mercoledì 31 agosto 2011

"Il Dio buono e il Dio cattivo"

 

Gli angeli gettano la maschera di Corrado Malanga

Il tranello architettato da chi non vuole perdere i privilegi di una posizione di comando e che vuole indirizzare il comportamento dell'umanità verso un'ingannevole meta, la vita eterna, che peraltro già possediamo, si è potuto sviluppare in tutti questi anni grazie ad un intervento esterno, che ci ha fatto credere, per un attimo, che gli Dei esistessero veramente.

Questo attimo è durato circa dodicimila anni e forse più . In tutto questo periodo qualcuno, tecnologicamente avanzato, si è spacciato per nostro Dio. Gli Dei non si abbassano a presentarsi all'uomo, ma i suoi servitori gli angeli, si! Sia buoni che cattivi, sia innalzati alla gloria del Signore che caduti, gli angeli fanno bella mostra di sé nella storia del nostro pianeta, riempiendo i testi sacri della descrizione delle loro fulgide gesta.


Come non credere, dunque, alla loro esistenza se di essa ne è piena la cronaca di tutti i tempi? Gli angeli dunque rappresentano le schiere dei combattenti di Dio e i diavoli, cioè gli angeli caduti, ne rappresentano la controparte.

Essi si fanno la guerra fra loro, usando noi come cavie. I Demoni vogliono dimostrare agli Dei che la loro creatura, l'uomo, è corruttibile e gli Dei  vogliono invece dimostrare ai Demoni il contrario. Noi come Afgani dell'ultima ora, ci facciamo bombardare dai Talebani e dagli Americani senza sapere chi sia l'uno e chi sia l'altro.

In tutto questo l'uomo, l'uomo non consapevole scambia le forse degli Dei e dei Demoni, cioè gli Angeli, per creature che si mostrano per quello che sono. Per esempio nella nostra tradizione cattolica, se ti comporterai bene non finirai tra le braccia di Satana, ma in quelle di Geova e sarai costretto, come premio a vivere eternamente.


Era da subito evidente che se da questo teatrino toglievamo l'incapacità dell'essere umano, senza i giusti prerequisiti, di capire cosa aveva difronte, se toglievamo gli interessi privati di una chiesa corrotta, dalle menzogne storiche che vanno dalla creazione di un purgatorio allo scandalo della banca dello IOR, passando per l'Inquisizione del Santo Uffizio, rimaneva ancora qualcosa o qualcuno.

Colui o coloro che avevano montato il teatrino. Sì! Stiamo parlando del Dio buono e del Dio cattivo che, dall'esterno del sistema, volevano da noi qualcosa legato evidentemente a Loro e non nostro bisogno.

Ringraziamenti alla Signora Lavinia Pallotta,  Direttore del mensile "XTIME",  per la gentile concessione di aver autorizzato la pubblicazione 
di questo stralcio del mensile di agosto 2011.

martedì 30 agosto 2011

"KOSMOKRATOR"


Volgendoci verso la tradizione iranica, scopriremo che i diversi testi zoroastriani, compreso il Bundahishn, affermano che la storia del mondo ebbe inizio 9.000 anni prima della venuta del suo grande profeta, Zoroastro, nel 558 a.C., data tradizionalmente accettata.

Ciò la fa risalire al 9588 a.C. In quel tempo, secondo quanto asserisce un testo le divinità dualistiche di quel credo, Ahura Mazda e Angra Mainyu, nacquero dal "fuoco nel cielo" e dalle "acque della terra", ancora una volta criptici riferimenti al fuoco e alle inondazioni dell'Età del Leone.



Le divinità gemelle combattono per la supremazia sul cielo e sulla terra, una battaglia che si risolve solamente quando Zoroastro sconfigge i Magi, adoratori dei daeva. Da allora, lo "Spirito Buono", Ahura Mazda, ha sempre regnato supremo.

Ciò significherebbe che gli dèi-sovrani iranici giunsero nella loro mitica terra natale, la Airyana Vaejah, intorno al 9.588 a.C.? Approssimandola di alcuni secoli, questa data era notevolmente vicino alla finestra temporale in cui la cultura egizia degli anziani si sarebbe dissolta.



Visto che lo Airyana Vaejah è stato identificato con gli altipiani curdi, potrebbe essere questa tradizione indicare l'arrivo nella regione di quegli stessi anziani che diedero poi vita alla cultura dei Vigilanti? Secondo la mitologia iranica, le forze dualistiche di Ahura Mazda e di Angra Mainyu naquero da un essere supremo chiamato Zurvan, simbolo del "tempo infinito".

Nel culto romano del dio Mithra, sviluppatosi da fonti primarie iraniche, il concetto di "tempo infinito" veniva simboleggiato da una divinità con la testa di leone. Le statue che ritraggono questa figura leonina mostrano i dodici segni dello zodiaco sul petto e un serpente che si attorciglia sulla sommità  della sua criniera.



Anche se la divinità non viene mai identificata con un nome (pur essendo occasionalmente legata a Eone o Aion, un dio gnostico del tempo), gli studiosi del mitraismo lo descrivono come un Kosmokrator, l'intelligenza che controlla il fenomeno della precessione.

Trovare un Kosmokrator dalla testa di leone, le cui origini risalgono a una tradizione che vedeva la storia del mondo iniziare nel 9588 a.C. durante l'Età del Leone era cosa impossibile da ignorare. E' possibile che, sebbene il ciclo processionale fosse perfettamente compreso nella cultura egizia degli anziani, le culture successive che ereditarono quella tradizione non riuscissero  a comprenderne la meccanica? 



Quindi, invece di capire che il Leone lasciava il posto al Cancro, che lo lasciava ai Gemelli e quindi al Toro, il simbolo del felino divenne l'unico Kosmokrator o guardiano del tempo infinito, più o meno nello stesso modo in cui la Grande Sfinge divenne un segnale del tempo precessionale nella piana di Giza

Ringraziamenti alla Signora Lavinia Pallotta,  Direttore del mensile "XTIME", per la gentile concessione di aver autorizzato la pubblicazione di questo stralcio del mensile di agosto 2011.

domenica 28 agosto 2011

venerdì 26 agosto 2011

"IL GIORNO DEL SIGNORE"


Giorno del Signore: espressione invocata con frequenza sempre maggiore dai profeti biblici a partire dall'VIII secolo a.C., e con una certa urgenza nel VI secolo a.C. I profeti lo descrivevano come il momento in cui il Signore dei Cieli avrebbe fatto la sua comparsa da sud, avrebbe illuminato Venere, si sarebbe avvicinato alla Terra, causandovi terremoti e buio a mezzogiorno.

Isaia previde i cieli "agitati" quando il Signore celeste avrebbe fatto nuovamente la sua comparsa <<dalla fine del Cielo>> e la <<Terra sarà scossa dal suo posto quando il Signore degli Eserciti passerà>>; il profeta Amos predisse che <<la Terra sarà oscurata nel bel mezzo del giorno>>.
Zacharia Sitchin ha spiegato che "il Giorno del Signore" era il ritorno anticipato del pianeta Nibiru con il suo passaggio in prossimità della Terra, Ne Il Giorno degli dèi, una meticolosa analisi di ZS evidenzia come, dal VII secolo a.C., i profeti della Bibbia previdero il giorno con urgenza sempre maggiore e fornirono dettagli sempre più precisi, man mano che questo si avvicinava; secondo ZS l'evento si verificò realmente nel 556 a.C., segnalato da un'eclisse solare irregolare.



Su L'ultima profezia (libro di ZS), una data è incisa sullo straordinario Meccanismo di Anticitera.

I nuovi venditori di padelle




Tripoli in mano ai ribelli ma nessuno sa dove sia Gheddafi. La caccia all'uomo è aperta, e i mercenari della NATO, da settimane del Paese, lo stanno cercando disperatamente. Sarà meglio trovarlo subito, altrimenti le borse cadranno in un abisso ancora più pericoloso. Gheddafi non è Mubarak né Ben Ali, è un militare votato alla lotta continua e al massacro, con un profilo perfetto per divenire una cellula terroristica fuori controllo. L'Occidente vuole Gheddafi adesso, vivo o morto, e il pericolo più grande delle intelligence è che Gheddafi possa prendere il postodi Bin Laden, ma stavolta da vero leader della resistenza araba, perché non è mai stato un personaggio allineato agli schemi delle intelligence. D'altro canto, non dobbiamo dimenticare che è stato il Rais ad emettere il primo mandato di cattura contro Osama Bin Laden, quello strano sceicco terrorista, morto povero con un vecchio televisore.
Per far fronte a questa situazione di disagio, i media filo-petroliferi non sanno più cosa inventare. Continuano a dire che "è questione di ore" e per prendere un po' di tempo fanno una lunga telecronaca sul sequestro di alcuni giornalisti, con qualche rapida immagine ripresa sempre dalle stanze degli hotel. I numeri più sensazionali li fa senz'altro la BBC, che trasmette un 'Live Tripoli' con immagini di archivio dall'India, oltre alla trasmissione a ripetizione delle due scene cult ritoccate della Piazza verde e del bunker di Bab Al-Azizija. I socialnetwork sono invece divenuti preziosi canali di disinformazione, dove gli utenti sintetici di Facebook e Twitter non fanno altro che accreditare le informazioni passate da Al Jazira e CNN. Tra l'altro non sono neanche credibili, considerando che la maggior parte della città di Tripoli non ha internet e a volte neanche energia elettrica.



Intanto nelle strade si compie il vero massacro. Oltre ai bombardamenti, che hanno raso al suolo interi quartieri, i mercenari della NATO che hanno lasciato Afghanistan e Iraq affiancano i ribelli negli eccidi dei lealisti e dei civili, lasciando cadaveri dietro di sé (Foto). Nel frattempo bisogna raccogliere i fondi per la ricostruzione ed a quel punto si va a battere cassa nei forzieri di Gheddafi, che guarda caso sono le banche del Sud Africa e dell'Italia. Il caro Sarkozy sarà impazzito al pensiero di dover passare sempre sotto il beneplacito degli italiani, e la sua richiesta delle riserve petrolifere potrebbe ridimensionarsi. Berlusconi scongela i fondi delle banche italiane a piccole gocce, soldi che serviranno tra l'altro per comprare la benzina dell'ENI. Tutto sommato l'Italia ha ricreato subito il suo business, giocando il jolly. Altro giro, altra corsa: è inutile dirlo, non esiste un interesse nazionale, l'ENI non è Enrico Mattei.


Ora comincerà lo sciacallaggio di questi 'venditori di padelle' che si dilanieranno a vicenda per partecipare al business dei bonds e delle garanzie bancarie del petrolio libico. Si parla di 3.7 miliardi di euro dei fondi libici stipate nelle nostre banche, stando alle cifre pubblicamente dichiarate, poi il 'nero' non si sa. Per non parlare poi dei faccendieri e dei fiduciari che hanno già la bava alla bocca, altro che tangente Enimont, sta arrivando l'era della tangente libica. Cominceranno con i collaterali, con le operazioni truffa, un po' come quella della Telekom Serbia, inscenata perché Milosevic potesse recuperare miliardi di dollari conservati a Cipro.Qualcosa allora andò storto, dopo che si presentò 'Mister %' , quello che ultimamente piagnucolava che gli avevano arrestato la moglie. A distanza di 15 anni, non è ancora possibile che qualche magistrato legga quelle carte per capire cosa sia accaduto, ma purtroppo sono troppo occupati ad indagare sui festini di Arcore, o sui 1000 euro della D'Addario. I debiti di gioco della politica italiana sono enormi, se si pensa a quante campagne elettorali hanno ricevuto finanziamenti dal Tiranno di Tripoli. I patti erano altri e tutti lo sanno, anche Unicredit.


lunedì 22 agosto 2011

Parmenide: “Il pensiero per giungere alla verità”

 

Dal mio vecchio blog.wordpress.com 8 settembre 2008 Parmenide: “Il pensiero per giungere alla verità”

Bisogna seguire non i sensi, ma il pensiero, per giungere alla verità; e il pensiero ci attesta l’essere, che l’essere è, e il non-essere non è; se il non-essere non è, nemmeno può essere ciò che dal non-essere è composto; il divenire e la molteplicità sono composti di essere e di non-essere (infatti divenire significa non-essere più quello che si era, ed essere quello che non si era; e le molte cose sono molte appunto perché ognuna non è le altre) dunque il divenire e la molteplicità non sono (non sono reali) dunque i sensi che ci attestano il divenire e la molteplicità ci ingannano.

Tuttavia una certa qual forma di realtà Parmenide la riconosce anche al mondo sensibile (diveniente e molteplice); ma la vera realtà è l’essere, uno, eterno, ingenerato, incorruttibile, immutabile. Il carattere non astratto del problema a cui la riflessione di Parmenide accenna: ora siamo, tra breve (almeno apparentemente) non saremo, e il non-essere fa problema, se siamo semplici come lo sono i bambini, il non essere fa problema, non lo fa solo a chi si creda e finga astuto, ma di una falsa, ingannevole, satanica astuzia.

Parmenide è il primo a riconoscere con nettezza una dimensione fondamentale della realtà: in termini scientifici il principio di identità / non contraddizione in termini esistenziali, la permanenza di una struttura intelligibile e, potremmo dire, di una bellezza/bontà del reale: la realtà "è solida", "non affonda, non si sbriciola, né lo potrebbe". Su tutto domina ciò che resta, e ciò è bello. Il limite del suo pensiero è di affermare in modo unilaterale la permanenza dell’essere, il che lo porta a concepire un Eterno non distinto dal mondo (immanente), e concepito come finito.

Lo hanno detto loro:

Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà. (Epitteto)

Chi non conosce la verità è soltanto uno sciocco;ma chi,conoscendola,la chiama bugia,è un malfattore.( B. Brecht )

Un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di nulla.(Max Weber)

Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.(Epicuro)

Ricordati che il miglior medico è la natura:guarisce i due terzi delle malattie e non parla male dei colleghi.(Galeno)

La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perché priva del legame di servitù è il sapere più nobile.(Aristotele)

sabato 20 agosto 2011

"cybercrimine"

Interoperability for Microwave Access
Wimax-Worldwide 
Super High Frequency


La nostra epoca è stata definita l’era dell’informatica, l’era di internet; non c’è informazione che non viaggi nella rete, tutti hanno a disposizione la conoscenza a portata di mano. Ma è proprio così? Non sempre, in realtà nel mare dei bit viaggia la nave della disinformazione, cioè quell’insieme di mezze verità, messe lì apposta alla portata di tutti, perché tutti ne facciano la loro verità assoluta all’insaputa di se stessi. A questo si può aggiungere il mistero, cioè quell’insieme di mezze verità, la cui conoscenza deriva dagli effetti sulla gente, ma le cui origini sono sconosciute.

Molti di questi fenomeni che ci circondano, come le scie chimiche(CHEMTRAIL), avvengono attraverso mezzi dei governi, in particolare attraverso aerei senza codici di identificazione, quindi è logico pensare che chi ha in mano le redini dei governi non può non saper ciò che avviene nel proprio territorio nazionale. In qualche modo questo fenomeno è collegato a quello degli Ufo, che è stato oggetto degli studi e delle ricerche di Jean-Pierre Petit, astrofisico ed ex direttore del CNRF (centro di ricerca nazionale francese) di Marsiglia. Questo scienziato ha effettuato molti studi sulle applicazioni alternative della magnetofluidodinamica, cioè quella branca della scienza dedita allo studio del plasma e della superconduttività. 


Petit ha utilizzato le sue conoscenze per sviluppare un nuovo tipo di velivoli ed in particolare il loro sistema propulsivo basato proprio su questa branca scientifica. Il principio base della magnetofluidodinamica non ha difficoltà estreme, molto semplicemente, incrociando campi elettrici e campi magnetici su fluidi conduttori, all’interno dei fluidi stessi vengono generate forze “non di contatto”, dette forze di Laplace. Queste forze permettono di anticipare le forze di contatto che verrebbero sviluppate dall’urto dello scafo con il fluido stesso, modellandole, direzionandole ed equilibrandole.

L’applicazione diventa immediata in un fluido come l’acqua, fortemente conduttivo, il quale permetterebbe la propulsione a navi e sommergibili senza l’utilizzo dell’elica, ed a velocità decisamente maggiori delle attuali. Poiché materiali e fluidi propriamente detti “isolanti” in realtà non esistono, ma esistono più o meno conduttivi, questo sistema propulsivo nell’aria sarebbe fattibile, ma solo con ingente dispendio di risorse energetiche, dato che la scarsa conduttività, porterebbe a dover utilizzare movimenti di carica tipici del fulmine, cioè con gli stessi valori di potenza e tensione. Per ovviare a questa problematica la nave viene dotata di un sistema in grado di generare un sottile strato di ionizzazione, aumentando quindi le proprietà conduttive dell’aria circostante, permettendo quindi a questo velivolo discoidale, o meglio, questo “elicottero elettromagnetico”, di mantenersi in volo statico di auto-sostentazione e di accelerare impetuosamente fino a raggiungere velocità pari a diverse volte quelle del suono; non solo, la modellazione del fluido intorno alla nave fa si che il movimento avvenga senza rumore e generazione di linee di Mach con conseguente “bang sonico”. 


Ciò che ci interessa particolarmente ai fini della comprensione dei collegamenti con i “misteri” che avvolgono la nostra esistenza è proprio il metodo con cui viene generato questo sottile strato di ionizzazione, perché come vedremo più avanti troverà riscontro in applicazioni che apparentemente esulano da questo argomento, come sistemi di comunicazione digitale. Attraverso piccoli fori sullo scafo vengono iniettati all’esterno della nave, sali metallici, la cui composizione è indicata in particolare come sale di cesio, ma comunque non restrittiva per data tecnologia, e comunque variabile in concomitanza di migliorie tecnologiche. Questi sali vengono bombardati da radiazioni elettromagnetiche con frequenze di almeno 3 GHz, cioè nel campo delle microonde, inducendo un elevato grado di ionizzazione e trasformando l’aria circostante in plasma, dando al velivolo il tipico aspetto di oggetto volante non identificato, che la cui “disinformazione” gli attribuisce un origine extra-terrestre.


Tra i sistemi di comunicazione sviluppati per raggiungere questo scopo, fortemente voluti da colossi internazionali come la Intel, vi è il WiMax. E' costituito da apparati di antenne la cui concentrazione è in continua ascesa, e la cui dinamica di distribuzione è insensata. Wimax l’acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access ed è destinato a divenire il nuovo accesso a banda larga per eccellenza. Caratteristiche di questo sistema sono la frequenza di operatività compresa tra i 2 GHz e gli 11 GHz e la notevole distanza raggiungibile misurabile intorno hai 50 Km.
Nonostante le notevoli distanze raggiungibili la concentrazione di queste antenne è talmente elevata da registrare distanze l’una dall’altra di soli 200m.

Un consorzio di aziende ha sperimentato il sistema, rilevando la massima efficienza utilizzando bande basate su portanti di 2 GHz, ciononostante i filtri applicati ai sistemi di antenne vengono progettati forzatamente perché lavorino ad almeno 3 GHz. In altre parole invece di utilizzare frequenze facenti parte della classe UHF (Ultra High Frequency – dai 0.3 GHz ai 3 GHz), adibita alle trasmissioni televisive e della telefonia cellulare, si utilizzano frequenze della classe SHF (Super High Frequency – dai 3 GHZ ai 30 GHz), adibita alle trasmissioni radar e satellitari:


La conseguenza di questa operazione ha portato alla richiesta di rendere libere frequenze militari, e a regolamentare il sistema, cosa che sarebbe dovuta accadere entro la fine del 2006, ma fino ad ora senza esito. In conclusione al momento attuale sono operativi sistemi d’antenne WiMax, in concentrazione eccessiva, non regolamentati, messe in opera attraverso investimenti civili dei comuni, ma operanti esclusivamente su frequenze ad uso militare dai 3 GHz.

Possiamo notare, a questo punto, che esiste un vero filo conduttore tra gli "ufo", il "Wimax" e le "scie chimiche".
Quello che possiamo ipotizzare è in realtà un esempio di come opera chi detiene il potere, e cioè quello di combinare più sistemi tecnologici, operanti singolarmente come sistemi di natura conosciuta, creando così un sistema alternativo.


Le scie chimiche rilasciano in atmosfera sali metallici di varia tipologia, mentre il sistema WiMax produce onde elettromagnetiche della stessa frequenza utilizzata dai velivoli magneto-fluido dinamici. In altre parole viene utilizzato un sistema preesiste, messo in opera per il sistema HAARP, per generare dei corridoi elettromagnetici. Se si pensa che la caratteristica fondamentale delle microonde è quella di trasferire energia su lunghe distanze tutto questo diventa più di una coincidenza.

La motivazione di utilizzare un sistema esterno per la generazione del campo di ionizzazione, è presto detta: l’efficienza. Le bobine ed i circuiti elettrici, vengono disposti in modo radiale lungo il velivolo, e la loro maggiore vicinanza porta a poter utilizzare una minore quantità di energia a parità di prestazioni.


La presenza dei fori sullo scafo della nave va a scapito di quest’efficienza allontanandoli. Inoltre questo sistema esterno ha come logica conseguenza, di non costringere il velivolo a trasportare ingenti quantità di sali metallici necessari per il sistema propulsivo. A tutto questo può aggiungersi i filamenti noti come “capelli d’angelo”;la loro presenza è stata riscontrata successivamente a molti avvistamenti sin dagli anni 50, e allo stesso modo in seguito ad un intensa attività di aerei che rilasciavano le scie chimiche. Le analisi hanno sempre riscontrato composti di natura nanotecnologica, ossia hanno una struttura intelligente che è in grado di ricevere e trasmettere informazioni o onde elettromagnetiche, potendo così penetrare all'interno dell'organismo dei singoli esseri viventi.

E’ ormai noto ai più, che esiste un Nuovo Ordine Mondiale, cioè il tentativo da parte di entità sovranazionali di acquisire il potere assoluto e di creare quello che è stato definito il computer globale, in modo di elevarsi al pari di un dio.


Caratteristica dell’Ordine, è di strutturarsi nei più alti vertici come una piramide se ciò è vero, tutto quello che ci viene nascosto, per asservire il sistema, a scapito della salute e della libertà della gente comune, non è un insieme di misteri, ma un unico grande mistero. Con questo, vogliamo semplicemente dire, per usare una metafora, che il mondo è una scacchiera ed ogni mistero non è altro che il movimento di un pezzo sulla scacchiera. E' facile allora dedurre che ogni evento non è isolato, ma è in qualche modo collegato, attraverso almeno uno dei parametri che lo caratterizzano, ad un altro evento.
Per riuscire a trovare un possibile filo conduttore e fare una selezione delle tante informazioni che abbiamo a disposizione, si potrebbe isolare gli elementi in comune e trovare un eventuale collegamento.


Geo Ingegneria (Chemtrails)

VIDEO 


 

venerdì 19 agosto 2011

La dittatura europea


La dittatura europea: intervista alla d.ssa Ida Magli
www.bdtorino.net - http://www.bdtorino.net/le_nostre_interviste/3142-ida-magli-a-torino-presenta-la-dittatura-europea.html 
 
Qual è l’origine di quella che Lei ha definito “la dittatura europea”?
Le origini vengono da molto lontano. Un progetto di “pace perpetua” fondato sull’omogeneizzazione di tutti i popoli e di tutti gli Stati, in primis di quelli europei, risale al primo Umanesimo ed è passato poi ai Filosofi del Settecento fino a Kant che ha scritto appunto un “Progetto di pace perpetua”. Si trattava con tutta evidenza di un discorso filosofico, un’ipotesi teorica priva di qualsiasi aggancio con la realtà, ma i politici e i finanzieri anglo-americani se ne sono serviti, alla fine della prima guerra mondiale, per lanciare, sotto l’ideale della pace, l’idea di un’unione degli Stati europei.
Un’unione federale a guida americana che in realtà doveva dare inizio ad una economia e ad un mercato mondiale. 




Qual è il rapporto dare/avere fra l’Unione Europea e l’Italia?
Non credo che si possa parlare di un rapporto dare-avere. Qualcuno presenta ogni tanto un bilancio di quanto l’Italia dà all’Unione in denaro come la quota obbligatoria dell’Iva annuale, gli stipendi e le spese dell’europarlamento e quanto riceve di contributi all’agricoltura e altre cose del genere, ma si tratta ovviamente di bilanci senza senso. In che modo, infatti, si può calcolare il danno della perdita della sovranità sulla moneta, con tutto quello che ha comportato e che comporta di pagamento degli interessi (signoraggio) ai banchieri della Banca centrale europea? In che modo calcolare la perdita del proprio territorio con l’eliminazione dei confini stabilita con il trattato di Schengen? La perdita dell’indipendenza del proprio Stato con la connessa perdita del prestigio del nome di una nazione e di una civiltà che ha impresso, dal tempo di Roma in poi, il proprio volto all’Europa? Per non parlare della perdita della libertà di produzione dei propri prodotti, con l’imposizione pianificata delle colture agricole, dallo sterminio di magnifiche mucche allo scambio di frutta che viaggia da un capo all’altro del mondo per unificare pomodori cinesi e zucchine brasiliane di perfetta misura bruxelliana. Non esistono bilanci al mondo che possano fare simili calcoli. 


Quali sono i lati oscuri che il progetto Europa nasconde?
Quello che non è mai stato detto chiaramente da nessuno dei nostri politici: lo scopo finale della globalizzazione, il Governo unico mondiale. La riduzione all’uguaglianza di comportamento per tutti i popoli: una sola lingua, una sola religione, una sola moneta, una sola identità, una sola cultura, un solo Stato. La “guida” sottostante a quella dei governanti sembrerebbe massonica, in quanto questi sono fin dall’inizio gli ideali massonici, ma non ne esistono prove. Personalmente però io sono convinta che la globalizzazione non sia, non possa essere la meta finale, ma piuttosto lo strumento per uno scopo ulteriore di cui non so nulla. Il motivo per il quale ritengo che la globalizzazione non possa essere la meta finale, è presto detto: non è possibile mantenere miliardi di uomini immobili nella posizione raggiunta. La lingua, per esempio, si trasforma da sé senza che nessuno ne sia consapevole e lo voglia (pensiamo, per esempio, a quanto sia diverso l’italiano di oggi dall’italiano di Dante); i legami, gli affetti fra i gruppi territorialmente più vicini diventano necessariamente più forti ( nell’affetto o nell’ostilità) che con i gruppi lontani, e così via. Insomma l’uguaglianza non perdura neanche per brevissimi periodi se non con la violenza di un potere dittatoriale (come è successo nel mondo sovietico) e, dopo il periodo della dittatura, sicuramente il governo mondiale non potrebbe sussistere. 




Quali danni ha prodotto l’euro all’economia nazionale?
Talmente grandi che non è possibile calcolarli. Il passaggio alla moneta unica è stato chiamato “la rapina del secolo” ma in realtà soltanto cinque o sei banchieri, quelli che l’hanno progettata e che ne hanno incassato il frutto, sono in grado di fare un calcolo.
E’ proprio su questo fatto, ossia che i popoli non avrebbero mai potuto avere un’idea esatta, matematica, di quello che stava succedendo, che i banchieri hanno contato nel compiere la rapina. Se ci atteniamo, del resto, anche soltanto a quello che abbiamo sotto gli occhi, non possiamo sbagliarci: con uno stipendio mensile di due milioni di lire un qualsiasi cittadino italiano viveva bene, con i corrispondenti mille euro non riesce a vivere. Ma è impossibile anche calcolare il danno prodotto dall’ansia di dover utilizzare una moneta sconosciuta, il timore di sbagliare perdendo quel poco che si possiede; inoltre il raddoppio generalizzato dei prezzi che è stato dovuto, non, come si è detto, alla disonestà dei commercianti ma alla inflazione volutamente inserita, per assorbirla all’insaputa dei cittadini, nel falso valore assegnato all’euro. Un’inflazione che continuiamo a scontare senza speranza di recupero, mentre la Bce ne dichiara a stento il 2%, e che ha portato sull’orlo del fallimento i Paesi in cui era più alta, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia. Dobbiamo assolutamente uscire dall’euro se vogliamo salvarci. 




Quali danni sta producendo il trattato di Schengen su sicurezza e certezza del diritto?
Ogni Stato è stato sempre fornito di confini: non è uno Stato se non possiede un determinato territorio. Quindi, per prima cosa, l’Italia non è più uno Stato. Cosa che, del resto, è lo scopo primario dell’unificazione europea: l’eliminazione degli Stati. In concreto poi succede che non esistono né controlli per le persone né dogane per le merci, che, secondo il Trattato di Maastricht, devono circolare liberamente in tutta l’Unione. L’immigrazione è esplosa ovviamente a causa della mancanza dei confini: se uno non ha la porta non può accusare nessuno di essere entrato in casa sua, o meglio non può affermare di avere una casa propria. Chiunque sia cittadino dell’Unione può stabilirsi in Italia e ha diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative. Ma c’è chi propugna il diritto di cittadinanza e di voto anche per gli extracomunitari giunti da ogni parte del mondo quasi da invitati perché la caratteristica che accomuna da sempre tutti i nostri governanti è un assoluto disprezzo e odio per l’Italia e la volontà di calpestare, di distruggere gli Italiani chiamando gli stranieri. L’hanno fatto per duemila anni e continuano a farlo. Vengono tutti in massa, perciò, in Italia, terra sognata da secoli … 


Secondo Lei il Progetto Europa è fallito prima ancora di cominciare?
Che sia fallito credo che sia cosa ormai ben visibile a tutti. In un certo senso è fallito anche prima di cominciare perché ovviamente lo scopo era quello dell’unificazione politica e l’unificazione politica di Nazioni come la Francia, l’Inghilterra, la Germania, la Spagna, l’Italia (solo per citare le più importanti), con una propria lunghissima storia di civiltà, con una propria lingua, una propria letteratura, un proprio itinerario di indipendenza non era neanche “pensabile”. I vari Kohl, Mitterand che hanno voluto a tutti i costi l’unione, hanno cominciato dalla moneta proprio perché sapevano di non poter realizzare l’unione politica. Si è trattato perciò di operazioni “a tavolino”, prive di realtà, pura finzione.
“l’Europa è un bluff” come dice il prof. Lucio Caracciolo, profondo esperto di geopolitica ma anche uomo di sinistra amico di Enrico Letta. Sì, è un bluff, ma giocato, sotto le vesti della democrazia, con la vita dei popoli, con la loro identità, con la loro libertà, con i loro affetti, con le loro ricchezze. Un crimine che ancora nessun imperatore, nessun dittatore, nessun tiranno aveva mai compiuto. 


A chi attribuisce i “meriti” della nostra entrata nel sistema euro?
Non ci sono dubbi: a Ciampi e a Prodi. Con l’appoggio di tutti gli altri, ma soprattutto della sinistra che infatti ha chiamato, con una mossa a sorpresa, Romano Prodi a proprio leader, sebbene si trattasse di un vecchio democristiano, esclusivamente a questo scopo: portare l’Italia nell’euro ingannando l’elettorato, gli operai, che mai avrebbero potuto supporre che la sinistra fosse schierata dalla parte dei banchieri, dei capitalisti. A Ciampi, invece, governatore della Banca d’Italia e di conseguenza supposto grande esperto di operazioni valutarie agli occhi degli Italiani, è stato affidato il compito di svalutare la lira fino al limite del crollo e svendere quasi tutti i beni dello Stato per portare l’Italia nelle condizioni economiche accettabili da parte dell’Europa. Non so immaginare quale apposito girone dell’Inferno Dante avrebbe creato per questi due uomini se avesse avuto l’orribile disgrazia di conoscerli. 




Cosa si può fare per ricostruire il sistema sociale ed economico nazionale?
Sospendere immediatamente il trattato di Schengen così da potersi difendere con tutti i mezzi possibili dall’immigrazione e dallo stanziamento nel nostro territorio di stranieri di ogni tipo. E’ inutile appellarsi all’UE come fanno i nostri ministri dell’estero e dell’interno. L’Unione europea è stata creata appositamente per distruggere le Nazioni, gli Stati, l’identità dei popoli, per cui l’immigrazione è provocata e incoraggiata come lo strumento più adatto per raggiungere questi scopi. L’Italia deve guardare in faccia questa realtà e, anche ammesso che i politici non possano dirlo apertamente, contare soltanto sulle proprie forze e approntare mezzi di difesa molto stringenti e coercitivi. Il nostro piccolissimo territorio non può ospitare neanche una persona in più (al momento dell’unità d’Italia la popolazione non arrivava ai 25 milioni, oggi supera i 60.) Esistono continenti e paesi vastissimi e quasi disabitati come il Canada, gli Stati Uniti d’America, l’Australia, l’Africa, la Russia: non ha senso che quelli che vogliono cambiare paese vengano in Italia.
Contemporaneamente alla sospensione di Schengen, l’Italia deve uscire dall’euro, riprendendosi la sovranità monetaria. Si tratta di un’operazione consigliata da molti economisti sia italiani che stranieri a tutti i paesi che hanno economie troppo diverse per poter essere omologate in un’unica linea direttiva. Avrebbe un costo, sicuramente, ma nulla in confronto ai vantaggi di breve e di lunga durata. Inoltre, dato che l’euro e la Banca centrale europea sono le uniche istituzioni concrete dell’UE, abbandonarle avrebbe il significato concreto di un giudizio negativo reale nei confronti dell’unificazione europea.




Secondo Lei l’Italia ha bisogno di ritrovare gli italiani oppure si è rassegnata?
Il problema sono i leader, i governanti, i politici di tutti i partiti, il Papa, il clero. Sono loro che – lo ripeto con forza – vogliono la distruzione dell’Italia e tendono al multiculturalismo e al mondialismo massonico. I popoli non sono in grado di prendere l’iniziativa senza una guida, senza un capo. Spero, tuttavia, che qualcuno, non so bene chi, senta l’amore per l’Italia e per la sua libertà e dia inizio alla liberazione. Nella Lega sono presenti molti fermenti contro il predominio della Banca centrale europea e contro la massoneria installata ai piani alti dell’Europa. So anche per averlo constatato di persona che esistono piccoli movimenti sparsi contro l’euro, a cominciare dall’ormai classico partito “No euro”. La mia associazione “Gli Italiani liberi” è piena di persone che vogliono la libertà d’Italia da qualsiasi dominazione straniera, compresa quella statunitense. Non abbiamo le forze economiche indispensabili per l’organizzazione di un partito, ma io spero che ci si possa mettere tutti insieme, al di là di ogni ideologia, per liberare l’Italia.

Ida Magli



Non ci sarà libertà, non ci saranno diritti, non ci saranno eguaglianza e giustizia, né tanto meno ci saranno cambiamenti nel modello di sviluppo e nell’economia, fino a che la dittatura delle banche governerà e fino a che i governi europei avranno molta più paura di un verdetto di Moody’s o di Goldman Sachs piuttosto che dell’indignazione e della rivolta dei popoli.

giovedì 18 agosto 2011

"nessuna protesta"


Prima vennero a prendere i precari e tutti furono contenti.
Erano bamboccioni che volevano il posto fisso, le ferie e gli straordinari pagati senza assumersi alcun rischio imprenditoriale.
Poi vennero a prendere i lavoratori del settore privato che costavano troppo, erano fastidiosi per la Confindustria.
Le aziende si spostarono in Paesi senza diritti sindacali, dove si pensa solo a lavorare.
I lavoratori diventarono cassintegrati o disoccupati.


Qualcuno, tra i più fortunati, precario.
Poi vennero a prendere gli insegnanti delle scuole pubbliche a decine di migliaia, fannulloni pagati per scaldare la cattedra.
Nessuno si indignò, in fondo se l'erano cercata.
Poi vennero a prendere tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Fu bloccato ogni aumento di stipendio, tagliata la tredicesima, sottratto il Tfr e molti vennero licenziati.
Non successe nulla.
I dipendenti pubblici rimasero in silenzio, si sentivano in colpa per il debito pubblico.


Poi vennero a prendere i futuri pensionati.

La data della pensione fu spostata di un anno, poi di due, poi di cinque, poi per sempre.
Nessuno reagì.



 
Soprattutto i parlamentari con la pensione (o vitalizio come dice Veltroni) assicurata dopo una legislatura e chi in pensione c'era già.
Mors tua, pensione mea.
Ai politici cominciò a scarseggiare il materiale umano per la macelleria sociale.
Ma non si persero d'animo.
Disponevano ancora di risparmiatori, pensionati e proprietari di case.
Le categorie già colpite avrebbero apprezzato di non essere le uniche a pagare la crisi.


Poi vennero a prendere i possessori di titoli di Stato che furono congelati per dieci anni.
Poi vennero a prendere i risparmiatori con un prelievo dal conto corrente.
Poi tornarono a prendere i risparmiatori con la chiusura temporanea delle banche.
Poi vennero a prendere i proprietari di case con un nuovo Ici e la patrimoniale sugli immobili.
Poi vennero a prendere i pensionati togliendogli la pensione.
Poi, visto che nessuno protestava, dichiararono il default dello Stato.


Poi, precari,

cassintegrati,
disoccupati,
insegnanti,
dipendenti pubblici,
mai pensionati,
ex pensionati,
risparmiatori,
proprietari di casa e,
in generale,
tutti gli italiani ridotti alla miseria,
vennero a prendere i politici.
Nessuno protestò.


 

(*) Liberamente tratto da "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari" attribuita a Bertolt Brecht

e tratto dal Blog di Beppe Grillo.

mercoledì 17 agosto 2011

"IL VINCITORE"

 
 In pillole, i 13 libri di Zacharia Sitchin  

Anunnaki: Coloro che dal cielo scesero sulla terra

Un piacevole racconto sugli Anunnaki (gli antichi dèi scesi dal cielo) e le loro corrispondenze tra storia sumera e biblica. 

Buona lettura: 

Zacharia Sitchin, sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elisch, Oxford, Ashmolean Museum, docente universitario ed esperto di lingue semitiche, sostiene ormai da anni che alcune tavolette sumere descrivono la storia di una antica colonizzazione della Terra ad opera di visitatori extraterrestri chiamati Nephilim.

450000 anni fa Su Nibiru, un membro lontano del nostro sistema solare, la vita va lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta. Deposto da Anu, il sovrano Alalu fugge a bordo di una navetta spaziale e trova rifugio sulla Terra.

Qui scopre che sulla Terra si trova l’oro, che si può utilizzare per proteggere l’atmosfera di Nibiru. 445000 Guidati da Enki, figlio di Anu, gli Annunaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “nefelim” che Sitchin chiama col loro nome sumerico, probabilmente discendenti dai Pleiadiani di Meier NDR) arrivano sulla Terra, fondano Eridu – la Stazione Terra I – per estrarre l’oro dalle acque del Golfo Persico.

430000 anni fa Il clima della Terra si fa più mite. Altri Annunaki arrivano sulla Terra, e tra loro Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico. 416000 anni fa Poiché la produzione d’oro scarseggiava, Anu arriva sulla Terra con Enlil, il suo erede. Viene deciso di estrarre l’oro vitale attraverso scavi minerari nell’Africa meridionale. Le nomine avvengono per estrazione: Enlil conquista il comando della missione sulla Terra, Enki viene relegato in Sud Africa (Abzu). Gli abitanti di Nibiru erano, guarda caso, divisi in due categorie: gli spirituali (ma dispotici) Nephilim, probabilmente biondi e gli Annunaki “dai capelli scuri”, a cui toccavano i lavori più ingrati, nella fattispecie scendere sulla Terra ed estrarre dei minerali preziosi necessari alla loro tecnologia. A capo della spedizione sulla Terra vi è il dio Enki (chiamato anche Ea), mentre sul pianeta Nibiru regnava il “dio del cielo” Enlil.

Dopo un po’ gli Annunaki, stanchi dei lavori massacranti, si ribellano, dando luogo ad un’autentica battaglia con i Nephilim. Dopo un lunghissimo tempo gli Annunaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area. Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’Homo Sapiens. Sia come sia, alla fine l’ingegneria genetica Nephilim/Annunaki ebbe successo e nacque Adamo. O meglio “Adam”, una creatura ermafrodita che poi verrà scissa in maschio e femmina.

Le sue fattezze sono perfette, inequivocabilmente umane. E i “Servi del Signore” iniziano la loro vita di duro lavoro nelle miniere e anche altrove. Tutti sono soddisfatti, Nephilim e Annunaki. Gli uomini un po’ meno. Enki, non più vincolato al suo compito di “capo cantiere minerario” inizia a dedicarsi allo sfruttamento delle risorse ittiche e in breve i Sumeri, invece che come divinità sotterranea e delle ricchezze nascoste, lo idolatrano quale dio del Mare. Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella “terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer.

L’uomo, creato in serie dagli Annunaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera. Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità.


 

Il Diluvio e la rinascita della civiltà

Gli Annunaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra. Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed
informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé. La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei. Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’albero della vita”, capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.

Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l’energia contenuta nel proprio nucleo. Ma, a parte quel poco che gli astronomi possono dirci su Nibiru, possiamo ancora una volta ricavare delle preziose notizie a riguardo dalle suddette tavole sumere, sforzandoci però di interpretarne i dati obiettivamente e non considerarle semplici miti. Nibiru, ci svelano i Sumeri, avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo fa entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, a buon diritto, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli (il nostro ed uno esterno) che ne costituirebbero i perigei. Quando Nibiru passa vicino al nostro pianeta, porterebbe degli scompensi tellurici,vista la sua alta potenza gravitazionale.

Tale affermazione non vuole essere allarmistica, tanto più che bisogna considerare la posizione della Terra durante questi passaggi: più si è vicini e più la possibilità di sommovimenti naturali si accentua. I Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall’approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni. Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da “divinità celesti”. Andrea Carusi, ricercatore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l’orbita retrograda del pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole.

Quindi, Nibiru dev’essere stato “catturato” nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i “miti” sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Annunaki. Fin qui le ipotesi argomentate da reperti antichi, ma una domanda giunge spontanea : Se veramente esistessero delle civiltà aliene più progredite, sotto il profilo tecnologico, rispetto a quella terrestre, queste avrebbero già invaso il pianeta”. Siamo così sicuri che per conquistare un pianeta sia necessaria un’invasione? Non è forse più efficace un piano di lenta, ma pervasiva infiltrazione, rispetto ad una guerra guerreggiata? Come un virus attacca un organismo, insediandosi nella cellula ospite.

Una tattica del genere si rivelerebbe molto più efficiente, perché il nemico sarebbe soggiogato con calma, in modo pressoché impercettibile, reso inoffensivo, quasi senza colpo ferire. Penso che gli Annunaki ed i loro discendenti dominino la Terra da tempo immemorabile, ma non tanto con le armi della coercizione quanto con l’astuzia. Una delle più scaltre invenzioni escogitate dagli Arconti fu la religione, intesa come culto dogmatico e narcotico per lo spirito, come instrumentum regni. Che poi tale religione coincida con l’adorazione di “dèi” assetati di sangue animale ed umano, come molti idoli medio-orientali o che, con un po’ di maquillage, sia stata resa un briciolo più degna ed appetibile e diffusa col nome di Ebraismo, “Cristianesimo”, Islam etc. poco importa.

Sono sempre sistemi dottrinari assurdi e, in gran parte, falsi, ma di grandissima presa sulle masse ora blandite con la promessa di un paradiso ultraterreno, ora spaventate e controllate con la minaccia dell’inferno.E’ evidente che, per assoggettare l’umanità, non occorrono né un conflitto né un’imposizione violenta, essendo molto più utile la manipolazione delle coscienze. In questo modo si evitano le ribellioni e, anzi, si ottiene il consenso ed il sostegno degli schiavi che non sanno di esserlo. Fin qui le ipotesi, secondo Tesla, sulla Terra vivono da millenni creature di un altro pianeta; infiltrate tra noi, controllerebbero eventi e persone per guidare secondo un piano preciso l’”evoluzione” dell’umanità. Si tratterebbe dei creatori della prima razza umana sul nostro pianeta. Lo scienziato serbo si convinse di ciò quando nel 1899, come rivelano i suoi diari, si trovava a Colorado Springs. Qui intercettò casualmente diverse comunicazioni di esseri extraterrestri che starebbero controllando di nascosto il genere umano, preparandolo molto lentamente ad un’eventuale dominazione,mediante un programma in atto.


L’Oro degli Annunaki 

Tutto inizia con la ricerca dell’Oro per schermare le protezioni atmosferiche del loro pianeta. Ma, una volta sulla Terra se ne innamorarono e crearono gli schiavi per i loro interessi . Anzi, una volta creati gli schiavi “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e le presero per mogli”. Gli Anunnaki: questi sono definiti dai Sumeri, abitanti del pianeta Nibiru ovvero il dodicesimo componente del nostro sistema stellare il cui periodo di rotazione intorno al Sole è di 3600 anni indicato come uno Shar il cui significato è anno. –Orbene, se uno Shar equivale ad un anno e se paragoniamo la nostra vita a quella degli Anunnaki, questi, per i popoli della Terra figurano come Immortali e, pertanto divinizzati dagli uomini di quel lontano tempo dove si aveva, come oggi, la certezza che il Vivere di un mortale significa, con matematica certezza, morire.

Non sappiamo quale possa essere stata la durata della vita degli Anunnaki, ma se interpretiamo le Sacre Scritture (la Torah) secondo questi concetti, molte cose possono cambiare circa la valutazione degli avvenimenti pre Diluvio come anche le manifestazioni megalitiche che troviamo disseminate sul nostro pianeta e tutte riferite agli equinozi e solstizi, come anche la successione di eventi che definiamo occasionali come miracoli (esclusi dalle Sacre Scritture) che però si verificano, strani personaggi, strani conflitti e tanti altri fenomeni che risultano fuori dellalogica corrente.

Dalle Sacre Scritture apprendiamo anche che, a seguito dell’unione degli esseri diversi con le femmine della Terra che diede origine ai Giganti (nuova razza di dimensioni superiori a quelle degli uomini dell’epoca), il Signore Creatore limitò la durata della vita a 120 anni. Risulterebbe ben chiaro che questa limitazione è indicizzata a coloro che visitarono questa terra e non agli uomini terrestri che già erano di per se stessi limitati. I versetti in questione, per questa ragione trovano una loro giustifica solo se si riferiscono proprio a queste presenze estranee alla Terra e, pertanto, i 120 anni, per noi significherebbero 3600×120 nostri anni lunari, tempo di vita massimo per gli Anunnaki post diluvio, ma che per noi sono equivalenti ad una eternità. - Su questa base è possibile elaborare un principio di lavoro che terrebbe conto di un evento dubbio e molto discusso che riguarda la visita dei Magi descritti dal Vangelo di S. Matteo dove si parla di una stella che guidò costoro fino alla stalla dove era nato il Re dei Re.- Sempre dalle Sacre Scritture (la Torah) si parla di “Figli di Dio” (la definizione Angeli è puramente arbitraria) che si unirono, ma una più corretta traduzione dall’Aramaico dovrebbe corrispondere a “Buona Compatibilità”, con le figlie degli uomini dando origine a nuove generazioni (uomini che sarebbero stati potenti sulla terra) ed a Giganti.

Orbene se quanto ipotizzato in precedenza dovesse avvicinarsi ad una remota realtà, si giustificherebbero le costruzioni megalitiche senza alcuna iscrizione o incisioni rupestri perché questi esseri come anche i padri Anunnaki non avrebbero avuto bisogno di comunicare nel modo a noi noto in quanto il loro periodo vitale, riferito al nostro, non sarebbe servito sicuramente per una comunicazione distante nel tempo, perché ciò che per noi è un secolo o più, per questi esseri sarebbe stato solamente una frazione di ora; quindi, esisteva una condizione di mancanza di necessità di trasmettere nel tempo. -

Dei Giganti vi sono prove tangibili anche se i ritrovamenti europei (Europa settentrionale) non risultano ufficializzati mentre per alcuni ritrovamenti americani vi sono notizie in merito. Questi esseri, per la durata della vita ipotizzata in precedenza e che riteniamo ancora come base di lavoro, avrebbero avuto la possibilità di conoscenze che per noi sono quasi impossibili da immaginare, ma che, sicuramente avranno impressionato i nostri antenati tanto da riconoscere in loro divinità specie poi se non potevano constatarne la morte in conseguenza della forte differenza di tempo vivibile. – Come si è ipotizzato in precedenza, dall’unione di Anunnaki e femmine umane, oltre ai Giganti si sarebbero originati altri esseri (Ibridi) più simili agli uomini con una durata della vita che, di generazione in generazione, sarebbe rientrata nei limiti della vita terrena tanto da far accettare ai viventi umani il loro inserimento nelle comunità primordiali che, poi, in funzione dell’apporto genetico superiore, avrebbero organizzato comunità agricole utilizzando tecniche d’avanguardia per l’epoca e, successivamente comunità organizzate al cui vertice sociale, per le capacità e poteri non proporzionati ai tempi, si sarebbe insediato uno degli ibridi e discendente dei primi Anunnaki e da questi anche protetto e pilotato. -

 

La testimonianza dell’arrivo di questi esseri esiste e ci viene fornita dai Sumeri mentre non esiste alcuna documentazione di ritorno di costoro al Pianeta d’origine il che lascia pensare che questi rimasero e lo sono ancora oggi fra noi terrestri in forme diverse, non visibili secondo il nostro metro, ma sicuramente capaci di influenzare le nostre civiltà secondo i loro scopi. - Dovunque oggi troviamo segni megalitici, sicuramente vi sarà stata la presenza di Anunnaki e loro ibridi. Se accettiamo queste idee, possiamo non escludere che essi siano presenti anche ai giorni nostri, ma che noi non siamo in grado di riconoscerli a causa del divario di tempo che ci divide e che caratterizza due tipi di vita, ma possiamo solo osservare le ricadute di certi fatti o eventi che anche oggi si verificano e che non trovano eloquenti riscontri logici come per esempio, i Miracoli come si è usi chiamarli, ma su questo argomento riteniamo aprire una nuova discussione dopo altre considerazioni ed ampliamento dell’argomento.

Ritornando al pianeta Nibiru ed alla sua reale esistenza di cui non dovrebbero esserci dubbi o nell’attesa che la scienza ufficiale comunichi gli ultimi rilevamenti astrofisici, in base ai ritrovamenti archeologici di alcuni Faraoni e dipinti ritrovati in alcune tombe egizie, per non parlare dei popoli del Sud America ed Asiatici, si nota una spiccata conoscenza dell’Astronomia e di particolari specifici come quelli del sistema stellare della costellazione di Orione. E’ molto probabile che questo pianeta del sistema solare abbia anche una seconda funzione, ovvero quella di navetta stellare che consenta l’avvicinamento a qualche pianeta di una delle stelle della costellazione avente anche esso un’orbita allungata come quella del nostro Nibiru. -

Questo probabile evento spiegherebbe le conoscenze Egizie circa quella costellazione e la mancanza di qualsiasi presenza di residuo umano nei sarcofagi delle tre piramidi principali e sepolture di Faraoni del periodo pre dinastico pur essendosi verificati i loro regni le cui prove sono tangibili dopo i ritrovamenti archeologici attuali.

Per quanto concerne i siti megalitici come Stonehenge dovrebbe essere facile capire che l’insieme dei massi così posti doveva servire ad individuare gli equinozi ed i Solstizi. Il perché potrebbe essere in quanto proprio gli Equinozi ed i Solstizi rappresenterebbero l’unico elemento di riferimento tra il sistema Nibiru e quello terrestre e quindi l’elemento di paragone e calcolo per quegli esseri ibridi a conoscenza delle proprie origini, ma soggetti sempre più alle leggi fisiche e temporali del nostro pianeta. In pratica, solo gli equinozi ed i Solstizi potevano stabilire un anello di congiunzione tra il tempo dei padri e le nuove condizioni di coloro che, sempre più diventavano Terrestri assoggettando la nuova forma vivente al metabolismo umano legato alla rotazione del nostro pianeta intorno al Sole.

Lo stesso dovrebbe essere per la Sfinge Egizia la cui datazione dovrebbe ricadere all’incirca verso l’anno 13000/12000 se non prima e che dovrebbe indicare la probabile collocazione nel cielo della costellazione propria di contatto del pianeta Nibiru con l’equivalente di altro sistema stellare. Quanto stiamo proponendo è a livello di pura ipotesi confortata solamente da alcune osservazioni di documentazioni archeologiche che sembrano inspiegabili e da comportamenti umani che esulano dalla normale prassi di vita quotidiana, ma disponendo di opportune apparecchiature scientifiche e di un Laboratorio chimico di ricerca organica, sufficientemente attrezzato in grado di analizzare campioni di DNA, siamo sicuri che dal paragone delle analisi strutturali del DNA prelevato da reperti umani di epoca risalente al 13000/12.000 a. C. o antecedente con quello di alcuni popoli come gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi di epoca Pre dinastica e di popolazioni Nord europee e quello di esseri umani dell’Era Moderna, si individuerebbero diverse diversità strutturali che, tramite la recente mappatura del Genoma Umano, ci indicherebbero su quali funzioni genetiche sarà stato possibile e se esso lo è ancora oggi, un intervento estraneo che modifichi l’uomo in un ibrido apparentemente simile, ma diverso nei contenuti, dagli altri. -

Sulla base di queste congetture è ipotizzabile anche che proprio i Sumeri siano stati dei diretti discendenti dei primi ibridi perché proprio di loro si sa poco dell’origine mentre si è a conoscenza del modo di calcolo e della scrittura completa in tutte le sue parti di trasformazione fonica non riscontrabile in altre popolazioni dello stesso periodo. In pratica, essi potrebbero essere un residuo sopravvissuto al cataclisma che va sotto il nome di Diluvio e, nello stesso tempo, essere stati testimoni di un successivo trasbordo di Anunnaki colonizzatori che usarono altre forme di sovrapposizione con il genere terrestre che esiste a tutt’oggi, ma che non siamo ancora in grado di identificare. Forse alcuni passi biblici fanno riferimento a questi esseri chiamandoli “Figli di DIO” in modo generico e questo varrebbe anche per i testi riferiti al profeta Ezechiele.



Su questo argomento occorrerebbe una migliore lettura dei Testi del Mar Morto ed interpretare con maggiore accortezza, se già non fatto dagli Studiosi Israeliti e non divulgato quanto in essi contenuto . Qualcosa emerge dal “Libro di Enok”e dal Documento di Damasco (Allegato n.1) , ma esso è praticamente sottratto alla lettura pubblica ad opera di caste religiose che ritengono pericoloso la divulgazione di taluni testi. – E’ molto probabile che al nuovo arrivo gli Anunnaki avessero trovato un nuovo genere umano, già formato ed in grado di ostacolarli nell’intento colonizzatore del nostro pianeta che prevedeva, forse, l’imposizione della loro volontà a tutto il genere umano . Questo nuovo popolo potrebbe essere proprio Israele ovvero il “Vincitore”

Enki e l’ordine mondiale – e la battaglia continua ancora oggi

COSA ACCADE NEI NOSTRI CIELI? - GIORGIO PATTERA

L’OZONO POTREBBE INDEBOLIRE UNO DEI PIÙ IMPORTANTI MECCANISMI DELLA TERRA

Una nuova classe globale che modella il nostro futuro comune in base ai propri interessi

Gli umani non sono sovrappopolati - Stiamo invecchiando e diminuendo

Li chiamano effetti collaterali - quando sapevano che sarebbe successo ... Essi sapevano che questo

E c'è chi ancora nega affermando che non siamo una colonia USA…

GUARDA IL CIELO! CHE COSA STANNO FACENDO?

Come osano? come osano fare questo? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

Perché questa mancanza di interesse dei nostri cieli?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...