21 Febbraio 2014
dal Sito Web
SoySanador
traduzione di
Nicoletta Marino
Il
Papa Francesco
Insiste ad annunciare il Giudizio Finale
Intanto sveliamo come nacque veramente la chiesa cristiana.
Il Giudizio Finale e la vera storia di San PietroCome colofon dell’inteso fine dell’anno in cui i Gesuiti ci hanno dato le quattro perle di informazione a cui abbiamo dedicato gli ultimi quattro articoli, il suo capo visibile e capo della Chiesa cattolica, ci sorprende di nuovo con una inquietante affermazione:Il GIUDIZIO FINALE E’ ADESSO.Poco tempo fa abbiamo visto Papa Francesco che baciava le reliquie di San Pietro e oggi spieghiamo la portata di questo rituale e chi era veramente il falso Pietro, fondatore della chiesa cristiana.Presentiamo anche i suoi alter-ego Giano e Thot e la relazione con uno dei figli di Lucifero.E per gli amanti della simbologia riveliamo quello che in realtà c’è di occulto nell’ANK e nel Disco Solare egiziano e nell’Ouroboros degli Gnostici.
Giudizio Finale
Si conferma il tentativo di attivare la "soluzione Finale" della
Consacrazione del Mondo al Cuore della Vergine di Fatima, a cui
abbiamo assistito e che abbiamo denunciato nel primo di questi
articoli.
Si tratta della soluzione finale che è stata già applicata ai tempi
di Gesù e che sembra logico attivare adesso nel momento in cui il
conto alla rovescia inizia. Gli esseri di Luce possono essere un
fastidio e una minaccia, bisogna eliminarli e il modo più semplice
ed effettivo è con l magia nera.
Prima la magia, poi Giuda, Pilato, Caifa o chicchessia furono loro a
rendere attiva la maledizione.
E’ una magia simile al rituale detto "Pulsa Denura"
che i Sionisti usano su coloro che li tradiscono e che ha provocato
nel 1995 l’assassinio di Isaac Rabin e recentemente con la
morte di Ariel Sharon, dopo quasi otto anni di coma
irreversibile.
Tutti e due, ex primi ministri di Israele, un incarico delicato.
Grazie, Signor Jorge Bergoglio per confermare il conto dopo
la Misericordina che abbiamo rivelato e per tutto quello che
ha fatto a Roma in ottobre, a Parigi e Troyes a dicembre e a Malta a
gennaio 2014.
Grazie per la sua convalida, anche se non ne abbiamo bisogno, perché
sappiamo che è Verità e che chi ci convalida è la Fonte, non un
impostore come "quei piccoli dei usurpatori" che Lei serve.
La ringrazio anche perché ci facilita molto il lavoro spiegando chi
sono realmente i suoi fratelli Gesuiti. Si, mi riferisco a quella
eresia chiamata
Montanista
del I secolo della nostra era.
Una eresia che lei apprezza molto, a tal punto che ha voluto
presentarla in pubblico, nelle
catacombe di Santa Priscilla.
Il Papa annuncia che il GIUDIZIO FINALE
avviene "adesso"
11 Dicembre 2013
avviene "adesso"
11 Dicembre 2013
In un giorno numerologicamente scelto come l’11 dicembre 2013
(11-12-13) il giorno della Catechesi, Papa Francesco ha fatto
riferimento al giudizio finale usando parole inquietanti:
"Parlerò del giudizio finale, ma non abbiate paura" e "Quell’allegria della fine inizia già adesso"
'...quell’allegria per il finale inizia ADESSO, poiché la vicinanza di Dio, essenza del cielo, o l’allontanamento, essenza dell’inferno, sono una libera decisione che ognuno prende ogni giorno: il giudizio avviene proprio ORA…nel corso della nostra esistenza".
Parole opportune dell’autore di "Sono andati a cercarmi alla Fine
del Mondo" (le prime parole del Papa ai cardinali nella sua prima
apparizione in pubblico) che corroborano il conto alla rovescia che
era iniziato con la presentazione della scatoletta di
59 pasticche di "Misericordina"
lo scorso 17 novembre.
Dopo il Giudizio arrivano i segnali
Quanto segue potrebbe essere solamente un aneddoto.
Ma gli aneddoti sono parte intrinseca del terzo sistema di segnali e
anche se fossero utili solo per riflettere (in questo caso far
ridere), bisognerebbe tenerne conto.
La colomba ha preso il volo rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni
Sui motivi che l’hanno indotta a tenere un comportamento simile
Sul sommo Pontefice.
Il 18 dicembre, mentre il papa salutava i fedeli dalla papa-mobile,
una colomba si è posata sul tetto di cristallo e svuotò i suoi
intestini davanti agli attoniti pellegrini e alle telecamere.
Un secondo prima, il Santo Padre la indicava alla gente come dicendo
"Dio ci benedice con la sua pace.
Alcuni giorni dopo, un fulmine ha colpito il Cristo Redentore del
Corcovado di Rio de Janeiro e danneggiò il dito più lungo.
Il 18 di gennaio, il giorno di Santa Priscilla, è stata una
"casualità" che corrobora il culto segreto che i Gesuiti professano
per l’eresia montanista guidata dalla profetessa Priscilla (che
inseguito sarà assimilata come Santa Priscilla, la prima martire
cristiana).
La statua danneggiata, sulla quale abbiamo già riportato due anni
fa, si trova a Rio de Janeiro, una città che porta il nome del mese
dedicato al Dio Giano (januarius in latino o january
in inglese).
Il dio romano Giano è il protagonista di questo articolo sotto lo
"pseudonimo" che lo ha reso tanto famoso: San Pietro. Il falso,
perché l’apostolo di Gesù non ha MAI viaggiato a Roma.
Il mese di januarius, gennaio, però, se ne andava anche se
era stato il più divertente per quanto accaduto con tutto il
rispetto per i difensori degli animali.
All’Angelus di domenica 26 gennaio, Papa Francesco, insieme a due
bambini, ha realizzato la cerimonia del volo delle colombe che sono
il simbolo della pace. I due bambini ai lati di Papa Francesco hanno
lasciato libere le colombe. Immediatamente queste sono state
attaccate a sorpresa e con grande violenza da un corvo nero e da un
gabbiano sotto gli sguardi stupefatti di migliaia di pellegrini
riuniti in Piazza San Pietro.
La colomba attaccata dal gabbiano ne è uscita abbastanza bene, con
alcune piume in meno perché si è svincolata subito; quella presa di
mira dal corvo ha ricevuto beccate per parecchio tempo.
Sequenza dell’attacco. Il corvo e il gabbiano stavano in agguato in attesa
dell’uscita
delle colombe della Pace dal Balcone?
Preferisco credere in questa versione piuttosto che nelle beate
casualità.
Delle due colombe infine si sono perse le tracce; sono fuggite
terrorizzate e non ne sappiamo nulla.
L’attacco del gabbiano potrebbe rientrare nella normalità, per il
corvo però, tenendo conto del suo significato nell’occultismo, dà da
pensare che tutto fosse predisposto per dare un nuovo segno criptato
di quelli che tanto li divertono.
Natali in Vaticano
I Natali a Roma sono stati pieni di doppi sensi.
Alcuni giorni prima m il 17 dicembre, il Papa ha celebrato il suo
compleanno e ha voluto invitare a pranzo tre persone senza fissa
dimora che gli regalarono un mazzo di girasoli, secondo quanto
riferito era perché "quei fiori guardano verso il sole" (per caso
conoscevano l’adorazione satanica al Sole che tanto piace agli
anunnaki?).
Poi uno di loro ha detto:
"Vale la pena essere vagabondi così si è ricevuti dal Papa".
Questa è la grande scommessa che i capisquadra, siano sacerdoti,
monarchi, banchieri o militari hanno ottenuto:
il ringraziamento e l’orgoglio di essere schiavi o mendicanti.
Nell’ultima celebrazione del 2013, Papa Francesco ha presieduto
nella Basilica di San Pietro i vespri per la Solennità di Maria
Santissima Madre di dio.
Nella sua omelia, il Papa ha iniziato ricordando che l’apostolo
Giovanni definisce il tempo presente in maniera precisa:
"E’ arrivata l'ultima ora".
E ha spiegato che
"siamo già negli "ultimi" tempi dopo i quali, ci sarà il passaggio finale, sarà la seconda e definita venuta di Cristo".
E nel primo atto dell’Anno Nuovo ha detto:
"Ricordiamo quel gran momento della storia della Chiesa antica, il Concilio di Efeso, poco dopo fu costruita la Basilica di Santa Maria Maggiore dove si venera l’immagine della Madre di Dio con il titolo di Salus populi romani".
E ha terminato dicendo:
"Il lemma che ci guida verso il 2014 è: La tua Alleanza è la nostra Missione".
E’ chiaro che si riferiva all’Alleanza con la Santissima Vergine
Maria che non è la Madre di Gesù. Per Vergine Maria intendeva la
dea sumero-anunnaki Ishtar/Inanna
di cui abbiamo parlato in
A mia Madre no.
Durante la Messa di Moloch (scusate... la messa del Gallo), che non
è iniziata a mezzanotte ma proprio alle 21:21, il Papa ha detto:
"Nella nostra storia personale ci sono anche momenti di luce e di oscurità, luci e ombre".
Stava iniziando a confessare?
Il Papa davanti all’altare preparato per la messa del Gallo
Che evoca l’Arca dell’Alleanza, con i due angeli che la proteggono.
Altro doppio senso del Papa, questa volta sull’incognita più
sfuggente per l’umanità attuale.
Perché l’Arca esiste, anche se come speriamo, non assomiglia per
niente a tutto quanto abbiamo ipotizzato.
Poi Papa Francesco ha deposto l’immagine del Bimbo in un presepe e
ha iniziato la messa.
Grrrrrrr... NON LO TOCCATE!
Gli intermediari si rivendicano
Nell’omelia del 30 gennaio il Papa ha detto:
Il cristiano non è un battezzato che riceve il Battesimo e poi
va per la sua strada. Un cristiano non senza la Chiesa.
A tal proposito il grande Paolo VI diceva che è una dicotomia
assurda amare Cristo senza la Chiesa; ascoltare Cristo, ma non la
Chiesa: stare con Cristo ai margini della Chiesa: Non si può.
Il potere unico risiede proprio nel ruolo degli intermediari.
Per questo è stata creata una chiesa che Gesù non ha mai chiesto, è
per avere una legione di intermediari con cui deviare il vero
collegamento con il Creatore, fagocitando e impedendo la nostra
unione diretta con la Fonte.
Per questo motivo è venuto Gesù, per lasciare uno spiraglio aperto
attraverso il quale nei futuri duemila anni, milioni di persone
potessero entrare in contatto direttamente con la Fonte., con
l’Amore incondizionato attraverso la sua persona, oltre le religioni
e i loro migliaia di agenti su commissione.
"Qui dice che ogni anno la chiesa raccoglie miliardi in donazioni"
"A me non è arrivato nulla! Andranno agli intermediari!"
Nella vignetta, sostituisci "donazioni"
con "collegamenti" con la
Fonte.
Questi "agenti rivenditori su commissione" si permettono anche dei
ghigni "satanici", come dire che 6,6 milioni di fedeli hanno
partecipato a incontri con Papa Francesco (non c’era bisogno del
terzo decimale per captare l'allusione al numero 666, il numero
della Bestia).
La Prefettura della Casa Pontificia ha reso pubblico un comunicato
dove riporta che a partire dalla sua elezione, il 13 marzo,
più di 6,6 milioni sono venuti in pellegrinaggio in Vaticano.
Pietro, la Chiesa non è mai appartenuta a Gesù
Nell’articolo precedente,
Priscilla, Bomba in Vaticano - Parte 7,
abbiamo rivelato che la formazione della Chiesa cristiana si deve ad
una dura lotta tra due fazioni.
Una di loro vinse occupando così per secoli il grande centro del potere
mondiale,
chiamato Vaticano.
E’ la fazione capeggiata da Pietro. L’altra perse e fu perseguitata
e quasi annullata, ma sopravvisse e risorse con tale forza che
adesso ha "ripreso" il Vaticano e si proclama vincitrice definitiva
di questa lunga guerra civile.
Stiamo parlando di bande rivali di tiranni, ma in questo articolo
abbiamo spiegato le corrispondenze con i padroni che servono, che
noi chiamiamo carinamente O.O. - Origine dell’Oscurità sul pianeta.
Conosciamo la vera identità di Pietro, il fondatore della Chiesa cristiana.
Chi era veramente Pietro?
Pietro è la frode più grande della storia.
Il cristianesimo
non nacque dai proseliti di Gesù e le migliaia di martiri
cristiani sbranati dalle fiere a opera dei Romani, non furono
migliaia né furono condannati dai Romani.
I martiri erano i proseliti dell’eresia Montanista, condannati
proprio dalla Chiesa di Pietro con la connivenza del potere romano.
La nuova religione creata da Pietro fu una manovra per assorbire e
neutralizzare la venuta di Gesù e per manipolarla a proprio
beneficio. Gesù non chiese mai di creare una religione che lo
adorasse, però crearla ed espanderla era la maniera migliore per
rovinare un lavoro che nonostante tutto cambiò il mondo per sempre.
Per verificare la vera identità di Pietro, visto che abbiamo detto
che non fu Pietro l’apostolo di Gesù che non venne mai a Roma,
seguiremo i simboli, che sono la spiga di grano che la storia e la
leggenda hanno seminato nei secoli per far sì che quando fosse l’ora
di ritornare alla Verità fossimo in grado di trovare la strada.
E i simboli ci fanno affermare che la Chiesa non ha mai avuto
origine da Gesù, ma che è nata direttamente dal culto del principale
dio adorato in Roma: Giano.
Giano o Ianus era un antico dio solare assiro babilonese, assimilato
prima come dio principale dagli Etruschi e poi dai Romani.
La sua principale caratteristica era di avere due volti, ognuno
guardava da un lato, una girata verso il passato e l’altra verso il
futuro, lui era il guardiano della soglia che li separava. Gli era
dedicato il primo mese del ciclo dell’anno nuovo (gennaio che deriva
da ianuarius) e lo si relaziona con il principio (alfa) e con la
fine (omega) di tutte le cose.
E’ l’asse della ruota del tempo ed è conosciuto come il "Signore
dell’Eternità".
E’ anche il "Principium Deorum" o dio degli inizi e era invocato
ogni mattina all’inizio della giornata di lavoro o ogni volta che si
iniziava un’attività.
Giano con le chiavi, il baculo e il gallo,
segni condivisi da San Pietro.
Giano, il dio dai due volti, è il sincretismo di Moloch (il
sumero anunnaki Ningishzida).
Per questo alcune
monarchie
- le agenti di questa fazione anunnaki - hanno come simbolo l’aquila
bicefala. Il simbolo di Moloch sono gli uccelli rapaci o uccelli con
artigli, come il drago, il gufo, il gallo, il pavone reale, etc.
I due volti di Giano
e stemma della famiglia russa dei Romanov.
Giano, una divinità profondamente radicata nel popolo, era il dio
delle porte e lo si poneva sulla porta delle case (i Romani
chiamavano le porte "janua").
Ecco da dove deriva il suo nome e le due chiavi che lo
rappresentano, una d’oro e l’altra d’argento, gli opposti - e sono
associate alle due porte dei solstizi (solstizi del cancro e del
capricorno). Nella simbologia cristiana queste chiavi sono le chiavi
dell’apostolo Pietro, che aprono e chiudono le "porte del cielo" e
formano parte sempre dello stemma del Vaticano.
Il solstizio del Cancro si è trasformato nella Festa di San Giovanni.
I Pontefici di Giano
Il culto di Giano era quello che predominava in Roma, era il più
antico.
Durante l’impero romano i sacerdoti erano riuniti in confraternite e
la più importante era quella dei pontefici o costruttori di ponti.
Tutto il culto romano girava attorno a loro e si occupavano
attentamente del Tempio di Giano.
Tra di loro eleggevano il "Pontifex Maximus", una carica a vita ed
era considerato l’autentico capo della religione romana, esattamente
come adesso i Papi e erano chiamati Sommo Pontefice.
Ad un certo punto della Storia, il Pontefice Massimo, che era anche
il sacerdote di Giano, sostituì il suo appellativo con il nome di
Pietro (per far coincidere tutto) e passò ad essere il primo Papa
della Chiesa Cattolica.
Parallelamente si costruiva la nuova religione e si scrivevano i
Vangeli, senza nessun testimone diretto di quello che raccontavano e
pertanto suscettibili di una manipolazione inimmaginabile.
La carica di "Sommo Pontefice" (dal cristianesimo di Pietro) o
"Pontefice Massimo" (dal culto di Giano) è molto antico, ma ancora
oggi conserva tutta la validità visto che è quello che usa Francesco
sul suo account Twitter.
@Pontifex_es account ufficiale di Twitter del papa Francesco
Seguito da 4.668.402 persone.
Non crediate siano molte,
quello di Lady Gaga è seguito da 41.023 355
(il paragone non ha nessun doppio senso).
E’ una realtà molto amara per quelli di noi che da bambini credevamo
nella storia e nella religione in cui i nostri padri
ci avevano cresciuto.
Per addolcire tanto inganno, ecco un dolce consiglio gastronomico…
Il primo di gennaio, si celebrava a Roma la festività dei Januales
con danze e fuochi. Era costume scambiarsi regali e auguri per
l’anno che stava per iniziare come lo facciamo oggi.
I Romani indossavano i loro abiti migliori (o confezionavano abiti
nuovi) per quei giorni e si adornavano con i gioielli più belli come
continuiamo a fare oggi per il Capodanno.
Dopo aver compiuto i sacrifici a Jupiter sul Campidoglio, i Romani
andavano al tempio di Giano per offrire datteri, fichi, miele e dei
dolci rotondi a forma di ruota che chiamavano "Janual". Questa è
l’origine della saporita ciambella ritorta dei Re, una dolce
rappresentazione della ruota del tempo usata dal dio Giano.
La ciambella dei re ha origine dal culto a Giano,
una metafora eccellente del campo toroidale,
la forma che prende l’energia in tutto l’universo,
anche nell’essere umano.
La madre di Giano
La madre di Giano, Junone, è molto importante per dimostrare chela
religione cattolica è la continuazione del culto a Giano e che non è
mai stata la chiesa di Gesù e nemmeno la chiesa dell’Amore.
Il suo simbolo, poi, e quello dell’Ank egiziano sono di vitale
importanza per smascherare la pietra angolare dell’Oscurità di questo
pianeta:il codice nº 666, il nº del diavolo o della bestia.
Se Giano dà il nome a Gennaio, il mese di gennaio, sua madre chiamata
Juno, lo dà al mese di giugno.
Giunone (Juno) è la dea principale dell’antica Roma, sposa di
Jupiter (Giove) e considerata la "regina del cielo" (come la Vergine
Maria) e anche la protettrice del sesso femminile e delle spose
virtuose.
In Sumeria era conosciuta come Ereshkigal, sorella di Ishtar/Inanna,
figlia del dio della Luna, Sin; e nipote di Enlil. Ereshkigal ebbe
un figlio con Enki (il nostro Lucifero) Ningishzida, il dio romano
Giano.
Ereshkigal,
madre di Ningishzida/Moloch/Giano,
in un famoso bassorilievo che si confonde spesso con sua sorella,
la buona
Ishtar/Inanna.
(alcuni la conoscono come "la prostituta di Babilonia").
A Roma, la parola Juno (da "yeu"= forza vitale) per le donne,
corrispondeva alla parola "genio" per gli uomini, per indicare lo
spirito vitale della persona.
Con il tempo la parola juno cadde in disuso, ma "genio"
continuò, il che permise ai fanatici religiosi del Medio Evo a
sostenere che le donne non avevano anima e ad agire di conseguenza
trattandole poco meno che se fossero animali.
In Grecia, l’equivalente di Giunone era Hera che aveva una pessima
relazione con suo marito Giove, nonostante avessero trascorso una
luna di miele di trecento anni, forse eccessiva.
Questo non impedisce che mitologicamente parlando, sia la
protettrice del matrimonio come istituzione, matrimonio combinato,
di matrimoni di convenienza come quelli che si pattuiscono tra
famiglie e paesi.
Un uso che vige ancora oggi per i reali e le famiglie potenti, non è
invano Hera/Giunone è la madre di Moloch (Ningishzida), capo del
lignaggio anunnaki
i cui agenti sono
alcune grandi grandi famiglie di banchieri o politici come i Bush
Ai piedi della dea di solito c’erano pavoni reali o uno solo,
l’animale a lei consacrato.
Il pavone reale, archetipo della vanità, è cosciente della sua
bellezza ma usa anche le sue piume per difendersi e far fuggire il
nemico.
E’ il simbolo di "Melech Tau", il dio adorato nella religione che si
professa ancora oggi in Kurdistan, lo Yazidismo. Gli Yazidi
affermano che il loro dio è il "maligno" di altre religioni e non
hanno dubbi che si tratti di Lucifero.
Ed hanno tutti ragione poiché Il Pavone Reale è l’animale sacro a
Enki o Lucifero, il padre di Moloch (Ningishzida).
A sinistra la figura di "Melech Taus" il dio dello Yazidismo curdo.
Importante la stella a otto punte, che come vedremo poi è il simbolo di Giunone.
A destra, le piume del pavone reale...Riferimento a "l’occhio che vede tutto?".
A destra, le piume del pavone reale...Riferimento a "l’occhio che vede tutto?".
Nella tradizione cristiana, il pavone rappresenta l’immortalità e la
sua coda il cielo stellato.
In alcune occasioni lo vediamo insieme al calice dell’eucarestia,
come nella fotografia presa dal "Giardino della Pigna" del Vaticano.
In questo caso, l’eucarestia è una pigna gigante di cinque metri che
è il simbolo della ghiandola pineale che è qualcosa come il controllo
remoto che i "creatori" anunnaki lasciarono nell’essere umano.
Per il Cristianesimo il pavone reale rappresenta anche Cristo morto
e resuscitato poiché il pavone reale è una delle forme in cui era
rappresentata L’Araba Fenice che rinasce dalle sue ceneri.
Come potete vedere in quest’immagine di un pavone reale che vola, è
innegabilmente simile all’Artaba Fenice, in effetti sono lo stesso
animale.
Due pavoni reali o due Arabe Fenici?
L’Araba Fenice è il simbolo di uno dei lignaggi dei piccoli dei,
quello di Moloch-Ningishzida, però rappresenta tutti gli anunnaki
per estensione.
La sua importanza è tale che l’unico uccello che da secoli è in ogni
cultura, la FEN-icia, e che oggi ha un paese intero -
Kazakistan - e tutta una città, Astana, la sua capitale. (ASTANA)
Nemmeno il Corridore, nel momento migliore della sua corsa, ha avuto
tanta popolarità.
Un altro uccello consacrato a Giunone/Hera è il falco, il grande
nemico della colomba, che attacca i suoi nidi con accanimento. Allo
stesso modo, i seguaci della nuova chiesa di Pietro (del lignaggio
di Moloch e i loro draghi, gufi, galli, falchi…) anno attaccato con
tale accanimento i seguaci della colomba bianca, i seguaci dello
Spirito Santo, riuniti nell’eresia dei Montanisti.
Il falco, lo troviamo in precedenza consacrato a Horus, il
sincretismo di Marduk fratello di Moloch in Egitto.
Bogart e il suo Falco, uno dei grandi successi della sua carriera.
A destra, la sfilata dei Cavalieri dell’Ordine di Malta, con abiti
tradizionali.
Non è un film, è il giorno della celebrazione del loro 900
anniversario
Davanti a papa
Benedetto XVI,
a cui imposero la rinuncia.
Vedi 'Se
llevan a Benedetto'
Humphrey Bogart sostiene la statuetta del falco nel film "Il Falco
Maltese".
L’attore non ha niente a che vedere con Moloch o Giano, ma il
"Falco dell’Isola di Malta" sì poiché l’isola fu affittata ai
Cavalieri Ospedalieri conosciuti oggi come l’Ordine di Malta,
seguaci di Moloch - al prezzo annuale di un falco.
Andiamo a conoscere adesso il simbolo di Giunone, originato dal
simbolo del popolare "Tetragramma di Giano" che poi cambierà nome e
diverrà il "Crismon" o Monogramma di Cristo, uno dei simboli
più importanti del Cristianesimo.
Costantino marciava con il suo esercito verso la battaglia di Ponte
Milvio quando, mentre stava pregando e chiedendo aiuto ai suoi dei
per il giorno seguente, ebbe una visione (alcuni dicono che fu un
sogno):
dei raggi neri neri uscivano dal sole mentre una croce si delineava
nel cielo e si udivano le parole "In hoc signo vinces" (con questo
segno vincerai).
Il giorno dopo fece in modo che tutti i soldati romani disegnassero
quel simbolo, chiamato "labarum",
sulle loro armature e stendardi.
Costantino vinse, prese la città di Roma e divenne padrone
dell’Impero Romano e il segno che aveva visto divenne la ragione
della sua conversione al Cristianesimo e divenne il Crismon o
monogramma di Cristo, uno dei simboli primordiali del
Cristianesimo.
La leggenda è bella, ma la croce che Costantino vide esisteva già
prima della battaglia e si chiamava "Tetragramma di Giano", il
simbolo di pietra più ripetuto nei numerosi templi e sulle lapidi di
tutta Europa.
El "Tetragrama de Jano",
origine del "Crismón" o Monogramma di Cristo la "croce"
che
fece convertire Costantino al Cristianesimo.
Giano aveva tre nomi secondo i suoi riti misterici.
Uno era Arkó (da Arkhanus, che significa "Occulto" ed è l’origine
degli Arcani dei Tarocchi). Si scriveva così: a destra le quattro
lettere del "Tetragramma di Giano": alfa, rho, chi (la C deriva
lentamente dalla K) e omega.
In greco la parola Arkó significa: "Principium", coerente con il
titolo "Principium Deorum" di Giano.
Dovendo rendere cristiano il simbolo di Costantino si trovò una
giustificazione, da Jesù a Crismón. La croce quindi risulta
composta dalle due prime lettere del nome Cristoi en greco, ("xριστός"
da cui Chi =χ e Rho =ρ).
E visto che rimanevano da giustificare le altre due lettere del nome
di Giano (Arkó), la Chiesa dice che Cristo è l’alfa e
l’omega, il principio e la fine di tutto.
E così, hanno sostituito Giano, deificando Gesù, una manovra un po’
grossolana per occultare la vera provenienza del simbolo.
Il "Tetragramma di Giano" deriva dalla mescolanza di due simboli anteriori: quello della madre di Giano (Giunone) e l’Ank egiziano.
La dea Giunone era la madre di Giano e ha il suo nome al terzo
asteroide scoperto nel sistema solare, uno dei più grandi che per la
sua misura all’inizio fu classificato come un pianeta con un simbolo
proprio.
E’ simile a quello di Venere, anche se se sostituisce il cerchio di
Venere con una stella a otto punte che rappresenta il diadema a
corona della dea Giunone e la grande coda del pavone reale.
Simbolo planetario dell’asteroide Giunone
Questo è un simbolo che oggi possiamo trovare in luoghi emblematici
come il pavimento di Piazza San Pietro in Vaticano o nella bandiera
inglese.
Potrebbe trattarsi di un aneddoto, ma questo simbolo, apparentemente
inoffensivo, è una versione appena modificata del codice nº 666 o
numero della bestia.
A sinistra, la cerimonia di inaugurazione dei Giochi Olimpici di
Londra 2012
E la piazza dell’obelisco in Vaticano,
racchiusa dallo splendido colonnato del Bernini.
All’improvviso appare in questa storia del Cristianesimo primitivo
l’Ank, simbolo che piace a tutti, Sembra che non abbia niente a che
vedere con questa storia, ma non è così. Primo, l’Ank è la stessa
chiave di Giano e di Pietro…
Il simbolo egiziano più conosciuto dopo le piramidi, è l’Ank o croce
ansata. Significa "vita" e chi la porta è identificato come un
essere divino.
In relazione agli uomini, significa la ricerca dell’immortalità,
poiché la longevità degli
dei sumero-anunnaki
li rese immortali agli occhi degli uomini.
Le chiavi di Giano e di Pietro corrispondono ad un adattamento
romano di questo segno egiziano che indicava gli "dei immortali" tra
gli "uomini inferiori" e i mortali. La chiave e l’Ank sono lo
stesso simbolo.
A sinistra, Horus con l’aspetto di Falco (che è Marduk o Satana)
Porge l’Ank al suo fratellastro (Thot) sotto forma di Ibis.
A destra, frammento della "Consegna delle chiavi a San Pietro"di
Pietro Perugino.
La chiave e l’Ank sono la stessa cosa.
...e l’Ank è un codice 666
Come tanti altri simboli a noi familiari, l’Ank è in realtà un
codice 666 e l’intenzione che porta in sé è quella di interrompere,
dividere in due il campo energetico della Terra.
La prima volta in cui abbiamo una testimonianza documentata dei
codici 666 è in Egitto.
Questo non è un Ank.
Gli assomiglia, ma è il codice 666, che fa riferimento all’Ank
Cosa sono i codici 666
Il numero 666 si riferisce al codice numero 666 della lista dei
codici che si chiamano così.
I codici 666 prendono il nome dalla quantità totale dei codici creati, cioè 666.I codici sono impianti limitativi negativi, che una volta immessi nelle persone, emettono frequenze con un’intenzione specifica e con un risultato che in ultima istanza dipenderà dal livello di coscienza e di volontà.E’ lo strumento più usato, tra tanti, per mantenere l’umanità sottomessa, debole, indifesa e alienata. L’ora della verità è arrivata.
I simboli sono una fonte d’informazione inesauribile.
In quest’occasione ci hanno appena dimostrato che la chiesa
cristiana, con la sua fondazione, è una attualizzazione del culto di
Giano fatta con un abile cambiop di nomi: da Moloch a Giano e da
Giano a Pietro.
Ci rimangono da studiare i simboli di Pietro che ci mostreranno che
effettivamente la chiesa cristiana fu fondata sul culto di Giano.
Le due chiavi con cui Pietro apre e chiude il "Regno dei Cieli". Il gallo, simbolo di Pietro, che è anche il simbolo della linea sumero Anunnaki di Moloch/Ningishzida. La croce invertita, il terzoz simbolo con cui si rappresenta Pietro, la cui posizione a testa in giù è molto sospetta. Il trono di Pietro, o cattedra. Chi vi si siede è il "Dio in Terra".
E’ molto significativo che Pietro condivida due simboli basici di
Giano.
Il primo è dato dalle due chiavi che danno a Giano il titolo di "dio
delle porte" e a Pietro quello di Guardiano delle porte del "Regno
dei Cieli".
L’altro è il gallo, animale che si consacrava al dio pagano visto
che era il sincretismo del dio sumero anunnaki Moloch-Ningiszhida,
il cui simbolo è sempre un uccello con il becco e gli artigli da
rapace come succede con:
il Falco di Horus il Gufo di Moloch il Gallo di Abraxas il drago ucciso da San Giorgio
A sinistra: il dio Giano e i suoi due simboli principali, il gallo e le chiavi.
A destra, San Pietro con le due chiavi e il libro
il cui significato egizio vedremo più avanti.
In Pietro, il gallo si riferisce a quando Gesù fu rinnegato per tre
volte nella stessa notte in cui fu catturato:
"Ti assicuro che questa notte stessa, prima che il gallo canti la seconda volta, mi rinnegherai tre volte."
E le chiavi si spiegano con questa presunta frase di Gesù:
"Tu sei Pietro, e su questa pietra costruirai lamia Chiesa… A te darò le chiavi del Regno dei Cieli".
Le giustificazioni sono facili da inventare in una storia dove non
esiste nessun racconto diretto dei fatti, poiché i Vangeli sono
stati scritti molti anni dopo e su basi di presunti riferimenti
orali.
La maggior parte dei fatti della fede cristiana, poi, che oggi si
danno per scontati - per dogma - sono stati concordati all’unanimità
in alcuni dei 21 Concilii Ecumenici che la Chiesa ha organizzato per
darsi una definizione secondo quanto le conveniva.
Il caso vuole che in Africa e in America (macumba e vudù) il gallo è
un’offerta in numerosi rituali e sacrifici. E’ intimamente legato ai
defunti ai quali fa da guida, il che è un legame ancestrale con
Anubis, dio egizio dei defunti, come vedremo dopo.
Numerosi popoli antichi, invece, lo hanno considerato un simbolo del
sole, per il suo canto mattutino e del fuoco per la sua cresta dal
colore rosso vivo.
Nel 604, San Gregorio Magno cristianizzò la festa pagana dei
Saturnali
stabilendo la Messa del Gallo che si celebrava a mezzanotte prima di
Natale. Al termine, i partecipanti cenavano insieme e da lì nacque
il costume della Cena della Vigilia di Natale.
Un’immagine vale più di mille parole per descrivere come il culto di
Giano si trasformò nel culto al Gesù del falso Pietro.
Un inganno che è durato nella storia fino al momento in cui il Papa
ha ufficializzato la fine della chiesa pietrina baciando le
reliquie di Pietro nella messa del 24 novembre.
Tre paia di chiavi che racchiudono il più grande inganno della
storia.
(le chiavi di Giunone, il simbolo di Pietro, lo scudo vaticano)
Il Trono di Pietro
Nei primi secoli della nostra era, a Roma il banchetto funebre era
una antico costume.
Il 18 di gennaio si celebrava il "Banchetto di San Pietro" che
coincideva con la data di entrata del Sole nel segno dell’Acquario
(Giano regge questo segno) e con l’inizio dello zodiaco mitriacoc.
Una data rivelatrice poiché si commemora anche la morte come martire
della montanista
Santa Priscila.
L Chiesa poi cambiò la data della celebrazione con il 22 di febbraio
per allontanarsi dal suo passato pagano sospetto e cirstianizzò la
festa chiamandola "Cattedra di Pietro".
La parola "cattedra" significa sedia o trono ed è la radice della
parola cattedrale.
Questa sedia non è solo una metafora, esiste realmente, dicono anche
che sia la sedia dove si è seduto Pietro. In realtà si tratta del
trono che Carlo il Calvo regalò al Papa Giovanni VIII e che fu
incorporato all’altare del Bernini nel 1666 nella Basilica di San
Pietro.
All’inizio era stato a Santa Priscilla sull’Aventino in un altro
tentativo di assimilare i rivali montanisti per attrarre i loro
devoti e disattivare così la loro concorrenza.
Con lo stesso obiettivo, giusto sopra il trono dello stesso altare,
risplende una bella vetrata. Lo Spirito Santo era già stato
incorporato dalla chiesa vincitrice di Pietro/Moloch nel Concilio di
Nicea.
Altare di San Pietro,
con la impressionante "Cattedra di Bernini" e il trono di Pietro
intarsiato.
La Croce "satanica" di Pietro
Alcuni troni su cui siedono i Papi in Vaticano hanno nella parte
della spalliera una croce invertita, il che secondo alcuni è la
dimostrazione che in Vaticano si celebrano messe nere e che il Papa
stesso è il diavolo.
C’è una ragione per questa croce: il Papa è il successore di San
Pietro e pertanto è l’erede anche del suo simbolo, la croce
invertita.
Secondo la leggenda, creata ad hoc, poiché nella Bibbia non se ne
parla, San Pietro morì crocifisso a testa in giù su una croce
infissa al contrario.
La sedia dove era seduto il Papa sul Monte delle Beatitudini
ha una Croce Invertita sulla spalliera
Nonostante questa corretta giustificazione, il fatto che la leggenda
scelta sia questa e non un’altra, deve rispondere a qualche motivo.
Abbiamo già constatato in diverse occasioni che dove non arriva la
storia, arriva la leggenda, una fonte inesauribile di ammiccamenti e
verità semi nascoste o encriptate.
Il messaggio sembra molto chiaro:
il falso Pietro, il riconvertito Pontefice Massimo di Giano è un Gesù al rovescio, un anticristo.
E se la croce invertita è il simbolo base nelle cerimonie sataniche
ci sarà un motivo; le casualità on questi temi non esistono.
Ricordiamoci che Giano/Moloch/Ningishzida è il figlio di Enki (per
noi Lucifero) e fratello di Marduk (per noi Satana).
Tutto rimane in famiglia...
Sinistra: illustrazione di Pietro a testa in giù sulla croce.
Destra: la croce inversa usta nelle cerimonie sataniche
Pietro a Roma
Infine, è importante notare che mai nella Bibbia si dice che Pietro
sia stato a Roma o che sia stato crocifisso.
E’ tutto il contrario: nell’anno 45 d.C. circa, troviamo Pietro a
Gerusalemme chiuso in prigione (Atti 12:3, 4). Nel 49 d.C. continua
a stare a Gerusalemme, questa volta assiste a un Concilio.
L’unica menzione della presenza di Pietro a Roma che sbandierano i
difensori della veridicità della leggenda, è che in una epistola
saluta Babilonia e loro la interpretano come fosse Roma, nonostante
le differenti Babilonie che esistevano al tempo.
Come si vede la chiesa che Pietro ha costruito non ha origine da
Gesù.
Essa ebbe origine da una guerra civile tra bande pagane che
litigavano per la stessa cosa, che sostenevano come un trofeo di
caccia crocifisso su una croce, trofeo che in maniera ignobile
continua a essere esibito in milioni di templi in tutto il pianeta.
"La storia del falso Pietro", però, risale a molto tempo prima nella storia…all’Egitto.
Pietro, professione dio
Nell’antico Egitto
Thot era il dio
della saggezza e della magia, inventore dellascrittura, protettore
degli scriba, delle arti e delle scienze.
Era il dio lunare e in quanto tale presidiava il suo ciclo mensile e
controllava il passare del tempo e il calendario, come Giano. Era
rappresentato con le sembianze di un uomo dalla testa di ibis, con
una penna e una tavoletta o pergamino per scrivere.
E anche con l’Ank, che lo identificava come dio immortale e abbiamo
già visto che ha lo stesso simbolismo delle chiavi.
Come inventore della scrittura e protettore degli scriba era
rappresentato con una penna e un papiro. Nell’antico Egitto, i
papiri erano come i nostri libripoiché non erano ancora stati
inventati la carta e la stampa.Pietro, come Thot, è rappresentato con un libro in mano…
A volte Thot porta in mano una specie di pastorale, cosa che Pietro
il falso gli ha copiato e che oggi continua ad essere uno dei segni
più visibili dei Papi e dei vescovi.
Thot il dio che ha insegnato la scrittura all’umanità
e Pietro con i suoi principali attributi, la chiave e il libro.
Thot era lo scriba durante il "Giudizio di Osiride", la cerimonia
nell’aldilà in cui si pesavano le anime per giudicare se meritavano
il viaggio nell’aldilà o dovevano scomparire divorate da Ammyt, la
"divoratrice di cuori".
Nel giudizio, Thot coincideva con Anubis, che in realtà è il suo
alter ego.
Anubis e Thot due aspetti dello stesso essere,
ambedue con l’Ank, la chiave di Giano e di Pietro nella versione
egizia.
L’animale di Anubis è lo sciacallo, canide dello stesso gruppo del
lupo (vedi i lupi di San Valentino) il cane e il coyote, dettaglio
che più avanti nella storia del cristianesimo sarà molto rivelatore,
poiché lo vedremo in una miriade di santi e dottori della Chiesa.
Era l’arcangelo che guidava lo spirito dei morti "nell’altro mondo"
attraverso le dodici porte nel suo viaggio verso l’aldilà e la
resurrezione, aiutato dalle indicazioni del "Libro
dei Morti",
quindi con Anubis è il predecessore dell’archetipo del "Signore
delle porte" che poi saranno Giano e Pietro.
In America, Thot/Anubis divenne Quetzalcoatl, il "Serpente Alato" o
"Serpente Piumato", perché la famiglia che dirige gli Anunnaki gli
affidò questi territori lontani, frutto dei loro costanti conflitti
interni.
Thot/Anubis come Quetzalcoatl,
"l’Araba Fenice americana"
Il serpente alato è una forma idonea a descrivere il simbolo del
lignaggio di Ningishzida/Giano/Pietro: un essere metà rettile e metà
uccello, come i draghi e l’Araba Fenice.
L’ animale di Thot era un ibis che si inquadrerebbe in questo gruppo
anche se è più simile al Pavone Reale e all’Araba Fenice.
Secondo i miti egiziani e sumeri, il dio Thot (Ningishzida) fu
esiliato da Ra (il suo fratellastro Marduk, ambedue figli di Enki) e
fuggì con un gruppo di uomini in un altro posto.
I miti americani raccontano che Quetzalcóatl, dio della scienza e
del calendario, arrivò con un gruppo di uomini dal mare da est…
Conosciuto poiché i Pontefici Massimi di Giano furono i primi
vescovi e papi della chiesa cristiana.
Adesso vediamo chi furono i primi fedeli.
I primi cristiani di "Pietro"
Il culto di Giano mutò per assimilarlo alla futura religione
cristiana e per assorbire e distruggere il messaggio di Gesù,
sua grande ossessione fallita.
Molti di questi cambiamenti ci fanno pensare a precedenti conoscenze
persiane e egiziane che finirono col creare un amalgama chiamata
Gnosi
(dalla Gnosi storica non la Gnosi corrente filosofica moderna).
I primi Papi furono gnostici, anche se secoli dopo, questa corrente
sarebbe stata dichiarata eretica. Uno dei Vangeli Gnostici è proprio
quello di Pietro, trovato in Egitto nel secolo XIX anche se la
paternità non è credibile.
La scoperta dei
manoscritti di Nag Hammadi
nel 1945, dimostra l’irrefutabile cristianità degli gnostici
primitivi contro l’immagine distorta che se ne aveva prima. Fino a
Nag Hammadi, l’informazione che si aveva sugli gnostici proveniva
proprio dai loro detrattori e rivali montanisti come Tertulliano o
Ireneo.
Gli Gnostici sono il prezzo che completa il puzzle della formazione
della chiesa cristiana e il pezzo che completa il rompicapo della
Città Santa.
Gerusalemme è divisa in quattro quartieri per ognuna delle grandi
religioni monoteiste. Uno di questi è il quartiere della chiesa di
Armenia, anch’essa gnostica.
Gerusalemme che nell’antichità era considera il centro del mondo, è
stato il grande campo di battaglia della storia dell’umanità.
E’ una miniatura del mondo e della storia che racchiude la mappa di
un tesoro, il tesoro della "Verità".
Forse per questo tutti hanno ambito ad avere Gerusalemme, sia in
passato che al presente. E’ una mappa della "Verità" composta da
molte bugie, una mappa del campo di battaglia dei Capi dell’O.O. - Origine della Oscurità.
É il mappa delle
fazioni e i lignaggi anunnaki
passati all’umanità attraverso i loro servitori.
Piano della città fortificata di Gerusalemme e dei suoi quattro
quartieri:
Porpora: Quartiere Armeno - Cristianesimo di Moloch/Ningshzida
Giallo: Quartiere Ebreo - Ebraismo di Geova e di suo figlio Ninnurta
Rosso chiaro: quartiere Musulmano - Islamismo di Sin e di suo
fratello Ninnurta
Celeste: Quartiere Cristiano - Cristianesimo che all’inizio fu di
Moloch e oggi è di Ishtar-Mitra
Però gli Gnostici e i loro simboli universali hanno in serbo per noi
una sorpresa…
Abraxas, il gallo gnostico
Il simbolo più importante dello Gnosticismo è Abraxas, il demiurgo,
molto utilizzato in alchimia e nella Massoneria. E’ un essere metà
serpente e metà gallo (...sempre la stessa mescolanza tra uccello e
rettile).
Le due teste opposte di serpente che sono le sue zampe sono le due
chiavi di Giano e di Pietro assimilate però al simbolo di Lucifero
che è il serpente.
Abraxas con la sua cresta coronata, come nelle monarchie
e le due chiavi di Pietro>Giano>Thot
Il logotipo della famosa caffetteria Starbucks,
è una attualizzazione del simbolo di Abraxas.
Il logotipo del centro è una versione antica della catena,
dove si vedono meglio le due zampe di serpente
e la corona monarchica o cresta di gallo.
Si tratta di un drago o serpente con la coda in bocca,che divora se
stesso. Evoca la natura ciclica delle cose, l’eterna rinascita, il
simbolo dell’Araba Fenice.
Ambedue sono il grande simbolo del "Re-inizio Anunnaki", lo "spegnere
e accendere per iniziare di nuovo" che fanno nella storia. É la
forma del loro perpetuare la posizione dominante e la schiavitù
dell’essere umano, nonostante abbiano i giorni contati.
Ha funzionato con il "Diluvio Universale", ma fallì nel 2011.
L’Ouroborus e lo "Yin Yang",
un similarità ragionevole e una stessa origine.
E’ anche l’origine di una frase molto celebre:
"Il serpente che si morde la coda".
E’ un fatto che dietro molti dei segni ermetici più conosciuti o
dietro molti simboli più quotidiani e anche dietro alcuni logotipi
di grandi compagnie si trova il codice 666.
Vediamo cosa c’è dietro l’Ouroborus...
L’Ouroborus è uno dei codici 666 che più elegantemente sono stati
camuffati per passare inosservati nei secoli e nelle civiltà.
E’ il cerchio della Perfezione, dell’Unità, interrotto da
un’apertura che evoca la funzione con cui è stato programmato
il codice: aprire una fuga di energia nel campo magnetico dove si
applica, siano esse persone o luoghi.
L’Ouroborus semplice: un codice 666
Un cerchio interrotto che già abbiamo visto nel Disco Solare che
Horus e altre divinità egizie portavano sulla testa e che fino a
oggi, grazie all’Ouroborus, non avevamo messo in relazione cn un
codice 666.
Questa è la ragion d’essere di un altro dei grandi simboli egizi,
anch’essi in relazione con i codici.
E come regalo per coloro che hanno letto questo articolo fino alla
fine - un po’ più lungo del solito - qui avete il significato
dell’aureola dorata che tutti i santi cattolici hanno sulla testa.
L’aureola, che è il Disco Solare egizio, simbolizza il dio Sole ma
anche l’Ouroborus gnostico.
E dietro a tutto, un codice 666...
Ecco qua!
L’ora della verità è arrivata.
E questo ci porta a uno degli obiettivi che cerchiamo con questi
articoli:
dimostrare l’onnipresente influenza degli esseri della O.O. - Origine dell’Oscurità nella nostra storia, ma anche nel nostro presente - perché non se ne sono andati del tutto, rimasero in forma astrale con noi e avevano lasciato tutto preparato per rientrare fisicamente e ricominciare come l’Araba fenice.
Con l’aiuto dei capi a cui avevano lasciato il comando, hanno
determinato la nostra vita sequestrando la nostra salute e libertà.
Con strategie proprie di una tecnologia che potremmo sicuramente
chiamare
magia nera,
ci mantengono in uno stato di ignoranza e infelicità che ci rende
vulnerabili, docili e manipolabili.
Non esiste un’area della nostra società in cui non arrivino i loro
tentacoli avvelenati.
Firefox, uno dei navigatori più usati di Internet
È l’Ouroborus o il serpente Jormungand.
Anche nella mitologia nordica troviamo un equivalente dell’Ouroborus.
E’ il serpente Jormungand, che crebbe così tanto da poter circondare
il mondo e mordersi la sua coda con i propri denti.
Questo è il simbolismo su cui si basano i creatori del popolare
Navigatore Firefox, il cui anagramma è il serpente Jormungand, ma in
versione volpe che si morde la coda.
Il nome originario di Firefox fu Phoenix - L’Araba Fenice - ma per
problemi di licenze si dovette cambiare.
Dopo si chiamò "Firebird" (Uccelo di Fuoco = Araba Fenice), che fu
abbandonato anche per questioni legali. E’ chiara la determinazione
di vincolarsi a simboli dell’OO. - Origine dell’Oscurità sul
pianeta.
Non è l’unico caso, ci sono centinaia di logotipi di grandi marche e
imprese che si basano su questi simboli e sui codici 666. Sarà che
funziona…forse stiamo difronte al racconto di Faust che ha venduto
la sua anima al diavolo in cambio del successo, tutto questo
adattato al mondo delle imprese.
La prova irrefutabile che la chiesa di Pietro fu la chiesa degli
eretici gnostici è Jerónimo de Estridón o San Geronimo.
San Geronimo è uno degli Gnostici più famoso, redattò la Bibbia
ufficiale sulla quale si basò la Chiesa fin dal secoclo IV fino al
1979.
Tradurre un’opera è una occasione memorabile per manipolarla,
soprattutto se è la prima volta che si traduce da una lingua che
quasi nessuno conosce. Papa Damaso I incaricò San Girolamo di questo
lavoro, una traduzione della Bibbia in latino, la lingua del popolo.
A quei tempi tutte le Bibbie erano scritte in grco o in ebraico, per
questo la si conosce come La Vulgata (da vulgata editio ovvero
"edizione popolare").
La traduzione della Bibbia dal greco al latino ha fatto sì che San
Geronimo divenisse il Patrono dei Traduttori e che nel giorno della
sua morte si celebri la Giornata Internazionale della Traduzione.
La traduzione più trascendente dell’umanità fu fatta in un momento
storico determinante, quando Costantino I iniziò l’espansione e la
legittimazione del Cristianesimo e Teodosio I la rese religione
ufficiale dell’Impero.
Gli attributi di San Girolamo
Sono il teschio e i libri, che furono usati anche da San Pietro e
Thot.
La nascita ufficiale della nuova Bibbia fu così intenzionale che
oggi tutti la diamo per buona e San Geronimo è rimasto segnato per
sempre, dall’occultismo, per la bugia o detto con parole tipiche del
suo linguaggio "per il velo sulla verità".
E questo ci porta a Madrid, al luogo in cui fu incoronato re Juan
Carlos, il Taller, altro personaggio che la storia ha etichettato
nello stesso modo.
I lettori abituali di questi articoli sanno già che una delle cose
su cui insistiamo di più è che "E’ arrivata l’ora della Verità". Lo
stiamo vedendo in Spagna, dove qualcuno ha rubato il tappeto che
nascondeva tutta la merda, ma non lo diciamo per questo: lo diciamo,
tra le tante cose, perché sappiamo che nel 2012 fu eliminato un
lavoro di magia in una chiesa dedicata a San Girolamo in Madrid…
Chiesa di San Girolamo, Madrid
In questa chiesa madrilegna, attaccata al Museo del Prado, si venera
San Girolamo, l’essere che ha avvelenato la Verità e per giunta fu
santificato proprio per quello.
Il Jerónimos è un antico convento, oggi chiesa, molto legata alla
monarchia spagnola. Fu la prima residenza a Madrid, quando ancora la
Capitale di Spagna era Toledo ed è stato il posto scelto per molte
celebrazioni reali come matrimoni (l’ultimo quello di Alfonso XIII)
o giuramenti degli eredi alla corona, come nel caso di Juan Carlos
I.
Una innocente chiesa, in apparenza, ma che custodisce gelosamente il
"Velo" un lavoro di magia che copre la verità con un manto che ci
impedisce di vederla.
E’ un lavoro di magia ancorato nel mantello di una figura di Ishtar/Inanna
(qui rappresentata come la Vergine Maria), la cui finalità è che il
pensiero degli esseri umani abbia una tendenza naturale, uno sviare
automatico verso il pensiero dell’O.O. - Origine dell’Oscurità su
questo pianeta - gli antichi falsi dei.
Una modo facile, automatico, perpetuo di manipolare tutta la
società e tutta la storia.
Facciata della chiesa dei Jerónimos.
A destra, la Vergine dove sta attaccato il lavoro di magia del
"Velo"
con la sua corona solare e le stelline a otto punte di Ishtar.
Questo lavoro, come lo abbiamo descritto nell’articolo
Juan Carlos de Borbón, de "el Elegido" a "el Caído",
è stato già eliminato nel 2012.
Curiosamente, da allora, ad alcuni monarchi e a le loro famiglie sta
capitando tutto male perché si sta sapendo tutto quello che
mantenevano occulto e malamente. Cose del "Velo".
Finiamo questa parte dedicato al grande inganno della chiesa
cristiana con l’ultimo ritratto che è stato fatto al suo fondatore,
il falso Pietro.
E’ una foto scattata lo scorso 24 novembre a Piazza San Pietro a
Roma alla chiusura dell’Anno della Fede…
Nella cassetta che porta Papa
Francesco
ci sono le reliquie "presunte" dell’apostolo Pietro, false come
l’idea che venne a Roma e che ne fu il primo vescovo e primo Papa.
Un Papa concentrato le ha presentate per la prima volta in pubblico
lo scorso novembre e le baciò con trasporto.
E’ stata una cerimonia solo per iniziati, dove si celebrava la
vittoria finale della Chiesa dei Gesuiti, dei servitori di Ishtar/Mitra
e degli eredi dell’antica eresia del Montanismo, sulla chiesa
cristiana e gnostica primitiva del falso Pietro, cioè la bugia della
Chiesa di Giano/Thot/Moloch/ Ningshzida.
Il bacio di Francesco alla cassetta fu il bacio della VITTORIA,
della fine di questa guerra civile anunnaki che è stata la chiesa
cristiana dalla sua fondazione! E tutto in nome di Gesù e
dell’amore!
E Gesù che si strappa le vesti mentre mormora quello che
tantissime volte deve aver detto a se stesso:
"Non più in mio nome".
Il bacio del Papa alle reliquie di Pietro
È come il famoso bacio della fine della 2º Guerra Mondiale.
Un bacio rituale carente di amore.
Il bacio della Vittoria.
L’unica cosa buona delle guerre è che dopo arriva la PACE.
Loro hanno insegnato agli esseri umani le guerre, quelle guerre che
l’uomo potrà dimenticare per sempre quando loro e tutti i loro
servitori se ne andranno per sempre. Succederà molto presto.
http://www.bibliotecapleyades.net
Traduzione di Nicoletta Marino
http://ningishzidda.altervista.org/
Ciao Wlady, complimenti per l'articolo, quanto lavoro.. Avevo scordato la storia delle colombe attaccate dal corvo e dal gabbiano, e mai sentito prima quella della colomba indicata da papa imbroglio e posatasi a defecare sulla papamobile. Nefasti presagi in tempi ancora poco sospetti... Ma la chicca è ricordarsi le sue prime parole "sono venuti a cercarmi alla fine del mondo" e farci un articolo di questo spessore. Tu concludi con "L’unica cosa buona delle guerre è che dopo arriva la PACE. Loro hanno insegnato agli esseri umani le guerre, quelle guerre che l’uomo potrà dimenticare per sempre quando loro e tutti i loro servitori se ne andranno per sempre. Succederà molto presto.". E io aggiungo: speriamo! Ma ti chiedo: se la fine è prossima anche per loro, secondo te, per quale finale stanno lavorando? L'uomo-androide ridotto a periferica hardware programmabile a distanza?
RispondiEliminaHo letto anche i tuoi articoli sulle nanotecnologie e le idee kurzweiliane, e so che in Vaticano dietro le quinte opera un disegno transumanista. Se al tuo articolo aggiungiamo che i Gesuiti controllano le multinazionali chimico-farmaceutiche.. s'intravede un upgrade tecnologico di stampo arcontico per meglio controllare il gregge. Come dire: la chiesa in combutta con esseri inorganici per ridurci a polli d'allevamento in batteria. Per sempre divisi dalla nostra controparte energetica, a mo' di polli non più in grado di volare. Mi vengono in mente le oche allevate per il business del commercio di piume. Così accade alla nostra energia, alla nostra consapevolezza, costantemente 'potata' da esseri inorganici che se ne nutrono. Per tutta la nostra esistenza, non solo al momento della morte.. che ne pensi?
La mia paura è che - se oggi è molto difficile liberare noi stessi - domani sarà impossibile. Sinceramente l'uomo ibridato all'elettronica lo vedo veramente male, e ciò che più temo è che il NWO sia proprio questo... D'altra parte sembra che la corrente transumanista sia nata proprio in seno ai gesuiti. Il cui nome correto dovrebbe essere 'luciferini'...... questa che loro considerano 'luce della conoscenza' può ben essere tecnologia progettata per soggiogarci ulteriormente, mettendo definitivamente a tacere le pretese di libertà ed evoluzione. Tecnologia usata come un cavallo di Troia..
Per non parlare del 'papa dei poveri'. La Chiesa possiede circa 1/3 delle riserve mondiali di oro e preziosi. Esattamente come prima dell'insediamento di questo finto Robin Hood. Il problema non è neanche questa 'gente'... ma il fatto che concediamo loro il potere di prenderci per il naso tutti, o per fortuna, quasi tutti.
Ancora complimenti per il blog e buon lavoro
Ciao Emanuele, grazie dei graditi complimenti, certamente è un lavoro impegnativo, non solo per il riportare articoli ma per la ricerca costante fatta di molte letture oltre alle ricerche fatte nel web.
EliminaIn risposta alla tue domande: "Ma ti chiedo: se la fine è prossima anche per loro, secondo te, per quale finale stanno lavorando? L'uomo-androide ridotto a periferica hardware programmabile a distanza?"
Non ci sono dubbi sulla loro fine almeno nella materia, come lo siamo noi; per quello che riguarda "L'uomo-androide" esiste già, ci siamo arrivati con accordi presi dai nostri "Kapò" terrestri, personaggi ambigui e privi di morale, con entità aliene che si sono rivelate loro.
L'uomo androide hardware e software non sarà mai come l'essere umano e loro (gli alieni) lo sanno; siamo fatti della stessa loro sostanza e materia, ma non nell'ambito spirituale che appartiene solo a noi, noi che facciamo parte dell'energia della vera luce divina, luce divina che loro sono sprovvisti.
Possono solo inibirci la Ghiandola Pineale il terzo occhio
Tu scrivi: "Così accade alla nostra energia, alla nostra consapevolezza, costantemente 'potata' da esseri inorganici che se ne nutrono. Per tutta la nostra esistenza, non solo al momento della morte.. che ne pensi?" Penso che vanno anche oltre mentendoci sulla reincarnazione, almeno su quella dell'anima, ci rimandano in questo inferno terreno senza la memoria del passato, hanno creato intorno a noi una gabbia di "Faradai" che ci impedisce di evolverci alle sfere superiori, tenendoci prigionieri per depredarci (il film "Matrix" è un buon esempio che Holliwood ci ha regalato) ancora e ancora.
In ultima analisi, l'attuale pontefice, non poteva fare diversamente che farsi passare per progressista, la perdita della fede relegata al cristianesimo con gli scandali annessi, non lasciava altra alternativa a chi veramente comanda, il mondo di Laiola, il fondatore gesuitico, è il mondo dell'antica Babilonia, la lotta per il dominio sul mondo, sfumato con tante tinte religiose ma tutte portano ad un unico intento quello di soggiogare e depredare l'essere che hanno creato e che potrebbe sfuggirle di mano, mettendo così fine alla loro miserevole e violenta vita.
Noi siamo il loro prodotto ibridato, un essere allora immaturo che loro hanno fatto crescere velocemente per i loro scopi predatori; noi esseri con un'anima che loro non hanno e che cercano a tutti i costi di obnubilarla, oggi con la tecnologia, in passato con la religione i regnanti e oggi con la politica.
Non riusciranno nel loro intento, il creatore di tutte le cose l'energia universale (anche di loro), non lo permetterà.
Grazie per la corposa glossa che hai scritto, buona ricerca e buon lavoro anche a Te.
wlady