La Quadrature du Net rischia di chiudere.
Ed è grave, per tutti
«L'Internet libero, la possibilità per tutti di esprimersi, costruirsi la propria (o le proprie) identità, poter creare relazioni e agire, la possibilità di fuggire (almeno in parte) alla sorveglianza, la possibilità di promuovere l'economia della condivisione invece di quella autistica... erano solo le manie di qualche geek»
Philippe Aigrain, Presidente de La Quadrature du Net
La Quadrature du Net (QdN) è
la più importante (in termini di peso, battaglie e visibilità)
associazione francese che si occupa di difesa delle libertà digitali.
Francese perché è nata in Francia, ma europea, perché ha fatto dell'Ue
il suo campo di battaglia principale.
La QdN si batte per la Neutralità della Rete, per la condivisione delle conoscenze e dei contenuti, per la trasparenza e l'uso pubblico dei dati, per la riforma del diritto d'autore. Insomma, per un Internet dove possiamo muoverci, comunicare e condividere, dove possiamo (leggi "abbiamo il diritto di") usare un'altra identità (se lo vogliamo), dove possiamo esprimerci.
Il 4 gennaio, tra due settimane, la Quadrature du Net probabilmente chiuderà perché non ci sono i fondi per pagare le spese per il suo sostentamento, ovvero quattro lavoratori a tempo pieno e uno a part-time che consentono di portare avanti il lavoro. Lo racconta uno dei fondatori, e attuale presidente, Philippe Aigrain, in un post piuttosto amaro di venerdì 19 dicembre (dal quale è tratta la citazione in apertura di questo articolo). Se entro il 4 gennaio non si raccolgono almeno 45mila euro (che sono solo una parte del bilancio previsionale del 2015) la QdN chiuderà.
La QdN è nata nel 2008 contro la nascita dell'Hadopi
(sì, anche questa una legge francese, perché spesso i francesi arrivano
prima) che permetteva di controllare il download e lo streaming sul
Web, rintracciare i "pirati", multarli e arrivare fino a bloccare loro
l'accesso alla Rete. Qui è spiegato meglio (post del 2010).
La QdN ha inventato in quell'occasione un nuovo modo di fare politica: chiede ai cittadini di contattare direttamente i loro deputati, ha messo i materiali sul web in libero accesso, ha aperto le discussioni in Rete, ha creato dei kit di strumenti per informasi e per agire.
La stessa battaglia è stata usata anche per la mobilitazione contro ACTA, l'Anti-Counterfeiting Trade Agreement, un accordo commerciale (in gran parte segreto) anti contraffazione che riguardava l'Ue, gli Stati Uniti e tanti altri paesi e che si occupava, tra le altre cose, di protezione della proprietà intellettuale.
Il Parlamento europeo alla fine ha respinto l'ACTA. E questo è dovuto al lavoro (non solo, ma in gran parte) della QdN.
Oggi la QdN sta facendo un lavoro di comunicazione e pressione contro la TAFTA o il TTIP, un altro accordo di libero scambio transatlantico sul quale molte associazioni si stanno mobilitando. Inoltre stanno lavorando sulla legge anti-terrorismo in Francia, che permette di utilizzare pesanti scorciatoie giuridiche per quanto riguarda il controllo dei cittadini.
La QdN si batte per la Neutralità della Rete, per la condivisione delle conoscenze e dei contenuti, per la trasparenza e l'uso pubblico dei dati, per la riforma del diritto d'autore. Insomma, per un Internet dove possiamo muoverci, comunicare e condividere, dove possiamo (leggi "abbiamo il diritto di") usare un'altra identità (se lo vogliamo), dove possiamo esprimerci.
Il 4 gennaio, tra due settimane, la Quadrature du Net probabilmente chiuderà perché non ci sono i fondi per pagare le spese per il suo sostentamento, ovvero quattro lavoratori a tempo pieno e uno a part-time che consentono di portare avanti il lavoro. Lo racconta uno dei fondatori, e attuale presidente, Philippe Aigrain, in un post piuttosto amaro di venerdì 19 dicembre (dal quale è tratta la citazione in apertura di questo articolo). Se entro il 4 gennaio non si raccolgono almeno 45mila euro (che sono solo una parte del bilancio previsionale del 2015) la QdN chiuderà.
In Italia la conosciamo poco, ma dobbiamo molto alla QdN.
E se chiuderà sarà un dramma, per tutti.
La QdN ha inventato in quell'occasione un nuovo modo di fare politica: chiede ai cittadini di contattare direttamente i loro deputati, ha messo i materiali sul web in libero accesso, ha aperto le discussioni in Rete, ha creato dei kit di strumenti per informasi e per agire.
La stessa battaglia è stata usata anche per la mobilitazione contro ACTA, l'Anti-Counterfeiting Trade Agreement, un accordo commerciale (in gran parte segreto) anti contraffazione che riguardava l'Ue, gli Stati Uniti e tanti altri paesi e che si occupava, tra le altre cose, di protezione della proprietà intellettuale.
Il Parlamento europeo alla fine ha respinto l'ACTA. E questo è dovuto al lavoro (non solo, ma in gran parte) della QdN.
Oggi la QdN sta facendo un lavoro di comunicazione e pressione contro la TAFTA o il TTIP, un altro accordo di libero scambio transatlantico sul quale molte associazioni si stanno mobilitando. Inoltre stanno lavorando sulla legge anti-terrorismo in Francia, che permette di utilizzare pesanti scorciatoie giuridiche per quanto riguarda il controllo dei cittadini.
Poi c'è tutto il lavoro di veglia e monitoraggio: la QdN è un punto di
riferimento per i tanti, cittadini, giornalisti e operatori che si
interessano di Web, di libertà digitale, di Net Neutrality, per tutti
coloro che credono che la Rete debba essere uno spazio libero,
democratico, gratuito.
Si tratta di questioni essenziali, che toccano le fondamenta delle
nostre democrazie, ma che restano, in effetti, questioni da geek, come
se non ci rendessimo conto che Internet è l'infrastruttura attraverso la
quale agiamo, comunichiamo, lavoriamo, tutti, sempre di più: «Crediamo
che sia vitale far capire al grande pubblico quanto queste questioni
digitali abbiamo un peso politico che tocca le libertà fondamentali.
Tutto questo richiede tanta pedagogia e un lavoro di comunicazione
accurato» dice Adrienne Charmet-Alix, che si occupa delle campagne per la QdN.
Sarebbe molto bello e importante che la QdN non chiudesse, ne abbiamo bisogno e ne sentiremmo la mancanza.
Si può donare qui.
La QdN su Twitter e su Facebook.
Fonte: http://www.agoravox.it/La-Quadrature-du-Net-sta-chiudendo.html
http://ningishzidda.altervista.org/
Sarebbe molto bello e importante che la QdN non chiudesse, ne abbiamo bisogno e ne sentiremmo la mancanza.
Si può donare qui.
La QdN su Twitter e su Facebook.
Fonte: http://www.agoravox.it/La-Quadrature-du-Net-sta-chiudendo.html
http://ningishzidda.altervista.org/
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