Il CERN E LE NUBI, TRE INDIZI FANNO UNA PROVA
By Guido Guidi
Abbiamo scritto molte volte dell’esperimento denominato CLOUD che è in corso al CERN da qualche anno. Utilizzando una camera stagna all’interno della quale si tenta di riprodurre il processo di nucleazione, cioè di formazione e crescita fino alle dimensioni ideali del particolato solido che è alla base della formazione delle goccioline di cui sono costituite le nubi, si sta tentando di capire quale sia il ruolo dei solfati – essenzialmente prodotti dalle attività umane – e quale influenza abbiano in questo processo i raggi cosmici, i cui flussi sono regolati dall’attività solare.
Sono appena usciti tre paper molto interessanti, due su Nature e uno su Science, che a detta degli autori, tra cui c’è Jasper Kirby che dirige l’esperimento CLOUD, costituiscono dei passi avanti molto significativi in questa indagine. In particolare perché il terzo di questi studi conferma sostanzialmente i primi due, avendo raggiunto dei risultati paragonabili osservando la libera atmosfera e non quella ‘simulata’ della camera stagna del CERN.
Abbiamo scritto molte volte dell’esperimento denominato CLOUD che è in corso al CERN da qualche anno. Utilizzando una camera stagna all’interno della quale si tenta di riprodurre il processo di nucleazione, cioè di formazione e crescita fino alle dimensioni ideali del particolato solido che è alla base della formazione delle goccioline di cui sono costituite le nubi, si sta tentando di capire quale sia il ruolo dei solfati – essenzialmente prodotti dalle attività umane – e quale influenza abbiano in questo processo i raggi cosmici, i cui flussi sono regolati dall’attività solare.
Sono appena usciti tre paper molto interessanti, due su Nature e uno su Science, che a detta degli autori, tra cui c’è Jasper Kirby che dirige l’esperimento CLOUD, costituiscono dei passi avanti molto significativi in questa indagine. In particolare perché il terzo di questi studi conferma sostanzialmente i primi due, avendo raggiunto dei risultati paragonabili osservando la libera atmosfera e non quella ‘simulata’ della camera stagna del CERN.
- Kirkby, J., et al. Ion-induced nucleation of pure biogenic particles. Nature, doi 10.1038/nature 17953(link is external)(2016).
- Tröstl, J., et al. The role of low-volatility organic compounds in initial particle growth in the atmosphere. Nature, doi 10.1038/nature18271(link is external) (2016).
- Bianchi et al. New particle formation in the free troposphere: A question of chemistry and timing. Science doi 10.1126/ science.aad5456(link is external)
Qui sotto, invece, c’è un video in cui Jasper Kirby spiega molto efficacemente i risultati del suo lavoro:
Questo il comunicato stampa uscito sul sito web del CERN.
In
sostanza, si deduce che il clima del periodo pre-industriale possa
essere stato caratterizzato da dinamiche relative alla nuvolosità
differenti da quanto si pensava sin qui, ovvero con nubi più abbondanti
derivate da processi di nucleazione che pare siano meno dipendenti dal
contributo dei solfati. Diverso e più incisivo anche il ruolo dei raggi
cosmici, cui gli esperimenti al CERN attribuiscono la proprietà di
aumentare di un fattore 10-100 le dimensioni dei “semi delle nubi”
ionizzandoli, specialmente in un’atmosfera meno inquinata quale quella
del periodo pre-industriale.
Secondo Kirby e i suoi collaboratori, se si riuscirà a tener conto di queste dinamiche nella simulazione del clima, si potranno avere informazioni molto più precise anche riguardo all’influenza che le attività umane stanno avendo e potranno avere in futuro, riducendo in parte la distanza, attualmente molto ampia, che ancora sussiste tra ciò che viene simulato e ciò che viene osservato, soprattutto in termini di risposta del sistema all’aumento della concentrazione di CO2. FONTE
DOVE STA QUESTO DETTAGLIO NELLE SIMULAZIONI,
OSSERVAZIONI E VALUTAZIONI ?
Kirkby spiega queste due immagini satellitari.
Questo estratto dal video della presentazione del dottor Kirkby al CERN nel 2009 fa
ben capire che gli scienziati climatologi sono pienamente coscienti del
fatto che aeroplani stanno disperdendo degli aerosol con la deliberata
intenzione di modellare le condizioni atmosferiche.
Kirkby spiega queste due immagini satellitari.
Immagini visibili anche all'interno del video,
(corsivo mio per foto mancante nell'articolo originale)
Indica con il puntatore laser la foto a sinistra e spiega quello che vede.
“These are not smoke trails, these are clouds which are seeded by jets dumping aerosols into the upper atmosphere“
“Queste non sono scie di fumo , queste sono nubi inseminate da jets che scaricano aerosol nell’atmosfera superiore.“
Kirkby si sposta verso la seconda immagine satellitare
(destra in alto) e prosegue:
”Poi ci sono, meno familiari ma sono importanti, ci sono tracce di navi, è un’area grande (…) queste sono tracce di navi sopra l’Alaska e le nubi sono inseminate di extra-aerosol.”
Le affermazioni sembrano abbastanza chiare
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