Col decreto “Rilancio” saremo spiati a norma di legge
Marcello Pamio
Quanti hanno sentito parlare del Fascicolo Sanitario Elettronico
(FSE)?
Eppure dovrebbe interessare tutti visto che si tratta di una
cartella che raccoglie i nostri dati sanitari, anche i più sensibili:
esami, cartelle cliniche, diagnosi, patologie, farmaci, consenso o
diniego alla donazione degli organi, vaccinazioni, ecc.
Stiamo parlando di una vera e propria identità digitale di tipo sanitario!
Questa registrazione non è mai partita nonostante ci abbia provato nel 2012 il governo Monti, e in effetti ad oggi risulta attivato solo dal 20% della popolazione. Troppo poco per chi vuole controllare il paese....
Ma
ecco che la psicopandemia casca a fagiuolo e infatti nel Decreto legge
“Rilancio” il FSE è stato rilanciato alla grande. D'altronde in piena
emergenza non possiamo mica andare a rompere le balle al Sistema con
piccoli dettagli come diritti, libertà e ovviamente privacy.
Tutto è scritto nero su bianco nella bozza del Decreto che deve
ancora essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma lo sarà a breve.
Nell'articolo 13 dal titolo: “Misure urgenti in materia di Fascicolo sanitario elettronico”
c'è scritto chiaramente che nella cartella digitale saranno inseriti
tutti i documenti del sistema sanitario pubblico e anche di quello
privato, inoltre “rende disponibile ai FSE i dati relativi al
consenso o al diniego alla donazione degli organi e tessuti; le Anagrafi
vaccinali regionali rendono disponibili ai FSE i dati relativi alla
situazione vaccinale”.
Avete capito? In un unico file personale sarà riportata vita, morte e
miracoli di ognuno di noi, dalle patologie, ai farmaci in uso per
arrivare alle scelte terapeutiche e/o vaccinali.
Tecnicamente tutti
questi dati saranno a disposizione solo delle autorità sanitarie e del
personale medico per superare l'emergenza. Questo è quello che ci dicono
e possiamo crederci oppure no. Ma se venissero usati per altri scopi
meno nobili, come per esempio nel caso di una seconda ondata di contagi?
O per ficcare il naso dentro ai conti delle famiglie? Ebbene sì, un
altro passaggio inquietante del Decreto “Rilancio” è infatti l'art.7 Metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione”. Il
governo in pratica conferisce al Ministero della Salute la facoltà di
trattare e gestire non solo i dati sanitari di ogni cittadino, ma anche
quelli “reddituali riferiti all’interessato e al suo nucleo
familiare per lo sviluppo di metodologie predittive dell’evoluzione del
fabbisogno di salute della popolazione”.
Quali sarebbero queste metodologie predittive? E soprattutto qual è
la ratio di un ministero della salute libero di violare i conti e le
tasche delle famiglie? Forse per individuare più velocemente le famiglie
“indigenti” o quelle che non accettano i protocolli ortodossi; quelle
che intraprendono percorsi terapeutici diversi; o peggio ancora quelle
che negano l'utilità delle vaccinazioni?
Magari per sottrarre loro i minori?
Fonte: https://disinformazione.it/
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