giovedì 9 ottobre 2014

Tra presente e passato


L'OROLOGIO MESSIANICO

Ovunque spazi lo sguardo, l'umanità è in preda di trepidazione apocalittica, fervore messianico e timori legati alla Fine dei Tempi. Il fanatismo religioso si manifesta in guerre, ribellioni e nel massacro degli "infedeli". Gli eserciti del re d'Occidente sono in guerra contro gli eserciti dei re d'Oriente.

Uno "scontro di civiltà" scuote le fondamenta della vita quotidiana. Le carneficine insanguinano i villaggi e città; i potenti cercano rifugio dietro i bastioni. Le calamità naturali e le catastrofi, che si susseguono a ritmo sempre più incalzante, sono forse il segno dell'ira divina?

L'umanità ha peccato, è oggetto della collera divina, sta per essere cancellata da un altro Diluvio? E' questa l'Apocalisse? Ci può essere - ci sarà - la salvezza? Sta arrivando l'Era Messianica? Ma di quale secolo stiamo parlando? Del nostro? - il XXI secolo d.C. - oppure il XXI secolo d.C.?

In realtà stiamo parlando di entrambi. E' la condizione del tempo presente, ma anche quella di un periodo che risale a più di quattromila anni fa; la sorprendente analogia è frutto di eventi verificatesi nel lasso di tempo compreso fra questi due diversi momenti storici: mi riferisco al periodo pregno di fervore messianico legato alla nascita di Gesù di Nazaret.

Quei tre periodi cataclismici per l'umanità e per il suo pianeta - due nel passato storico (nel 2100 a.C. circa e nell'Anno Domini), uno nel futuro prossimo - sono strettamente interconnessi; uno è conseguenza dell'altro, uno può essere compreso comprendendo l'altro.



Il presente deriva dal passato. Per tutti e tre  è fondamentale l'attesa messianica; la Profezia li lega tutti. Per capire in che modo terminerà il periodo attuale, fatto di sofferenze e tribolazioni - ossia ciò che preannnuncia il Futuro - dobbiamo entrare nel regno della Profezia.

Non ci occuperemo di predizinio recenti, che solleticano la maggiore o minore morbosità le paure legate al Giudizio Universale e alla Fine del Mondo; esamineremo invece tutti i testi antichi che documentavano il Passato, predicendo il Futuro e riferivano delle precedenti attese messianiche: questi documenti profetizzavano il futuro nei tempi antichi e, crediamo, il Futuro deve ancora venire.

In tutti e tre i casi di Apocalisse - i due già verificatasi e il prossimo - erano e restano di fondamentale importanza le relazioni di natura fisica e spirituale fra Cielo e Terra. Gli aspetti fisici si sono espressi nell'esistenza dei siti che legavano la Terra ai cieli - siti che venivano considerati cruciali, che erano il fulcro degli eventi; gli aspetti spirituali si sono espressi in ciò che noi chiamiamo "religione".

In tutti e tre i casi, il punto centrale era la mutazione di relazioni fra uomo e Dio. L'unica differenza è che quando nel 2100 a.C.circa, l'uomo si trovò ad affrontare il primo di questi tre sconvolgimenti epocali, la relazione era fra gli esseri umani e gli dèi al plurale. 

Quella relazione con gli dèi è davvero Mutata?

La storia degli dèi, degli Anunnaki ("Coloro che dal cielo scesero sulla Terra"), come li chiamavano i Sumeri, inizia con la loro venuta sulla Terra dal pianeta Nibiru in cerca di oro. La storia del loro pianeta è stata narrata nell'antichità nell'Epica della Creazione, un lungo testo redatto su sette tavolette; è opinione comune che si tratti di un mito allegorico, il prodotto di menti primitive che parlavano di pianeti come se fossero stati dèi viventi in lotta l'uno contro l'altro.

Ma, come è dimostrato nel libro Il Pianeta degli dèi, questo antico testo è, in realtà, una sofisticata cosmogonia che narra di come un pianeta vagante, transitando nel nostro sistema solare, entrò in collisione con un pianeta chiamato Tiamat, dando vita alla terra e alla sua Luna, alla fascia degli Asteroidi e alle comete, e alla cattura dello stesso "invasore" in una grande orbita ellittica, orbita che ha una durata di 3600 anni terrestri.

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