Un omaggio allo scomparso Poeta e Scrittore romano
Vincenzo Cerami
Vincenzo Cerami
Come molti sanno, il mio insegnante di lettere alla scuola media fu Pier Paolo Pasolini: Era ancora un ragazzo, aveva appena messo piede a Roma e si guardava intorno. Un giorno, in giardino, durante la ricreazione, gli feci una domanda di tutto inattesa, che in verità sorprese più me che lui.
Gli chiesi in maniera farfugliata cosa avrei dovuto fare per non trovarmi tanto male nella vita. Lui, dopo aver aggrottato per un attimo le sopracciglia si lasciò sfuggire un sorriso un po' disarmato e un po' tenero. ci pensò qualche secondo e mi disse letteralmente: "Basta che non fai quello che fanno tutti!". Rimasi in silenzio a riflettere, scrollando la testa andai a sedermi sul bordo di una piccola fontana di cemento, senz'acqua cominciai subito a chiedermi: "Ma cos'è che fanno tutti?" poi suonò la campanella e ogni pensiero svanì.
Molto tempo dopo mi tornò alla mente quella frase, quando vidi che l'Italia sia di destra che di sinistra, stava linciando il mio giovane professore per un libro ritenuto scandaloso, Ragazzi di vita. Fu dall'uscita di quel romanzo che Pasolini cominciò ad essere brutalmente perseguitato e più volte trascinato davanti ai giudici del tribunale.
Ero presente io alla casa dello studente, a Roma,quando i neo fascisti gli lanciarono in faccia la calce viva. Ogni cosa che diceva creava scandalo. Allora, appunto, pensai che se avesse fatto tutto ciò che gli altri fanno e avesse detto tutto ciò che gli altri dicono, nessuno si sarebbe accanito in quel modo contro di lui.
Quella frase che gli avevo strappato quasi per caso mi aveva aiutato a schierarmi subito dalla sua parte e quindi a vedere il mondo con gli occhi un po' rovesciati, con uno sguardo diffidente al massimo su ciò che sembrava scontato e "normale".
In poche parole scoprii che la maggior parte degli uomini non agisce in totale libertà, ma è condizionata da mentalità e rituali subiti parassitariamente, è chiusa all'interno di un sordo conformismo che li tranquillizza e li fa sentire dalla parte della ragione solo perché così fanno gli altri intorno a loro.
Dopo alcuni anni ho alla fine capito che quel mondo di essere comune di ciò che fanno tutti, è mostruoso, com'erano stati mostruosi i conformisti di destra e di sinistra che avevano preso a bastonate il mio professore, l'uomo più dolce e mite che abbia mai conosciuto.
Oggi posso dire che quella frase scontata nel quarto d'ora di ricreazione, subito dopo aver tirato qualche calcio alla palla, è l'insegnamento più profondo e proficuo che Pasolini mi ha regalato.
Un insegnamento tanto semplice da capire quanto difficile da applicare, anche perché tra le persone a cui non bisogna somigliare ci sono anche quelli che vogliono per conformismo essere stravaganti. Così coloro che non vogliono somigliare agli altri finiscono per somigliarsi tutti. In fondo in fondo a quella frase del mio maestro se ne nasconde un altra, più francescana e creaturale, che dice: "Sii semplicemente te stesso!".
di Vincenzo Cerami "Pensieri così"
edizione maggio 2002 pag. 293/294/295
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