Il cosiddetto “cambiamento climatico”:
non è la CO2 il
problema!
AllaCOP23 di Bonn c’è qualche cosa che non va ha commentato
nel suo blog il Colonello Guido Guidi. E ha ragione. Mentre le previsioni
catastrofiche invadono nuovamente e puntualmente il mainstream – CO2..a livelli
mai raggiunti da 3 milioni di anni etc etc – la COP pare che non abbia nulla di
rilevante da offrire per contrastare il pericolo planetario
proclamato. Qualcosa non va di certo. Se il problema fosse davvero
la CO2, ci sarebbero molte possibilità di rimediare, di facile applicazione e
perfino senza effetti collaterali. La messa in atto potrebbe piuttosto avviare
un ampio risanamento di molte situazioni, come evidenziano le proposte di:
riforestazione, agricoltura bio e realmente sostenibile, cambiamenti di stile
di vita delle persone ispirate dal senso di responsabilità verso l’ambiente e
verso sé stessi (un effetto collaterale sarebbe un aumento di benessere generale),
abbassamento dell’inquinamento adoperando molteplici tecnologie che lo
permettono etc etc. Questa lista di proposte è senza dubbio da completare ed è
uno sforzo che merita di essere fatto. Proveremo in un secondo momento a
stilare questo elenco, magari chiedendo aiuto ai lettori del blog. L’apparato
propagandistico è funzionante in direzione opposta ad un risanamento e non ci
sono segnali di cambiamento di rotta per salvare il mondo e noi stessi.
Comprate, consumate, divertitevi! Consumate più che potete e riempite questo
meraviglioso mondo di spazzatura a tutti i livelli!
La
messa in scena dei vari COP pare che abbia soprattutto la funzione di gettare
fumo negli occhi, dando l’occasione per campagne ben orchestrate mainstream sul
‘grande impegno’ dei migliaia di scienziati, politici e lobby presenti,
‘allarmati’ dallo stato delle cose. I risultati di questi incontri sono sempre
stati scarsi e lo saranno anche a Bonn (VEDI QUI ).
E’ stato denunciato da chi era presente agli incontri in passato il carattere
ipocrita e di ‘greenwashing’. Le sigle esposte sono veri e propri inganni e
celano spesso l’antitesi di quanto promettono.
In
concomitanza con la COP23 si è visto un incremento delle divulgazioni e
pubblicizzazioni di una misura ‘forse necessaria’ per salvare il mondo
minacciato dalla CO2. La Geoingegneria sta entrando nelle teste dell’uomo
comune e entro il 2018 sarà sulla bocca di tutti, promette qualcuno. E qualcuno
saprà unire i puntini tra ‘modelli’ presentati e cieli reticolati?
Le
critiche di esperti rispetto alle operazioni ‘proposte’ non mancano. Ma
nonostante la pericolosità della ‘cura chemioterapica’, le irrorazioni in
atmosfera saranno presto una realtà ufficializzata?
Il cosiddetto “cambiamento climatico”:
non è la CO2 il problema!
Traduzione Nogeoigegneria
Un commento della Prof.ssa.Dr. Claudia von Werlhof,
presidente del “Movimento Planetario per la
Madre Terra”,
Innsbruck.
Motivata
dalla lettura di “Dose giornaliera” del 7 di novembre (ndr articolo
che definisce i ‘negazionisti’ del cambiamento climatico e critici della tesi
CO2 come causa del GW una setta) vorrei far riflettere:
E’
sorprendente quanta gente, gente anche molto critica, abbocca e ci casca e
prende per oro tutto ciò che viene dall’alto – da Al Gore all’IPCC (Intergovernmental
Panel of Climate Change in tedesco spesso definito ‘Consiglio globale del
clima’), dai Verdi fino alla Merkel, dall’ultimo vertice sul clima a Parigi a
quello attualmente in Bonn, e perfino dal Papa: tutti sostengono che la CO2
industriale sia la causa di un cosiddetto cambiamento climatico, e
distruggerà la terra se non si interviene su di esso. Come è possibile che
queste persone trovano così facilmente credito? Perché non ci si chiede il
motivo per cui all’unisono, proprio tutti – e Trump si unirà prima o poi –
fanno queste affermazioni? Perché non ci si chiede quale progetto ci sta
dietro? Perché non si ascoltano gli scienziati che la vedono in modo diverso?
Nessuno ha un’idea di come la Terra realmente “funziona”? La
realtà è dipinta così: la CO2 è inquinamento atmosferico, è sporcizia. Tutto
qui.
In
realtà il cosiddetto riscaldamento globale e cambiamento climatico è un aumento
di meteo estremo: fluttuazioni oltre la norma delle temperature e oltre le
stagioni, aumento di catastrofi ‘naturali’ come i tsunami, terremoti oltre i
sei gradi della scala Richter, periodi di siccità per anni, incendi che
devastano peggio di guerre con le bombe, ma anche ondate di freddo fuori
stagione o regioni, ripetersi di inondazioni record, tempeste di grandi dimensioni
anche fuori dai tropici, aumento di attività vulcanica e cambiamenti delle
correnti oceaniche, nonché il rapido scongelamento dei poli e dei ghiacciai –
ed è proprio lì dove accade un riscaldamento che conta il doppio o più del
presunto incremento delle altre temperature.
Come
potrebbe tutto questo derivare dalla CO2 industriale, presente in atmosfera ben
al di sotto dello 0,5% – e peraltro giù, vicino alla terra?
Non
deriva da questo. Questi cambiamenti provengono da decenni di geoingegneria
militare, dalla seconda guerra mondiale.
La convenzione ENMOD delle Nazioni Unite
(Environemental Modification – Modificazione Ambientale) ha identificato
il problema dell’utilizzo di tecnologie ambientali già nel 1977 in seguito alla guerra
del Vietnam, dove molte delle tecniche erano già state implementate. E da
allora, naturalmente, sono proseguiti gli esperimenti e le innovazioni, dalla
distruzione dello strato di ozono e di altre parti dell’atmosfera, con i test
delle bombe atomiche o razzi nello spazio, allo sviluppo di armi “al plasma”
alle tecnologie di “guerra meteorologica” a “Armi energetiche dirette” simili
al laser, tutte leggibili in Rosalie Bertell: War Planet Earth, 3a edizione
2016.
Si
tratta di sviluppare armi ambientali per nuove guerre, “e i militari sono 50
anni più avanti di noi” (Bertell).
Strano
quanto a lungo regge il mito della CO2, lasciando non riconosciuti gli
inquinatori o recentemente perfino invitandoli a continuare ufficialmente con
la distruzione della terra – con il loro presunto “salvataggio” via
geoingegneria! Quest’ultima appare improvvisamente in un abito “civile” e come
una “nuova” geoscienza. Questo è stato propagandato sempre più sfacciatamente
da Parigi nel 2015 e prevede attualmente di spruzzare sul pianeta
presumibilmente bollente niente meno che acido solforico, per raffreddarlo come
se fosse scoppiato un super-vulcano e come propagandato dal noto geoingegnere
di Harvard, David Keith. Lui stesso ammette che questa potrebbe essere la fine
della vita sulla terra, ma lo lasciano fare …?
Dettagli
disponibili sul sito web del movimentoplanetario per la Madre Terra che abbiamo elaborato per buone ragioni 7 anni fa. Strano
davvero in che modo persone che hanno a cuore il bene della terra possono
lasciarsi ingannare così completamente.
Come è
spiegabile tutto questo, a parte la generale mancanza di conoscenza del pianeta
terra come essere cosmico e l’essere in vendita della scienza e della politica
di oggi? Sono venduti anche i movimenti sociali e le ‘Alternative’ o hanno
disimparato a usare il loro cervello?
Originariamente
pubblicato da: https://kenfm.de/tagesdosis/
VEDI ANCHE
Scrive RosalieBertell: “Nell’ambito degli Accordi di Vladivostock, gli Stati Uniti e
l’Unione Sovietica presero la decisione congiunta di sciogliere la calotta
polare artica. Non si tratta di un accordo
bilaterale registrato dell’ONU, perciò non divenne mai accessibile a
coloro i quali – più tardi – furono messi in allarme dal rapido scioglimento
dei ghiacci e delle nevi polari, e dalla situazione degli orsi polari che ne è
risultata. Per il pubblico, lo scioglimento della calotta polare artica è
diventato un segnale forte e inquietante del cambiamento climatico, talmente
forte che negli Stati Uniti ai media è stato richiesto di non parlare mai di
orsi polari! A causa del segreto militare la gente è stata indotta a pensare
che il controllo industriale delle emissioni di CO2 riporterebbe tutto a posto
nell’Artico! “VEDI QUI
Neve nera al Polo Nord
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