Nota del Traduttore:
Questo materiale è la traduzione di una parte delle ricerche del
Prof. von Archensbak su alcuni culti o pseudo religioni che credono
di essere in collegamento con i piani dei Grandi Anziani per
riassumere il loro dominio sul nostro pianeta.
In origine il professore aveva intenzione di non dare informazioni
fino al completamento del suo principale lavoro sui culti di
Cthulhu.
Dopo la recente morte del grande erudito bulgaro Dr. Philius
Sadowsky che stava preparando anche un riassunto definitivo sul
Necronomicon, von Archensbak mi aveva chiesto di preparare una
scaletta dei suoi risultati per una pubblicazione immediata.
LA VITTORIA DELLE SABBIE
Dopo l’ubicazione della mia monografia sul manoscritto di Sigsan i
Sussex avevo ricevuto un certo numero di lettere di compagni
ricercatori.
In molti casi si trattava di mere rarità dovute a diversi
convincimenti. Tra molte stupidaggini, però, aveva attirato la mia
attenzione un’informazione di qualcuno che voleva rimanere anonimo,
ma la cosa più importante era che aveva tolto delle parti che erano
incomplete e confuse di questa informazione.
Come avevo detto nel mio lavoro precedente, ci sono pochi dubbi che
il Manoscritto Sigsand (Sigsand Manuscript) sia completamente derivato da fonti arabe o
perlomeno che la sua tesi dipenda da quei lavori; quello che non mi
è chiaro se quando ho scritto quelle parole conoscevo l’identità del
materiale originale.
Mi permetto di affermare molto categoricamente che il documento al
quale mi riferisco mi è ancora sconosciuto. Non ero però capace di
indicare la probabile fonte del materiale Singsand, compresa una
lista dei principali gruppi o culti tramite i quali questo
insegnamento è stato portato avanti nel tempo fino ad oggi.
Secondo le frequenti considerazioni dello scrittore statunitense
H.P. Lovecraft, l’epoca in cui i Grandi Antichi Anziani (Great Old Ones) sono stati sulla
Terra, quasi sicuramente ha preceduto i nostri tempi di molti
millenni. Ciononostante la sua conoscenza e quella dei suoi poteri
insieme ai riti ripugnanti e blasfemi che ne derivavano sono
continuati in gruppi isolati come una terribile piaga per l’anima ed
il corpo della razza umana.
Una semplice credenza riporta che tali persone “perdute” come i
temuti Tcho-Tcho della pianura Tsang,
gli Abominevoli Uomini delle Nevi di Mi-Go e gli
Abitatori del Profondo di Ponape (compitato anche
Pohnpei e prima Bonabee) erano gli ultimi rimasti degli adoratori
dei Grandi antichi Anziani sulla Terra.
Quanto poco ne sapevo io!
GLI ASSASSINI
Nel rintracciare nella storia questo infame e terribile culto degli
Hashishinos, più comunemente detti
gli Assassini dobbiamo guardare i
gruppi deviati della fede musulmana.
La prima e più importante breccia nell’Islam era basata sulle
diverse attitudini di colui che chiamano il Profeta (cioè Maometto).
Da una parte abbiamo i Sunniti che accettano il Corano (così come è
presentato dal Profeta) come la fonte dell’autorità religiosa. Il
principale gruppo di oppositori è rappresentato dal convincimento
sciita che sostiene che ogni età ha il suo capo divinamente ispirato
o Imam, che ha autorità assoluta data da Dio su tutti gli uomini.
Secondo gli Sciiti, ogni imam ha poteri positivi sovrumani -
trasmessi da un’era all’altra da Adamo. Per gli sciiti, ogni imam è,
letteralmente, la voce di Dio in Terra.Mano a mano che la setta sciita si sviluppa, essendo la minoranza,
si protegge ricorrendo al segreto. E quando gli stessi Sciiti
iniziarono a frammentarsi si arrivò a formare tutta una serie di
nuove società segrete, in particolare quella degli Ismaeliti.
Gli Ismaeliti si distinguono perché credono che Ismaele, figlio di
Ja’far, fosse il settimo Imam ed erede del potere e dell’autorità di
Adamo - tutti gli altri Sunniti e Sciiti credono che Ismaele fu un
uomo malvagio, legalmente privato del titolo di Imam da suo padre.
Anche la setta ismaelita ha dato vita ad un altro sotto gruppo. Una
società segreta dentro un’altra società segreta! Mi riferisco
naturalmente agli Assassini.
Per quello che gli studiosi moderni, compresa la mia fonte, sono
stati capaci di individuare documentazioni su questo argomento, il
culto degli Assassini fu fondato da Ibn Hassan Sabah - il
vecchio delle montagne - attorno al 1090 d.C.
Il soprannome Ibn Sabah sembra sia stato dato dai Crociati e questo
ci dice molto sulle due parti. Il termine “anziano” potrebbe essere
derivato dalla idea di un uomo prudente saggio, visto che Ibns Sabah
non era certamente “vecchio” in quegli anni. E’ possibile invece che
“vecchio” fosse un riferimento alla presunta antichità dell’autorità
di Ibn Sabah il che implica che perlomeno alcuni dei crociati erano
disposti a riconoscere la suddetta autorità.
Le montagne a cui ci si riferisce si trovano nel nord dell’Iraq,
dove Ibn Sabah aveva il suo castello, ad Alamut - il nido
dell’Aquila - da dove egli ed i suoi successori diressero un regno
di terrore che si propagò a tutto il mondo arabo ed oltre.
Hassan ibn Sabah ed i posteriori Grandi Maestri della setta erano
interessati al potere; di fatto ci fu un tempo in cui, prima che le
sue ambizioni fossero frustrate per un periodo dall’arrivo di
Genghis Khan e delle orde mongole, sembrava che gli Assassini
potessero prendere il controllo di tutto il mondo musulmano.
L’influenza degli Assassini, come indicato dal loro nome, sembrava
basarsi fondamentalmente sulla pratica di uccidere chiunque fosse
incappato nello scontentare il Maestro o che fosse una minaccia
reale o immaginaria per il culto realmente. Queste esecuzioni erano
proprie di sicari estremamente allenati e totalmente dediti chiamati
Fidavis.
La loro formazione è interessante visto che si tratta di
tecniche di alterazione della mente.
Ho già detto che gli Assassini erano anche conosciuti come gli
Hashishinos. Questo nome alternativo si riferisce alla pratica di
drogare gli iniziati con hashish per introdurli poi in “un cielo in
Terra” costruito appositamente - un lussuoso palazzo circondato da
bei giardini ed abitato da moltitudini di belle donne che esaudivano
ogni desiderio dell’iniziato durante la loro breve permanenza. Dopo un periodo adeguato di tempo, l’iniziato era drogato un’altra
volta e ritornava al Nido dell’Aquila e gli si diceva che poteva
ritornare al Paradiso solo se lo voleva il Maestro, cioè se egli
avesse obbedito senza vacillare a tutti i suoi ordini. I risultati
di questo procedimento ebbero un notevole successo.!
La “divisa” degli Assassini, che ancor oggi sussistono, era
costituita da una tunica bianca, una cintura rossa e scarpe nere o
rosse, Si deve segnalare che così come sono esperti nell’uccidere
con qualsiasi mezzo, sono anche ben allenati in ogni aspetto del
travestimento. La loro obbedienza assoluta alla volontà del padrone
non ha paragoni, nemmeno con i mortali Ninja dell’Oriente poiché non
hanno paura della morte, anzi le danno il benvenuto come al cammino
di ritorno ad un paradiso che hanno già sperimentato!
Nel tredicesimo secolo, quando gli invasori mongoli liberati dal
luogotenente di Genghis Khan, Halaku, sembrava che avessero
debellato gli Assassini, questo era parte della campagna per
sterminare l’Islam.
Però, quando i Mongoli dovettero ritirarsi obbligati dal sultano
d’Egitto, gli Assassini risorsero più forti di prima, non solo in
Siria (dove il loro potere era rimasto quasi intatto), ma anche in Persia, Afganistan (dove si chiamavano
Roshaniya - gli Illuminati)
ed in India (come i
Thugs).
Gli Assassini però non stavano operando solo in Oriente e in India.
Indirettamente erano penetrati nel cuore della stessa Cristianità,
fornendo già la base per tutte le posteriori società segrete di
qualsiasi tipo in lungo ed in largo per l’Europa.
I CAVALIERI
TEMPLARI
La data esatta della fondazione dei Cavalieri Templari, come molti
altri aspetti di questa ambigua organizzazione, è quasi impossibile
da determinare con assoluta precisione.
In questa prima parte della storia dei Templari, ci troviamo con una serie di paradossi interessanti.
Nel 1127 la maggior parte dei templari compreso Hugues de Payens ritornarono in Francia dove furono ricevuti come l’incarnazione e l’apoteosi dei valori cristiani!
In primo luogo si afferma che Hugues de Payen, il primo Maestro dell’Ordine e tutti i suoi colleghi erano cavalieri “poveri”. Però, in un ridotto lasso di tempo dalla fonazione dell’Ordine, i cavalieri iniziarono ad inviare grandi somme di denaro in Francia, in particolare all’Abate del monastero cistercense di Chiaravalle - San Bernardo. Questa fu una fortuna per il monaco visto che lo elevò dal bordo del fallimento ad una posizione di massima influenza dell’ordine nel mondo occidentale.
In secondo luogo, troviamo la questione dell’accettazione apparentemente immediata dei cavalieri fondatori da parte del re Baldovino I. Con quali mezzi i nove furono capaci di ottenere tali immensi ed estesi mezzi?
In terzo luogo, dobbiamo esaminare l’obiettivo dichiarato dai Templari - rendere sicure le vie della Palestina per i pellegrini e gli altri viaggiatori. Come speravano di avere successo in questo immenso compito? Il loro sigillo enfatizzava la loro dichiarata povertà con due cavalieri su un solo cavallo. Anche con un cavallo per uno come avrebbero potuto nove uomini controllare un compito così grande solo con le loro mani? E infine contro chi stavano sorvegliando le strade?
De Payens fu ufficialmente conclamato Gran Maestro (!) dei Cavalieri
dell’Ordine del Tempio, un ordine semi religioso di monaci soldati.
Fu nello stesso periodo che venne concesso loro il permesso
esclusivo di usare mantelli bianchi sull’armatura adornata da una
croce rossa sul lato sinistro.
Centottanta anni dopo i Templari erano così ricchi che erano
diventati i banchieri di Europa, così potenti da non riconoscere
lealtà a nessuno, nemmeno al Papa, però erano accusati dappertutto di
essere dispotici, degenerati adoratori del diavolo.
Non posso quasi pensare che devo inculcare nei miei lettori le mille
similitudini tra gli Assassini e i Templari. In effetti molti tra
coloro che entrarono in contatto con i Templari appresero
rapidamente che la setta aveva adottato molte delle idee e dei
metodi
degli Assassini.
[Nota del traduttore: In questo punto les note del professor
Archensbak diventano totalmente frammentarie. Essenzialmente egli
delinea le strutture del conflitto che nacque tra Filippo IV - Filippo il Bello
- ed i Templari che Archensbak attribuisce
principalmente all’arroganza in crescita dei Templari, dal Papa in
giù e cosa più importante al fatto che Filippo era fortemente
indebitato con loro, con poca o nessuna speranza di poter pagare il
debito che aveva con loro.]
Filippo così riuscì ad avere il suo candidato ed in meno di due anni
una lista di blasfemie fu rono elaborate e le fortezze dei Templari
erano state distrutte.Tra le accuse formulate contro i Templari, due in particolare sono
degne di essere menzionate.
Per quanto riguarda la rinuncia a Cristo da parte dei membri di quello che appariva un ordine cristiano parlerò più avanti. Al momento permettetemi semplicemente di suggerire un parallelismo tra questa pratica ed il rifiuto effettivo di Maometto da parte degli Assassini.
Nella prima fu accampato il fatto che tutti i Templari all’entrare nell’ordine furono obbligati a rifiutare Gesù Cristo come falso profeta e a sputare e calpestare un crocifisso messo sul pavimento a questo fine. La seconda accusa si riferiva a qualcosa, probabilmente ad una scultura di una testa barbuta che era chiamata Bafometto, che si diceva fosse ritenuta in alta considerazione.
La questione del Bafometto potrebbe essere discussa subito visto che
possono esserci pochi dubbi sul suo vero significato.
Molti studiosi si sono preoccupati del nome Bafometto, non solo per
l’incertezza su ciò che era, ma anche perché questa parola dalla
fonetica araba non si trova in quella lingua in quella esatta forma.
Però quasi non abbiamo bisogno di andare lontano per un spiegazione
in quanto abbiamo una parola molto simile in arabo, abufuhamet - che
si divide in abu che significa “padre di” o “fonte di” e fuhamet
dalla parola radice fehm) che significa “saggezza” o “comprensione”.
Se allora prendiamo Bafomet come “padre della saggezza” e lo
riconduciamo inesorabilmente agli Assassini, una volta ancora nel
loro credo nell’Imam anziano - il loro Grande Maestro - come la
fonte unica vera di tutta la conoscenza.
Del resto, nonostante gli elogi su di loro in quanto difensori della
Terra Santa, i Templari lottarono in realtà solo quando conveniva
loro e non fu sempre e solo in nome dei loro compagni Crociati.
Allora abbiamo visto gli Assassini come un culto dedito alla ricerca
del potere, e non contrari ad accumulare ricchezze, con omicidi,
sequestri e ricatti - quando se ne presentava l’opportunità. I
Templari d’altra parte sembra che non avessero interesse al potere
in sé, ma come mezzo per proteggere i propri interessi. La loro
dedizione per la ricerca della ricchezza sotto ogni forma, era
leggendaria, quasi ossessiva.
Che successe quindi dei Templari e delle loro ricchezze?Come organizz
azione furono distrutti dalle incursioni organizzate
da Filippo V nel 1307. Nel 1312 l’Ordine fu sciolto ufficialmente
con decreto papale e nel 1314, l’ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay fu bruciato sul rogo per ordine di Filippo.
Comunque questa non fu la fine dei Templari. Primo perché il loro
tesoro non fu mai trovato né è stato scoperto fino al momento in cui
scrivo. In quanto ai membri, molto pochi furono catturati e ancora
meno messi a morte. I sopravvissuti trovarono senza dubbio nuove
“alleanze” in altrsti.
Alcuni cavalieri si trasferirono dalla Francia in Prussia dove
furono senza dubbio alcuno accolti bene dai Cavalieri dell’Ordine
Teutonico.
Altri, approfittando del vantaggio della guerra che era in corso tra
Scozia e Inghilterra, intrapresero il cammino verso le Terre Alte,
dove il decreto papale era stato totalmente ignorato. Nei due casi
l’esilio non si limitò a riposare tra i ricordi del passato, ma
cominciarono a costruire le basi per nuovi ordini.
Una società creata per gli esiliati in Scozia, si trasformò in
quella che oggi conosciamo come
la Massoneria. In Germania, più
portati per il segreto, presero in prestito il loro nuovo nome dagli
afgani.
Si trasformarono negli llluminati!
Fonte: LINK
http://ningishzidda.altervista.org/
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