MATTEO SIMONETTI CI SPIEGA IL PROTOTIPO DELL'OLIGARCA
Matteo Simonetti ha tirato fuori dall’oblio della storia un personaggio misterioso, il conte Kalergi, la cui figura merita di essere analizzata razionalmente e senza paraocchi ideologici, dal momento che proprio il mistero che ha circondato la sua azione culturale e politica ha favorito il fiorire di “leggende nere” e interpretazioni complottistiche. L’analisi di Simonetti – contenuta nel libro “La verità sul Piano Kalergi” (Edizioni Radio Spada, 2015) segue con puntualità l’evoluzione del pensiero politico di Kalergi, evitando in tal modo facili mitizzazioni o demonizzazioni.
In realtà ancor prima che l’analisi del suo pensiero è interessante il ritratto biografico che Simonetti ricostruisce. Il conte Richard Coudenhove- Kalergi nacque a Tokio nel 1894 e visse gli anni più difficili del XX secolo per poi morire in Austria nel 1972: un Austria molto diversa da quella che gli diede nobili natali, non più grande impero, ma pronta diventare piccola marca di confine di una nuova entità super-nazionale che mese dopo mese, un po’ farraginosamente, veniva messa in piedi, la Comunità Economica Europea, oggi trasformatasi nella più pressante struttura della Unione Europea. E’ curioso constatare come l’attuale configurazione della UE trovi nel nobile austriaco (ma discendente per parte di madre da una famiglia di samurai giapponesi) uno degli ispiratori e primi fautori.
Kalergi respirò in famiglia l’aria di cosmopolitismo. Il padre parlava ben sedici lingue. E tuttavia ebbe anche una rigida educazione aristocratica e cattolica. Nel 1915 sposò una attrice di ben tredici anni più grande di lui Ida Roland: a quell’epoca la differenza di età doveva essere ben più notevole di come si possa manifestare oggi. E il connubio è forse indice di una attrazione che più che carnale, fu intellettuale.
Kalergi, pur provenendo dall’ambiente aristocratico tramontato con la Grande Guerra, si mosse con disinvoltura nel “Nuovo Mondo” che sembrava dover nascere con gli enfatici XIV Punti di Wilson. Il conte austro-ungaro-boemo-giapponese con risvolti franco-svizzeri, capì che era tramontata la nobiltà di sangue che affondava le sue radici nel Medio Evo feudale, ma un nuovo elitismo avanzava. Élite venali e oligarchie tecnocratiche rivendicavano ora la loro aspirazione alle egemonia. Alla faccia delle masse, che rapite dalle ideologie totalitarie, si affacciavano alle passioni della politica pretendendo – illuse – di poter essere protagoniste del loro destino. Kalergi la pensava diversamente; questo antenato ed ispiratore della futura “Europa Unita” era un rigoroso elitista. E anche per questo si fece massone.
Dalla frequentazione delle logge scaturì la conoscenza dei più ricchi banchieri: barone Louis de Rotschild finanziamenti, i banchieri Warburg, che furono generosi con lui di finanziamenti, che gli permisero di fondare una associazione “paneuropea” nel 1924 e di indire due anni dopo un Congresso Paneuropeo, per mettere in atto gli ideali che aveva scandito in un opera ideata “Pratkischer Idealismus”. Ad essere affascinati da lui furono eredi senza trono come Otto d’Asburgo, ma anche protagonisti assoluti della scena mondiale come il leader britannico Churchill e buoni comprimari come i cattolici-popolari Schumann e De Gasperi. A dispetto dell’oblio che successivamente avvolse la sua figura Kalergi non fu affatto un parvenu nei salotti che contano e neppure un teorico marginale.
Le sue intuizioni anticiparono gli eventi che si sarebbero concretizzati a cavallo del XX e XXI secolo. Nel 1929 per primo suggerì di sottrarre alle sovranità nazionali di Francia e Germania le risorse del carbone e del ferro e di affidarle a un organismo sovranazionale (rigorosamente non eletto…). Quindi propose una unione doganale e una moneta unica, che sotto un unico conio pressasse le economie agricole dell’Europa Mediterranea, i potenti sistemi industriali di Inghilterra e Germania. Una stramba utopia all’epoca, una drammatica coercizione oggi in atto.
Propose anche di creare un Parlamento Europeo e suggerì una sinfonia di Beethoven come inno che soppiantasse gli inni nazionali. Su tutto il quadro delle sue intuizioni dominava una concezione rigorosamente anti-democratica. La sua avversione alle reali volontà popolari si accentuò dopo il fiasco del “paneuropeismo” come movimento politico. Si convinse allora che l’Europa Unita si sarebbe fatta con metodi oligarchici e decisioni calate dall’alto.
Matteo Simonetti – Europa, inganno e immigrazione
L’intervento di Matteo Simonetti al convegno “È la stampa, bellezza!“, domenica 24 gennaio 2016 nei pressi di Padova, organizzato da Francesca Salvador (Salus Bellatrix) a cui hanno partecipato, oltre a lui, Giulietto Chiesa, Maurizio Blondet, Bruno Ballardini, Massimo Mazzucco e Fulvio Grimaldi. Nei prossimi giorni saranno disponibili anche gli interventi dei restanti relatori.
Fonte: http://www.byoblu.com/post/
Fonte: http://www.luogocomune.net/
'Piano Kalergi e invasione dell'Europa'
~ Conferenza don C. Nitoglia 21-9-2015 ~
NB: il video nonostante il link di appartenenza messo è stato rimosso.
Lo si può visionare QUI su youtube
NB: il video nonostante il link di appartenenza messo è stato rimosso.
Lo si può visionare QUI su youtube
Ciao Wlady ero presente domenica passata al convegno della Salvador.
RispondiEliminaSimonetti molto preparato e uomo dal senso pratico,bella ricerca.
Secondo me questo piano di eugenetica che molto piace ai potenti per generare masse piu' controllabili ha anche forse una pecca( per loro).
Se guardiamo le nuove nazioni tipo Brasile dove tutte le razze umane si sono mescolate nel corso dei secoli,e' vero che il meticcio non ha piu' molta identificazione culturale ma e' anche vero che questi nuovi ibridi dello Sapiens hanno anche guadagnato delle proprieta' individuali che non possedevano prima e chissa' nel lungo termine potrebbe essere un vantaggio.
Staremo a vedere,qui in Europa piu' di una mescola voluta si tratta di sporchi giochi di potere di gente psicotica e megalomane.
Ti volevo aggiornare sulla chimica del cielo !
Pochi giorni fa un deputato dei Freiheitlichen ha presentato una interrogazione al Presidente della provincia di Bolzano chiedendo lumi su di una nuvola enorme che mesi fa ha riempito il cielo tra Alto adige ed Austria.Chiaramente la risposta e' stata,non sappiamo nulla !
Comunque io gli ho scritto intanto ringraziandolo e poi gli ho inviato il mio articolo sul Permafrost avvelenato,che tu gentilmente hai pubblicato e gli ho chiesto di non mollare su tale argomento.
Se per caso vuoi mendargli della documentazione
http://www.consiglio-bz.org/it/consigliere-i/blaas.asp
salutoni roberto
Ciao Roberto, grazie della segnalazione, ho letto l'articolo qui
EliminaTroppe interrogazioni parlamentari sono state fatte nel tempo e lasciate cadere nel dimenticatoio, è una lotta impari; finché la gente non farà sentire la sua voce in forma roboante continueranno a fare quello che vogliono giocando sul fatto che il gregge (come sempre) è tenuto a bada da un solo cane.
Certamente posso mandarle al deputato della documentazione, ma credo che ne sia al corrente; nella rete, se si viole fare una ricerca asseverata si trovano le risposte con tanto di brevetti.
Quello che mi stupisce di questo deputato è il suo curriculum: come può un attento sostenitore della natura avere un "Diploma di maestro macellaio?"
Ciao;
wlady
Nuvola sospetta in Alto Adige: è un’arma di difesa svizzera?
EliminaSai com e' Wlady,la tradizione tirolese e' abbastanza " wurstelata" ma non per questo e' disattenta ai problemi ambientali !
RispondiEliminaciao
hahahahaha, e certo che lo so, i miei tre nipotini bavaresi sono "wurstelati" alla decima potenza; ma la mia non era una critica era solo una constatazione ... nessuno è perfetto.
EliminaCiao