina o in Siria e Irak. Effettivamente: 
"la Clinton è una persona pericolosa".
Con lei gli Stati Uniti continueranno a intervenire negli affari di altri paesi.
"Lei potrebbe iniziare una guerra nucleare".

Non è l'unico che la pensa così.

Già in agosto l'economista, scrittore e analista politico Paul Craig Roberts, ha parlato nella stessa maniera…

"Un voto per Hillary è un voto per una guerra nucleare. Se Hillary riesce a insediarsi nello Studio Ovale, pronostico una guerra nucleare prima che termini il suo primo mandato. Un voto per Hillary è un voto per una guerra nucleare".

"Sappiamo che Hillary, come Bill, è bugiarda. Sappiamo che Hillary è una guerrafondaia.

Sappiamo che Hillary ha reso le dichiarazioni più irresponsabili mai pronunciate da un candidato presidenziale quando affermò che il presidente della Russia era il nuovo Hitler, portando così le tensioni tra gli Stati Uniti e la Russia ad un livello più alto di quello della Guerra Fredda.

Sappiamo che Hillary si allea con i neo-conservatori e che crede nell'ideologia dell'egemonia mondiale degli Stati Uniti che può portare ad una guerra contro la Russia e la Cina."
Un'altra figura importante che ha avvertito il pericoloso divenire dei fatti è il Vice primo Ministro turco Numan Kurtulmus, che ha affermato che: 
"Il mondo è sull'orlo di una grande guerra globale".
Numan Kurtulmus

"Il conflitto siriano è divenuto una "guerra suppletiva tra le due super potenze della Guerra Fredda, Russia e Stati Uniti. Se questa guerra suppletiva continua, gli Stati Uniti e la Russia arriveranno alla guerra.

Il mondo è sul filo di una grande guerra regionale o globale".
Riguardo a questa possibile "guerra nucleare" di cui si parla da mesi, ci sono notizie recenti che non invitano certo alla tranquillità.

La Russia spara con successo 3 missili balistici intercontinentali nello stesso giorno. 
Le Forze Armate russe hanno realizzato tre lanci con successo di missili balistici a lunga gettata, come esempio delle prove da combattimento delle Forze Missilistiche di denominazione strategica.
I lanci sono stati effettuati da diverse parti del paese.

Ecco cosa riporta la Web Sputnik… 
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, durante la conferenza sulla sicurezza tenutasi a Berlino, ha detto che l'Alleanza atlantica inizia una tattica per intimidire la Russia: si pianifica il rafforzamento dell'infrastruttura e il dispiegamento di un nuovo tipo di proiettili vicino alla frontiera russa. 
Precedentemente, l'Amministrazione Nazionale per la Sicurezza Nucleare (NNSA) ha riportato che gli Stati Uniti avevano provato con successo le bombe con capacità nucleare moderna B61-7 y B61-11.

Gli esperti non escludono che queste armi saranno situate nelle basi NATO d'Europa per il 2020, il che aumenterebbe in maniera significante la capacità bellica dell'Alleanza.

Poi, il Capo del Pentagono, Ashton Carter, ha detto in più di un'occasione che tali misure servono da contrappeso alle presupposte "ambizioni aggressive della Russia".
 
Lo spiegamento in Europa di un'arma di tale precisione costituisce un problema serio per Mosca.

Il direttore del Progetto di Informazione Nucleare della federazione degli Scienziati Americani, Hans Kristensen, ha detto che:

"la NNSA sta sviluppando la prima bomba controllata a caduta libera per installarla sugli aerei da combattimento polivalenti F-35", che entreranno in servizio nella basi aeree dell'Alleanza che si trovano nei paesi baltici nel 2020.
Ha quindi aggiunto:
"è la modernizzazione nucleare più grande da parte della NATO dalla decade degli anni 80".
Per raggiungere le basi militari russe e il suo Ministero della Difesa dalle basi della Regione baltica, i caccia americani impiegherebbero solo alcuni minuti.

Il vice ministro della Difesa russo, Anatoli Antónov, ha spiegato che la bomba B61-12 è un'arma a doppio uso: può essere utilizzata come un elemento di armi strategiche lanciata da bombardieri pesanti e come una testata nucleare lanciata da aerei tattici.
L'esperto ha precisato che:
"I piani degli Stati Uniti sono di natura provocatoria e contraddicono le affermazioni di Washington sul suo impegno per il disarmo nucleare"

E' ovvio che in queste circostanze la Russia è obbligata a preparare delle contromisure dirette ad attualizzare i sistemi di difesa aerea sui suoi confini occidentali.

Però, il Ministero della Difesa del paese potrebbe considerare di impiegare le sue basi militari nei paesi dove le aveva avute in passato, Vietnam e Cuba compresi.
"I nostri cacciabombardieri a Cuba preoccuparono molto gli Stati Uniti e Washington ci chiamerà a negoziare per diminuire il livello di minaccia sia nei paesi baltici sia nei Caraibi", queste le parole dell'esperto militare Yuri Netkáchev.
Come si può vedere, è allucinante la leggerezza con cui ultimamente si parla di "guerra nucleare". 
Il problema, però, risiede nel fatto che crediamo sia impossibile una guerra nucleare perché secondo vecchi schemi basati sulla mutua distruzione dei contendenti.
E forse la guerra nucleare che si sta pianificando, si centra sull'uso di artefatti di valore tattico destinati a distruggere determinate infrastrutture del nemico, in ciò che non sarebbe altro che l'estensione di una guerra convenzionale.

Se così fosse, allora ci troveremmo davanti a una guerra pianificata da ambedue le parti in cui

"si rispetteranno determinate regole di scontro".
A questo livelli, è difficile dirimere la vera minaccia da ciò che sono solo prese di posizione o sproloqui minacciosi tra i due contendenti.

Comunque sia chi ne pagherà le conseguenze saremo noi…
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COMMENTO (E CONFESSIONE PERSONALE) DI 'EL ROBOT PESCADOR':

Generalmente, in questo blog mi sono limitato a esporre informazioni estratte dalla rete e provenienti da diversi ambiti a volte insieme a analisi appropriate.
Sono poche le volte, però, in cui espongo le sensazioni interiori che le notizie producono su di me , oltre ogni ragionamento.

Ma i n questo caso, faccio un'eccezione e commenterò ciò che provo nella speranza che alcuni lettori facciano lo stesso ed esprimano (se lo desiderano) quali sono i loro sentimenti per il conflitto che viviamo.

So che quanto dirò qui di seguito potrebbe sembrare a molti lettori una stupidaggine o una pazzia.

Ma per una ragione che non arrivo a definire con parametri razionali, ho l'intima sensazione che CI STANNO PRENDENDO IN GIRO.

Gira e rigira, però dentro di me non posso eliminare questa sensazione
Forse perché voglio ingannarmi, o perché non voglio accettare la possibilità che dovremo vivere una grande guerra in pochi mesi o anni.

Nella mia testa, però, c'è una vocina che non vuole zittirsi e che mi dice che tutto quanto stiamo vivendo (malgrado i milioni di morti e la distruzione che stanno avvenendo) sa molto di inganno. Da tutte e due le parti...

E' come su tutti si fossero messi d'accordo nel voler impaurire la popolazione.

Non vi ingannerò: non ho nessuna spiegazione razionale per questa sensazione personale; tutto quello che vedo e ascolto mira proprio nella direzione opposta. Pertanto mi posso sbagliare.

Non posso però evitare di sentire che c'è un aspetto occulto in tutto questo conflitto crescente.

E' come se tutta questa probabile guerra mondiale fosse un pretesto per la realizzazione di un altro tipo di manovra che non ci aspettiamo. Come se ci minacciassero con una grande guerra mondiale che "distruggerà tutto" però all'ultimo momento apparirà "una soluzione" forse veicolata per mezzo di un certo "tipo di fenomeno o evento" tale da farci accettare "la soluzione proposta" come "l'unica opzione per salvarci dalla catastrofe".

So che molti penseranno "all'arrivo degli UFO e degli extraterrestri", agli "anticristo che scendono dal cielo" e a altre "fantasie" abilmente infiltrate nella rete in questi ultimi anni.


Non so dove saranno diretti i colpi (visto che ho parlato di un possibile contatto extraterrestre orchestrato in precedenti articoli a mo' di ipotesi).

Ultimamente, inoltre, siamo stati sottoposti a un bombardamento costante di informazioni sulla colonizzazione di Marte. Ma forse tutto potrebbe essere veicolato attraverso qualcosa di molto più mondano e meno fantasioso.

Ripeto: so che non ha senso perché tutte le prove e gli indizi puntano in altra direzione.

C'è, però, qualcun altro che abbia la sensazione che tutta questa minaccia di terza guerra mondiale non sia altro che una manovra orchestrata e che in realtà ci stanno preparando qualcos'altro?
Fonti
Fonte: 

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Navi e missili, e se questa guerra ora ci esplodesse addosso?
Articolo di libreidee.org

Enki e l’ordine mondiale – e la battaglia continua ancora oggi

COSA ACCADE NEI NOSTRI CIELI? - GIORGIO PATTERA

L’OZONO POTREBBE INDEBOLIRE UNO DEI PIÙ IMPORTANTI MECCANISMI DELLA TERRA

Una nuova classe globale che modella il nostro futuro comune in base ai propri interessi

Gli umani non sono sovrappopolati - Stiamo invecchiando e diminuendo

Li chiamano effetti collaterali - quando sapevano che sarebbe successo ... Essi sapevano che questo

E c'è chi ancora nega affermando che non siamo una colonia USA…

GUARDA IL CIELO! CHE COSA STANNO FACENDO?

Come osano? come osano fare questo? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

Perché questa mancanza di interesse dei nostri cieli?

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