Versione
riveduta e ampliata (2011)
Di Alessandro Demontis
Millenni
fa un gruppo di individui ha
voluto creare due personaggi fittizzi, Yahweh e Satana, e ha portato
avanti, con metodi subdoli, questa nuova concezione fino ai giorni
nostri. Se per creare la figura di Yahweh sono stati utilizzati
principalmente due dei famosi 'Anunnaki' mesopotamici, per la
creazione del personaggio Satana ne sono stati usati fondamentalmente
quattro, i cui caratteri sono stati fusi in un' unica entità
dalle (presunte) molteplici sfaccettature.
L' opera, pur così
lontana nel tempo e grandiosa, non è in realtà così
complessa come si potrebbe pensare: é bastato semplicemente
creare questi personaggi e 'imporli' al principio a suon di guerre di
conquista. Il popolo ebraico, militarmente molto forte potendo
contare al proprio interno elementi di gruppi etnici da sempre dediti
all' arte delle armi, ha conquistato con la spada e con i soldi
tantissime terre e popolazioni. Il resto, purtroppo, l' ha fatto la
natura umana e la sua innata mancanza di responsabilità.
Sopratutto con la nascita della parte più subdola del
post-ebraismo, il Cristianesimo, l' uomo si é macchiato di
azioni riprovevoli con la giustificazione di rivalersi da decenni di
persecuzione da parte dell' Impero Romano.
E quando il Cristianesimo
(che ancora non era codificato e standardizzato) riuscì a fare
breccia a Roma, si vide la strada spianata per la 'conquista'
definitiva. Conquista che continua ancora oggi e che nel corso di
questi ultimi due millenni ha prodotto una serie lunghissima di
tragedie ovunque si sia affacciato, in qualsiasi arco storico. Sempre
con la scusa di portare 'la Parola del Signore' agli 'infedeli ed
incivili'. Una parola d' Amore, viene detto, ma imposta con la spada,
con la corruzione, con le connivenze tra Stato e Chiesa, sfruttando
l' ignoranza di molti fedeli e di molti ministri del culto che,
lasciatisi abbindolare dal fasullo messaggio propagandato, credevano
e credono di essere nel giusto. Ma bando alle ciance, e torniamo ai
nostri quattro personaggi mesopotamici utilizzati per creare Satana.
Analizziamoli e conosciamoli uno per uno.
ENKI
Era uno dei massimi
dingir Anunnaki, il grande scienziato, sapiente signore che conosceva
ogni cosa. Se c' era, a Sumer, un personaggio dal quale Ishkur /
Yahweh poteva rubare la caratteristica dell' onniscenza, era proprio
Enki. Era il figlio maggiore di Anu, capo supremo 'ad honorem' di
tutti i dingir. Non era però il suo erede ufficiale, titolo
che spettava a un altro figlio: Enlil (Signore del vento). Ed Enlil
era il padre di Ishkur. Enki era patrono e costruttore di Eridu, la
prima città sumera, una città i cui primi strati
sembrano risalire fino agli ultimi secoli del VI millennio (si
accetta generalmente una datazione intorno al 5000 a.C. - in pieno
periodo Ubaid I) ma che i miti sumeri rimandano indietro di almeno
altri 20.000 anni. Certo é che nel calcolitico, fino a circa
il 7000 a.C. quando nasce il primo segno di cultura Ubaid, nel tell
dove sorgeva Eridu vi erano già stanziamenti di popolazioni
organizzate e sedentarie.
Enki era un dingir
benevolo, giusto, rigoroso anche se parecchio libertino, ben disposto
nei confronti degli uomini, che non mancava mai di giustificare e
aiutare, spesso salvandoli con escamotages divertenti dalle grinfie
di suo fratellastro Enlil. E non sarebbe potuto essere altrimenti,
visto che fu proprio Enki a creare l' uomo. Ci sono almeno 3 fonti
diverse che ci parlano dei mezzi 'fantascientifici' (per l' epoca)
utilizzati da Enki e sua sorellastra Ninmah per creare l' uomo.
Bene Enki era il
dingir che creò l' uomo, che impedì che un umano
(Adapa, il primo saggio) diventasse immortale, che salvò l'
umanità dall' annientamento a causa del Diluvio, che confuse
le lingue, che organizzò le nazioni, e che donò ai
popoli due importanti conquiste: la scrittura e il calcolo del tempo.
Enki aveva
tantissimi epiteti, tra i quali val la pena ricordare:
- Nudimmud (NU.DIM2.MUD) con il significato di 'Colui che crea e dà forma'
- Ea (E2.A) con il significato di 'Colui che ha casa nell' acqua'
- Buzur (BUR.ZUR – BUZUR5) un nome che é un raffinato gioco di parole, inquanto significa allo stesso tempo 'segreto – cosa nascosta' (BUZUR5) ma anche 'donatore di conoscenza' (BUR = lacerare, aprire, rivelare + ZUR = sapienza), facendo così di Enki un 'rivelatore di segreti e dispensatore di conoscenza'.
- Engurra (ENGUR.RA o ENGUR.A) dal significato di 'quello delle profondità (delle acque)'
Nei sigilli veniva
rappresentato quasi sempre con dei getti d' acqua che fuoriuscivano
dalle spalle, contenenti spesso dei pesci, veniva accompagnato da
qualche animale (in genere con lunghe corna), e nelle prime
raffigurazioni era assocciato alla Luna (alla falce di Luna). Fu in
effetti il primissimo dio lunare della storia. Era anche un
guaritore, infatti uno dei suoi tanti epiteti, Ninazu (che gli
studiosi traslitterano in NIN.AZU) sembra avere il significato di
'Signore guaritore', e gli A.zu, a Sumer, erano una categoria di
medici.
Il suo animale
simbolo però, quello che lo rappresentava, era il SERPENTE,
specialmente in epoca antica. Questo animale in realtà
contraddistingueva tutta la stirpe enkita. Avrete già capito
ormai che Enki é il 'proto-satana' per eccellenza: amante
dell' uomo, re della terra, sapiente, in perenne contrasto con suo
fratellastro Enlil. Ricordiamoci di queste caratteristiche e passiamo
a conoscere il primo figlio di Enki: Marduk.
MARDUK
Amar.Ud –
giovane toro del sole, compare sulla scena improvvisamente a
Babilonia. Di lui però, sotto diversi nomi, si parla anche in
epoca accadica e probabilmente (secondo alcune identificazioni non
universalmente accettate) in epoca sumera classica.
Prima di essere
Marduk era Asarluhi, e in un testo lunghissimo di esaltazione di
Ninurta, viene chiamato Azag (prima) e Zalag (dopo). Marduk era,
durante l' impero babilonese (a partire quindi circa dal 1900 a.C.),
il primissimo esempio di divinità capo di un culto enoteista,
cioè che riconosceva anche altri dei, a lui sottomessi. Marduk
era figlio primogeito di Enki, nato dall' unione con Damkina. Era
sposato con Sarpanit e aveva almeno un figlio: Nabu.
Il grande tempio di
Babilonia, chiamato Esagila (casa del grande dio), aveva al suo
ultimo piano un Santa Sanctorum chiamato 'E.Kua' in cui dimoravano
Marduk e sua Moglie. Marduk era un grande ingegnere, specialmente
abile, come già suo padre, in tutto ciò che aveva a che
fare con le risorse idriche. Fu lui infatti, secondo quanto si legge
nei miti, a rinforzare in epoca di crisi gli acquedotti di Babilonia.
Era un grande mago, aveva vaste conoscenze in ogni campo, tanto che
in un testo religioso leggiamo che Enki gli si rivolge dicendo: “Cosa
non ti ho insegnato? Cosa so io che tu non sai?”. Eppure,
qualcosa che Enki non aveva insegnato a Marduk c' era: come far
rivivere i morti.
Marduk era
assocciato all' ariete in Egitto, ove era venerato con il nome di Ra,
e quando cercò di occupare Sumer, allontanandosi dalla terra
d' Egitto, nasce il culto di Amon-Ra (il Ra nascosto / lontano). In
questo periodo infatti (dal 1900 a.C. in poi) Marduk era appunto
signore di Babilonia, il dingir più potente della mesopotamia,
solo occasionalmente ostacolato dal suo eterno rivale Asshur (un dio
'composito' nato dall' unione dei caratteri di Enlil e Ninurta),
dingir a capo del culto assiro.
Che Marduk fosse religiosamente e
culturalmente preminente, é attestato dal fatto che gli assiri
utilizzavano le stesse valenze fonetiche e lo stesso stile cuneiforme
sviluppato a Babilonia. Marduk era stato un eterno rivale della
fazione Enlilita, era il più odiato degli Enkiti, il ribelle,
potremmo dire che era il dingir che, caratterialmente, é
servito a modello per la creazione di Satana. Se infatti Enki era il
rivale di Enlil, il suo carattere bonaccione e conciliante non poteva
essere utilizzato per creare un personaggio così negativo.
Il
carattere di Marduk invece, iracondo, guerrafondaio, superbo,
orgoglioso, era perfetto. Ed infatti nella Bibbia, in una carellata
storica, si parla proprio di Marduk, chiamato alla maniera semita:
Merodach. Ma se in Egitto era assocciato all' Ariete, e se il suo
nome lo descrive come un 'Toro del sole' (due animali che con Satana
non hanno nulla a che vedere), nelle sue rappresentazioni é
quasi sempre accompagnato dal 'serpente dragone Mushushu'.
Abbiamo detto che
Enki non insegnò una cosa a Marduk: far rivivere i morti. Lo
insegnò però al suo figlio più giovane, di cui
parleremo adesso molto estensivamente:
NINGISHZIDDA
Parlare di
Ningishzidda significa inevitabilmente abbandonare le concezioni
storiche e mitologiche che fino ad oggi abbiamo dato per certe. Mai,
come nel caso di questo giovane dio, si può trovare la chiave
per identificare Satana non nella sua concezione di 'diavolo' o
'demone' ma in quell di 'donatore di luce'. Ningishzidda é il
modello perfetto per il Satana – Lucifero.
Tutti i sumerologi ortodossi
concordano nel collegare
Ningishzidda all’ Abzu. Loro traducono e identificano l’
Absu come il ‘regno dei morti’ e assegnano a
Ningishzidda, che ne entrra ed esce a piacimento, la funzione di
psicopompo, sopratutto in relazione alla sua apparente capacità
di ‘apparire nei sogni’. Il nome Ningishzidda secondo gli
studiosi ortodossi significa "Signore
del buon albero"
(T.Jacobsen / J. Halloran) o "Signore
che fa crescere gli alberi in maniera corretta"(J.W. Bell); questo personaggio viene legato, oltre agli ‘Inferi’
anche al concetto di fertilità, sia perché un lemma del
suo nome (GISH) può essere tradotto come ‘Pene’,
sia a causa del termine ‘albero’, sia a causa del suo
vessillo, una coppia di serpenti intrecciati. Jacobsen nelle sue
opere afferma che i serpenti intrecciati sono una rappresentazione
delle radici aggrovigliate.
Inoltre, collegando questa somiglianza al
particolare legame con l’ Abzu (considerato il luogo delle
acque sotterranee), egli asserisce tutto questo quadro emergente fa
del vessillo del dio una metafora "di come le radici intrecciate
vadano verso il basso a cercare le acque). Oltre a ciò gli
studiosi legano il dio alla costruzione dei templi, come testimonia
la stele di Gudea che racconta di un sogno in cui il dio gli descrive
come costruire l’ Eninnu di Lagash e il Girsu, dedicati a
Ninurta. Gli studiosi ortodossi ci dicono che a Ningishzidda era
dedicato un tempio, di cui non abbiamo il nome (alcuni propongono:
Eningishzidda o Egishbanda), situato a Gishbanda, una città
che gli archeologi non hanno mai ritrovato ma che suppongono essere
nel sudovest della Mesopotamia.
Ningishzidda risulta
essere nato in mezzo alle montagne, è un valoroso guerriero, i
testi ci dicono che è ‘pericoloso’ come un
mushushu
(il serpente dragone di Marduk), che è legato alle
inondazioni, che è un ‘mago’, e che presiede o
prende parte alla coltivazione dei campi. Ningishzidda inoltre è
un mediatore, una delle sue rarissime rappresentazioni in forma umana
lo ritrae mentre presenta Gudea a Ninurta/Ningirsu. Ningishzidda
stesso era accompagnato dai Bashmu e dai Mushmah, i serpenti cornuti
(draghi), e quando ritratto in forma umana aveva appunto due serpenti
cornuti che spuntavano dalle sue spalle. Un mito a lui dedicato
riporta:
d.nin.gish.zi.da
mush.mah ushumgal.a.da tab.ba
Ningishzida, che
si accompagna a grandi dragoni e serpenti
Ora, per parlare
ancora meglio di Ningishzidda, dobbiamo rifarci alle formidabili
analisi e intuizioni dell' autore russo Zecharia Sitchin.
Ningishzidda é legato al ‘mondo di sotto’, l’
Absu, tramite Ereshkigal e anche tramite Enki, il quale era padrone
dell’ Absu mentre Ereshkigal ne era regina ‘ad honorem’
assieme a suo marito Nergal. Sitchin asserisce che Ereshkigal stessa,
figura enlilita sorella di Inanna, avesse ricevuto l’ Abzu in
dono da Enki.
Il nome Ningishzidda
secondo Sitchin significa ‘Signore
del manufatto della vita’.
Egli sostiene che suo padre Enki gli trasmise le proprie conoscenze
in campo medico-biologico, e che questo giovane dio fosse in grado,
addirittura, di ‘riportare in vita i morti’, una capacità
che lo stesso Enki aveva, e per il quale viene attestata per esempio
nel mito della ‘discesa di Inanna nel mondo di sotto’.
Le nozioni di
Sitchin confermano il legame di Ningishzidda con la costruzione dei
templi, ma egli non si limita a parlare del Girsu per Ninurta;
infatti l’ autore attribuisce al dio la costruzione di almeno
tre centri megalitici sparsi per il globo: le piramidi di Giza,
Teotihuacan, e Stonehenge. Per capire questa attribuzione è
bene chiarire che Sitchin identifica, sulla base dei miti, dei tratti
caratteristici, e della iconografia, Ningishzidda con il dio egizio
Thot (e anche Enki con Ptah e Marduk con Ra) e con il dio mexicano
Quetzalcoatl. Da questa identificazione si possono mettere in
evidenza tante altre nozioni riguardanti questa figura. Prima fra
tutte la conferma delle capacità ‘magiche’ in
relazione alla medicina. Thot infatti riporta in vita Horus punto
dallo scorpione. Thot era il dio della magia e della scrittura,
infatti veniva rappresentato spesso con lo stilo dello scriba in
mano.
Le stesse
caratteristiche aveva in Mexico Quetzalcoatl, il dio ‘serpente
piumato’ o ‘serpente alato’, il quale, secondo il
mito, giunse via mare con alcuni seguaci (gli Olmechi, una
popolazione mista ormai provata come composta in buona parte da
africani negroidi). Quetzalcoatl portava con se il ‘segreto del
tempo’, infatti il più antico calendario mesoamericano
ha come data di partenza il 3113 a.C., data di arrivo del Serpente
Piumato.
Sitchin identifica questa data come il momento in cui Thot
su scacciato da Ra (Marduk) dall’ Egitto. Sitchin, nell’
identificare Ningishzidda con Thot, lo lega indissolubilmente alle
piramidi di Giza affermando che fu questo dio a progettarle come
punto di segnalazione per la discesa degli dei dal cielo verso lo
spazioporto situato nel Sinai. La grande conoscenza del dio in
materia astronomica e astrologica si manifesta nell’
orientamento di queste piramidi con la cintura di Orione come
appariva sull’ Egitto intorno al 10.500 a.C., data quindi
attribuita da Sitchin per la costruzione delle piramidi. Thot era
anche il dio che intercedeva per il faraone morto in modo che questi
potesse ‘salire al Duat’ che, appunto, era identificato
con Orione.
In seguito alla costruzione delle piramidi, per
testimoniare questo evento, fu costruita la Sfinge dal corpo di leone
(per indicare che la costruzione era avvenuta nell’ Era del
Leone) e con il volto del dio Ningishzidda che ne era stato il
progettista.
Le piramidi erano
senza dubbio la più grande opera di Ningishzidda il quale,
scacciato da suo fratello Marduk/Ra intorno al 3150 a.C., cercò
una nuova terra in cui stabilirsi. Secondo Sitchin questa ricerca lo
portò in Mexico, dove fondò dei nuovi centri tra i
quali il principale fu Teotihuacan. Li fu adorato come Quetzalcoatl,
il dio che riassumeva i caratteri zoomorfi del serpente (simbolo
della sua appartenenza alla dinastia enkita) e dell’ uccello
(come ‘falco degli dei’ sumeri e come Ibis egiziano).
Ma Sitchin evidenzia
anche un altro aspetto della conoscenza di questo dio: quello legato
alla misura del tempo che si manifestava in costruzioni orientate
astrologicamente in maniera da poterne usufruire come ‘calendari’.
E’ in questa ottica che Ningishzidda è visto come
responsabile della progettazione di Stonehenge (o quantomeno della
sua prima fase). Questo sito infatti ha una caratteristica che passa
inosservata se considerata nel solo ambito della cultura preistorica
inglese, ma che si rivela illuminante se considerata a livello
globale, una caratteristica introdotta da Sitchin e sulla quale
nessuno più ha indagato.
La prima fase di Stonehenge infatti
consisteva in una serie di buche e in sette lastroni di pietra
disposti a cerchio. Di queste sette lastre, sei erano in posizione
perfettamente circolare, mentre una (la Heel Stone) era posta al di
fuori di questo cerchio immaginario come per costituire un ‘punto
di mira’ o un ‘punto di osservazione’ esterno. La
stessa disposizione che troviamo, 7 secoli dopo, nel cortile del
Girsu dedicato a Ninurta, a pochi chilometri da Lagash.
Veniamo ora alla
identificazione di Ningishzidda con Thot. Quali indizi abbiamo che
leghino queste due divinità? Sappiamo che Thot era il dio con
la testa dell’ uccello Ibis. E’ quindi evidente un primo
parallelo con Ningishzidda che aveva, tra i suoi epiteti, ‘Falco
predatore degli dei’.
L’ Ibis inoltre é strettamente legato al serpente,
animale a cui dà la caccia. L’ ibis sacro in Egitto
veniva mummificato e posto vicino alle sepolture o dentro casa come
amuleto.
Un’ altra caratteristica di Thot, poco divulgata, è
che era legato anche alla figura del serpente, come attesta un murale
nella tomba di Seti I che lo ritrae appunto con due serpenti
attorcigliati ai suoi bastoni. Insomma, fino ad ora, Ningishzidda era
un mago, aveva accesso al 'mondo di sotto', era depositario di
innumerevoli nozioni e conoscenze, esattamente come suo padre Enki,
era legato alla figura del serpente.
Thot era
indissolubilmente legato al mito del viaggio di Osiride nel Duat, e
alle cerimonie che si tenevano dopo la morte dei faraoni, cerimonie
che altro non erano se non il tentativo di far ripercorrere al
faraone morto lo stesso viaggio fatto da Osiride, che partiva da
Rosteau (Giza) per arrivare fino al Duat. Questo viaggio veniva
compiuto sia in luoghi sotterranei, sia via barca su un fiume.
Nel caso della
identificazione di Ningishzidda / Thot con il Serpente Piumato
adorato nel Mesoamerica col nome di Quetzalcoatl, abbiamo ancora una
serie di somiglianze nei tratti distintivi, e ancor più nella
iconografia. Come Ningishzidda, Quetzalcoatl era un dio legato al
tempo, alla costruzione, alla vita. Era un abile architetto, progettò
ed eresse Teotihuacan. Quetzalcoatl era legato all’ uccello
Quetzal , ma anche al serpente.
Di particolare interesse è una
rappresentazione del dio nella sua forma 'Kukulkan', poco conosciuta,
ma che paradossalmente sembra essere tra le più antiche: il
dio ha infatti un bastone al quale stanno attorcigliati due serpenti.
Sono dunque inglobati nella figura del Serpente piumato entrambi gli
aspetti zoomorfi associati a Ningishzidda, eppure l’ evidenza
maggiore non si ha tanto nella rappresentazione del dio, ma in quella
delle sue opere. Abbiamo già detto che il complesso di Giza
doveva in qualche modo essere il ‘capolavoro’ di
Ningishzidda. Ebbene una volta esiliatosi nel Mexico, il dio volle
replicare la sua grande opera creando Teotihuacan che è
orientata esattamente come il complesso di Giza.
Cosa lega
Ningishzidda a Satana – Lucifero? Intanto le sue conoscenze, il
suo atteggiamento di 'divulgatore' e donatore di sapienza. Il suo
essere così 'pratico' del 'mondo di sotto' (espressione e
figura mitologiche che serviranno secoli dopo a creare il concetto di
'Inferno'), l' associazione con il serpente e con i draghi.
Ora, andiamo a
conoscere brevemente il nostro ultimo personaggio.
DUMUZI
Dunque finora abbiamo trovato
le tracce di alcune delle caratteristiche fondamentali di Satana: la
sua parte 'creatrice' e 'ribelle' attraverso Enki, la sua parte
'guerrafondaia', superba, orgogliosa, battagliera attraverso Marduk,
il suo legame con il 'mondo di sotto' e la magia, la sapienza delle
cose scientifiche e civilizzanti attraverso Ningishzidda. Ma ci manca
un altro lato caratteristico di Satana. Il lato 'pagano'. E questo é
riscontrabile in Dumuzi, figlio di Enki e Sirtur, famoso per il suo
fidanzamento con Inanna e per il nomignolo di 'Dio pastore'.
Dumuzi era in effetti un 'dio
agreste', strettamente legato ai campi, agli animali, alle attività
della terra. Nella lista dei re sumeri egli viene ricordato come
'Dumuzi il pastore'. Non solo, Dumuzi incarna anche vari aspetti del
peccato: in un mito egli stupra sua sorella Geshtinanna, e per questo
viene poi inseguito da alcuni 'sceriffi', un inseguimento che porterà
alla sua morte. Dumuzi nel mito muore, viene resuscitato, e
costretto però a passare 6 mesi all' anno nel 'mondo di sotto'
come schiavo di Ereskigal.
Dumuzi era il personaggio
perfetto dal quale attingere per creare quel lato 'pagano' di Satana
tanto caro a stregoni, studiosi di occultismo, e di paganesimo inteso
come contatto con le 'forze della natura'. Ovviamente, anche lui era
associato al serpente, ma anche agli animali come la capra, e non c'
é dubbio che sia stao proprio Dumuzi a servire per la
creazione del Pan e, forse, addirittura del Kernunno.
Possiamo anche
avventurarci brevemente in una analisi iconografica delle origini del
personaggio satana attraverso i suoi quattro costituenti. Pur essendo
Satana un personaggio 'relativamente nuovo' che nasce
iconograficamente con il Cristianesimo, le antiche e recenti fonti ci
vengono in aiuto per quanto riguarda l' identificazione con la
famiglia 'enkita', identificazione che come abbiamo già detto,
a parte i tratti caratteriali si basa sostanzialmente sull' icona del
serpente.
Il primo e più
importante dei 4 personagi utilizzati per creare Satana, come detto,
é Enki, e di Enki abbiamo varie raffigurazioni legate al
serpente. La più famosa è forse quella del sigillo
chiamato 'Sigillo della Tentazione', in cui Enki compare seduto
dinanzi a una donna. Tra loro un albero, e dietro il dio appunto un
serpente. Nell' immagine seguente sono riportate alcune delle più
famose iconografie di Enki che coinvolgono il serpente.
Anche nel caso di
Ningishzidda abbiamo parlato molto di serpenti o, più
specificatamente (e questo è molto importante nel trattare di
Satana) di DRAGONI o serpenti cornuti; in effetti non possiamo non
pensare al Leviatano dragone, e al fatto che Satana nell' Apocalisse
venga descritto come drago (con 7 teste, 10 corna, e 7 diademi). Qui
di seguito alcune rappresentazioni di Ningishzidda legato a serpenti
e draghi.
Di Marduk abbiamo
poche raffigurazioni iconografiche, e solo una o due che lo legano al
dragone / serpente. Sono riportate qui sotto.
Questo tema
ricorrente si é protratto fino a noi, tanto che ancora oggi la
figura di Satana nelle iconografie bibliche é rappresentato
come serpente o uomo-serpente. Vediamo qui di seguito alcune di
queste raffigurazioni.
Particolarmente
importanti sono quelle raffigurazioni in cui Satana risulta mezzo
uomo e mezzo serpente. Perché? Perché esiste una
raffigurazione del dio Enki, chiamata 'Il sigillo del Diluvio', in
cui Enki avvisa Ziusudra dell' imminente Diluvio, e in questa
raffigurazione (riportata qui sotto), Enki é ritratto proprio
come un essere dal corpo metà umano e metà serpentino.
Versione riveduta e
ampliata dell'articolo
'La nascita di Satana' del 2008.
Il presente articolo é estratto dal libro
in fase di preparazione:
“Satanismo - da Sumer al Transumanesimo”
'La nascita di Satana' del 2008.
Il presente articolo é estratto dal libro
in fase di preparazione:
“Satanismo - da Sumer al Transumanesimo”
Ho sempre pensato che il Cristianesimo è la causa principale della caduta dell'Impero Romano,sembra darmi ragione l'articolo.
RispondiEliminaComplimenti all'Autore,una versione affascinante e coinvolgente.
Grande Wlady,Ciao
Tutte le religioni hanno questa prerogativa: ottundere il cervello delle masse.
EliminaL'uomo ha inventato la religione e gli déi, oggi soccombe come allora a questa politica non dichiarata.
L'autore è un grande stimato conoscitore di storia antropomorfa sumerica, a cui vanno i miei complimenti.
Ciao Koenig m.b, grazie!
grazie mille wlady per il tuo continuo divulgare
RispondiEliminagrazie a Te Alex, della gradita visita.
Eliminala raffigurazione che dici essere Marduk, in realtà è Enki.
RispondiEliminaottimo blog. peccato si sia fermato.. ma bisogna divulgare. Ave Enki.
RispondiElimina...non si è fermato, sei tu che non fai ricerca asseverata, ci sono i suoi libri che si possono leggere.
EliminaQuesto è un esempio di quello che ha scritto nei suoi libri, anche in pdf: http://laviadienki.altervista.org/contributi/demontis01.pdf
Anche questo è un ottimo sito, da qui puoi estrarre alcune idee sull'L'Enuma Elish e Il mito di Gilgamesh
Ciao e grazie del tuo intervento.
Forse hai letto male "Di Marduk abbiamo poche raffigurazioni iconografiche, e solo una o due che lo legano al dragone / serpente. Sono riportate qui sotto." Come vedi Marduk è bel raffigurato sotto questa scritta, a differenza di En.ki che è raffigurato con dell'acqua e dei pesci che scende dalle sue spalle.
RispondiEliminaIl logo che ti sei scelto accanto al tuo nome è quello di Nin.gish.zid.da, difatti il caduceo è il suo simbolo. ti voglio fare un regalo, visto che sei stato distratto nel leggere il mio blog, leggiti questo http://gizidda.altervista.org/site.html è un ottimo scrittore ed estimatore di ZS
Ciao
come si puo' dire che la religione nn esiste mentre tt le tue affermazioni si basano su favole??
RispondiElimina... questo è il suo parere che rispetto, ma non si entra in un blog senza nemmeno dare un saluto.
RispondiEliminaTutto lo scibile umano è stato scritto da uomini; la prima forma di politica è, e rimane senza alcun dubbio la religione scritta da uomini per altri uomini.
Grazie della visita alex m.e.s.