La misteriosa ghiandola pineale e le sostanze psichedeliche - Parte 1
Dott. Roberto Slaviero
La ghiandola pineale od epifisi, conosciuta ai più per la produzione di melatonina, e’ una piccola ghiandola posta all’interno del cervello in una posizione unica ed isolata rispetto alle altre strutture cerebrali ,che hanno sempre una controparte di destra e sinistra. IL primo medico a parlarne fu, nel III° secolo a.C, al tempo di Alessandro Magno, Erofilo. Il nome deriva dal latino pineus,a forma di pigna ed è non più grande di un’unghia del mignolo.
Posizionata direttamente sopra una delle vie secondarie fondamentali, ove passa
il liquido cerebrospinale, liquido salato prodotto dai ventricoli cerebrali, ricco
di proteine, che ha il compito di fornire al cervello un cuscinetto
protettivo,proteggendolo da colpi improvvisi e trasportando molte sostanze
nutritive nel tessuto cerebrale, drenandone i prodotti catabolici.
Nelle sue vicinanze si trovano i collicoli uditivi e visivi, tessuti cerebrali
specializzati che trasformano stimoli visivi ed uditivi in percezione di
immagini e suoni.
Inoltre è circondata dal sistema limbico, composto da una serie di strutture
cerebrali antiche, coinvolte nell’esperienze degli stati d’animo tipo gioia, rabbia,
paura ecc, sistema primordiale rettiliano di sopravvivenza.
Il grande filosofo francese del XVII secolo Rene’ Descartes è il primo che
parla della pineale quale “sede dell’anima”. Negli animali più vecchi dal
punto di vista evolutivo, come gli anfibi e lucertole, viene chiamata “terzo
occhio”, possiede infatti una lente posta in superficie direttamente a contatto
con la luce, aiutando a regolare la temperatura e la pigmentazione del corpo.
Mano a mano che si sale nella scala evolutiva, la pineale si sposta all’interno
del cervello,sepolta e non più direttamente sensibile alla luce, anche se lo è
indirettamente in quanto la luce blocca la produzione della melatonina, che
viene invece stimolata dal buio.
Ma la cosa più sorprendente di questa ghiandola è la sua derivazione
embriologica, che non deriva dal tessuto nervoso, bensì dal tessuto laringeo, il
tessuto attraverso il quale si creano le vibrazioni della parola, la laringe.
Uno dei Vangeli, quello di Giovanni, inizia dicendo “in
principio era il Verbo (la vibrazione), il Verbo era presso Dio, il Verbo era
Dio. E conclude dicendo “ed il Verbo si è fatto carne“! Interessante, non
credete! Altra cosa stupefacente è che la pineale diventa visibile nello
sviluppo del feto al 49° giorno giorno dopo il concepimento, l’esatto momento in cui
avviene la differenziazione del sesso del nascituro, maschio o femmina. Prima
del 49° giorno giorno il feto è
indifferenziato sessualmente, poi si identifica.
E al 49° giorno con tale differenziazione del sesso del feto vi è la prima
secrezione di una sostanza, la dimetiltriptamina (DMT), sostanza endogena, ossia
prodotta dal nostro corpo, che è presente inoltre in molte piante in natura.
Tale sostanza ha effetti altamente psichedelici, ovvero una sostanza che causa
modificazioni profonde della coscienza, della sensazione dell’Io e della
percezione del mondo circostante.
Nell’organismo la durata di azione di tale sostanza è estremamente breve in
quanto viene immediatamente metabolizzata e resa inattiva da particolari enzimi
chiamati MAO, chimicamente detti monoamminoossidasi. Credo che sorga spontanea
una domanda: perché il nostro corpo e la natura producono una sostanza
altamente psichedelica e perché ciò avviene nel corpo umano in particolari ed
estreme situazioni, soprattutto nella pineale, struttura ghiandolare situata in
una zona strategica dal punto di vista percettivo, emozionale e forse spirituale?
Prima di addentrarci in tale mistero, che uno studio sperimentale di un grande
ricercatore medico, il Dr.Rick Strassman probabilmente ha contribuito a svelare
(ha svolto una ricerca clinica su pazienti volontari dal 1990 al 95 sulle quale
si basano le mie informazioni), parliamo delle sostanze psichedeliche presenti
in natura ed i loro derivati. Principalmente vi sono due linee chimicamente
differenziate di sostanze con effetto psichedelico, una deriva dall’amminoacido
FENILALANINA e una dall’amminoacido TRIPTOFANO: dalla Fenilalanina si origina
una struttura chimica chiamata FENIL ETIL AMINA da cui derivano
- il Trimetossi ß feniletilamna o MESCALINA
- il Metilendiossimetanfetamina (MDMA) meglio nota come ECSTASY
La Mescalina si trova nel cactus Peyote, originario del sud-ovest americano e
nel Messico. L’Ecstasy venne sintetizzato nel 1912 nei laboratori chimici Merck
e venne utilizzata principalmente dai tedeschi per i loro soldati nella prima
guerra mondiale.
Oggi come molti sanno, viene usata soprattutto dai giovani nelle Disco per “sballarsi”.
Dal Triptofano si origina una struttura chimica indolica chiamata TRIPTAMINA:
dalla Triptamina l’organismo produce la IDROSSI-TRIPTAMINA, meglio nota come
SEROTONINA, uno dei più importanti mediatori chimici presenti nel nostro corpo
ed altamente attiva sui tessuti cerebrali.
Triptamina e Serotonina non possiedono attività psichedeliche. Ma aggiungendo
semplicemente due gruppi metilici (CH3) alla triptamina (e questo viene fatto
nell’organismo da enzimi chiamati Metiltransferasi) si ottiene la
Dimetilitriptamina o DMT, potentissimo agente psichedelico.
Altra struttura indol-triptaminica, si ritrova nella famosa LSD ovvero la
Dietilamide dell’acido lisergico,prodotto di sintesi ottenuto casualmente dal
Dr. Hoffman nel 1938 nei laboratori Sandoz di Basilea. Stava lavorando sui
prodotti derivati dall’Ergot, un fungo parassita della segala, che in un
lontano passato causò gravi epidemie in centro Europa con una patologia che
portava a morte per gangrena. Lui stava cercando infatti prodotti per
contrastare l’ergotismo, nota come febbre del pellegrino, che causa gravi
dolori e problemi circolatori alle gambe e deliri allucinatori e in un
passaggio di sintesi chimica, si ruppe la provetta ed egli inalò inavvertitamente
la sostanza intermedia della sintesi che stava svolgendo. Descrisse poi gli
effetti psichedelici causati da tale sostanza, il destino volle, forse, creare
la LSD!
Altra sostanza con struttura indol-triptaminica altamente psichedelica è la
PSILOCIBINA o Fosforil idrossi metiltriptamina, presente in natura in alcuni
funghi. La PSILOCINA è un suo metabolita, anch’esso altamente psichedelico, chimicamente
è una Idrossi dimetil triptamina.
Vi è poi la IBOGAINA, psichedelico presente in alcune piante africane, usato
per la terapia antidipendenze di droghe tipo eroina, in quanto provoca in poche
ore la fine della crisi di astinenza da tali droghe. Quindi pur avendo effetti
psichedelici, blocca gli effetti devastanti dei derivati oppiacei! Un mistero
in più nei misteri della natura. Infine vi è il 5-meo-dmt o 5 metossi
dimetiltriptamina, presente anch’essa in varie piante, funghi ed animali. La
durata di azione di tali sostanze è variabile: si va, dopo un inizio dell’effetto
di circa mezz’ora dall’assunzione, ad effetti che durano per la Lsd e Mescalina
fino a 12 ore, per la Ibogaina fino a 24 ore, per la Psilocibina fino a 6 ore!
Unica nel suo effetto è la DMT, che se inalata od iniettata endovena produce
effetti immediati dopo pochi secondi ed una durata di azione limitatissima, pochi
minuti. Per renderci conto della potenza “eroica” di tali sostanze, parliamo di
dosaggi per la DMT di 0,3-0,4 milligrammi per peso di Kg corporeo, quindi per
una persona di 70 kg,
di una dose altamente attiva di 21 o 28 milligrammi.
Pensata ad un grammo cos’e’ e dividete per 1000!
Pensata ad un grammo cos’e’ e dividete per 1000!
Anche il piccolo Davide, nella storia antica, ha stroncato il gigante Golia! La
natura ci insegna molte cose ... Nel prossimo capitolo ci addentreremo nello
studio, che il Dr Rick Strassman ha compiuto, sugli effetti prodotti dalla DMT
sui volontari.
FINE PARTE PRIMA
Dott. Roberto Slaviero
Fonte gentilmente concessa da: http://olisticoaltapusteria.com/
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