Il mistero dei santi Pietro e Paolo |
Niente di tutto questo. Appare del tutto ignara, e si limita -more solito- a raccontare storielle senza capo né coda, e "amen"!
Per Paolo-Saulo, la storia autentica finisce col 64, allorché, pienamente vittorioso nel giudizio istaurato col suo "Caesarem appello", con l'assoluzione con formula piena da parte di Afranio Burro in persona, dall'accusa di stregoneria, egli potè liberamente adoperare la propria eloquenza e il proprio prestigio al servizio della propria fede, nell'ambito delle totale libertà di culto sempre vigente nell'Impero.
Per Simone-Pietro, la storia non comincia nemmeno. Non se ne sa niente. Il parere di uno storico ineccepibile come Massimo Fini è addirittura che, a Roma, costui non ci abbia mai messo piede, altro che primo papa!
La narrazione del loro "martirio" propagata dal Vaticano è un'autentica barzelletta per subnormali, che non sta né in cielo né in terra. Ne giudichi, senza pregiudizi, il Lettore.
Riguardo a S. Paolo, internet (facendo eco al Vaticano), ci dice laconicamente: " Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato probabilmente tra il 64 e il 67". E' una sicura scemenza, dato che 1) non vi fu alcuna persecuzione dei cristiani da parte di Nerone; 2) il 64 fu proprio l'anno dell'assoluzione di Paolo-Saulo dall'accusa di stregoneria mossagli dagli Ebrei, contro la quale, proprio su suggerimento del proconsole romano di Cesarea, egli si era appellato a Cesare. 3) E' quindi soltanto una storiella per creduloni fessi la leggenda -inventata chissà da chi- delle tre fontane fatte sgorgare dalla Santa Capoccia del Protomartire, mozzata non si sa perché né quando, né da chi, sulla strada di Ostia.
Non parliamo poi della pittoresca crocefissione capovolta che sarebbe stata subita da Simone-Pietro nel carcere Mamertino (sempre con l'approssimazione di un triennio), non si sa proprio per quale reato, dato che all'epoca -regnante Nerone - pur godendo il cristianesimo della generale antipatia popolare, non vigeva alcun divieto, neppure contravvenzionale, di professare e praticare il detto ebraismo scismatico, come neppure quello ortodosso.
Per Paolo-Saulo, la storia autentica finisce col 64, allorché, pienamente vittorioso nel giudizio istaurato col suo "Caesarem appello", con l'assoluzione con formula piena da parte di Afranio Burro in persona, dall'accusa di stregoneria, egli potè liberamente adoperare la propria eloquenza e il proprio prestigio al servizio della propria fede, nell'ambito delle totale libertà di culto sempre vigente nell'Impero.
Per Simone-Pietro, la storia non comincia nemmeno. Non se ne sa niente. Il parere di uno storico ineccepibile come Massimo Fini è addirittura che, a Roma, costui non ci abbia mai messo piede, altro che primo papa!
La narrazione del loro "martirio" propagata dal Vaticano è un'autentica barzelletta per subnormali, che non sta né in cielo né in terra. Ne giudichi, senza pregiudizi, il Lettore.
Riguardo a S. Paolo, internet (facendo eco al Vaticano), ci dice laconicamente: " Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato probabilmente tra il 64 e il 67". E' una sicura scemenza, dato che 1) non vi fu alcuna persecuzione dei cristiani da parte di Nerone; 2) il 64 fu proprio l'anno dell'assoluzione di Paolo-Saulo dall'accusa di stregoneria mossagli dagli Ebrei, contro la quale, proprio su suggerimento del proconsole romano di Cesarea, egli si era appellato a Cesare. 3) E' quindi soltanto una storiella per creduloni fessi la leggenda -inventata chissà da chi- delle tre fontane fatte sgorgare dalla Santa Capoccia del Protomartire, mozzata non si sa perché né quando, né da chi, sulla strada di Ostia.
Non parliamo poi della pittoresca crocefissione capovolta che sarebbe stata subita da Simone-Pietro nel carcere Mamertino (sempre con l'approssimazione di un triennio), non si sa proprio per quale reato, dato che all'epoca -regnante Nerone - pur godendo il cristianesimo della generale antipatia popolare, non vigeva alcun divieto, neppure contravvenzionale, di professare e praticare il detto ebraismo scismatico, come neppure quello ortodosso.
Ma allora, si può sapere chi li ha ammazzati, quei due? No: non si può sapere, e ammetterete che la faccenda puzza assai! Perché Santa Madre Chiesa si limita, in proposito, a raccontarci barzellette macabre e a "glisser"?
Bah! A noi non piace formulare, a distanza di secoli, ipotesi "funzionali" campate in aria.
Bah! A noi non piace formulare, a distanza di secoli, ipotesi "funzionali" campate in aria.
Ci limitiamo soltanto a registrare il fatto storico indubbio che, in tutto il mondo, c'era una sola categoria ad avercela a morte con la parziale apostasia cristiana: il sinedrio ebraico e i suoi adepti. Che per caso, si fa per dire, nella misteriosa scomparsa di Pietro e Paolo ci fosse il lungo zampino loro?
Solo un ipotesi, naturalmente. Quello che è positivo è che i Romani, coll'immaturo decesso dei due c'entrassero come il cavolo a merenda. Come certo e indubitabile è che i Giudei e affini controllano attualmente la quasi totalità dei grandi "mass media", mentre gli antichi Romani non ne controllano alcuno.
Va tenuto presente, per non essere fatti fessi, no ?
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