lunedì 7 aprile 2014

Tra realtà e finzione

noah 

La censura di Noah

Sabato 5 aprile un funzionario del ministero dell’Interno della Malesia ha detto che nei cinema malesi sarà vietata la proiezione del film Noah, un riadattamento della storia biblica di Noè, interpretato da Russell Crowe e diretto da Darren Aronofsky (quello di The Wrestler e Il Cigno nero). La Malesia si unisce così a una serie di paesi islamici – o con una percentuale consistente di musulmani – che hanno già vietato la distribuzione del film per motivi religiosi: Indonesia, Egitto, Tunisia ed Emirati Arabi Uniti hanno motivato la censura sostenendo che Noah contiene delle scene in contraddizione con alcuni insegnamenti dell’Islam. 

Guarda QUI il promo del film 

Il funzionario malese che ha annunciato la proibizione del film, Abdul Halim Abdul Hamid, ha detto soltanto che la principale ragione della censura è che l’Islam vieta la rappresentazione di qualsiasi profeta (nella religione islamica Noè, così come Gesù, è riconosciuto come profeta).

La Malesia ha una popolazione di circa 30 milioni di persone, e circa il 60 per cento è di religione musulmana (i cristiani sono circa il 9 per cento, ma ci sono anche buddisti e induisti). In passato le autorità malesi avevano già censurato altri film per motivi simili, tra cui La passione di Cristo diretto da Mel Gibson, e Brokeback Mountain, la storia d’amore tra due cowboy omosessuali. Oltre ai film, le censure hanno riguardato anche concerti ed esibizioni di artisti occidentali, accusati di promuovere la promiscuità e offendere la sensibilità religiosa.

L’uscita di Noah in Egitto era inizialmente prevista per il 26 marzo, ma era stata fortemente contestata dal gruppo islamista Al-Azhar, che in un comunicato aveva spinto il governo a bloccare la proiezione del film e aveva scritto: «Al-Azhar rinnova la sua opposizione alla proiezione di qualsiasi film che rappresenti i profeti di Allah e i messaggeri e compagni del profeta Maometto». Un esponente di un gruppo salafita aveva detto che «raffigurare i profeti artisticamente è un crimine» perché può mettere in discussione le loro azioni, e perché «gli attori non possono accuratamente imitare i comportamenti, le abitudini e l’apparenza dei profeti».

Nel disclaimer del film Noah è scritto: «Il film è ispirato alla storia di Noè. Sebbene siano state prese alcune licenze artistiche, crediamo che questo film sia fedele all’essenza, ai valori e all’integrità di una storia che è una pietra miliare nella fede di milioni di persone in tutto il mondo. La storia biblica di Noè può essere letta nel libro della Genesi».

In Italia Noah sarà distribuito nelle sale giovedì 10 aprile. Tra gli altri attori, oltre a Crowe, ci sono Jennifer Connelly, Anthony Hopkins ed Emma Watson. Lunedì scorso si è tenuta all’Odeon di Leicester Square, a Londra, la prima britannica del film, in cui erano presenti diversi attori del cast.

http://www.ilpost.it/2014/04/06/noah-censura-islam/




 L'Arca di Noè
Il Diluvio la grande inondazione che, secondo la Bibbia, sommerse la Terra e che avrebbe spazzato via il genere umano, se non fosse stato per Noè ("Tregua") e la sua Arca. Anche se le tradizioni di tutte le culture ricordano un diluvio devastante, la narrazione fatta dalla bibbia è stata considerata a lungo solo una leggenda.


Tuttavia gli studiosi sono stati costretti a cambiare oppinione quando è stata ritrovata una storia analoga in testi mesopotamici, ancor più antichi (l'Epica di Gilgamesh e l'Epica di Atra Asis). I testi sumerici e accadici fornivano dettagli dei ruoli avuti dagli dèi, la loro identità e le loro motivazioni; aggiungevano anche particolari di natura geografica, i nomi dei sovrani (inclusa l'identità di Noè: Ziusudra in sumero, Utnapishtim in accadici) e le descrizioni dell'Arca, una sorta di sommergibile.

Questi testi hanno consentito di datare l'evento a circa 13.000 anni fa-una conclusione che lega il Diluvio alla fine dell'ultima Era glaciale, la cui data è stata confermata dalla scienza.

Il Diluvio non fu altro che un'enorme tsunami causato dallo scivolamento in mare dell'immensa calotta polare antartica. Si trattò di una calamità di lenta formazione, che gli Anunnaki tenevano sotto osservazione da una stazione scientifica sulla punta dell'Africa; quando si resero conto che il passaggio di Nibiru al perigeo-ravvicinato e anticipato-avrebbe innescato la valanga d'acqua, Enlilvolle lasciare l'umanità all'oscuro affinché perisse; Enki, invece, sfidò il volere del fratello Enlil salvando Noè.

Il Poema di Atra Hasis chiarisce il concetto del Dio biblico, definendolo come il "loro" piuttosto che il "Lui". Iniltre, quest'epopea, incisa in modo particolareggiato su tavolette di argilla, dichiara che "Loro" non provocarono ciò di proposito. Fu piuttosto un'assemblea degli dèi a decidere di tenere nascosto al genere umano il sopraggiungere del Diluvio che appunto "Loro", fli dèi, erano impossibilitati a impedire.

Il ruolo degli dèi nelle storie mesopotamiche del Diluvio universale è coerente con quello loro attribuito in altri resoconti. Enlil, il "signore" biblico, per il quale il genere umano era diventato un fastidio, desidera vederlo distrutto. Suo fratello Enki, coinvolto personalmente nella creazione del primo Adamo (l'operaio LU.LU), è invece solidale con l'uomo mentre da sempre è antagonista del fratellastro Enlil.

Nonostante sia stato indotto a giurare segretezza, Enki decide di avvertire dell'incombente Diluvio un fedele seguace e la sua famiglia. L'uomo prescelto è un sacerdote della città di Shurappak (la città della sorella di Enki, Ninharsag), il cui nome in lingua accadica è Atra Hasis, che significa "eccezionalmente saggio".


Vale la pena osservare che lo stesso significato viene riferito all'eroe Utnapishtim nella cronaca del Diluvio contenuta nell'Epopea di Gilgamesh. Il dio Enki, noto anche come Ea, si rivolge ad Atra Hasis (Noè) da dietro una cortina di giunchi, un particolare che troviamo anche nel testo sumero originale dove l'eroe ha nome ZI.U.SUD.RA.

Vengono impartiti da Ea-Enki direttive minuziose su come costruire una nave sommergibile. L'Epopea di Gilgamesh fprnisce un resoconto drammatico e vivido degli ultimi preparativi, quando l'eroe viene detto di stare all'erta in attesa della partenza degli dèi stessi.

"Quando Shamash che ordina un tremito al crepuscolo, farà precipitare una pioggia di eruzioni; allora tu sali sulla nave, e spranga bene l'accesso".
Esistono prove tangibili che il Diluvio universale sia realmente accaduto? A mano a mano che gli archeologi hanno trovato indicazioni di avvenute alluvioni, che però si sono dimostrati eventi local8i, ci sono stati molti falsi segni in questo senso, ma possiamo davvero aspettarci che gli archeologi rinvengano testimonianze concrete del Diluvio universale quando in realtà scavano e compiono ricerche in città risalenti a dopo il Diluvio?

In realtà, sono le altre discipline scientifiche che hanno fornito gli indizi più significativi. Ed essi puntano tutti a una catastrofe globale intervenuta circa 13.000 anni fa.  

La Nuova Arca

4 commenti:

  1. Sono sicuro che sia accaduto un evento simile: gli uomini non si sono inventati la mitologia dal nulla, c'è sempre un fondo di verità in ogni leggenda.

    Ciao Wlady

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Cresh,
      ...ci sono testimonianze in tutto il mondo di quell'evento.

      Ciao

      Elimina

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E c'è chi ancora nega affermando che non siamo una colonia USA…

GUARDA IL CIELO! CHE COSA STANNO FACENDO?

Come osano? come osano fare questo? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

Perché questa mancanza di interesse dei nostri cieli?

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