martedì 18 luglio 2017

Agli albori della creazione dell'uomo



Il Culto del Serpente 

di Katrina Sisowath 
03 Dicembre 2014 
dal Sito Web Ancient-Origins 
traduzione di Nicoletta Marino  

Nella mitologia, il serpente simboleggia la fertilità e la procreazione, la saggezza, la morte e la resurrezione (perché cambia la sua pelle, il che non è affine alla rinascita) e nelle prime scuole di mistica, il simbolo della "Parola" è stato il serpente.

La 'luce' che apparve fu metaforicamente definita come il serpente chiamato 'Kundalini', arrotolato alla base della colonna vertebrale che rimane latente in una persona addormentata.

La divinità o il risveglio di una divinità e le abilità latenti vennero con i rituali e gli insegnamenti portati dagli uomini serpente.

Per comprenderli, bisogna tornare ai "serpenti" originali.

  • In Cina, erano una coppia, un maschio e una femmina, con teste umane e corpi di serpente chiamati Fu Xi e Nu Wa; essi crearono gli esseri umani.
  • In Sumeria, fu l'Anunnaki Nin-Khursag e suo marito Enki ai quali fu dato l'incarico di creare lavoratori. Enki è conosciuto da noi come il serpente della Genesi - che ci diede la capacità di pensare, ragionare e per questo fu maledetto da suo fratello Enlil.
  • Per gli Indù, a crearci fu il serpente cosmico Ananta.
Quindi, se agli albori della creazione dell'uomo ci sono un paio di esseri somiglianti a serpenti che ci hanno creato, allora coloro che avevano il loro culto, devono essere loro discendenti diretti, sia per linea di sangue o per via spirituale.


Fu Xi y Nu Wa,
I serpenti mitci
Che crearono gli esseri umani nella mitologia cinese
Wikipedia

Il serpente che segue era figlio di Enki, Ningizzidda, conosciuto dai Sumeri, dagli Egizi e dai Tibetani.

Secondo Zecharia Sitchin, egli dimorava a Magan, o quello che noi conosciamo come Egitto, i teorici credono che egli fosse Thoth che formò una scuola di misteri propagando le idee di auto miglioramento e dell'illuminazione, promuovendo le opere e la filosofia di suo padre.

Se Enki e Ningizzidda governarono in Egitto come si afferma, allora quella scuola sarebbe stata il faro che attraeva tutti coloro che desideravano acquisire conoscenze, supportati dal potere e della forza di Magan.

C'è qualche prova per questa teoria? 

Nel Concilio di Nicea fu affermato:
'Il potere degli dei è venuto dall'Egitto'.
Ci fu una grande fratellanza bianca (chiamata così per i loro abiti), una prominente scuola di misteri a Karnak.

Un suo ramo si trasformò nell'egizio Therapeutate che in Giudea erano conosciuti come gli Esseni. Gesù, essendo un Esseno, è stato con tutta probabilità iniziato in Egitto in questa scuola di misteri, salendo i livelli fino a che divenne un 'Maestro'.


Il dio sumero Ningizidda,
rappresentato come un serpente dalla doppia testa
che si avvolge in una forma a doppia elica (rappresenta la dualità della natura),
affinacato da due grifoni
(Wikipedia)
 
E venne il momento in cui Anunnaki persero il controllo della Terra e della sua popolazione, che si espanse rapidamente, con gli uomini sparsi dappertutto che formarono le proprie colonie e le strutture sociali.

Coloro che seguirono l'ideologia del serpente si sono premurati di mantenere la supremazia, mentre affrontavano il cambiamento costante di nuove religioni e di possibili minacce nei confronti delle loro terre che erano ricche.

Così, per proteggersi e per animare le persone a seguire il loro sistema di credo, inviarono emissari ('gli Illuminati') e dappertutto troviamo racconti su di loro.

Ai semplici cacciatori e pescatori sembravano dei.

Non vennero a conquistare le terre, ma ad aiutare la gente, insegnando loro a coltivare, a curare i malati e i feriti, a leggere le stelle.

Numerose culture antiche di tutto il mondo adoravano il serpente, un essere come,
  • Quetzalcóatl, Cihuacohuatziti e Cihuacohuatl in México e Perú
  • Rey Naga dell'India e i suoi figli Nagin
  • Po Nagar in Vietnam, che fu la loro prima imperatrice 
...e le divinità serpente che erano belle donne associate agli alberi e ai laghi.

La dea serpente in Egitto, Wadjet, era la protettrice della terra, dei re e delle partorienti.

Per i Minoici, la dea serpente era A-sa-sa-ra-me e era come l'ittita Ishassara, la Khmer Apsara e la cananea Asera.

Anche l'Irlanda, la Scozia e l'Inghilterra precristiane adoravano il serpente. 

La dea serpente minoica 
(Wikimedia Commons)

Una figura proveniente da fuori, senza dubbio, non bastava a consolidare la posizione del culto del serpente, soprattutto quando si trovava di fronte a nuove religioni e regni che andavano acquisendo potere politico e militare.

A tal fine, si organizzarono matrimoni politicamente vantaggiosi con le emergenti famiglie che governavano.

Un principe o una principessa serpente sposandosi portavano alla famiglia affari, ricchezza, conoscenza su come formare una società coerente e i segreti noti solo a chi professava il culto che poi sarebbe stato trasmesso ai futuri figli.

Era questo pozzo di conoscenze che dava alla nuova famiglia regnante un vantaggio sul proprio popolo e permetteva loro di reclamare "Divinità" - o superiorità su tutti gli altri.

Indubbiamente la maggior parte di questi matrimoni non si concludeva felicemente.

  • Il Re Dwuttabaung di Birmania aveva come moglie una principessa Naga. La capitale della Birmania, Pagan, aveva consulenti e assistenti Naga. Secondo alcune versioni, dopo una discussione con la sua sposa, si dice che egli sarebbe stato ucciso dai Naga.
  • Nel Laos si racconta la storia del principe Naga, Phangkhi, che si innamorò di una principessa Khmer, Aikham. Volendo guardarla, ma senza essere visto, si trasformò in uno scoiattolo, ma sfortunatamente fu catturato e mangiato.
  • Suo padre, il re del Naga mosse guerra al regno per vendicarsi e catturò la principessa. Il Re Phadaeng, anche lui innamorato di lei, andò a salvarla ma senza successo perché il re si trasformò in Re Fantasma e continuò ad assediare la capitale del re Naga.
  • In Cambogia, fu Soma, la figlia del re Naga, che fu catturata dal sacerdote Kaundinya Brahmán, che poi la sposò. Suo padre aspirò l'acqua di una terra paludosa creando per la coppia il paese di Kampuchea.
 
Particolare di un Naga,
uno dei tanti forgiato in legno o in pietra 
che si trovano in tutta l'Asia
  • A Giava c'è una storia che conserva una certa similitudine con la Sirenetta. E' la storia di Lara Nyai Kidul, che era sposata con un re umano. Era così bella che le altre spose contattarono una maga perché la facesse diventare brutta. Disperata, lei si lanciò nell'oceano, e una dea ebbe pietà di lei e la trasformò in un essere metà umano e metà serpente e la incoronò Regina dell'Oceano.
  • In India, gli esseri serpenti erano conosciuti come Nagin - i figli del re Naga. Diverse famiglie reali affermano che il loro lignaggio discendeva dalla endogamia di Nagin, anche i Manipur, gli Yadavas e i Pallavas.
  • In Grecia, l'esempio più famoso è Alejandro Magno, la cui madre era una entusiasta partecipante dei riti orfici, e a volte ballava con i serpenti attorcigliati al suo corpo. Nella pittura affresco "Zues che seduce Olimpia", di Giulio Romano, Zeus ha il capo e il busto umano ma la coda di un serpente.
Zeus che seduce Olimpia,
Giulio Romano, 1526 Palazzo del Té,
Mantova, Italia
(Wikipedia)
   


  • In Francia, troviamo la storia di Melusina - metà umana e metà pesce (o serpente), tradita dal marito che mancò alla parola d'onore alla sua richiesta di non molestarla mentre eseguiva un bagno rituale.
Perché gli esseri serpente che erano conosciuti per la loro bellezza e portavano vantaggi finivano i matrimoni in un brutto modo?

Forse la principessa serpente aveva nostalgia della sua casa.

Oppure perché si trovava ad essere dipendente dalla volontà di suo marito per assicurarsi di essere bene accolta nella società in cui arrivava e si trovava di frequente con molte censure, sospettata viste la sua influenza straniera e a forti gelosie.

Incapace di trovare amicizie, era condannata all'ostracismo e arrivava a vacillare l'affetto di suo marito nei suoi riguardi , coloro che cercavano di farla decadere, attaccavano.

In molti casi, la principessa tornava a casa sua lasciando i suoi figli. In altri lei o suo marito morivano.

Però, i suoi figli la ricordavano, quelli che erano nati con una forza e una intelligenza più forte di quella di coloro che li circondavano, permettendo così alla famiglia di avanzare la pretesa che gli dei avevano concesso loro il diritto divino a governare, essendo i figli una prova di superiorità, favorita dagli dei.

Bibliografia  
 
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