Quando me lo hanno riferito ho subito pensato a una
sparata senza seguito di qualche parlamentare in cerca di visibilità, poi ho
letto i giornali e ho capito che la proposta è seria: Enrico Letta (ex
Presidente del Consiglio, quello succeduto a Mario Monti, ve li ricordate?)
propone il voto per i sedicenni, aggiungendo che si tratta di «una riforma costituzionale da fare
in un anno». Plaudono alla sua proposta Di Maio, Conte e Zingaretti.
Praticamente, si trovano quasi tutti d’accordo.
Affermano che i nostri sedicenni sono maturi, consapevoli,
responsabili... e per questo hanno il diritto di votare.
Consapevole e responsabile un sedicenne?
Premesso che io non considero consapevole nemmeno un
diciottenne, un ventunenne o un trentenne; in ogni caso risulta quanto mai
ovvio che, più scendiamo con l’età, minori sono le possibilità di trovare in un
individuo la consapevolezza di cosa sta accadendo nel mondo e nella propria
nazione e, soprattutto, la capacità di non cadere nelle manipolazioni. Persino
la profondità storica è ancora in massima parte assente, in quanto a sedici
anni non hai nemmeno completato il programma delle superiori, possiedi una
cultura da scuola media che non hai avuto modo di approfondire: ne sai più degli
antichi romani che degli avvenimenti del secolo scorso!
A
sedici anni non hai la più pallida idea di quali siano i
problemi d’un operaio o d’un’azienda, non hai idea di cosa sia la
sovranità
monetaria e le conseguenze della sua perdita, non sai nemmeno quali sono
i
problemi della circolazione stradale nella tua città, perché ancora non
hai
provato a guidare un’ora nel traffico per andare a lavorare, non sai
cosa
significa essere un pendolare Torino-Milano, insomma... non sai cosa
significa
vivere. Se già nel voto ai diciottenni si possono rilevare questi
problemi, a maggior ragione li incontriamo due anni prima. E a sedici
anni sicuramente non ti vai a leggere i trattati che
l’Italia ha firmato con l’Europa (leggi BCE).
Questo è uno stralcio dal mio testo La Rinascita Italica:
Il MES (Meccanismo
Europeo di Stabilità) è stato definitivamente approvato alla Camera, dopo
essere già stato approvato al Senato, giovedì 19 Luglio 2012. Solo la Lega ha
votato contro e l’Italia dei Valori si è astenuta. Ancora una volta tutto è
passato sotto il silenzio generale dei mass media tradizionali. Questo dimostra
che non siamo liberi e le dittature non sono altrove e non appartengono al
passato.
Questo è
un altro passo:
Ecco dunque la mossa
regina: esautorare Berlusconi e sostituirlo con Monti, il quale il 2 marzo 2012
firma con gli altri paesi europei il cosiddetto Fiscal Compact, un trattato UE
attraverso il quale si impongono regole più rigide nel rapporto tra deficit e
PIL. In altre parole, il deficit non dovrà superare in alcun modo il 3% del
PIL.
Qualcuno di voi sa di cosa stiamo parlando? Qualcuno di voi
è consapevole delle conseguenze di queste firme sulle nostre vite? All’epoca in
cui scrissi il libro qualcuno me lo ha spiegato, perché io da solo, cercando di
ricavare informazioni dai media ufficiali, non ci sarei mai arrivato. Adesso vi
chiedo: secondo voi il sedicenne medio s’informa su questi fatti?
Ma voi ricordate a cosa pensavate quando avevate sedici
anni? Noi maschi eravamo tutti “ermafroditi”: avevamo l’organo genitale
maschile fra le gambe e quello femminile in testa! E quando non pensavamo a “quella
cosa” parlavamo di sport.
Le ragazze collezionavano le foto di Simon Le Bon dei Duran
Duran, di George Michael degli Wham, degli Spandau Ballet, e parlavano di moda
e di come si vestiva Madonna nei suoi video (come era giusto per quell'età). Ovviamente non era così per tutti
e non lo è nemmeno oggi, infatti io ricordo ancora alcuni dei miei compagni che
arrivavano a scuola con un quotidiano, ma queste
erano decisamente delle eccezioni.
Dietro questa proposta c’è una manovra bene precisa.
Per quali temi si attivano e vanno a protestare in strada
oggi i giovani? Per l’ambiente, per esempio, ma non certo contro il decreto
salva-stati o per avere la flat-tax, in quanto la loro percezione di “cosa c’è
bisogno nel mondo” è alterata a monte, da come vengono date le informazioni – e
dal fatto che alcune non vengano nemmeno date – dai media. E cosa voterebbero
quelle centinaia di migliaia di giovani che sono scesi in strada al richiamo
della “pifferaia magica” Greta Thunberg? Ecco spiegato il perché della
proposta.
Inoltre – altro tema che tratto nel mio libro – il sistema democratico per come è concepito oggi fa sì che il voto
d’un tossico strafatto abbia lo stesso peso nel decidere le sorti del mio Paese
del voto d’un imprenditore con un’esperienza trentennale, d’un filosofo, d’uno
scienziato, d’un esperto di geostrategie, ecc.
In virtù dell’assunto – falso – che siamo tutti uguali e
ugualmente consapevoli, ogni voto vale uno. Questo sistema presenta in effetti
un aspetto positivo: fa sì che non veniamo mai governati meglio di quello che
meritiamo come popolo nel suo complesso!
Ci attendono anni avventurosi.
Salvatore
Brizzi
[Il mondo
è bello, siamo noi ad esser ciechi
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