Crisi/ Da Berlino confermano: "Stampiamo marchi". Un lavoratore della zecca tedesca parla con Affari Lunedì, 5 dicembre 2011 - 11:01:06 “Da lunedì scorso abbiamo ricominciato a stampare i marchi e smesso di stampare Euro”. A renderlo noto non è un parlamentare tedesco ma un lavoratore della zecca di Berlino che ha confidato la notizia ad Affaritaliani.it.
“La notizia è top secret – rivela la fonte che, per ovvie ragioni, ha preferito rimanere anonima – tanto che gli organi di stampa tedesca lo sanno ma non lo dicono per evitare crisi di panico nei mercati. Dal 28 novembre nella zecca di Berlino e nelle altre zecche tedesche abbiamo smesso di stampare Euro e abbiamo ripreso a stampare i marchi”.
Il 28 novembre è stato anche il giorno nel quale lo stato tedesco ha ammesso, tramite il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che i mezzi finanziari della Germania "non sono infiniti" e che "non abbiamo una forza finanziaria infinita e l'Europa non può pretendere di avere una forza che non ha. La Germania è forte ma non dispone di forze illimitate".
“Continuando a questo ritmo – aggiunge il lavoratore - saremmo tranquillamente in grado di sopperire alla richiesta di moneta necessaria per coprire il nostro mercato interno se venisse a mancare l'Euro. Sulle monete c'è scritta la data del prossimo anno”.
Forse, la mossa tedesca è solo una precauzione e un modo per essere già pronti nel caso di catastrofe dell'Euro anche se la vendita del debito pubblico italiano in mano alla Germania – circa 8 miliardi di Euro – fatta in estate prima che venisse fuori la crisi delle nostre finanze non fa presagire niente di buono. Per quanto riguarda la ventilata ipotesi di 'nuovo Euro' invece – una moneta della fascia Nord più forte e stabile che coinvolgerebbe Germania, Svezia e Norvegia, e una della fascia sud più debole e soggetta a svalutazioni – dalla zecca non arriva nessuna conferma. “Ne abbiamo sentito parlare – ammette – ma non abbiamo visto nessun cliché né cominciato a stamparne qualcuna per prova”.
Sembrava essere solo uno dei tanti ”rumors” che contribuiva ad agitare un mare già parecchio in burrasca, eppure la stampa internazionale continua a insistere: in Svizzera, la Bundesbank tedesca starebbe stampando nuovi marchi. Insomma, Berlino preparerebbe la “exit strategy” prima che la nave europea affondi.
A rilanciare la notizia è stata MF- Milano Finanza. Secondo il giornale economico lombardo, Berlino è più che mai intenzionata a liberarsi del fardello “Europa” prima che sia troppo tardi. Non per nulla starebbe stampando, presso una importante tipografia svizzera (i ben informati parlano della Orell-Füssli Security Print di Zurigo che produce le banconote di mezzo mondo) avrebbe già avviato le rotative e starebbe stampando a pieno regime il nuovo Deutsche Mark. Anche l’inchiostro sarebbe svizzero e più precisamente proverrebbe dalla multinazionale Sicpa, che ha la sua sede vicino a Losanna. Insomma, la faccenda sarebbe ormai un segreto di Pulcinella. Infatti, i massimi leader europei sarebbero a conoscenza della cosa già da parecchio tempo anche se si preferisce non parlarne. Ciò potrebbe significare dovere ammettere che l’Unione monetaria è ormai agli sgoccioli.
Exit strategy
Cosa ci sia di vero in tutto questo è difficile da sapere. Quello che invece appare chiaro è che la locomotiva tedesca non vuole assumersi l’onere del disastro finanziario europeo. Appena ieri, la signora Merkel si è rifiutata di sottoscrivere la costituzione di una banca europea sullo stile della “Federal Reserve” che si faccia garante di tutti i debiti contratti dai paesi dell’Unione. Sempre in queste ore l’asta dei titoli di stato tedeschi non ha dato i risultati sperati. Quindi, il contagio della crisi comincia a lambire anche la Germania. Senza contare le difficoltà che sta incontrando la Francia che si pensava lontana da ogni rischio. E allora, come è stato paventato più volte negli ultimi mesi, la disintegrazione dell’euro potrebbe diventare una triste e preoccupante realtà: “ognuno per conto proprio e buonanotte al secchio”.
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