Il sale marino è contaminato da microfibre di plastica
Sale marino contaminato in tutto il mondo. Nuovi studi
scientifici hanno trovato diverse quantità di microfibre di plastica nel sale
venduto negli Stati Uniti, in Europa e in Cina. La causa sta nel fatto che i
mari sono altamente inquinati dalla plastica, che risale la catena alimentare
non solo tramite il pesce e l’acqua di rubinetto ma anche con il sale.
Già alcuni mesi fa ci eravamo occupati di come l’acqua dirubinetto sia contaminata da microfibre di plastica, spesso dovute anche ai
residui lasciati dal lavaggio dei capi sintetici dalle lavatrici che non
riescono ad essere eliminate dai filtri dei depuratori. E a questo allarme si
aggiunge quello che i pesci stanno ingerendo questa plastica scambiandola per
cibo, che li porta alla morte o all’incapacità di riprodursi. Il fatto è che
molto del pesce pescato e allevato ora contiene plastica.
Dopo tali rivelazioni, nuovi studi hanno dimostrato che
piccole particelle sono state trovate nel sale marino venduto in praticamente
in tutto il mondo. La ragione è che il sale viene prodotto dall’essiccazione
dell’acqua di mare.
I ricercatori ritengono che la maggior parte della
contaminazione provenga da microfibre e plastica monouso come le bottiglie
d’acqua e i bicchieri di plastica. Fino a 12,7 milioni di tonnellate di
plastica entrano ogni anno negli oceani del mondo, il che equivale a scaricare
un camion pieno di plastica al minuto nell’oceano, afferma il report delle Nazioni Unite.
“Non solo la plastica è pervasiva nella nostra società in termini di uso quotidiano, ma è pervasiva anche nell’ambiente”, ha spiegato il Prof. Sherri Mason, docente presso la State University di New York al The Guardian, che ha condotto le ultime ricerche sulla contaminazione della plastica nel sale . La plastica è “onnipresente, nell’aria, nell’acqua, nei frutti di mare che mangiamo, nella birra che beviamo, nel sale che usiamo – la plastiche è ovunque”.
Mason ha collaborato con ricercatori dell’Università del
Minnesota per esaminare le microplastiche nel sale, nella birra e nell’acqua
potabile. La sua ricerca ha esaminato 12 diversi tipi di sale (inclusi 10 sali
marini) acquistati dai negozi di alimentari in tutto il mondo. Tutti erano
contaminati. La persona media potrebbe ingerire fino a 660 particelle
di plastica ogni anno, se rispettano lo standard sanitario di 2.3 grammi di sale al
giorno. Tuttavia, la maggior parte delle persone potrebbe ingerirne molto di
più, dato che si stima che ad esempio un italiano medio consuma circa 12 grammi di sale al
giorno, ovvero rischia di ingerire più di 3600 particelle ogni anno!
L’impatto dell’ingestione di plastica sulla salute è ancora
sconosciuto. Gli scienziati fanno fatica ad analizzare l’impatto della plastica
sul corpo umano, perché non riescono a trovare un gruppo di controllo di esseri
umani che non sono stati esposti.
“Tutti sono esposti a un certo livello in qualsiasi momento, dalla gestazione alla morte”, hanno scritto nel 2013 i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e dell’Arizona State University. “Sono stati trovati livelli rilevabili di bisfenolo A dalla plastica nell’urina del 95% della popolazione adulta degli Stati Uniti.“
Il lavoro del Prof. Sherri Mason si aggiunge alla
ricerca sulla plastica nel sale di altri paesi in tutto il mondo, tra cui
Spagna e Cina.
Uno studio spagnolo pubblicato su Scientific Report ha
concluso che “i prodotti del mare sono contaminati irrimediabilmente da
microplastiche” e che “esiste una presenza di fondo di microplastiche
nell’ambiente”. Gli scienziati hanno testato 21 tipi di sale da cucina ed in
tutti hanno trovato plastica. Il tipo più comune di plastica che hanno trovato
è stato il polietilene tereftalato, il materiale usato per fabbricare le
bottiglie di plastica.
C’è stato poi un altro studio realizzato da un team di
ricercatori provenienti da Francia, Regno Unito e Malesia che ha testato 17
tipi di sale provenienti da 8 diverse nazioni. Le analisi hanno trovato la
plastica in tutti tranne un campione e la maggior parte della plastica era di polietilene
e polipropilene.
Uno studio cinese del 2015 ha trovato particelle
di plastica microscopiche provenienti da scrub viso, cosmetici e frammenti di
bottiglie di plastica in tutti i 15 tipi di sale testati e provenienti dai
negozi alimentari.
Conclusioni
Gli scienziati hanno fatto le loro ricerche e ci vorranno
forse decenni prima che si saprà l’impatto che tutto questo sta avendo sulla
salute. E’ importante quindi fare prevenzione primaria ed applicare il
principio di precauzione. Limitare quindi il consumo di sale, evitando quello
marino e preferendo il sale rosa dell’Himalaya che non è a rischio contaminazione dalla plastica.
Riferimenti scientifici
– Ali Karami et al. The presence of microplastics in commercial salts from
different countries. Scientific Reports volume 7, Article number: 46173 (2017)
– Emily J. North and Rolf U. Halden. Plastics and Environmental Health: The
Road Ahead. Rev Environ Health. Author manuscript; available in PMC 2014Jan 1.
– Maria E. Iñiguez et al. Microplastics in Spanish Table Salt. ScientificReports volume 7, Article number: 8620 (2017)
– Dongqi Yang et al. Microplastic Pollution in Table Salts from China. Environ. Sci. Technol., 2015, 49 (22), pp 13622–13627
Fonte: https://www.dionidream.com/
Basti pensare che tra qualche anno in mare ci sarà più plastica che pesci. È una tragedia ecologica. Il cibo sano, pulito, biologico, ecc. sarà sempre più un privilegio riservato a pochi fortunati. Per i poveri mortali, saranno garantiti solo i cibi spazzatura. Faremo la fine del Texas, dove oltre il 30% della popolazione è in condizione d'obesità.
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