“Il Covid-19 è una guerra civile”
“Esistono false guerre scatenate per accedere alle risorse e si concretizzano attraverso il terrorismo e la guerra civile”. I conflitti del futuro nel nuovo ordine mondiale secondo Fabio Mini intervenuto al Master dell’Università della Calabria
Rende – “Le guerre del futuro saranno collocate
in un nuovo ordine mondiale”. Così è iniziata la lezione di Fabio Mini,
Generale, saggista e giornalista, tenuta, in video conferenza, al Master
in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario
Caligiuri. Mini ha affermato che le guerre sono sostanzialmente le
stesse da quando nel 500 a.C. Sun Tzu delineava “L’arte della guerra”
fino a ad arrivare allo scoppio della bomba nucleare. Oggi, l’approccio
ai conflitti del futuro sarà molto diverso e nebuloso per i decisori
pubblici: saremo tutti soldati di queste nuove guerre, ma bisogna
stabilire con quali mezzi.
Il generale ha proseguito
sostenendo che la guerra globale si combatterà sia per un ordine
mondiale che per il profitto. Inoltre, si scontreranno attori e non
statali: questi due gruppi possono agire contemporaneamente, spesso si
sovrappongono e alle volte si confondono. Ha poi proseguito dicendo che
“esistono false guerre scatenate per accedere alle risorse e si
concretizzano attraverso il terrorismo e la guerra civile, come in
Libia, Siria e Iraq. In questi casi, ci si rende conto che senza gli
interessi interni ed esterni tali scontri non si sarebbero mai
verificate”. “Esistono – ha proseguito – anche false guerre giustificate
da motivazioni umanitarie: ma cosa c’è di umanitario in una guerra che
provoca 300.000 morti?”.
Ha ribadito che “è sempre esistita una guerra per le risorse, che
oggi non è rivolta solo per accaparrarsi le risorse tradizionali ma
anche per l’appropriazione dei beni comuni, i cosidetti “global
commons”, come gli oceani, i fondali sottomarini, l’Antartide,
l’Antartide, l’atmosfera, lo spazio esterno, il cyberspazio”. “Tutto ciò
– ha proseguito – è circondato da una grande ipocrisia, collocata in
una zona grigia in cui tutto si confonde. Ci sono guerre ambigue in cui
non si conosce chi è il vincitore e guerre ibride dove convergono anche
una serie di fattori tradizionali. Il potere militare è aumentato a
dismisura con crescenti investimenti economici, adesso bloccati in
questo periodo di pandemia”. Per il generale, “il Deep State è la parte
dell’establishment che cerca di conservare, in molti casi, sia
l’equilibrio che la gerarchia, in un contesto in cui tutti gli Stati
sono in profonda competizione tra loro”. Mini ha poi parlato della
“guerra della generazione 0” che verrà combattuta dalla generazione nata
tra il 2002 e il 2022, affermando che toccherà a loro avviare o evitare
la guerra nucleare. “Al momento – ha precisato – non ci sono i termini
perché chi possiede l’ordigno è in grado di attivarlo, ma certamente non
sarà capace di resistere alle reazioni che si verificheranno.
La guerra oggi,
infatti, è diffusa e viene considerata piccola da chi la vede
dall’esterno, mentre è immensa per chi è costretto a viverla in prima
persona”. Per il generale “il campo di battaglia della guerra cambierà
tra un decennio. Infatti, tra il 2030 e il 2050, ci saranno guerre nel
cyberspazio con super soldati e piattaforme a controllo autonomo guidate
dall’intelligenza artificiale. In tale contesto, saranno impiegati nei
combattimenti meno uomini, ma questo paradossalmente comporterà anche
meno riguardi verso la vita umana. Per questo nuovo tipo di guerra, non a
caso, sono in corso la realizzazione di progetti di sopravvivenza”.
Mini ha poi fatto riferimento al “Discorso sulla servitù volontaria” di
Étienne de La Boétie citando la frase: “il padrone ha solo in più i
mezzi per distruggerci che noi stessi gli forniamo”.
Secondo il docente, nella
guerra globale emergono due concetti importanti che possono essere
accumunati all’attuale periodo del COVID-19: il primo è che questo virus
può essere considerato come un livellatore sociale, che incide sulla
sovrappopolazione del pianeta; il secondo è che può paragonarsi ad una
guerra di distruzione di massa in cui le cose sembrano più chiare ma
allontanano dalla comprensione della realtà. I morti ci saranno ma le
conseguenza economiche e sociali saranno ancora peggiori. Mini ha quindi
approfondito i sistemi d’arma, precisando che l’Italia ha dovuto
affrontare, dopo la Seconda Guerra Mondiale, costi abnormi sia per
cambiare gli armamenti, sia per la manutenzione e l’adeguamento. Ed ha
pure evidenziato che i Paesi che a livello globale affrontano i costi
maggiori per le spese militari sono anche quelli più indebitati.
Gli F-35, secondo Mini, sono stati pensati per una guerra che non c’è più. “Allo
stato attuale – ha detto – a causa del COVID-19, potranno annullati
molti progetti militari perché le risorse verranno dirottate sulla spesa
sanitaria, o saranno sospesi perché le aziende degli armamenti sono
state costrette a ridurre le produzioni. Il docente ha poi parlato del
Super Robot ed effetto sciame: a tal proposito, ha ricordato le tre
leggi della robotica di Isaac Asimov, coniate intorno agli anni ’50: la
prima è quella di non recare danno agli umani; la seconda che il robot
deve obbedire agli ordini impartiti dall’uomo; infine, che il robot deve
pensare alla propria sopravvivenza purché non sia in contrasto con le
altre due leggi precedenti.
Mini ha quindi approfondito il tema del COVID-19 collegando
la pandemia alla guerra. Nella sua opinione, si tratta di una strana
epidemia che non si sa da dove arrivi e che è risultata imprevedibile,
sebbene fosse stata ipotizzata anche dall’intelligence statunitense.
“Più propriamente – ha affermato – potrebbe trattarsi di una guerra
civile e lo si può notare dai comportamenti della società dove le
persone sono viste come potenziali untori, e quindi come persone da
abbattere. Tra l’altro, in condizioni di emergenza all’interno degli
ospedali, in alcuni casi, sembra si sia dovuto decidere chi salvare e
chi no”.
“Si dovrà considerare e paragonare – ha
proseguito – ciò che è chiesto ai virologi e quello che si vuole sapere
dall’intelligence, ovvero le informazioni che servono per legittimare le
scelte politiche, aspetto importante per comprendere quanto sta
accadendo. Di sicuro è che attualmente la cura al virus non è stata
ancora trovata”. Il generale ha quindi affrontato il tema delle guerre
biologiche che pongono a nudo le vulnerabilità dell’intero sistema
sociale, perché quando si ammalano gli anziani si registra
l’inadeguatezza dell’organizzazione. Quando addirittura qualcuno ha
parlato di eutanasia praticata nei confronti delle persone anziane, non è
altro che la conseguenza della cattiva organizzazione dei sistemi
sanitari che sono strutturati in base a logiche privatistiche, in
funzione degli utili e non dei bisogni della collettività. Mini ha
concluso richiamando l’immagine della Conferenza di Yalta con Roosevelt,
Churchill e Stalin che hanno disegnato i destini del mondo dopo la
seconda guerra mondiale. Oggi, il nuovo ordine mondiale è nelle mani di
Trump, Putin e Xi Jinping, con tarature differenti rispetto agli
statisti del 1945, ma che certamente definiranno l’ordine che impatterà
sul futuro dell’umanità e con esiti totalmente imprevedibili.
Fonte Articolo: https://www.kongnews.it/
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