domenica 6 novembre 2011

Il risveglio della Fenice



Le cronache del Gírkù tracciano un ritratto della divinità della Terra, dando loro la loro vera dimensione. Non è una questione di divinità eterica o monolitica, come qualcuno preferisce descriverli, esclusivamente per rassicurare se stessi e per dare al genere umano un carattere eccezionale. E' più una questione di individui in carne ed ossa, e per di più, umanoidi. Erano predatori impressionanti, arenati qui al momento di una guerra antica, che ha scoperto che i loro creatori reali Kingu avevano già fatto proprio questo territorio, molto tempo prima. Il conflitto è in parte esposto nel testo babilonese della creazione di ca. 1115 a.C, dato con il nome di "Enuma Elis" da esegeti contemporanei.

    Questi guerrieri e colonizzatori soprannominati Anunna (ki), hanno calcolato con una diversa concezione del tempo da quella dell'essere umano - in attesa da molti decenni e secoli. I loro metodi e modi di comportarsi per lunghi periodi di tempo testimoniano una quasi-immortalità, a differenza dell'esistenza degli esseri umani estremamente breve.

    I loro avversari e sosia galattici che hanno trovato rifugio in Egitto e nel suo santuario sotterraneo chiamato Gigal, hanno concepito una astuta codificazione dei linguaggi volti a creare difficoltà per gli Anunnaki con il loro obiettivo di dominazione globale sull'umanità. Questa codificazione, in larga misura descritta nelle opere di questa serie, richiede un'intelligenza e un ultra-rapido modo di pensare non posseduto dall'essere umano.

    I paragrafi che seguono contengono i riferimenti ai dettagli della Genisis di Adamo, la narrativa che non è ancora stata recensita sulle nostre pagine web. Questa situazione è stata affrontata.


    Il risveglio della Fenice inizia dove Adamo nella Genisis culmina bruscamente, subito dopo la sparizione improvvisa di Mamítu-Nammu (Nut) e suo figlio Sa'am-Enki-Asar (Osiride) al momento della grande battaglia dell'Età del Leone , circa 10.000 anni fa. In questo momento della nostra narrativa, il combattimento condotto dalla sorella di due anime che portava a quel tempo i nomi di Aset (Iside) e Asar (Osiride), è nuovamente turbata dalla scomparsa e per il lutto per la triste vicenda.

    La storia riportata dai testi funerari egizi e le leggende locali diffuse dai sacerdoti che non hanno voluto dare riconoscimento della notizia della morte di Asar (Osiride), e le condizioni vere della sua scomparsa, erano solo pallidi riflessi della realtà.

   Il Simbolo di Sirio

    Il risveglio della Fenice si apre:

    Setesh (Enlil-Seth è un misto di sangue creato artificialmente attraverso il genio genetico di Asar (Enki-Osiride) ricavato dai suoi geni, quelli di Mamítu-Nammu (Nut), e altri derivati dalla gara Gina'abul (Rettili). Dato che egli possiede lo stesso materiale genetico come il suo creatore Enki-Osiride, e cioè quello del suo creatore Mamítu-Nammu, Setesh (Enlil-Seth) passa sia come suo figlio che suo fratello. E' proprio questa situazione che è all'origine dei conflitti che si sono opposti Enki-Asar (Osiride) ed Enlil-Setesh (Seth) sulla Terra.

    Dopo aver dominato le più insondabili distese di tempo al centro dell'assemblea divina di Kalam (Sumer) nel ruolo di grande Satam (amministratore territoriale), Setesh (Enlil-Seth) poco a poco perde il suo prestigio e la fiducia degli "Atum-Ra" (An). Setesh poi fa uso di tutti i trucchi possibili per ripristinare la sua popolarità e fama precedente. A tal fine, si impegna in una guerra aperta contro Enki-Asar (Osiride) e lo assassina per ottenere le terre e il trono d'Egitto.

    Nella sua follia omicida che ha travolto (inoltre) tutte le frontiere del globo terrestre, Setesh ha causato l'esplosione del Mulge, la Black Star (cintura degli asteroidi di oggi). Questo antico satellite Mulge a sua volta vagava in un'orbita completamente instabile - il quale minacciava perennemente la Terra in tutto il racconto del risveglio della Fenice.

    Il primo passaggio disastroso del bolide ha rovesciato la Terra e ha causato un terribile diluvio.

    Questa lotta fratricida che si perpetua sulla Terra è l'indulgenza del creatore Asar, l'Atum-Ra (An), che ha visto in questi conflitti la garanzia che non sarebbero state prive di uno dei suoi figli, in particolare l'usurpatore  del grande trono d'Egitto. Dopo la morte di suo figlio Asar, si intrufolò a capo dell'Assemblea, sostenendo il potere di garantire una pace duratura tra i due avversari consanguinei, Sumer e l'Egitto.

    L'indicazione che non potrà mai mantenere.

    Aset (Iside) deve prendere il paese d'Egitto e occupare il trono che gli spetta, ma l'autorità di Atum-Ra (An) le impedisce di esercitare pienamente il suo potere: la Regina deve regnare col suo Re, come ai tempi mitici quando si era diretto in Egitto con la sorella-anima Asar (Osiride). Anche la tutela e il sostegno del suo fratellastro Râ potrebbe non far cambiare nulla. Lei è una regina senza potere reale sul suo paese, ma solo su alcuni soggetti che vivono con lei nella rete sotterranea, sotto l'altopiano di Giza.

    Aset (Isis) possiede un'intelligenza molto sviluppata. Pochissimi sono quelli che la capiscono, anche tra la sua gente. Di fronte alla scomparsa insopportabile di Asar  e la situazione geopolitica, rimuove dalle sue aspettative tutti i suoi diritti legittimi, Aset "disgelo" il cadavere di suo marito che era stato devastato da Setesh (Seth) per usare il suo codice genetico e risvegliare il suo amante dalla "terra dei morti".

    La lotta di Aset è quella di una donna pronta a sollevare le montagne, più precisamente per ridare la vita ai suoi geni, al fine di realizzare la rinascita di Asar e a suo figlio Heru (Horus). Il suo piano risulta scandaloso. La sua lotta per dare vita al suo doppio "invertito" una cosa così colossale come la Grande Piramide d'Egitto, la matrice da cui il prodigio sarà effettuato.




    E' nel perseverare lo stretto contatto con il consiglio dei (Siriani) saggi Abgal rimanenti sulla Terra che lei otterrà l'autorizzazione per iniziare la sua costruzione che continui l'antica conoscenza di esseri provenienti da Sirio. E' intensa la lotta di una donna affaticata dai complotti e dal destino, una dea donna, determinata a diventare madre per recuperare il suo amante e poi si unirsi a lui in quella che sarà chiamata un'unione incestuosa e vergognosa. Anche il pensiero degli esseri umani non ha alcun vocabolario per nominare altrimenti un'eccezione come questa, semplicemente una storia legata a vincoli karmici che superano la comprensione.


Gravure da Karnak, Descrizione d'Egitto, 
nella campagna di Napoleone Bonaparte



Aset allora farà tutto il possibile per legittimare Heru (Horus ') per l'accesso al trono d'Egitto. Essa vuole che la morte di sua madre Nut e suo marito vengano vendicati dal figlio prodigo, e che lei possa finalmente vivere in pace.

Heru (Horus) è il futuro re che è in atto e che incarna la potenza, incarnato da Atum-Ra e il suo clero, non vuole riconoscere per paura di perdere il controllo dell'Egitto. Il clero sa perfettamente che lui è il figlio di Osiride, ma sopprime queste informazioni allo scopo di consentire a Setesh (Seth) e per legittimare il suo accesso al trono.

Allo stesso modo, il clero con la quale Heru è in conflitto si rifiuta di ammettere che Heru potrebbe essere la reincarnazione di Asar, per la stessa ragione.

Heru non era generato naturalmente, ma con l'inseminazione artificiale da geni di Asar, Aset e Kingús sconosciuti. Questo fa di lui al pari di Ra e del Nungal (seguaci di Ra), ma anche della Kingu reale (i nemici degli Anunnaki), di Nebet-Hut (Nephtys), e come ben compreso, di Setesh che possiede dei geni albini reali.

Aset, sua madre, e più tardi sua moglie, ha controllato i suoi gesti e atti. Lei è la sua ombra e lui il braccio armato d'Egitto. Nonostante i suoi malanni con l'artrite reumatoide, Heru è costretta a fare la battaglia insieme a lui per respingere i nemici d'Egitto, che stanno per impegnarsi in una battaglia molto lunga contro Setesh e, soprattutto, mettersi dietro il clero che incarna il potere esecutivo del grande Atum-Ra (An).

Horus farà ugualmente tutto il possibile per ripristinare l'immagine e la religione del padre assassinato e di farsi riconoscere come suo figlio legittimo.

In questo modo, Heru persegue il destino che i due gemelli celesti che si sono scelti congiuntamente da soli: per combattere l'ombra che tante volte li ha separati. Il risveglio della Fenice ripercorre questa lotta implacabile tra l'ombra e la luce, in nome dell'amore e della vita.


Parzialmente tradotto:

(C) 2008 Anton Parchi

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