sabato 18 gennaio 2020

RELOAD: IL DELIRIO ATOMICO



 

E da Natale che proliferano avvisi e manuali che spiegano a come sopravvivere a un attacco nucleare. Una rinascita del delirio tecnocratico nucleare degli anni Cinquanta e Sessanta.  La storia dell’umanità ha conosciuto ombre e orrori agghiaccianti, ma la storia dei test nucleari non ha neppure la cupa grandezza di un titanismo diabolico, ma piuttosto è una lunga parentesi di imbecillità generale, di cretineria feroce, qualcosa di paragonabile alla crudeltà laboriosa di un pazzo assassino, scriveva Paolo Cortesi. L’umanità continua a dormire, non si è mai resa conto delle 2055 ESPLOSIONI NUCLEARI INFLITTI AL PIANETA. 

I consigli pubblicati dal quotidiano americano “Indipendent”: il quotidiano americano ha ripubblicato un articolo del 2017 il cui titolo è “How to survive the first hour of a nuclear attack”. 

I consigli per sopravvivere la prima ora: 

Le dimensioni e l’impatto di una bomba nucleare potrebbero variare, ma un’esplosione potrebbe estendersi a un miglio di diametro. Se vedi l’arrivo di un missile sconosciuto che esplode generando una luce intensa,

1) non guardarla e tieni la bocca aperta per evitare che i timpani esplodano dalla pressione.

2) Allontanati dagli edifici a più piani che potrebbero crollare.

3) Se possibile, ascolta le informazioni ufficiali diramate dal Governo tramite la televisione e le radio su dove dirigersi e come comportarsi.

4) Se ti trovavi fuori da un centro abitato, raggiungilo e mettiti al riparo in qualsiasi spazio interrato come un garage sotterraneo. Nel caso non ci sia un luogo vicino e sotto terra nel quale rifugiarsi, entra in un edificio in mattoni e cemento. Evita quelli in acciaio e vetro.

5) Se sei riuscito a trovare un rifugio, non lasciarlo per cercare i tuoi cari da cui sei stato separato.

6) Preparati ad aspettare per almeno 24 ore e mantieni la calma, anche se avvertirai sete e fame.

Se sei bloccato all’aperto:

7) Sdraiati e proteggi la testa in caso di esplosione. Quindi togliti i vestiti che sono stati a contatto con l’aria e trova un rifugio il più presto possibile. Se possibile, sigilla i tuoi vestiti in un sacchetto di plastica.

8) Appena ne avrai la possibilità, lavati con una doccia, facendo attenzione a non graffiare la pelle, e per i capelli usa solo lo shampoo e non il balsamo, in quanto quest’ultimo unisce i materiali e li rende più difficili da lavare.

9) In caso di guerra nucleare, considera che la temperatura globale calerebbe di un paio di gradi, mentre l’ozono si ridurrebbe nel corso del prossimo decennio. Crescerebbero meno raccolti e la siccità sarebbe più diffusa, mentre il cancro della pelle e le ustioni sarebbero più probabili a causa dell’esaurimento dello strato di ozono. Pensa, quindi, come poter raggiungere con la tua famiglia il Sud America o l’Africa nelle zone che possono offrire abbondanti risorse alimentari. 

10) In questa tua nuova patria, attendi che termini l’inverno nucleare.”  VEDI QUI  E ARTICOLO IN SEGUITO.  


Uno studio su come sopravvivere una carestia dopo un disastro nucleare vi invita:  Se IN FUTURO CI SARA’ UN DISASTRO NUCLEARE ( E HAI ANCORA CAMPO) LEGGI QUESTO POST

Uno tsunami di notizie mainstream rivela: Lo dice l’intelligence militare israeliana, l’ Iran avrà uranio bomba nucleare in 2020 e quindi c’è da temere?

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L’arsenale segreto di Israele, sistematicamente rimosso dai titoli e dalle analisi, non è sottoposto ad alcun controllo poiché Tel Aviv non aderisce al Trattato di non-proliferazione, sottoscritto invece da Teheran commenta Manlio Dinucci. LEGGI QUI  

UNA VOLTA CHE TI SEI SALVATO TI ASPETTA L’INVERNO GLOBALE 

In caso di guerra nucleare tra le due superpotenze, Stati Uniti e Russia, l’inverno nucleare che seguirebbe coinvolgerebbe tutto il globo o solo parte di esso?

Ad esempio regioni quali Australia o Nuova Zelanda, naturalmente qualora non fossero colpite, potrebbero essere risparmiate?

A questo interrogativo non è mai seguita una risposta certa da parte degli scienziati perché i fattori e le variabili sono davvero molte ma i ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Rutgers-New Brunswick sembrano aver trovato la risposta definitiva.

Secondo i ricercatori, che hanno pubblicato il proprio studio sul Journal of Geophysical Research-Atmospheres, l’inverno nucleare che seguirebbe a una guerra atomica tra le due nazioni coinvolgerebbe l’intero globo e sostanzialmente nessuna regione si salverebbe dagli effetti indiretti.

Inoltre durante l’estate, la maggior parte della terraferma nell’emisfero settentrionale sarebbe caratterizzata da una temperatura sotto lo zero e la crescita ridotta dei campi coltivati coinvolgerebbe il 90% delle terre in varie aree del globo.

Ciò porterebbe a carestie gravissime che minaccerebbero tutti i 7,7 miliardi di persone che attualmente abitano il pianeta, anche perché la maggior parte di essi conta sul commercio globalizzato degli alimenti per poter sopravvivere.

Secondo Joshua Coupe, studente presso la Rutgers e uno degli autori dello studio insieme al professor Alan Robock, una guerra tra Stati Uniti e Russia provocherebbe l’immissione di 150 milioni di tonnellate di fumo nero, risultante dagli incendi nelle città e nelle aree industriali, nell’atmosfera inferiore e superiore.

In questi due strati tale massa di materiale potrebbe fermarsi per mesi o anni bloccando gran parte o una buona quantità della luce solare.
Rispetto ad altri calcoli simili effettuati in altre ricerche, stavolta gli scienziati hanno utilizzato un nuovo modello climatico del National Center for Atmospher Research che vanta simulazioni migliori.

Questo nuovo modello può caratterizzare la Terra in molte posizioni e include anche altri fattori non presi precedentemente in considerazione come la crescita delle particelle di fumo e la distribuzione dell’ozono dopo il riscaldamento dell’atmosfera. 

Ci sarebbe davvero un inverno nucleare con conseguenze catastrofiche”, dichiara lo stesso Coupe lasciando intendere che le visioni distopiche e apocalittiche che si sono spesso viste nella fantascienza diverrebbero in effetti la realtà. 

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E ALTRO ANCORA

Fonte: https://www.nogeoingegneria.com/

®wld 

2 commenti:

  1. Caro amico secondo il mio punto di vista e tu sai che per natura non escludo niente, se quanto prospettato nell'articlo avvenisse quel che temo di più non sono i meri sopravvissuti che per quanto sia non sarebbero solidali tra loro, ma la marea di persone che si drogano e sono queste più di quanto si pensi, che non potendo trovare quanto le mantiene attualmente in vita come i cocainomani, persone questa cadute nell'orbita della droga in larga parte per sostenere più che il vizio i ritmi attuali di vita, queste persone saranno le più pericolose avendo un bisogno aggiuntivo che il mondo cosi ridotto non potrà mai più dare loro la carica su cui ogni giorno abbisognano. Queste persone ammorbate più di altre daranno filo da torcere ai sopravvissuti e nessuno sembra rendersene conto, visto che poi nei studi nessuno le menziona. A me già oggi questa cosa fa paura, ma in caso di accadimento, ciò mi genera terrore che sembra i più ignorino.

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    1. Ciao carissimo, bentrovato;
      concordo con la tua glossa, se dovesse veramente succedere, sarà una catastrefe umanitaria immane, non solo per le sostanze tossiche che una grossa fetta della popolazione fa uso, ma, anche perché nessuno sarà in grado di prendere decisioni vitali, perché nessuno è stato abilitato e educato a nessun tipo si sopravivenza, hanno eliminato la leva militare che almeno insegnava a rendersi autonomi, la scuola non insegna più nulla di socialmente utile tranne la violenza e il bullismo di ragazzi che conoscono solo la violenza, il mobing dilaga in tutti gli ambienti di lavoro e nelle istituzioni, teppisti e delinquenti eserciteranno il loro dominio sul più debole, le forze specializzate e di carriera saranno solo a mero uso dei potentati che permetteranno loro agi e prebende. A differenza degli yenkee noi non abbiamo il permesso di detenere delle armi per difenderci e pertanto saremo succubi e vittime del più forte e animale drogato.

      Che dire, il mondo è gravemente malato e non vedo all'orrizzonte una via d'uscita, meglio sarebbe perire subito evitando sofferenze immani.

      Sì i più "ignorano" la china dove questa vetuperata umanità si sta dirigendo.

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