Questi concetti dubbi difendono il conflitto, la crudeltà e la sofferenza. Senza alcune delle innovazioni tecnologiche dell’umanità saremmo stati meglio:
...queste mi vengono in mente.
la tortura medievale la bomba atomica pozioni di piombo in polvere
Le religioni tendono a inventare
credi o concetti invece di tecnologie, però come qualsiasi altra
ditta umana di creatività, produce, con le cose buone alcune cose
veramente brutte.
Ho
messo in evidenza alcuni dei
migliori concetti morali e spirituali
del nucleo morale dell’umanità. Qui invece riporto alcuni dei
peggiori.
Questi
dodici dubbi concetti promuovono:
...invece di amore e pace.
conflitti crudeltà sofferenza morte
Parafrasando Christopher Hitchens,
essi appartengono alla spazzatura della storia e sono da
gettarli subito nel secchio per l’immondizia.
Il Popolo Eletto
Il termine
"popolo eletto" in genere si riferisce alla Bibbia ebraica e la
brutta idea che "Dio" ha dato a certe tribù una terra
promessa (nonostante era già occupata da altre persone).
In
realtà però, molte sette, avallano una qualche versione di questo
concetto.
Il
Nuovo Testamento
identifica i Cristiani
come
gli eletti. I Calvinisti parlano 'degli eletti di Dio', e
credono di essere tra i pochi speciali scelti prima dell’inizio dei
tempi. I
Testimoni di Geova credono che 144,000 anime avranno un "luogo
speciale" nella vita futura.
In
molte culture si credeva che certi lignaggi privilegiati e potenti
discendessero direttamente dagli dei
(in
contrasto con tutti gli altri) Le
sette religiose sono intrinsecamente tribali e divise perché
competono facendo affermazioni che escludono la verità e promettono
benedizioni o ricompense nell’aldilà che nessun’altra setta può
offrire.
"Simboli da banda", come il taglio particolare dei capelli, abiti,
segni della mano e gergo fanno la differenza tra gli interni e
quelli fuori e sottilmente (o non tanto sottilmente) trasmettono che
gli iniziati sono intrinsecamente superiori.
Eretici
Eretici,
kafir,
o infedeli (per usare il
termine cattolico
medievale) non sono solo coloro che stanno fuori, sono moralmente
sospettosi e visti spesso nemmeno come esseri umani.
Nella
Torah, gli schiavi presi tra i forestieri non godevano della stessa
protezione degli schiavi ebrei. Coloro che non credono in un Dio
sono corrotti, commettono atti abominevoli.
"Non c’è nessuno (tra loro) che faccia del bene" dice il salmista.
L’Islam insegna il concetto di "dimmitud"
per i non musulmani) e stabilisce norme speciali per soggiogare le
minoranze religiose con il monoteismo ricevendo un miglior
trattamento rispetto ai politeisti.
Il
Cristianesimo
fa divergere i concetti di
"incredulo"
e "malvagio
morale".
Il Cristianesimo mette insieme i concetti di incredulo e malvagio
morale e li intorbida. Alla
fine, gli eretici sono una minaccia che deve essere neutralizzata
con la conversione, la conquista, l’isolamento, la dominazione o - nel peggiore dei casi
- con la morte di massa.
La guerra santa
Se la
guerra può essere santa, tutto è valido.
La "Chiesa Cattolica Romana"
medievale portò avanti una campagna di vent’anni di sterminio contro
"gli eretici Catari"
cristiani nel sud della Francia, promettendo le loro terre ai
Cristiani veri che si arruolavano come Crociati.
I
Musulmani Sunniti e Sciiti si sono uccisi tra loro per secoli.
Le scritture
ebree raccontano battaglia dopo battaglia dove il "loro Dio della guerra, Yahvé,
li aiuta non solo a sconfiggere, ma a sterminare le culture
pastorizie che occupano la sua "terra promessa".
Come nelle "guerre sante
" venute dopo, tipo la
nascita della moderna ISIS,
sanzione divina che gli permette di uccidere gli anziani e i bambini
e rendere schiave sessuali le giovani fanciulle - tutto senza
perdere un senso di superiorità morale.
Blasfemia
La
blasfemia
è la nozione secondo cui alcune idee sono inviolabili, al di fuori
della portata della critica, della satira, del dibattito o anche
della discussione.
Per
definizione, la critica di queste idee è una barbarie, ed è proprio
questa emozione - l’indignazione - quella che il delitto di
blasfemia evoca nei credenti.
La Bibbia dispone la morte per i blasfemi
Il Corano non lo fa, però la morte per i blasfemi si trasformò in parte della Sharia in epoca medievale.
L’idea
che la blasfemia deve essere prevenuta o vendicata ha causato
milioni di morti nei secocli e innumerevoli altri orrori. Mentre
scrivo, il blogger
Raif Badawi
aspetta turno dopo turno la flagellazione in Arabia Saudita - 1.000
frustate in serie da 50 - mentre sua moglie e i suoi figli pregano
la comunità internazionale dal Canada affinché faccia qualcosa.
Glorificazione della Sofferenza
Immaginate società segrete di monaci che si flagellano da soli.
L’immagine che ci viene davanti probabilmente è quella del romanzo
di Dan Brown,
Il Codice da Vinci,
ma l’idea non l’ha inventata lui. Un presupposto fermo del
Cristianesimo è
la giusta tortura
- se è
abbastanza intensa e prolungata - in qualche modo può aggiustare i
danni causati dal male e dalla condotta peccaminosa.
Milioni di crocifissi sporcano il mondo come testimonianze di questo
credo.
I Musulmani
sciiti utilizzarono su loro stessi frustate e catene durante
Aashura, una forma di sofferenza santificata chiamata Matam che
commemora la morte del martire Hussein.
L’abnegazione sotto forma di ascetismo e di digiuno fa parte di
ambedue le religioni, orientale e occidentale, non solo perché la
privazione porta a stati particolari ma anche perché la gente crede
che in una certa maniera, la sofferenza ci avvicina alla divinità.
I
nostri avi vissero in un mondo in cui il dolore arrivava
spontaneamente e la gente aveva molto poco potere per controllarlo.
Una borsa dell’acqua calda o un’aspirina sarebbero state un miracolo
per chi ha scritto la Bibbia, il Corano o la Gita.
Davanti alla sofferenza incontrollabile, il miglior consiglio che la
religione avrebbe potuto offrire era "accettarla o farsene una
ragione". Il
problema, di glorificare la sofferenza- trasformandola in un bene
spirituale - ha fatto sì che la gente sia disposta ad infliggerselo
e ad infliggerlo anche ai propri nemici e su coloro che sono
indifesi compresi i malati e i moribondi (come nel
caso di Madre Teresa
e
dei Vescovi in America)
e bambini (come nel
movimento patriarcale dei maltrattamenti ai bambini).
Mutilazione genitale
I
popoli primitivi hanno utilizzato la scarificazione e altre
mortificazioni corporali per definire l’appartenenza tribale nella
durata della storia conosciuta.La
mutilazione genitale, però, ha dato ai nostri avi diversi benefici
in più - se così li vogliamo chiamare.
La
circoncisione infantile per gli Ebrei serve come segno di
appartenenza tribale, ma la circoncisione serve anche per mettere a
prova l’impegno dei convertiti adulti.
In una
storia della Bibbia, un capo tribù si impegna a convertire e
sottoporre il suo clan al procedimento come segno di impegno di un
trattato di pace. (Mentre gli uomini giacciono incapaci, tutta la
città è massacrata dagli Israeliti).
Nell’Islam, la dolorosa circoncisione maschile serve da rito di
passaggio all’età adulta, come iniziazione in un gruppo di adulti.
Al contrario in alcune culture musulmane, tagliare o bruciare il
clitoride e le labbra vaginali femminili stabilisce ritualmente la
sottomissione della donna riducendo la sua eccitazione sessuale e il
desiderio.
Si
stima che 2 milioni
all’anno
di
bambine sono sottoposte al procedimento, con conseguenze che
comportano emorragie, infezione, dolore quando si orina e la morte.
Sacrificio di sangue
Nella
lista delle peggiori idee della religione, questo è l’unico che
sembra essere ai suoi ultimi momenti.
Solo
alcuni indiani (durante il Festival di Gadhimai,
dea del potere) e alcuni musulmani (durante il Eid al Adha,
Festa del Sacrificio) continuano a sacrificare animali per il
sacrificio rituale su larga scala.
Le
scritture indiane come la Gita e i Purana proibiscono l’uccisione
rituale e la maggior parte degli Indiani adesso si astiene dalla
pratica che si basa sul principio di ahimsa,
però persiste come un residuo de la religione popolare.
Quando
i nostri avi tagliavano la gola di esseri umani e animali, o
toglievano il loro cuore e inviavano il fumo dei sacrifici al cielo,
molti credevano stavano alimentando gli esseri soprannaturali.
Col
tempo, nella maggior parte delle religioni, l parte razionale è
cambiata - gli dei non avevano più bisogno di tale e tanto alimento
come segno di devozione e penitenza. Il sacrificio che rimane nella
Bibbia ebraica (sí, si trova lì)
normalmente ha questa funzione.
Nel
Cristianesimo, la poca cosa che rimane dell’espiazione grazie al
sangue - la nozione di Gesù come agnello senza macchia, "l’espiazione" finale del peccato umano - speriamo che sia l’ultima
reiterazione del lungo fascino che l’umanità ha con il sacrificio di
sangue.
Inferno
Sia
che si parli di
Cristianesimo,
di Islam
o
Buddismo,
l’altra vita piena di demoni,
mostri e tortura eterna è
statala peggiore sofferenza che le menti dell’Età del Ferro abbiano
potuto concepire e le menti medievali abbiano potuto elaborare.
Inventato, forse, come un mezzo per soddisfare il desiderio umano di
giustizia, il concetto dell’inferno degenerò rapidamente in uno
strumento di coercizione del comportamento e delle credenze.
La
maggior parte de Buddisti vede l’inferno come una metafora, un
viaggio verso il male che hanno dentro, però
le descrizioni di mostri torturatori
e i livelli dell’inferno possono essere abbastanza espliciti.
E’ lo
stesso per i Musulmani e i Cristiani che si affrettano ad assicurare
che è un luogo reale, pieno di fuoco e angoscia per i non credenti.
Alcuni
Cristiani sono andati così lontano tanto da insistere che le grida
dei condannati si possono ascoltare dal centro della Terra o che
osservare le loro angosce da lontano sarà uno dei piaceri del
paradiso.
Karma
Come
l’inferno, il
concetto del karma
offre
un incentivo egoista per comportarsi bene, ma ha dei costi enormi.
Il
principale è un enorme peso di passività culturale nei confronti del
danno e della sofferenza. Poi, l’idea del karma
santifica
l’amplia pratica umana de colpevolizzare la vittima.
Se ciò
che va torna, allora il bambino handicappato o malato di cancro o il
povero intoccabile (o il coniglio affamato o un cane rognoso)
devono aver fatto qualcosa, sia in
questa vita o in una precedente per attirare tutto questo su di sé.
Vita Eterna
Per i
nostri stanchi e sporchi avi, l’idea di pareti incrostate di gemme,
strade d’oro, la fonte della giovinezza o un’eternità di cori
angelici (o il sesso con vergini) può essere sembrato pura felicità.
Però
non si bisogno di molta analisi per rendersi conto quanto
rapidamente si possa trasformare il paradiso eterno in inferno - una
ripetizione senza fine di nessun cambiamento (perché come potrebbero
cambiare se erano perfetti?).
La
vera ragione del perché la nozione di vita eterna sia una brutta
invenzione, è senza dubbio il grado con cui diminuisce e degrada
l’esistenza su questo piano terreno. Con gli occhi rivolti al cielo,
non possiamo vedere la bellezza che si estende ai nostri piedi.
Devoti
credenti mettono la loro energia spirituale nel prepararsi per un
mondo futuro invece di accarezzare e amministrare il selvaggio e
prezioso mondo che ci hanno dato.
Proprietà maschile sulla Fertilità Femminile
La
nozione delle donne come fattrici e dei bambini come attività non
hanno origini nella religione, però l’idea chele donne furono
create per questo fine
e che se una donna dovesse morire di parto perché così
fu fatta,
andava bene.
Le
religioni tradizionali con delle varianti affermano che gli uomini
hanno un diritto ordinato da Dio di dare le donne in
matrimonio, di portarsele in guerra, di escluderle dai cieli e di
ucciderle se le origini della loro discendenza non poteva essere
assicurato.
Da
questo nasce l’ossessione maniacale
che ha
il Cattolicesimo sulla verginità di Maria e delle martiri
femminili.
Man
mano che ci avviciniamo ai confini del nostro sistema di supporto
della vita planetaria e affrontiamo la
distopia, la definizione delle donne come riproduttrici e dei
bambini come attività diventa sempre più costoso.
Adesso
sappiamo che la scarsità di mezzi è un fattore scatenante per i
conflitti e che la domanda di acqua e di terra coltivabile sta
crescendo mentre diminuiscono le risorse.
E,
poi,
un Papa che dice
che si
preoccupa dei poveri disperati e
tiene loro conferenze contro la contraccezione, capi
musulmani che
proibiscono le vasectomie
con il fine di superare di numero i loro nemici.
Bibliolatria (anche conosciuta come Culto al Libro)
La
gente prima della scrittura dettò le migliori congetture sugli dei e
sulla loro bontà per mezzo della tradizione orale e facevano oggetti
di pietra e legno, idoli, per canalizzare la loro devozione.
Il
concetto di ciò che era buono e di ciò che era reale e come vivere
in comunione morale era libera di evolversi man mano che la cultura
e la tecnologia cambiava.
Però
l’avvento della parola scritta cambiò tutto questo. Mano a mano che
i nostri avi dell’Età del Ferro registravano e compilavano le loro
idee sui testi sacri, quegli stessi testi fecero sì che comprendere
gli dei e la loro bontà fosse una cosa estatica.
I
testi sacri ebraici, cristiani e islamici proibiscono l’adorazione
di idoli, ma col tempo, gli stessi testi diventano idoli e molti
credenti moderni praticano - essenzialmente - il culto al Libro,
anche conosciuto come
bibliolatria.
"Visto che la fede dell’Islam è perfetta, non permette nessuna innovazione alla religione", così dice un giovane musulmano spiegando la sua fede.
La sua
dichiarazione rivela un’ingenua mancanza di informazione
dell’origine dei suoi dogmi.
Con
termini più generici, egli riassume la sfida che affrontano tutte le
religioni per progredire.
Immaginatevi se un fisico dicesse:
"Visto che la nostra comprensione della fisica è perfetta, nel suo campo non è permessa nessuna innovazione."
Fermano il suo sviluppo,
e nel caso delle principali religioni del mondo, sono rimasti
all’Età del Ferro, un’epoca di
violenza,
schiavitù, disperazione e morte prematura.
Ironicamente, la mentalità che i nostri testi sono perfetti
tradisce la ricerca stessa che ha portato i nostri avi a scrivere
quei testi. Ognuno degli uomini che scrissero parte della Bibbia,
del Corano o della Gita presero la tradizione ricevuta,
la controllarono
e offersero la migliore
stesura di ciò che era buono e vero.
Possiamo rendere onore alla ricerca dei nostri avi spirituali o
possiamo rendere onore alle loro risposte, ma non possiamo fare le
due cose.
Gli
apologisti religiosi cercano a volte di negare, minimizzare o
giustificare i peccati delle Scritture e i mali della storia
religiosa.
"In realtà non schiavitù."
"Questo è solo l’Antico Testamento."
"Egli non ha voluto dirlo in quel modo."
"Dovete capire che i cattivi erano i loro nemici."
"Quelle persone che fecero danno in nome di Dio non erano veri [cristiani/ebrei/musulmani]."
Queste
forme possono offrire consolazione, però negandole non risolvono i
problemi.
Tutto
il contrario invece. Il cambiamento arriva con l’introspezione e la
conoscenza, la volontà di riconoscere le nostre mancanze e difetti e
al tempo stesso abbracciare la nostra forza e il nostro potenziale
di crescita.
In un
mondo pieno di esseri umani, armati di bombe fatte in casa e
mitragliatori e armi nucleari e aerei senza equipaggio, non abbiamo
bisogno di difensori dello status quo della religione - noi abbiamo
bisogno di una riforma reale, radicale come quella
del 16mo secolo
e
molto molto più ampia. Solo
riconoscendo le peggiori idee della religione che abbiamo qualche
speranza di trovare la migliore...
di Valerie Tarico 21 Gennaio 2015 dal Sito Web AlterNet
Traduzione di Nicoletta Marino
Versione originale inglese
Versione in spagnolo
http://ningishzidda.altervista.org/
®wld
Ciao Wlady
RispondiEliminaSei troppo gentile, grazie del pensiero,
un imbrassu mannu de amistade (un grande abbraccio di amicizia)
Vàturu
Ciao Vàturu
EliminaGrazie a Te e alla tua instancabile opera nel darmi visibilità in rete.
Ricambio il graditissimo e grande "imbrassu" di Amicizia.
wlady