La Verità storica sul Medioriente. La volete sentire SI o NO?
Quando
succede qualcosa in Siria, in Libano, in Israele (o decapitano qualche
sfortunato come appena accaduto alle due ragazze scandinave in Marocco)
spuntano come funghi ipotesi sulle cause dei mali del medioriente. Si
tratta di cause metastoriche, che mescolano espisodi veri a leggende
inventate di sana pianta, oppure che prendono per le corna una questione
che andrebbe presa per la coda. Alla fine, i lettori di queste analisi
concludono dicendo cose del tipo “si ammazzano tra di loro”, “non sanno
andare d’accordo”, “gli abbiamo rubato il petrolio”, e cose così.
Allora proviamo a fare chiarezza, ma senza perderci nei mille rivoli dei sunniti, sciiti, palestinesi e partito Baath.
Bene. Si parte.
Iniziamo dicendo che tutto il casino ha una data d’inizio e un luogo d’origine. La data d’inizio è il 1916, in piena Guerra Mondiale, il luogo è Londra.
Se sfrugugliate su wikipedia leggerete una fesseria assoluta, e cioè
che il petrolio fu scoperto in Arabia Saudita nel 1938. In verità gli
inglesi sapevano benissimo che l’Arabia sonnecchiava su un mare di
petrolio fin dalla Prima Guerra Mondiale e voleva dunque
impossessarsene. Sia delle materie prime dell’attuale Arabia Saudita,
sia di quelle dei paesi limitrofi (dall’Egitto all’Iran)!
Nel
1916 la situazione era questa: esisteva un impero musulmano, l’impero
ottomano, guidato da un califfo che era il capo politico dei turchi di
Istanbul e di tutte le aree del medioriente. Oltre che un capo politico,
però, questo califfo era anche il capo spiriturale, cioè una sorta di
“Papa” dei musulmani. L’impero Ottomano era all’epoca in guerra contro
Francia e Inghilterra e le cose si stavano mettendo male. Gli inglesi,
che avevano i piedi ben piantati in mezza Africa, dall’Egitto a Città
del Capo, volevano mettere le mani su quest’area mediorientale per
sfruttarne le enormi ricchezze. Così anche i francesi, seppur nei
limiti logistici loro propri in quel frangente, visto che avevano i
tedeschi del Kaiser ai confini in Europa.
Gli
inglesi, nel 1916, già stavano pensando a come mettere a posto le cose
in caso di loro vittoria, peraltro sempre più probabile. La loro
difficoltà era legata proprio al fatto che qualora avessero vinto i
turchi, non sapevano come fare per sostituirlo, perchè un conto è
sostituire un capo di stato con un fantoccio di comodo, un altro è sostituire un capo religioso e spirituale in grado di tenere assieme tutto l’Islam.
La
figura che gli inglesi individuarono era quella di un principe nato a
Istanbul e che aveva studiato in Inghilterra e che conosceva bene
l’inglese, cioè che lo parlava fluentemente.
Costui
poteva rappresentare il degno sostituto del Califfo turco non solo e
non tanto per la sua ampia cultura, ma anche perchè nel 1916 era il
custode dei luoghi sacri in Arabia della Mecca e di Medina. Come se qui
da noi ci fosse un cardinale con poteri speciali e molto riconosciuto
dei fedeli in lizza per diventare il futuro Papa. Il nome di questo
Principe era Hussein (al-Ḥusayn ibn ʿAlī in
arabo), ed aveva il ruolo, appunto di Sceriffo della Mecca. Insomma,
amici, stiamo parlando del pretendente ideale a prendere le redini del
califfato: un principe arabo molto colto, conoscitore dell’Inghilterra e
della fede musulmana. Non solo, tenetevi forte, costui era anche discendente del profeta Maometto!!!
Insomma, un taccone decisamente meglio del precedente… gli inglesi avevano trovato la soluzione ideale.
Durante
la Grande Guerra, al-Ḥusayn ibn ʿAlī (Hussein) si era a dire il vero
inizialmente alleato con gli Ottomani e la germania, ma fu poi convinto a
mutare decisamente orientamento da una corrispondenza durata
dall’estate 1915 all’inizio 1916 che ebbe con l’Alto Commissario britannico al Cairo, Sir Henry McMahon
(che fu poi improvvidamente resa pubblica dal figlio Faysal davanti al
Consiglio supremo inglese anni dopo). Gli inglesi, alla ricerca di una
figura che si ponesse a capo dell’insurrezione araba, dettero la
garanzia a Hussein che sarebbe stato ricompensato con un “Grande regno arabo”
che avrebbe abbracciato il territorio intero fra Egitto e Persia, con
l’eccezione dei possedimenti imperiali britannici e di quelli sotto
tutela francese.
Qualcuno
ha mai visto il film Lawrence d’Arabia con Peter O’Toole e Omar Sharif?
Beh… è quella storia lì e non è affatto inventata, sono ancora
custodite le lettere degli accordi presi tra il Principe Hussein e gli
inglesi e si possono leggere integralmente.
ATTENZIONE:
Hussein non era uno sprovveduto e non stava affatto svendendo il popolo
arabo e turco (che NON sono la stessa cosa, peraltro). Hussein leggeva
il Times tutte le mattine e aveva capito benissimo il potenziale delle
risorse del medioriente, cioè di Siria, Libano, Arabia ecc ecc, ma sapeva
anche che avrebbe avuto bisogno degli occidentali perchè aveva bisogno
delle tecnologie e degli ingegneri per estrarre e realizzare grandi
infrastrutture per il suo popolo. Quindi l’accordo era molto
intelligente e fu semmai sciocco il Califfo ottomano di allora a
preferire i tedeschi e quindi posizioni di retroguardia.
Ad
un certo punto gli inglesi fecero la loro offerta a Hussein. La
proposta prevedeva di accedere al suolo dei paesi del “nuovo” califfato
pagandogli delle royalties. Ora, cari lettori, immaginatevi Hussein che
prende la calcolatrice dalla mensola della cucina, che si fa una bella
risata e che dice agli algidi interlocutori: “tornate un’altra volta con
una proposta almeno dieci volte più alta e ricominciamo a parlarne”.
Gli inglesi, però, non tornarono un’altra volta.
Fecero tutt’altro.
OCCHIO ORA che siamo arrivati al punto:
gli inglesi presero la tribù più sporca e retriva di tutta l’area, i
wahabiti e li misero sul trono del nuovo califfato al posto di Hussein.
Cosa dire dei wahabiti, oltre al fatto che ovviamente accettarono le condizioni di sfruttamento del medioriente?
Per
due secoli il Wahhabismo è stato il credo dominante nell’attuale Arabia
Saudita. Esso costituisce una forma estremamente rigida di Islam
sunnita, che insiste su un’interpretazione rigida e molto discussa del
Corano. I wahhabiti credono che tutti coloro che non praticano l’Islam
secondo le modalità da essi indicate siano nemici dell’Islam. I critici
affermano però che la rigidità wahhabita ha portato a un’interpretazione
quanto mai erronea e distorta dell’Islam, ricordando come dalla loro
linea di pensiero siano scaturiti personaggi come Osama bin Laden e i Ṭālebāni. L’esplosiva crescita del Wahhabismo ha permesso l’insorgere di scuole (madrasa) e moschee
wahhabite in tutto il mondo islamico… i fenomeni più terribili vengono
da qui: da Al Quaeda e dalla sua variante oggi tanto di moda, l’Isis.
Quali
sono le abitudini dei wahabiti in Arabia Saudita? Beh, tagliano le mani
ai ladri, lapidano le donne, non le lasciano guidare l’automobile, ad
esempio. Cosette simpatiche, insomma, che però nulla di nulla hanno a
che fare con la grande cultura araba di filosofia e matematica nè con i
sogni aulici di Mille e una Notte che tutti abbiamo letto da bambini.
Da
quando gli occidentali, prima gli inglesi e i francesi e, dopo la
seconda Guerra, anche gli americani, hanno scelto i wahabiti a fare da
padri spiriturali nell’area – nonchè reali d’Arabia – sono successi i
veri casini. Le loro colpe sono di gran lunga peggiori di quelle di
Israele, che pure ne ha, e di molto gravi.
Il
terrorismo islamico, dalla Cenenia russa alla Siria, dalla Libia alla
Nigeria di Bocho Aram ha come unica matrice spirituale e finanziamento
materiale l’Arabia Saudita dei wahabiti alleati degli americani. I
sauditi, nostri alleati, presero il posto di Hussein alla guida
dell’Islam e ancora oggi consentono la speculazione delle multinazionali
sulle materie prime a vantaggio solo loro, che sono numericamente in
pochi abitanti e a tutto svantaggio del resto del cosiddetto Islam.
Quindi,
se in Occidente volessimo risolvere per sempre la questione (sia per
noi, che per i musulmani di tutto il mondo) dovremo lavorare con gli
altri arabi per ridimensionare o abbattere il regime wahabita che governa da decenni in Arabia.
Tutto il resto, le bombe di mia nonna in cariola, Putin che aiuta
Assad, Obama che aiuta Erdogan, l’Iran che se la fa con i russi … i
bambini morti per colpa di Tizio e di Caio sono specchietti per le
allodole, falsi macroscopici ad uso e consumo del lobotomizzato
cittadino occidentale, delle grosse tette di Selvaggia Lucarelli e del
piccolo cervello di Saverio Tommasi
Fonte articolo: http://micidial.it/
Consiglio: leggere anche i commenti all'interno del post originale
Ps: se sei arrivato fin qui, non perderti l'articolo appena sotto della situazione della storia attuale ...
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