Pandora TV
George Friedman, consigliere politico del Dipartimento di Stato, fondatore del think tank Stratfor interviene al Chicago Council on Global Affairs.
Video sottotitolato da Pino Cabras:
George Friedman, consigliere politico del Dipartimento di Stato
Una cosa assai interessante. Dunque gli USA ieri hanno annunciato che invieranno armi. Stasera ovviamente lo hanno negato, eppure lo stanno facendo, le armi partiranno, in tutto ciò gli Usa hanno agito al di fuori del contesto della NATO perché la NATO avrebbe richiesto un voto al 100% dei suoi membri cosicché un solo paese può mettere il veto su qualunque decisione. La Turchia (tanto per dirne una), il punto è che gli Stati Uniti sono preparati a creare un "cordone sanitario" attorno alla Russia, i russi lo sanno, i Russi ritengono che gli Stati Uniti vogliano spaccare la Federazione Russa.
Io penso che - per dirla con Pete Lawrie - << non è che vogliamo ucciderli, vogliamo solo farti un pochino di male >>. Ad ogni modo, siamo tornati ai vecchi tempi e se lo chiedete ad un polacco, ad un ungherese o a un rumeno, loro vivono in un universo del tutto diverso rispetto a un tedesco e ancor più diverso rispetto a uno spagnolo, dunque non v'è alcuna comunione di interessi in Europa. Ma se io fossi un ucraino, farei esattamente come fanno loro, cercherei di coinvolgere gli americani, nessuna nazione rimane per troppo tempo pacifica, nemmeno gli USA.
Noi ci troviamo costantemente dentro le guerre vero? Beh, io credo che non si ritornerà agli anni trenta, ma l'umanità avranno le loro guerre e la loro pace avranno perdite di vite umane, magari non si conteranno centinaia di milioni di vittime ma il fatto che l'Europa si ritenga eccezionale, penso sia la prima cosa che colpisce, ci saranno conflitti, ci sono già stati conflitti, in Jugoslavia ad esempio, e ora c'è di sicuro un conflitto in Ucraina; per quanto riguarda le relazioni con gli USA, noi non abbiamo più una relazione con l'Europa, semmai abbiamo una relazione con la Romania, con la Francia e via dicendo ma non c'è alcuna Europa con cui si possa avere una relazione.
Viene fatta una domanda da parte del pubblico presente:
"L'estremismo islamico è realmente la maggiore minaccia negli USA? Sparirà da solo oppure crescerà ancora?
La lunga risposta:
E' un problema per gli Stati Uniti, ma non vi è minaccia alcuna ai danni della nostra esistenza, occorre che ci interessiamo alla cosa ma nella giusta proporzione. Abbiamo ben altri interessi all'estero, il principale interesse per gli USA, per via del quale abbiamo combattuto le guerre, Prima e Seconda Guerra Mondiale e quella fredda, consiste nella relazione fra Germania e Russia; perché se si uniscono sono l'unica potenza che possa minacciarci e il principale interesse è che ciò non succeda.
Gli Usa hanno un interesse fondamentale, ora controllano tutti gli Oceani del mondo, nessuna potenza si è mai nemmeno avvicinata a farlo è grazie a questo che noi possiamo invadere dei popoli ma non possiamo essere invasi, è una cosa bellissima. Tenere saldo il controllo dei mari e dello spazio è la base della nostra potenza il modo migliore per sconfiggere una flotta nemica è impedire che sia mai costruita.
Il modo in cui i britannici sono riusciti a garantirsi che nessuna potenza europea potesse costruirsi una flotta consiste nel far in modo che gli europei se lo impedissero a vicenda. La linea politica che raccomanderei è quella adottata da Ronald Reagan nei confronti di Iran e Iraq: finanziò entrambi gli schieramenti facendo si che si combattessero fra di loro e non combattessero contro di noi. Era una cosa certamente cinica, non morale, ma ha funzionato e questo è il punto.
Gli Stati Uniti non possono invadere l'Eurasia. Non appena il primo soldato mette il suo piede sul terreno, scatta la superiorità numerica: noi siamo totalmente in inferiorità numerica. Possiamo anche sconfiggere un esercito ma non occupare l'Iraq. L'idea che 130 mila uomini possano occupare un Paese di 25 milioni di persone, beh, il rapporto fra la polizia di New York e il numero dei cittadini è maggiore di quello dello schieramento in Iraq, non abbiamo la possibilità di prendercela con loro, ma abbiamo la capacità di dare appoggio a numerose potenze rivali affinché si scontrino fra di loro: appoggio politico, appoggio economico, appoggio militare, consulenti e in extremis possiamo fare ciò che abbiamo fatto in Giappone, in Vietnam, in Iraq ed in Afganistan: attacchi che invalidano.
L'attacco che invalida non ha l'obiettivo di sgominare il nemico, ha lo scopo di destabilizzarlo. E' quanto abbiamo fatto in ognuna di quelle guerre. In Afganistan, per esempio, abbiamo destabilizzato al-Qa'ida. Il problema che abbiamo avuto poiché siamo giovani e stupidi, è che una volta che li abbiamo destabilizzati, invece di dire ottimo lavoro e tornare a casa, ci siamo detti: "beh è stato facile. Perché non ci costruiamo una bella democrazia?" Questo è stato il momento in cui ha fatto il suo ingresso la stupidità.
Dunque la risposta è: gli USA non possono intervenire costantemente in tutta l'Eurasia, devono intervenire selettivamente, e solo con ex-trema ratio, non può essere la prima mossa quella di inviare l'esercito Americano. Quando inviamo i soldati americani dobbiamo intendere pienamente in cosa consti la nostra missione, limitarci ad essa e non consentire che prendano piede fantasie politiche di nessun tipo. Per fortuna questa cosa, stavolta l'abbiamo imparata.
Ci vuole un certo tempo affinché i bimbi apprendano la lezione. Ma io penso che lei che mi ha posto la domanda abbia pienamente ragione: in quanto Impero, non possiamo comportarci così, La Gran Bretagna non ha occupato l'India, ma ha individuato una serie di stati indiani e li ha istigati l'uno contro l'altro e ha inquadrato degli ufficiali britannici in un esercito indiano.
I Romani non inviarono enormi eserciti ma piazzarono dei re, ne crearono parecchi di re i quali erano assoggettati all'imperatore, è questi re erano responsabili del mantenimento della pace, ad esempio uno di questi responsabili era Ponzio Pilato. Gli imperi che sono controllati in modo diretto, imperi come quello nazista, crollano. Nessuno ha così tanto potere.
Comunque, il nostro problema non è nemmeno questo, noi dobbiamo ancora ammettere concretamente che abbiamo un impero. Dunque, non siamo ancora al punto in cui non pensiamo che possiamo rincasare e che il lavoro sia già fatto, perciò siamo solo nella prima fase.
La questione sul tavolo dei russi è: Si creerà una zona cuscinetto, o una zona neutra? O l'Occidente penetrerà così in profondità nell'Ucraina che si troverà a 100 Km da Stalingrado e a meno di 500 Km da Mosca? Per la Russia la situazione ucraina è una minaccia alla sua stessa esistenza, e i Russi non possono lasciar fare. La domanda che si pongono gli USA, nel caso che la Russia si impadronisca dell'Ucraina, il punto è: "Si fermeranno lì?"
Dunque non è un caso che il Generale Hodge parli di pre posizionamento di truppe in Romania, Bulgaria e Polonia e nei Paesi Baltici. Si tratta della Federatio intermarium, dal Mar Nero fino al Baltico, sognata da Pilsudski. Questa è la soluzione degli Stati Uniti. Il tema per il quale non abbiamo una risposta è: che cosa farà la Germania? La vera incognita in Europa è rappresentata dal fatto che mentre gli USA costruiscono il loro cordone sanitario, non in Ucraina ma ad ovest di essa, mentre i Russi cercano di escogitare un modo per far leva sugli Ucraini, noi non conosciamo la posizione della Germania.
La Germania si trova in una posizione del tutto particolare. Il suo ex Cancelliere, Gerhard Schroeder, fa parte del Consiglio di Amministrazione della Gazprom e in Germania hanno una relazione molro complessa con i Russi. Gli stessi tedeschi non sanno che pesci pigliare. Devono esportare, i russi possono comprare le loro esportazioni. Daltro canto, se perdono la zona di libero scambio devono inventarsi qualcosa di diverso.
Per gli USA la paura più forte è data dal capitale russo, della tecnologia russa, la tecnologia tedesca ed il capitale tedesco, assieme alle risorse naturali russe e la manodopera russa, rappresentano l'unica combinazione che da secoli spaventa gli Stati Uniti. Come andrà a finire? Gli USA hanno già messo le carte in tavola: si tratta del "corridoio" del Baltico al Mar Nero. Per quanto riguarda i russi, le loro carte sono da sempre sul tavolo: come minimo devono avere un'Ucraina neutrale, certo non un'Ucraina filo-occidentale.
La Biellorussia è un'altra storia. Dunque, chi è in grado di dire cosa faranno i tedeschi è in grado di prevedere come saranno i prossimi 20 anni di storia. Tuttavia, purtroppo, i tedeschi non hanno ancora preso decisione, e questo è da sempre, il problema della Germania avere un'economia molto potente, una geopolitica molto fragile e non sapere mai quanto occorra per riconciliare entrambe. Fin dal 1871, questo è stato il problema tedesco.Pensate attentamente a questo problema, perché si sta ripetendo ora. E' questo il prossimo problema che dobbiamo sistemare.
Video tradotto e sottotitolato da Pino Cabras
Video Trascritto da wlady
http://ningishzidda.altervista.org/
Buongiorno. Dalle traduzioni di Google non si capisce assolutamente niente del senso del discorso (sempre che un senso ci fosse). Non sarebbe il caso di tradurre come si deve?
RispondiEliminaBuongiorno.
EliminaMi sono solo limitato a trascrivere il video che era già sottotitolato, anzi, alcuni collegamenti mancanti li ho inseriti.
Per quello che mi riguarda non uso nessun traslatore, tanto meno in questo caso visto che era già tradotto. Poi il senso del discorso ognuno lo interpreta come crede e come lo capisce, se poi non ha senso come Lei asserisce, non vedo perché perdere tempo a leggere qui.