C-o-v-i-d-1-9 “Ipnosi di massa”: una condizione di “Servitù psichica televisiva”? La gente non sa di essere sotto ipnosi, perché chi lo sa significa che non lo è, e quindi riesce a vedere le cose dall’esterno.
Come uscire dall’ipnosi?
Siamo profondamente persuasi che la crisi in corso non è semplicemente un’emergenza sanitaria e che essa non passerà senza aver introdotto una mutazione radicale a livello non solo culturale, ma antropologico: una vera e propria mutazione dell’essere umano. La situazione in cui attualmente si trova la gran parte dell’umanità, almeno nel mondo occidentale, è paragonabile in tutto e per tutto a un’ipnosi di massa; o meglio è una vera e propria ipnosi di massa, non si limita ad assomigliarle. Dell’ipnosi possiede tutte le caratteristiche, e in particolare quella fondamentale: la neutralizzazione del centro direttivo della coscienza e della volontà e la conseguente espropriazione della facoltà decisionale a favore di un soggetto esterno, libero di manipolare a piacere gli atti e i comportamenti di colui che è ipnotizzato.
La condizione di centinaia di milioni di persone che vivono da mesi nel terrore di una pandemia inesistente, creata a tavolino sfruttando un virus esistente, sì, ma non così letale come è stato descritto; e che accettano le più dure, sgradevoli e umilianti restrizioni e limitazioni personali, comprese quelle che comportano il fallimento della propria attività lavorativa, perché ritengono esservi realmente uno stato di pericolo tale da giustificarle, è di fatto una ipnosi collettiva di proporzioni mai viste, e di durata potenzialmente illimitata. Ne avevamo già parlato un paio d’anni fa, dunque assai prima che si diffondesse l’isterismo da C-o-v-i-d-1-9 (vedi l’articolo: Uscire dall’ipnosi, rompere il sortilegio, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 21/10/18), ma gli sviluppi di questi ultimi mesi ci indicono a tornare sull’argomento con rinnovata urgenza.
L’isterismo da Covid-19? E’ una ipnosi collettiva di proporzioni mai viste!
Il noto giurista Gustavo Zagrebelsky, fra gli altri, ha affermato che chi accusa il governo di aver conculcato la Costituzione e imposto al popolo italiano un vero e proprio regime dittatoriale è completamente in errore, perché le circostanze eccezionali di una pandemia rendono necessarie delle limitazioni volte a tutelare la salute e la vita della popolazione, fermo restando che si tratta di provvedimenti temporanei: e questo, secondo lui, farebbe la differenza fra una vera dittatura e il nostro governo attuale.
Ma a ciò rispondiamo: primo, che la p@ndemi@ non c’è e quindi siamo in presenza di un’emergenza pretestuosa, creata proprio per giustificare provvedimenti eccezionali; secondo, che non esiste la benché minima garanzia che il governo, avendo visto quanto sia facile maneggiare uno strumento così potente come i decreti della presidenza del consiglio, e conscio della propria intrinseca debolezza, non possa né voglia dilatare la presunta emergenza a tempo indefinito, tenendo l’intera popolazione in uno stato di terrore permanente al preciso scopo di prolungare la propria durata che invece, se si tornasse alla normalità costituzionale e quindi all’appuntamento elettorale, sarebbe destinata a concludersi.
E se le cose stanno così, allora è evidente che le stesse forze che hanno creato la pandemia e hanno alimentato artificialmente il terrore – forze che vanno ben oltre i singoli governi e uomini politici – hanno pure l’interesse a mantenere la popolazione mondiale in uno stato d’ipnosi permanente, sfruttando il fatto che tale ipnosi già esiste, anche se per anni non ce n’eravamo accorti perché non si era verificata la situazione clamorosa ed eccezionale che ne portasse in luce tutte le implicazioni e le conseguenze, che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Covid-19 “Ipnosi di massa”: una condizione di “Servitù psichica televisiva”? La gente non sa di essere sotto ipnosi, perché chi lo sa significa che non lo è, e quindi riesce a vedere le cose dall’esterno, con sguardo imparziale!
Perciò, per capire cosa si possa fare in questa situazione, è necessario sapere esattamene cos’è l’ipnosi. A tale scopo riportiamo la definizione data nel quarto volume degli Elementi di filosofia, dedicato alla Psicologia, dal padre lazzarista Guido Berghin-Rosé (1920-2010), uno di quei sacerdoti, professori, formatori e catechisti che hanno infuso nei seminari cattolici, prima del nefasto influsso del Concilio Vaticano II, un ultimo soffio possente di chiarezza concettuale, di calore spirituale e di saggezza educativa e che oggi fanno rimpiangere più che mai l’assenza di studiosi e formatori cattolici di pari spessore, profondità e valore (Torino, Marietti Editori, 1954, pp. 356-357):
È detto ipnosi uno “STATO DI SONNO ARTIFICIALE IN CUI IL SOGGETTO RIMANE COMPLETAMENTE IN BALIA DELLE SUGGESTIONI DI UN OPERATORE”.
L’ipnosi si ottiene con mezzi vari: rumori violenti o monotoni, fissazione di oggetti luminosi, pressione delle mani su varie parti del corpo, ecc., accompagnati dall’abbandono alla volontà dell’ipnotizzante, questi mezzi variano leggermente da individuo a individuo ma sono ben fissi e determinati. Dopo lunga abitudine può bastare anche il semplice comando dell’operatore. Effetti analoghi oggi si ottengono con prodotti chimici.
Il soggetto può passare per varie fasi di sonno, che sono soprattutto: letargia, catalessi, SONNAMBULISMO IPNOTICO. Quest’ultimo è quello che realizza la definizione data sopra, in cui cioè si verifica il fenomeno più caratteristico di questo sonno anormale che è la completa o quasi completa suggestionabilità del soggetto da parte dell’operatore.
“Si dice al soggetto di dormire ed egli dorme, di svegliarsi e si sveglia, di vedere un uccello immaginario, di accarezzarlo, di sentirlo cantare e lo vede, lo accarezza, lo sente, di non vedere ciò che ha davanti agli occhi e non lo vede, di fare un atto e lo fa, di dimenticare e dimentica, di ricordare e ricorda, ecc.” (Baudin).
La suggestione dello stato di ipnosi ha influsso anche sullo stato di veglia e soprattutto nel far compiere, per spinta quasi invincibile e senza sapere perché, ciò che fu comandato in stato di sonno. Sembra che questa suggestionabilità non abbia limiti se non in quelle azioni troppo ripugnanti con la vita normale del soggetto, sulle quali si viene ad operare una specie di censura spontanea. In questo stato si hanno pure altri fenomeni importanti come iperestesia (soprattutto del tatto e della vista), trasposizione dei sensi, sdoppiamento della personalità, ecc.
Oggi è universalmente ammesso che questo stato sia DOVUTO A CAUSE PURAMENTE NATURALI; infatti si può provocare a volontà con mezzi fissi ed ha caratteristiche costanti. Il fatto che il soggetto si addormenta con l’attenzione fissa nell’operatore, spiega come questo rimanga in comunicazione con lui e possa introdurre delle suggestioni; la disposizione di abbandono del soggetto stesso prospetta una spiegazione del fatto che queste suggestioni ottengono “il libero uso degli automatismi sia psicologici che fisiologici dell’ipnotizzato”.
L’ipnosi È PERICOLOSA, MA PUÒ PURE ESSERE UTILE. Moralmente il suo uso è da giudicarsi come quello di un medicamento pericoloso.
Oggi il problema è far capire a chi è sotto ipnosi che si deve svegliare: se a dargliene l’ordine non è lo stesso che l’ha ipnotizzato, ogni sforzo di chiunque altro sarà inutile, perché la sua voce non verrà riconosciuta. Nel nostro caso, la voce che ha ipnotizzato la massa è essenzialmente quella della televisione: se l’ordine di risvegliarsi non viene da lei, la gente non si risveglierà!
Dopo aver ben riflettuto, parola per parola, su questa pagina di don Berghin-Rosé, la cosa migliore ci sembra partire dalla fine: l’utilità, possibile, e la pericolosità, certa, di questa tecnica psicologica. Il motivo per cui il buon padre la considera pericolosa (che non significa cattiva, ma semplicemente da usare con molta cautela, come si fa con un farmaco potente, e quindi potenzialmente tossico) risiede nella stessa radice da cui prende l’avvio: ossia da una volontà estranea che si sovrappone interamente alla volontà del soggetto, e sia pure con buone intenzioni, per rimuovere dalla sua coscienza certi fatti o certi eventi e per introdurvene di nuovi, a scopo di guarigione.
E lasciamo agli psicanalisti freudiani e junghiani l’idea che possa servire per riportare a galla vicende passate, rimosse dalla censura del Super-io, onde farle riemergere e liberare l’inconscio da una pressione eccessiva (se l’inconscio è davvero tale, perché mai la coscienza dovrebbe soffrire dei suoi conflitti irrisolti?). In pratica si tratta di un’operazione rischiosa perché tutto dipende dalla volontà dell’ipnotizzatore, e nulla da quella dell’ipnotizzato: vale a dire che il secondo è un manichino nelle mani del primo. Certo, si può fare l’analogia con la somministrazione di un siero anestetico affinché l’organismo del paziente possa tollerare il dolore di un intervento chirurgico.
A ciò rispondiamo che appunto l’esempio dell’anestesia mostra quanto sia rischioso il ricorso a tale pratica, benché essa venga ormai largamente praticata per la sua indubbia utilità: quante sono le vittime dell’anestesia, alle quali nessuno dà risalto, per un tacito patto del silenzio? E che si tratti realmente di qualcosa di pericoloso e non di ordinaria routine lo prova il fatto che è prevista una visita anestesiologica prima dell’operazione, proprio per individuare eventuali patologie del paziente che potrebbero rendere fatale l’anestesia stessa.
L’ipnosi è uno “Stato di sonno artificiale in cui il soggetto rimane completamente in balia delle suggestioni di un operatore”!
Sospendere la vita cosciente di una persona non è cosa da poco: sia che lo si faccia sul piano clinico, con l’uso di sostanze chimiche, sia che lo si faccia sul piano psicologico, con l’impiego di “semplici” tecniche mentali (visualizzazione di forme colorate in movimento uniforme, musica rilassante e parole pronunciate con voce decisa ma suadente).
Come abbiamo già osservato, in tutt’altro ambito, parlando delle dichiarazioni di Zagrebelsky a proposito dei decreti d’emergenza del presidente del Consiglio: chi ci assicura che la situazione eccezionale non si prolungherà indefinitamente? Se ciò dovesse accadere, cioè se l’ipnotizzatore mantenesse costantemente l’ipnotizzato in uno stato ipnotico a bassa frequenza, tale da non impedirgli di espletare le ordinarie attività sociali e lavorative, costui si troverebbe a vivere in una condizione di vera e propria servitù psichica, e senza nemmeno rendersene conto.
Ebbene: tale sembra essere oggi lo stato delle masse, tenute in una condizione d’ipnosi permanente mediante una serie di pressioni esercitate su di loro dai mass-media, anche a mezzo di messaggi subliminali, e da tutto uno stile di vita che le espone fatalmente a subire l’influsso capillare, martellante, incessante, di un potere occulto, senza averne coscienza e perciò offrendosi volonterosamente a un tale influsso.
Si pensi, per fare solo un esempio, a un megaconcerto rock, ove le onde sonore a bassa frequenza creano una cappa ossessionante sulla psiche del pubblico, distruggendo ogni senso critico, per non parlare dei messaggi, espliciti o impliciti, contenuti nei testi delle canzoni. Ma si può dire che la maggior parte degli uomini d’oggi, per il tipo di esistenza che conducono, sono esposti quasi ventiquattro ore al giorno all’influsso di energie negative (consumo accanito di tabacco e superalcolici; dieta carica di tossine, squilibrata e nociva per il fegato; abitudine di sentire musica a bassa frequenza a tutte le ore, anche studiando o guidando l’automobile; frenesia del consumismo e ansia da prestazione, ecc.), producendo adrenalina e alimentando ulteriormente la nube tossica che li avvolgono, nello stesso tempo in cui disperdono preziose energie fisiche, mentali e nervose, disarmando sempre più il proprio organismo davanti agi attacchi degli agenti esterni.
Tra computer e vaccini? Il filantropo multimiliardario Bill Gates è a tutt’oggi, con il ritiro degli Usa, il primo finanziatore dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’organismo che ha dichiarato e gestito la pandemia da Covid-19!?
In un simile contesto generale, che vede la maggior parte delle persone ormai incapaci di riposare nella maniera giusta, di godere il silenzio e l’armonia, di saper fare a meno – sia pure per qualche ora al giorno – del telefonino, del computer, della televisione, nonché di apprezzare il piacere di un po’ di solitudine e di raccoglimento, l’ipnosi di massa, studiata e applicata sapientemente dal potere oligarchico mediante gli strumenti ora descritti, è la materializzazione del peggiore incubo che uno scrittore del genere horror possa concepire: la sottomissione volontaria di molti milioni d’individui al potere affinché esso faccia di loro tutto ciò che vuole.
E il potere ne profitta senza scrupoli: vuole terrorizzare la gente e ci riesce; vuole far credere che è in corso una sorta di pestilenza universale, e ci riesce; che l’unica soluzione è mettersi nelle mani dei “salvatori”, cioè di quei plurimiliardari, come Bill Gates, che sono anche i maggiori responsabili della creazione di virus incontrollabili e di vaccini dalle finalità più che dubbie, e ci riesce senza incontrare opposizione. L’ipnosi di massa in cui stiamo vivendo come in un brutto sogno a occhi aperti è la dimostrazione migliore del fatto che l’ipnosi è una pratica alquanto pericolosa, perché toglie ogni possibilità di difesa a colui che la subisce, e dà il massimo potere a colui che la esercita, facendone il dio e il giudice supremo della situazione.
Dunque, il grande pericolo dell’ipnosi è che colui che la subisce non se ne accorge neppure (anche se vi si è sottoposto volontariamente) e, una volta che vi è entrato, non ha alcuna possibilità di uscirne, se non altro appunto perché non sa d’essere ipnotizzato. Perciò, parlando dell’ipnosi di massa in cui ci troviamo, la gente non sa di essere sotto ipnosi, perché chi lo sa, significa che non lo è, e quindi riesce a vedere le cose dall’esterno, con sguardo imparziale.
L’ipnosi di massa, studiata e applicata sapientemente dal potere oligarchico mediante gli strumenti moderni della comunicazione, è la materializzazione del peggiore incubo che uno scrittore del genere horror possa concepire: è la sottomissione volontaria di molti milioni d’individui al potere affinché esso faccia di loro tutto ciò che vuole!
Ora, il problema è far capire a chi è sotto ipnosi che si deve svegliare: se a dargliene l’ordine non è lo stesso che l’ha ipnotizzato, ogni sforzo di chiunque altro sarà inutile, perché la sua voce non verrà riconosciuta. Nel nostro caso, la voce che ha ipnotizzato la massa è essenzialmente quella della televisione: se l’ordine di risvegliarsi non viene da lei, la gente non si risveglierà. Tentare di ragionare, di argomentare in maniera razionale con le persone che si trovano in stato d’ipnosi è un vano, patetico sforzo: è come parlar loro in una lingua sconosciuta. Che fare, allora? La prima cosa è evitare di farsi ipnotizzare: il che viene agevolato dal tenersi alla larga dagli strumenti e dai modi di vita dell’ipnosi, e prendere coscienza di chi sta usando la strategia dell’ipnosi sui popoli, e a quali scopi. La seconda è pregare e confidare in Dio, chiedendogli il miracolo di far destare i dormienti…
Francesco Lamendola è nato a Udine il 31 ottobre 1956. Laureato in Materie Letterarie e in Filosofia, è abilitato in Lettere, in Filosofia e Storia, Filosofia e Pedagogia, Storia dell’Arte, Psicologia Sociale. Insegna nell’Istituto Superiore “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo e ha pubblicato una decina di volumi tra saggi storici, musicali, filosofici, di poesia e di narrativa, di cui ricordiamo “Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C.”, “Il genocidio dimenticato.
La soluzione finale del problema herero nel sud-ovest africano”, “Metafisica del Terzo Mondo”, “L’unità dell’Essere”, “La bambina dei sogni e altri racconti”, “Voci di libertà dei popoli oppressi.” Fogli Sparsi (E-Book). Collabora con numerose riviste scientifiche (tra cui “Il Polo” dell’Istituto Geografico Polare e “L’Universo” dell’Ist. Geogr. Militare) e letterarie, su cui ha pubblicato diverse migliaia di articoli e ai siti internet “Arianna Editrice”, “Edicola Web”, Acta Apostaticae Sedis, ”Libera Opinione”, l’Istituto Studi delle Venezie ed è presidente dell’Accademia Adriatica di Filosofia “Nuova Italia” che edita l’omonima rivista in cui è presente aggiornato il suo archivio articoli. Ha tenuto e tiene conferenze per la Società “Dante Alighieri” di Treviso, per l’”Alliance Française”, per l’Associazione Italiana di Cultura Classica, per l’Associazione Eco-Filosofica, per l’Istituto per la Storia del Risorgimento, “Alfa e Omega”, “Il pensiero mazziniano” e per varie Amministrazioni Comunali, oltre alla presentazione di mostre di pittura e scultura.
FONTE http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/contro-informazione/le-grandi-menzogne-editoriali/9580-come-uscire-dall-ipnosi
Vedi anche: Uscire dall’ipnosi, rompere il sortilegio – USCIRE DALL’IPNOSI
Pubblicato su: https://www.nogeoingegneria.com/uncategorized/uscire-dallipnosi-di-massa-come/
Confidare in Dio mi pare una implicita ammissione di impotenza aldilà della propria religiosità o meno; occorre agire cercando di opporsi a questo scempio provocando per quanto possibile il risveglio di chi è ancora recuperabile.
RispondiEliminaBentrovato Massimo;
RispondiEliminaconcordo su quanto hai detto, ma per mantenere intatto l'articolo (che non è mio) e per correttezza intellettuale dell'articolista.
Il risveglio (come dice l'articolo) non è soggetto a qualcuno ma solo dal personaggio che ha ipnotizzato il Popolo, in questo caso, l'ipnosi è stata fatta dallo strumento televisivo, e solo all'ipnotista televisivo viene data la possibilità del risveglio.