Craig Roberts: la Dichiarazione di Guerra di Trump
Saint Simon
Dal suo blog, riportiamo il
commento del famoso analista Paul Craig Roberts al discorso
di insediamento di Donald Trump, 45° Presidente degli Stati Uniti: Trump ha
chiaramente individuato il nemico interno, ma le sue aperture non impediranno
che la lista dei suoi oppositori si allunghi – dal complesso militare e
della sicurezza capeggiato dalla CIA, a Wall Street e alla Fed, alle multinazionali,
ai politici statunitensi ed europei legati all’establishment euro-atlantico
della NATO, ai leader dei gruppi per i diritti delle minoranze nere, ispaniche,
omosessuali e transgender. Craig Roberts non esclude nemmeno che Trump possa
essere il bersaglio di un assassinio.
di Paul Craig Roberts, 20 gennaio 2017
Il breve discorso inaugurale del presidente Trump è stato
una dichiarazione di guerra contro tutto l’establishment americano al potere.
Tutto.
Trump ha reso abbondantemente chiaro che i nemici degli
americani sono proprio qui in casa: globalisti, economisti neoliberisti, neoconservatori
e altri unilateralisti abituati ad imporre gli Stati Uniti nel mondo, che ci
coinvolgono in costose guerre senza fine, e politici che servono
l’establishment al potere piuttosto che gli americani; a dirla tutta, l’intera
cupola di interessi privati che ha portato l’America allo
sfinimento mentre gli interessati si arricchivano.
Se si può dire la verità, il Presidente Trump ha dichiarato
guerra a se stesso, una guerra per lui molto più pericolosa che se avesse
dichiarato guerra alla Russia o alla Cina.
I gruppi di interesse designati da Trump come “Il Nemico”
sono ben radicati e abituati a stare al potere. Le loro potenti reti di
relazioni sono ancora al loro posto. Anche se ci sono maggioranze
repubblicane sia alla Camera che al Senato, la maggior parte dei
rappresentati del Congresso è tenuta a rispondere ai gruppi di
interesse al potere che finanziano le loro campagne, e non al popolo americano
e al Presidente. Il complesso militare/della sicurezza, le multinazionali che
delocalizzano, Wall Street e le banche, non cederanno a Trump. Né lo
faranno i media prezzolati, che sono di proprietà dei gruppi di
interesse il cui potere viene sfidato da Trump.
Trump ha chiarito che sta dalla parte di ogni americano,
nero, marrone e bianco. Pochi dubbi sul fatto che la sua dichiarazione di
inclusività e apertura verrà ignorata dagli odiatori della sinistra, che
continueranno a chiamarlo razzista, come già stanno facendo, mentre scrivo, i
manifestanti pagati 50 dollari all’ora.
In effetti, la leadership nera, per esempio, è educata
al ruolo della vittima, ruolo al quale le sarebbe difficile sfuggire.
Come si fa a mettere insieme persone alle quali per tutta la vita è stato
insegnato che i bianchi sono razzisti e che loro sono vittime dei razzisti?
Lo si può fare? Ho partecipato ad un breve programma su
Press TV, nel quale avremmo dovuto commentare il discorso inaugurale di Trump.
L’altro commentatore era un nero americano, da Washington, DC. Il carattere
inclusivo del discorso di Trump non gli ha fatto nessuna impressione, e
l’ospite della trasmissione era interessato solo a mostrare le proteste
dei manifestanti al fine di screditare l’America. Così tante persone hanno
un interesse economico a parlare in nome delle vittime e a dire che
l’apertura di Trump toglie loro lavoro.
Quindi insieme ai globalisti, alla CIA, alle multinazionali
che delocalizzano, alle industrie degli armamenti, all’establishment
NATO in Europa, e ai politici stranieri abituati a essere pagati
profumatamente per sostenere la politica estera interventista di Washington, si
schiereranno contro Trump anche i leader dei gruppi vittimizzati, i neri,
gli ispanici, le femministe, i clandestini, gli omosessuali e i transgender.
Questa lunga lista ovviamente include anche i bianchi liberal, convinti che
l’America da una costa all’altra sia abitata da bianchi razzisti , misogini,
omofobi, e svitati amanti delle armi. Per quanto li riguarda, questo 84% della
geografia degli Stati Uniti dovrebbe essere messo in quarantena o seppellito.
In altre parole, rimane abbastanza buona volontà nella
popolazione per consentire a un Presidente di riunire il 16% che
odia l’America con l’84% che la ama?
Considerate le forze che Trump si trova contro:
I leader neri e ispanici hanno bisogno del vittimismo,
perché è quello che conferisce loro reddito e potere. Guarderanno con
sospetto all’apertura di Trump. La sua inclusività è un bene per i neri e
gli ispanici, ma non per i loro leader.
I dirigenti e gli azionisti delle multinazionali sono
arricchiti dalla delocalizzazione del lavoro che Trump dice che riporterà
a casa. Se tornano i posti di lavoro, se ne andranno i loro profitti, i bonus e
le plusvalenze. Ma tornerà la sicurezza economica della popolazione americana.
Il complesso militare/della sicurezza ha un bilancio annuale
di 1.000 miliardi che dipende dalla “minaccia russa”, minaccia che Trump dice
di voler sostituire con una normalizzazione dei
rapporti. L’assassinio di Trump non può essere escluso.
Molti europei devono il proprio prestigio, il proprio
potere, e i propri redditi alla NATO, che Trump ha messo in discussione.
I profitti del settore finanziario derivano quasi
interamente dalla schiavitù del debito cui sono sottoposti gli americani e
dal saccheggio delle loro pensioni private e pubbliche. Il settore finanziario
con il suo agente, la
Federal Reserve, può distruggere Trump con una crisi
finanziaria. La
Federal Reserve di New York ha una sala operativa completa.
Può mandare nel caos qualsiasi mercato. O sostenere qualsiasi mercato,
perché non vi è alcun limite alla sua capacità di creare dollari.
L’intero edificio politico degli Stati Uniti si è
completamente isolato dal volere, dai desideri e dalle esigenze del popolo. Ora
Trump dice che i politici risponderanno al popolo. Questo, naturalmente,
significherebbe un forte colpo alla continuità dei loro incarichi, al loro
reddito e alla loro ricchezza.
C’è un gran numero di gruppi, finanziati da non-sappiamo-chi.
Ad esempio, oggi RootsAction ha risposto al forte impegno di Trump
di stare al fianco di tutto il popolo contro l’Establishment al
Potere, con la richiesta al Congresso “di incaricare la Commissione Giustizia
della Camera per un’iniziativa di impeachment” e di inviare denaro
per l’impeachment di Trump.
Un altro gruppo di odio, human right first, attacca la
difesa di Trump dei nostri confini in quanto chiude “un rifugio di
speranza per coloro che fuggono dalle persecuzioni“. Pensateci per un minuto.
Secondo le organizzazioni liberal-progressiste di sinistra e i gruppi di
interesse razziali, gli Stati Uniti sono una società razzista e il presidente
Trump è un razzista. Eppure, le persone soggette al razzismo americano fuggono
dalle persecuzioni verso l’America, dove subiranno persecuzioni razziali?
Non ha senso. I clandestini vengono qui per lavoro. Chiedete alle imprese di
costruzione. Chiedete ai mattatoi. Chiedete ai servizi di pulizia nelle aree
turistiche.
La lista di quelli a cui Trump ha dichiarato guerra è
abbastanza lunga, anche se se ne potrebbero aggiungere degli altri.
Dovremmo chiederci perché un miliardario di 70 anni con
imprese fiorenti, una bella moglie, e dei figli intelligenti,
sia disposto a sottoporre i suoi ultimi anni
alla straordinaria pressione di fare il Presidente con
il difficile programma di riportare il governo nelle mani del popolo
americano. Non c’è dubbio che Trump ha fatto di sé stesso un bersaglio. La
CIA non ha intenzione di mollare il colpo e andare via. Perché una persona
dovrebbe farsi carico dell’imponente ricostruzione dell’America che
Trump ha dichiarato di voler fare, quando poteva invece trascorrere i suoi
ultimi anni godendosela immensamente?
Qualunque sia la ragione, dovremmo essergli grati per
questo, e se è sincero lo dobbiamo sostenere. Se viene assassinato, dobbiamo
prendere le armi, radere al suolo Langley [sede centrale della CIA, ndt] e
ucciderli tutti.
Se avrà successo, merita il titolo: Trump il Grande!
La Russia, la Cina, l’Iran, il Venezuela, l’Ecuador, la
Bolivia, e qualsiasi altro paese sulla lista nera della CIA
dovrebbe capire che l’ascesa di Trump non basta a proteggerlo. La CIA è
una organizzazione a livello mondiale. I suoi redditizi affari forniscono delle
entrate indipendenti dal bilancio degli Stati Uniti. L’organizzazione è in
grado di intraprendere azioni indipendentemente dal Presidente o anche dal
proprio Direttore
.
La CIA ha avuto circa 70 anni per consolidarsi. Ed esiste ancora.
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