Protocolli dei Savi di Sion
(Parte prima)
(Parte prima)
PROTOCOLLI 1
1) Mettendo da parte le belle frasi, parleremo sul significato del pensiero, getteremo luce e confronteremo i fatti che ci circondano.
2) Quello che sto per esporre più avanti, è il nostro sistema visto da due punti di vista, quello che riguarda noi stessi e quello dei "goyim (cioè i non ebrei).
3) Una cosa che dobbiamo notare è che gli uomini con istinti cattivi, sono molto più numerosi di quelli che hanno istinti buoni, e quindi i migliori risultati in materia di cattivi istinti, possiamo annoverare la violenza e le terrorizzazioni, che non avvengono certo da discussioni accademiche. La grande maggioranza degli uomini si propone di arrivare e/o possedere il potere, tutti o quasi, vorrebbero avere il "potere", diventare dittatori, sono rari gli uomini che non sarebbero disposti a sacrificare il proprio benessere a favore del bene di tutti.
4) Che cosa ha frenato le bestie predatrici chiamate uomini? Cos'è stato il loro orientamento finora?
5) Agli inizi le strutture societarie umane, sono state sottoposte alla forza bruta e cieca; in seguito - la legge - che poi è solo la stessa forza mascherata, l'ha sostituita. Traendo le conclusioni sulla legge della natura, possiamo asserire che ancora oggi si trova in vigore.
6) La libertà politica è solo un'idea, non certamente un fatto. Questa "idea" bisogna sapere come applicarla, ogni volta che risulti necessario, come un'esca per attirare le masse popolari al proprio partito al fine di schiacciarne un'altro che in quel momento ha l'autorità. Questo compito è reso più facile se l'avversario l'ha infettato con l'idea di libertà. Il cosiddetto "liberalismo, è per il bene di un'idea, è disposto a cedere un po' del suo potere. E' proprio qui che appare il trionfo della nostra teoria; le redini del governo vengono immediatamente allentate, per la legge della vita, venendo tutti riuniti e coinvolti in una nuova avventura, perché, la forza cieca di una nazione, non può resistere nemmeno un giorno senza una guida, così una nuova autoritaria, semplicemente si incunea nel luogo del vecchio e già indebolito liberalismo.
L'ORO
7) Ai nostri giorni il potere ha sostituito i governanti liberali con il potere dell'oro. C'era un tempo quando la fede governava. L'idea della libertà è di impossibile realizzazione, perché nessuno sa come usarla con moderazione. Basta consegnare al popolo la possibilità di autogovernarsi per un certo periodo di tempo, per vedere e rendersi conto il trasformarsi delle persone in una folla disorganizzata. Il risultato che si otterrà in quel momento, sarà lo svilupparsi di lotte di classe intestine, nel mezzo gli stati saranno bruciati e ridotti ad un cumulo di cenere e macerie.
8) Quando uno stato si esaurisce convulsamente, per via delle sue discordie interne, viene portato verso il potere di nemici esterni - in ogni caso la sua rappresentanza viene irrimediabilmente perduta. Il dispotismo, che è interamente nelle nostre mani, elargirà una goccia di Stato, altrimenti volente o nolente, se non lo si prende in mano, sicuramente andrà a fondo.
9) Nel caso qualcuno paventi nella sua mente liberale che questi sopra esposte sono metodi immorali, vorrei porre le seguenti domande: Se ogni stato ha due nemici, e a quanto riguarda il consentire al nemico esterno l'arte del conflitto non considerandolo immorale, come ad esempio tenerlo nell'ignoranza dei piani di attacco e difesa e/o attaccarlo di notte, in superiorità numerica, quindi in che modo gli stessi mezzi possono essere visti nei confronti di un nemico peggiore, come il distruggere la società e il bene comune, è inammissibile chiamarlo immorale?
10) E' possibile per una mente logica sperare che qualcuno guidi le folle, con ragionevoli consigli e argomenti, quando ci sono obiezioni e contraddizioni, senza senso e quando tali obiezioni incontrano il parere favorevole delle persone le cui capacità di ragionamento sono superficiali? La massa degli uomini è guidata solo da passioni meschine, misere credenze, teoremi e tradizioni sentimentali, cadere preda del dissenso, ostacolando qualsiasi tipo di accordo anche sulla base di un ragionamento perfetto. Ogni risoluzione nella maggior parte possibile della folla dipende dalla bloccata ignoranza sui segreti politici, tirando fuori soluzioni ridicole che portano all'amministrazione un seme di anarchia.
11) La politica non ha niente in comune con la morale, il "sovrano" che è governato dalla morale non è un abile politico, e quindi è instabile sul suo trono. Chi vuole governare deve ricorrere sia all'astuzia che al far-credere. Grandi qualità nazionali, come la franchezza e l'onestà, sono vizi della politica, perché abbattere i potenti dai "troni" è molto più efficace e più sicuro rispetto al più potente nemico. Tali caratteristiche devono essere gli attributi dei goyim, ma in nessun modo dovranno essere guidati da loro.
DIRITTO E FORZA
12) Il nostro diritto sta nella forza. La parola il "diritto" è un pensiero astratto e provato dal nulla. La parola significa non più di: Dammi quello che voglio perché in tal modo io possa avere una prova che sono più forte di te.
13) E, nei casi in cui non è giusto cominciare? Dove si finisce?
14) In ogni stato dove vi è una cattiva organizzazione dell'autorità, una impersonalità delle leggi e dei governanti che hanno perso la loro personalità in mezzo alla marea di diritti mai moltiplicati fuori dal liberismo, si trova un nuovo diritto - agli attacchi dei forti di destra, e per disperdere al vento tutte le forze esistenti d'ordine e regolamentazione, per ricostruire tutte le istituzioni diventando il signore sovrano di coloro che hanno lasciato a noi il diritto del loro potere, mettendole volontariamente nel loro liberalismo.
15) Il nostro potere nella presente condizione traballante di tutte le forme di energia sarà più invincibile di ogni altro, in quanto rimarrà invisibile fino al momento in cui avrà acquisito una tale forza che nessuna astuzia potrà più minarla.
16) Temporaneamente fuori dal male siamo ora costretti a far emergere il bene come regola incrollabile, che ripristinerà il corso regolare della macchina della vita nazionale, il liberalismo non ha portato a nulla. Il risultato giustifica i mezzi. Però, nei nostri piani, portiamo la nostra attenzione non tanto a ciò che è buono e morale, ma su ciò che è necessario e utile.
17) Prima di noi è stato visto un piano strategico, una linea da cui non si può derogare senza correre il rischio di vedere il lavoro di molti secoli vanificato e portato a nulla.
18) Al fine di elaborare forme d'azione soddisfacenti è necessario tener conto della furfanteria, il lassismo, l'instabilità della folla, la sua capacità di comprendere e rispettare le condizioni della propria vita e, il proprio benessere. Quello che si deve comprendere è che la la forza della folla è cieca, senza senso, senza ragionamento, sempre in balia di un suggerimento da ogni parte. Il cieco non può guidare, se lo facesse ci porterebbe nell'abisso; di conseguenza, i membri della folla, i parvenu del popolo, anche se sono dei geni di saggezza, non avendo preparazione politica, non possono farsi avanti come leader senza portare l'intera nazione alla rovina.
19) Solo uno addestrato fin dall'infanzia alle regole indipendenti può comprendere le parole dette fino all'alfabeto politico.
20) Un popolo lasciato a se stesso, cioè, con il mezzo del parvenu, porta alla rovina con eccitati dissensi di partito alla ricerca di onori e potere con i disturbi che ne derivano. E' possibile che le masse popolari con calma e senza gelosie formino il giudizio che ha a che fare con gli affari del paese, che non può essere confuso con gli interessi personali? Possono difendersi da un nemico esterno? Non è pensabile; per piani suddivisi in tante parti quante sono le teste della folla, perde la sua omogeneità, quindi, diventa incomprensibile e impossibile nell'esecuzione.
Fonte
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http://ningishzidda.altervista.org/
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