FARE DEL 2019 UN ANNO MIGLIORE – COME?
Primo:
conoscere e verificare. Secondo: allargare la consapevolezza. Terzo:
attivarsi e costruire una strategia. Quarto: condividere il proprio
piano con un gruppo di persone fidate. Quinto: generare empowerment e
non collaborare con il potere quando mette in atto azioni ingiuste.
Le linee guida sono chiare: nel 2019 non delegare, agisci in prima persona. Esercita la cittadinanza attiva dal basso.
Promuovere:
conoscenza
consapevolezza
partecipazione
cittadinanza attiva
empowerment
azioni di cambiamento, anche attraverso il consumo critico
Ispirato da https://www.peacelink.it/editoriale/a/46005.html
COMUNICAZIONE DEL COORDINATORE DEL GRUPPO NO NATO
Cari tutti,
non
so esprimere sinceramente lo stato d’animo con cui mi appresto a
formulare a tutti voi i soliti auguri di buon anno nuovo; una cosa è
certa: le cose non sono migliorate nel corrente anno; molti fatti si
sono succeduti ma quello che per noi è il pericolo centrale, prioritario
rispetto a tutti gli altri in quanto portatore di distruzioni
inimmaginabili, è il rischio, sempre più prossimo e sempre più
tenacemente da qualcuno volutamente ricercato, di un conflitto nucleare.
Nonostante
la storica risoluzione dell’Onu del luglio 2018 la Nato ha continuato a
rafforzare la sua presenza ostile e aggressiva e nucleare in territorio
europeo in funzione dichiarata antirussa, che combinata con le sanzioni
economiche imposte illegittimamente ed illegalmente dagli Stati Uniti
tramite la stessa Nato appaiono anche al più sprovveduto degli esseri come una evidente dichiarazione di guerra.
Per
una questione di controllo mondiale che gli Stati Uniti si sono
arrogati all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, forti
del possesso e della dimostrata capacità di utilizzo delle armi atomiche
(esclusivamente contro civili inermi), il mondo intero rischia
l’olocausto e l’Europa è nuovamente al centro, anzi è divenuta la prima
linea di difesa degli interessi americani. Come voi sapete questo costa
al mondo migliaia di € l’anno in armamenti, esercitazioni e veri e
propri conflitti locali con decine di milioni di sfollati. Tutto ciò non
garantisce in alcun modo la sicurezza individuale e collettiva (il
terrorismo non lo si combatte con le armi nucleari) mentre prepara
sistematicamente bilanci di genocidio di popoli interi. E’ recente la
informazione per cui in una esercitazione in previsione di un attacco
nemico (leggi russo) si poteva prevedere come misura di contenimento il
bombardamento nucleare di UDINE!!
Il
tutto sarebbe scaturito dall’evidente aggressività russa che ha
inglobato manu militari la Crimea. Voi sapete meglio di me la verità
storica (Crimea russa da sempre e ceduta dall’URSS alla Ucraina,
uno degli stati componenti, allora, della stessa URSS) conoscete gli
avvenimenti: il referendum organizzato e realizzato per far esprimere i
diretti interessati (molto diversamente la democraticissima europa ha
rispettato un analogo legittimissimo referendum fatto in Grecia, o in
Italia si sono rispettati referendum popolari sulla Costituzione e sulla
difesa della gestione pubblica dell’acqua). La Russia, la cui
legittimità democratica non è nostro compito giudicare, spende in
armamenti un decimo degli Stati Uniti, anche perché non se lo può
permettere e perché ha portato avanti sempre una politica difensiva e
non aggressiva. Credo basti ricordare cosa abbiamo rischiato nel mondo
per il tentativo di installare a Cuba dei missili sovietici paragonabili
a quelli americani presenti in Turchia e neppure lontanamente
paragonabili a ciò che sta facendo la Nato in Europa ai confini diretti
della Russia, non in una piccolissima isola, ma in tutti gli stati
confinanti . Questo in disprezzo dell’accordo che era stato sottoscritto
tra Reagan e Gorbaciov per cui si chiudeva il Patto di Varsavia e si
lasciavano uscire dall’Urss gli stati che lo avessero deciso (Ucraina,
Baltici, Moldavia, Georgia, Armenia etc) purché la Nato rinunciasse ad
estendere la sua attività. Dichiarazioni riportate da esponenti di primo
piano delle amministrazioni USA come Johnstone e Craig Roberts.
La
nostra azione è quasi insignificante rispetto alla potenza di fuoco
militare ed economica messe in campo dalla Nato, ma è l’unica
possibilità di salvezza, non di giustizia, di uguaglianza e fraternità
tra i popoli ma di semplice, concreta e feroce sopravvivenza:
FUORI L’ITALIA DALLA NATO!
FUORI LA NATO DALL’EUROPA!
OGGI INTANTO SIAMO DIVENTATI 35.000!
Per
il 2019 ci accontenteremmo 1) di restituire agli Stati Uniti gli
ordigni nucleari presenti attualmente e progettati per il futuro nel
nostro paese (ci muoviamo perché ciò accada in tutta Europa) 2) di
portare l’Italia fuori da ogni alleanza militare, di ritirare tutti i
contingenti operanti all’estero in qualsiasi veste presentati 3) di
convertire parte significativa delle crescenti spese militari in
investimenti sociali (Sanità, pensioni, lavoro ) 4) di fare del nostro
paese un protagonista mondiale di cooperazione tra i popoli non tra le
multinazionali.
E’ QUESTO L’AUGURIO CHE VOGLIO FARVI COME ATTUALE RAPPRESENTANTE DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO.
E’ QUESTO L’IMPEGNO CUI SIAMO CHIAMATI …
Portare l’Italia fuori dal sistema di guerra
Attuare l’articolo 11 della Costituzione
Giuseppe Padovani
Fonte: http://www.nogeoingegneria.com/
Articolo 11 della costituzione italiana:
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
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Articolo 11 della costituzione italiana:
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
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