Sugli Ufo, mezze verità. Cosa sta arrivando, dallo spazio?
Perché sono così irrisorie, le attesissime rivelazioni sugli Ufo da parte degli Usa, che pure ora ammettono l’esistenza del fenomeno dopo decenni di silenzi e bugie? Se lo domanda lo storico Nicola Bizzi, appassionato studioso di archeologia e mitologia. Bizzi avanza un’ipotesi: stanno forse per ammettere l’alleanza terrestre con una “razza” aliena? Temono che tutto diverrebbe di dominio pubblico, nel caso dallo spazio entro il 2024 giungessero ben altri alieni? Per la precisione, potrebbero essere in arrivo i nostri antichi, veri “creatori”: nel caso, potrebbero liberare l’umanità dal giogo schiavistico imposto dagli attuali dominatori extraterrestri, quelli che da millenni pilotano i poteri terreni e condizionano le menti attraverso le religioni? Tesi che Bizzi rilancia, in un appassionante excursus tra storia e giornalismo d’inchiesta, ufologia e antropologia, conquiste scientifiche e tecnologiche, miti dell’antichità, fantascienza e conoscenze di oggi. La paura del ritorno degli alieni “buoni” ha forse motivato anche l’attuale crisi planetaria, scatenata in termini di Great Reset per il controllo della popolazione? Sarebbe in corso addirittura una guerra inter-planetaria, in procinto di approdare sulla Terra? E dunque: siamo sul punto di scoprire, definitivamente, che la stessa umanità ha davvero origini aliene, finora risolutamente negate?
E’ stato calcolato che, se la nostra civiltà dovesse collassare,
tutti i manufatti umani – inclusi gli edifici in cemento armato –
verrebbero letteralmente disgregati dalla vegetazione. Fra 1-2 milioni
di anni non resterebbe più niente, dell’attuale ciclo di civiltà
terrestre, se non uno strato
di carbonio e metalli pesanti. Uno strato dello spessore di appena
alcuni centimetri, diffuso in modo uniforme in tutto il mondo. Sarebbe
il residuo dell’interazione dell’attuale umanità con il nostro pianeta.
Ma uno strato simile esiste già, in tutto il mondo: viene chiamato
Limite Kt e risale alla fine dell’Era Mesozoica, cioè al periodo che
vide la scomparsa dei grandi dinosauri, circa 65 milioni di anni fa.
Potrebbe significare che 65 milioni di anni esisteva una civiltà, non
sappiamo se umana o di altra natura, di cui resta solo quel misero
strato di carbonio e metalli pesanti. Questo è inquietante, ma la dice
lunga su come non sappiamo niente, del vero passato del nostro mondo,
dove la comparsa dell’uomo non è ancora stata spiegata: la nostra
possibile origine aliena viene dibattuta dagli scienziati solo a porte
chiuse, perché metterebbe in crisi qualsiasi teoria finora sviluppata sulla nostra genesi.
Io ho trovato ridicoli i recenti annunci, da parte degli Usa,
di ipotetiche rivelazioni sugli Ufo. Hanno semplicemente confermato
quello che aveva appena ammesso la marina statunitense, ovvero che lo
spazio aereo viene costantemente violato da velivoli di varia natura,
che le autorità (ufficialmente) sostengono di non essere in grado di
verificare e classificare. E’ la scoperta dell’acqua calda, ma senza
sincerità: sanno benissimo che molti velivoli attraversano i cieli, con
il pieno consenso degli apparati militari e della politica
americana. Consenso, poi, è una parola grossa: perché gli intrusi, in
realtà, fanno quello che vogliono. Negli anni ‘50 e ‘60, l’Unione
Sovietica apriva il fuoco, contro gli “oggetti volanti non
identificati”; ha smesso di farlo quando certi velivoli, rispondendo al
fuoco, hanno raso al suolo le basi militari sovietiche. E così, alla
fine, con gli alieni sono scesi a patti anche loro. Notevole
l’ipocrisia: sanno benissimo che questi velivoli scorrazzano impunemente
dove vogliono. Ora si sono decisi a confermarci ufficialmente che
esistono, però tacciono completamente sui retroscena della questione.
Con alcune civiltà aliene, gli Stati Uniti hanno stipulato veri e propri trattati già ai tempi di Eisenhower. E’ tutto documentato: ne ha parlato a lungo, nei suoi libri, il colonnello Philip Corso, che negli ultimi anni della sua vita ha deciso di vuotare il sacco. Il colonnello Corso aveva altissimi incarichi, strettamente segreti: si occupava proprio dell’interazione con queste civiltà non terrestri. Un’interazione che, in passato, aveva riguardato altre nazioni: la Germania di Hitler era stata a sua volta in contatto con alcune civiltà aliene, che – non sappiamo in cambio di che cosa – le avevano trasferito tecnologie avanzate (che nella Seconda Guerra Mondiale sono poi state impiegate solo in minima parte, dato che quelle applicazioni erano ancora in fase di sperimentazione). Poi è toccato agli Stati Uniti: hanno concesso basi terrestri e libertà di sorvolo, ricevendo in cambio alcune “gocce” di tecnologia. Secondo alcune interpretazioni, che ritengo verosimili, il recente balzo tecnologico globale (dal transistor al microchip, fino quindi all’informatica e alla telefonia) sarebbe in buona parte il prodotto di “retroingegneria aliena”, incluso l’impiego del grafene, materiale magnetico ora rilevato nei “vaccini genici” anti-Covid.
Le missioni lunari della Nasa (poi proseguite in silenzio) all’epoca
delle missioni Apollo erano state finanziate da una grande compagnia di
telecomunicazioni, la At&T, dopo che sulla Luna, oltre alle basi
spaziali aliene attualmente in funzione, erano state individuate basi
molto antiche: strutture in rovina, coperte da enormi cupole
trasparenti, costruite con un materiale che alla At&T interessava
molto. Ed è grazie a questo materiale, prelevato nel contesto delle
missioni Apollo, che è stata realizzata su scala globale la fibra
ottica. Teniamo conto del fatto che le forze armate di potenze come Usa,
Russia e Cina sono trent’anni avanti, rispetto alla società civile: le
super-tecnologie di cui dispongono le rilasciano a noi civili solo
quando ormai, per loro, sono diventate obsolete. Una dinamica che la
fantascienza ha anticipato, mostrando tecnologie strabilianti che poi,
decenni dopo, sono diventate di uso comune. Ma il problema di fondo è un
altro: non possono ammettere
che con civiltà aliene sono stati stipulati trattati, taciuti
all’opinione pubblica. Perché allora, proprio adesso, si ufficializzano
determinate ammissioni, come quella sulla reale esistenza degli Ufo?
Secondo alcune interpretazioni, questo è dovuto a un fatto: negli ultimi anni, a violare lo spazio aereo (degli Usa e di altre nazioni) sarebbero state anche componenti nuove. Quando gli Usa sostengono di non essere in grado di verificare l’identità degli intrusi, probabilmente non mentono: sapendo benissimo quali sono i loro alleati, sanno anche che – da qualche tempo – nuove civiltà (che non conoscono, e con cui non hanno nessun accordo) vanno e vengono, a spasso nei nostri cieli. Sarebbe stata questa nuova presenza, di fatto, a mettere in allarme le civiltà aliene già presenti qui, alcune da molto tempo, altre da epoche più recenti: temono l’arrivo di altre forze, che potrebbero essere loro ostili? L’allarme coinvolgerebbe le stesse forze armate americane, se è vero che – a loro volta – non sanno a chi appartengano alcuni dei velivoli che sorvolano il loro spazio. Sonde orbitali come la Soho, che monitorano il Sole, da circa tre anni stanno rilevando l’arrivo di enormi astronavi, che sfrutterebbero una sorta di “portale dimensionale”.
Si tratta di astronavi gigantesche, che appaiono dal nulla in
prossimità del Sole e si dirigono poi verso il sistema solare esterno,
passando quindi vicino alla Terra, a Venere e a Marte, in direzione di
Giove e Saturno. Non so dire di cosa si tratti, ovviamente. Ma so che
c’è grande fermento, anche in ambienti d’intelligence. C’è chi teme che
possa essere prossimo (addirittura si parla del 2024) il ritorno in
forze, nel sistema solare, di determinate civiltà aliene che sarebbero
state costrette a lasciare la Terra alcuni millenni fa. La loro partenza
sarebbe stato l’esito di una guerra, combattuta attorno a 21.000 anni fa, cioè verso il 19.000 avanti Cristo. Quella guerra
– estesa anche su altri sistemi stellari – avrebbe visto sconfitte
determinate civiltà aliene che erano presenti sul nostro pianeta.
Secondo certe fonti, questa civiltà avrebbe avuto
caratteristiche umanoidi e avrebbe contribuito alla manipolazione
genetica dei nostri “antenati” primati, quindi alla creazione di una
parte di umanità. Questa civiltà starebbe dunque tornando, e andrebbe a
scompaginare lo status quo attuale, su cui c’è stato sempre il massimo
segreto.
Pare ad esempio che la Nasa sia soltanto uno specchietto per le allodole, per distrarre l’opinione pubblica. Un hacker molto coraggioso, lo scozzese Gary McKinnock, violando i siti della Nasa, del Pentagono e di alcune agenzie dell’intelligence militare Usa, vent’anni fa riuscì a scoprire l’esistenza di quella che viene definita “flotta spaziale segreta”, di fatto ammessa, a suo tempo (di proposito o meno, non si sa) dallo stesso Ronald Reagan, che in televisione disse che le astronavi Usa era in grado di trasportare fino a 300 persone, quando lo Space Shuttle si limitava a 4-5 astronauti. Già prima della creazione dell’attuale Space Force finalmente ufficializzata da Trump, a gestire i programmi spaziali segreti (con fondi neri, pressoché illimitati) è sempre stata la marina militare Usa: e le navi spaziali scoperte da McKinnock erano classificate Usss, con la tripla S (Unites States Space Ship). Questa “flotta spaziale segreta” avrebbe realizzato basi permanenti sulla Luna e, dalla fine degli anni ‘70, altre basi anche su Marte, su alcuni asteroidi orbitanti nel sistema solare e addirittura su alcuni satelliti di Giove.
Tempo fa sono circolate immagini che mostrerebbero una delle basi
presenti su Marte: edifici che sembrano chiaramente terrestri, in quanto
circondati da enormi distese di pannelli solari (tecnologia energetica
che si può considerare “antiquata”, dunque nostra). Già negli anni ‘80
sarebbe stata varata l’operazione Uomo della Luna: tutte operazioni
molto oltre il top secret (”cosmic secret”, oserei dire). Chiaramente,
certe flotte utilizzano una tecnologia molto avanzata, di stretto
appannaggio militare. Forze armate votate al silenzio? Non sorprende: il
segreto protegge regolarmente molti aspetti delle “missioni di pace”
terrestri, oltre alle missioni “coperte”. Tanti soldati morti vengono archiviati
come vittime di incidenti, per non ammettere l’esistenza di operazioni
clandestine, fuori dalle regole d’ingaggio. Figuriamoci se possono
ammettere operazioni nello spazio, su altri pianeti del sistema solare.
Tornando a noi: sono attendibili, le voci che parlano di un ritorno non preventivato di forze che sarebbero state costrette a lasciare la Terra 20 millenni fa? Se questo ritorno fosse reale, magari previsto proprio per il 2024, potrebbe essere una delle tante ragioni dell’improvvisa accelerazione imposta a certi piani di “nuovo ordine mondiale”, in termini di controllo sociale. La verità è che, sulla Terra, c’è un potere (anche politico, oltre che economico) che esula davvero da quello che noi, normalmente, conosciamo come “la politica”. E’ vero che l’agenda politica è sempre stata dettata da organizzazioni sovranazionali che controllano i governi e l’economia del pianeta; ma a quanto pare esiste ben altro, al di sopra. Molti se lo domandano: cosa c’è, ai vertici della piramide del potere? Ebbene: ci sono anche delle realtà non umane.
Alcune informazioni, comunque, non circolano solo in ambito
ufologico: sono diffuse anche a livello di intelligence, presso agenzie
governative statunitensi, britanniche, israeliane e anche di alcuni
paesi asiatici. Se è vero che questa presenza esiste, e che parecchie
nazioni avrebbero accordi con diverse, distinte “razze” aliene
stabilmente stanziate sul nostro pianeta, queste presenze sarebbero qui
per mero interesse. La Francia,
ad esempio, avrebbe accordi politici con alcune di queste “razze” (una,
sopra le altre), mentre gli israeliani a loro volta avrebbero accordi
con una “razza”, molto particolare: un’intesa che avrebbe motivi
storici, perché l’alleanza sarebbe già stata stretta in passato.
Gli Stati Uniti, poi, avrebbero accordi con almeno tre di queste
“razze” aliene. Secondo gli ufologi, poi, anche la Turchia avrebbe
proprie truppe nello spazio, però nell’ambito della flotta spaziale
americana (i turchi non avrebbero una propria flotta).
Qui però dobbiamo sfatare una visione secondo me fuorviante e molto perniciosa: anche in ambito ufologico ed “esopolitico” si tende a umanizzare certe civiltà aliene, perché noi siamo sempre portati a ragionare in un’ottica umana, antropocentrica, e a rapportare secondo il nostro punto di vista tutto quello che immaginiamo. Noi riteniamo – secondo me, sbagliando in pieno – che una civiltà capace di viaggiare nello spazio, infinitamente più avanzata di noi sul piano tecnologico, debba per forza essere evoluta anche da un punto di vista etico. Questa è una grande idiozia, che nasce da un ragionamento prettamente umano. In modo idilliaco, new age, tendiamo a considerare benevole certe civiltà aliene, solo perché molto avanzate. Ma chi ci autorizza a pensare che queste civiltà siano davvero benevole? Se avessero veramente a cuore le nostre sorti, intanto interagirebbero direttamente con l’intera umanità, e lo farebbero da tempo. E invece no: da millenni, si limitano a controllare i nostri governi, a manipolare la coscienza dei terrestri: pare che certe civiltà abbiano creato a tavolino anche determinate religioni monoteistiche, per far sì che l’umanità non si ponesse domande e restasse sempre soggiogata. E questo avverrebbe da epoche incredibilmente remote.
Ho parlato spesso delle tracce della presenza aliena nel passato,
attraverso reperti archeologici, raffigurazioni, testi antichi. Sappiamo
che autori come Zecharia Sitchin hanno interpretato alla lettera certe
tavolette sumere, da cui traspare una vera e propria civiltà aliena
all’origine della civiltà sumerica. Del resto, i Sumeri ci parlano
proprio della “creazione” dell’uomo. E dobbiamo essere consapevoli del
fatto che buona parte di ciò che è contenuto nella Bibbia è di
derivazione mesopotamica, dunque sumerica. I Sumeri parlano della
“creazione”, a opera degli Annunaki, di una parte dell’umanità: una
certa umanità, nella quale si identificavano. E chi erano, i “creatori”
Annunaki? I Sumeri
li definiscono dèi: una schiera di dèi, provenienti da un pianeta da
loro chiamato Nibiru, che in sumero-accadico significa “colui che
attraversa”. Per i Sumeri, in possesso di elevatissime cognizioni
astronomiche, Nibiru ha un’orbita ellittica lunghissima, che lo
porterebbe a intersecare il sistema solare interno (il nostro) ogni
3.600 anni.
Negli ultimi decenni sono stati scoperti numerosi pianeti trans-plutoniani, con orbita effettivamente ellittica, ospitati nella vastissima Fascia di Kuiper: e Nibiru (non ancora identificato, ufficialmente), sarebbe uno di questi; ritengo però inverosimile che la ipotetica patria degli Anunnaki possa davvero ospitare la vita, restando lontanissima dal Sole per periodi di tremila anni, a meno che ad essere abitato non sia il suo sottosuolo. Resta il fatto che – stando sempre alle tavolette sumere – gli Anunna avrebbero creato la “loro” umanità per mere esigenze lavorative. Erano interessati all’oro, metallo che era necessario per renderli longevi, e quindi erano attratti dai giacimenti auriferi terrestri. Per l’estrazione mineraria, secondo la tradizione mitologica sumera, si servirono inizialmente degli Igigi: una sorta di dèi minori, cugini sfortunati degli Anunnaki. Poi gli Igigi si sarebbero ribellati, rifiutando lo sfruttamento cui erano sottoposti, e allora gli Anunna avrebbero “creato” una certa umanità, attorno a 200.000 anni fa, per rimpiazzare gli Igigi (non certo per altruismo: servivano minatori e operai per lavori pesanti).
Curiosamente, l’Homo Sapiens appare proprio attorno ai 200.000 anni
fa. E nessun paleontologo (darwiniano o di altra scuola) è in grado di
spiegare l’improvviso, incredibile balzo evolutivo rappresentato dal
Sapiens. La natura terrestre è molto lenta: la nascita di nuove specie,
per gli scienziati, richiederebbe centinaia di migliaia di anni (se non
milioni di anni). Balzi evolutivi come quello del Sapiens non sono
concepibili, a livello scientifico, se non in termini di almeno mezzo
milione di anni, e solo per apportare minime variazioni. Invece il
Sapiens è comparso di colpo, 200.000 anni fa, con una massa cerebrale
quasi doppia rispetto a quella dell’Homo Erectus. Tra le due specie, gli
anelli di
congiunzione non sono mai stati trovati. Al contrario: reperti fossili
mostrano che, 200.000 anni fa, l’Homo Erectus era sul punto di
estinguersi, dopo aver abitato la Terra per milioni di anni. Non è
credibile, che sia proprio una specie in declino ad evolvere, di colpo,
raddoppiando le dimensioni del proprio cranio.
Nell’illuminante libro “Resi umani”, scritto da Mauro Biglino con il biologo molecolare Pietro Buffa, si sostiene che tutte le evidenze portino a pensare al ruolo di “attori terzi”, nella creazione di una consistente parte dell’umanità. Altro elemento inspiegabile è la nascita del Cro-Magnon, che appare in maniera repentina e misteriosa, soprattutto in Europa, attorno a 35-40.000 anni fa. Di fatto è un ramo del Sapiens incredibilmente evoluto, con una elevatissima intelligenza, che nasce già formato, con una propria civiltà che di fatto pare sorgere dal nulla. Non mancano le corrispondenze storico-mitologiche: all’epoca dell’origine del Sapiens, che secondo la mitologia sumerica fu originato dagli Anunna per lavorare nelle miniere, appartengono i resti di un’enorme città, in Sudafrica, vicino alle grandi miniere d’oro del paese africano. Una seconda umanità, poi – secondo la tradizione mitologica eleusina – sarebbe stata originata dai figli del titano Giapeto: Atlante, Menezio, Prometeo ed Epimeteo.
I testi eleusini (tradizionali, non storici) descrivono i Titani come
i “creatori” dell’umanità di tipo mediterraneo, cioè occidentale, poi
definita – secondo me impropriamente – caucasica. Secondo quei testi,
questa nuova “creazione” sarebbe avvenuta attorno ai 35-40.000 anni fa:
datazione che collima perfettamente con la nascita del Cro-Magnon, che
alcuni testi identificano come “l’uomo di Atlantide”, civiltà sorta in
Atlantide e da lì poi diramatasi nelle Americhe e in Europa,
partendo dal Mediterraneo, inclusi quindi il Nordafrica e il Vicino
Oriente. Quindi avremmo avuto due distinte “creazioni”: e chi ci dice
che non siano state molte di più? In realtà, noi non conosciamo niente,
del nostro
passato. Secondo alcune interpretazioni, tutti i rami dell’attuale
umanità oggi presenti sulla Terra sarebbero il frutto di varie
interazioni (genetiche) operate da “attori terzi”, alieni, in epoche
storiche anche diverse.
Il sequenziamento del genoma umano è stato compiuto solo negli anni ‘90. Il Dna è composto da due “eliche”, una delle quali è definita Dna-spazzatura: semplicemente, non ci dicono che cos’è. Secondo alcuni scienziati, conterrebbe la nostra effettiva memoria genetica. Io non ho competenze, al riguardo: certo, l’interpretazione è molto suggestiva. Il solo fatto che lo definiscano “spazzatura” perché non ne vogliono spiegare la funzione, be’, la dice lunga. Quindi, non meravigliamoci se certi temi sono sempre stati secretati: se già è difficile, per il potere costituito, ammettere l’esistenza di civiltà aliene dotate di tecnologie tali da permetter loro di scorrazzare nel nostro sistema solare, frequentando anche la Terra, potete immaginare quanto sia difficile riconoscere che l’attuale umanità sia frutto di diverse e molteplici ibridazioni genetiche con civiltà aliene. Questo sconvolgerebbe tutti i paradigmi della scienza, della storia, dell’archeologia. Non mi meraviglia, quindi, che certe questioni vengano affrontate esclusivamente tra addetti ai lavori, in congressi nei quali gli scienziati sono vincolati al silenzio.
In realtà, noi non sappiamo niente: non sappiamo da quanto tempo
esista, l’umanità. Sappiamo solo quello che la paleontologia ammette. Ma
Esiodo, ne “Le opere e i giorni”, ci dice che la nostra è la Quinta
Umanità: ne sarebbero quindi esistite altre quattro. Umanità diverse
dalla nostra, che in epoche precedenti avrebbero vissuto sul nostro
pianeta con le loro civiltà e il loro ciclo evolutivo. Che siano
esistite umanità diverse dalla nostra lo testimonia anche la scoperta di
numerosissimi scheletri di giganti: affiorati in Sardegna, negli Usa,
in Nordafrica, nel Medio Oriente. Giganti alti anche tre metri e mezzo:
lasciano presumere l’esistenza di un ramo collaterale dell’umanità,
oggi apparentemente
scomparso. Era un ramo collaterale anche il Neanderthal: è stato ormai
dimostrato che non c’è nessuna correlazione tra il Neanderthal, il
Sapiens e il Cro-Magnon. Non c’è nessuna discendenza diretta. Fino agli
anni ‘50 si ipotizzava che il Sapiens derivasse dal Neanderthal, e
invece no: erano simili e vissuti contemporaneamente, ma in modo
distinto. Probabilmente il Neanderthal non si è neppure estinto: è stato
assimilato dal Sapiens e dal Cro-Magnon.
Volendo prendere Esiodo alla lettera, in un’epoca remotissima potrebbero essere esistiti altri cicli evolutivi, e le prove ci sono. All’interno di miniere di carbone, in strati geologici risalenti al Carbonifero (300 milioni di anni fa) sono stati scoperti manufatti di origine intelligente, tra cui una campana d’argento con misteriose decorazioni; e poi oggetti lavorati, utensili, un crogiolo per la fusione dei metalli, e addirittura una catena d’oro. Chi li ha realizzati? Non lo sappiamo. Di certo è stata una civiltà intelligente, attorno a 300 milioni di anni fa, quindi più antica di quella che sarebbe testimoniata dallo strato di carbonio e metalli pesanti che i geologi chiamano Limite Kt, risalente a 65 milioni di anni fa. Dunque: non sappiamo praticamente niente, del nostro vero passato. E questo ci autorizza a porci infinite domande. Tra queste, anche quella che rimbalza in questo periodo: avremo una vera e propria “disclosure”, sul ruolo alieno nelle nostre origini e sul potere che forze aliene esercitano al di sopra dei governi terrestri? Secondo me sì: e la stanno facendo gradualmente, a tappe controllate, perché ritengono che non sia più rimandabile.
Già da anni, soprattutto attraverso il cinema di Hollywood, stanno
preparando l’opinione pubblica all’incontro con la realtà aliena.
Bisogna vedere in quale direzione andrà, questa “disclosure”, perché non
possono dire tutto: non potranno mai ammettere che l’umanità discende
da svariate, differenti ibridazioni. Non potranno mai ammettere di
averci preso in giro per millenni, di averci sottomessi con la piena
complicità di civiltà aliene che hanno sempre fatto quello che hanno
voluto, qui. Secondo me c’è un motivo, per il quale oggi si stanno
decidendo a fare certe rivelazioni: probabilmente, dallo spazio, sta
arrivando qualcosa di nuovo, di imprevisto. Qualcosa che potrebbe anche
rappresentare una
vera liberazione, per il genere umano: perché, se è vero che stanno
tornando i nostri “creatori” (o almeno, i “creatori” di una buona parte
dell’umanità), questo andrà a scompaginare tutto. E tra uno, due o tre
anni, potrebbero addirittura ammettere di avere contatti con una civiltà
aliena. Potrebbero anche fingere che questa civiltà sia appena
arrivata, mentre magari è qui da millenni.
Così, potrebbero presentare questi alieni come dei benevoli benefattori del genere umano: potrebbero cioè dire che ci concedono tecnologia, risorse scientifiche e mediche, per poi dirci – dopo qualche mese – che in realtà sono venuti qui per metterci in guardia, perché un’altra civiltà, sempre proveniente dallo spazio profondo (una civiltà ostile, però) vorrebbe invadere la Terra, e quindi loro sarebbero qui per proteggerci. E chissà, potrebbero usare noi terrestri come carne da cannone, nello scontro con i nostri veri “creatori”, che magari sono in arrivo proprio per liberarci. Questo è uno scenario particolare, al quale mi piace pensare: lo ritengo plausibile. Alcuni dei “creatori” in arrivo potrebbero essere già qui, in una sorta di missione di intelligence, per capire che aria tira, sulla Terra. Non solo avrebbero sul terreno delle loro avanguardie, ma addirittura (già dalla fine degli anni ‘90, secondo certe fonti) sarebbe in atto una nuova guerra, nello spazio. Questa guerra sarebbe arrivata nel nostro sistema solare da diversi anni: dapprima nel sistema solare esterno, mentre oggi sarebbe arrivata a Marte. Quindi la guerra potrebbe avvicinarsi presto anche alla Terra: me lo riferiscono alcune fonti, che si dichiarano ben informate.
(Nicola Bizzi, dichiarazioni rilasciate nella trasmissione “Sdm Confini Esopolitiche“, luglio 2021, sul canale YouTube “Radioascolto live“. Editore di Aurora Boreale, appartenente alla tradizione misterica eleusina, Bizzi è tra le voci italiane che oggi si sforzano di interpretare la crisi che stiamo vivendo, mettendola in relazione con le conoscenze e le potenti suggestioni del passato più remoto).
Pubblicato sul sito web: https://www.libreidee.org/
Grazie a wladi per la peculiarità del post straordinario grazie per la grand informazione e ricerca!
RispondiEliminaGrazie a te Torrido, per i graditissimi complimenti e per la tua assidua presenza.
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