martedì 6 dicembre 2011

Nuovo marco tedesco stampato in Svizzera?


Crisi/ Da Berlino confermano: "Stampiamo marchi". Un lavoratore della zecca tedesca parla con Affari Lunedì, 5 dicembre 2011 - 11:01:06 “Da lunedì scorso abbiamo ricominciato a stampare i marchi e smesso di stampare Euro”. A renderlo noto non è un parlamentare tedesco ma un lavoratore della zecca di Berlino che ha confidato la notizia ad Affaritaliani.it. 

“La notizia è top secret – rivela la fonte che, per ovvie ragioni, ha preferito rimanere anonima – tanto che gli organi di stampa tedesca lo sanno ma non lo dicono per evitare crisi di panico nei mercati. Dal 28 novembre nella zecca di Berlino e nelle altre zecche tedesche abbiamo smesso di stampare Euro e abbiamo ripreso a stampare i marchi”. 

Il 28 novembre è stato anche il giorno nel quale lo stato tedesco ha ammesso, tramite il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che i mezzi finanziari della Germania "non sono infiniti" e che "non abbiamo una forza finanziaria infinita e l'Europa non può pretendere di avere una forza che non ha. La Germania è forte ma non dispone di forze illimitate". 

“Continuando a questo ritmo – aggiunge il lavoratore - saremmo tranquillamente in grado di sopperire alla richiesta di moneta necessaria per coprire il nostro mercato interno se venisse a mancare l'Euro. Sulle monete c'è scritta la data del prossimo anno”. 

Forse, la mossa tedesca è solo una precauzione e un modo per essere già pronti nel caso di catastrofe dell'Euro anche se la vendita del debito pubblico italiano in mano alla Germania – circa 8 miliardi di Euro – fatta in estate prima che venisse fuori la crisi delle nostre finanze non fa presagire niente di buono. Per quanto riguarda la ventilata ipotesi di 'nuovo Euro' invece – una moneta della fascia Nord più forte e stabile che coinvolgerebbe Germania, Svezia e Norvegia, e una della fascia sud più debole e soggetta a svalutazioni – dalla zecca non arriva nessuna conferma. “Ne abbiamo sentito parlare – ammette – ma non abbiamo visto nessun cliché né cominciato a stamparne qualcuna per prova”. 

Una vecchia banconota da 10 DM

Sembrava essere solo uno dei tanti ”rumors” che contribuiva ad agitare un mare già parecchio in burrasca, eppure la stampa internazionale continua a insistere: in Svizzera, la Bundesbank tedesca starebbe stampando nuovi marchi. Insomma, Berlino preparerebbe la “exit strategy” prima che la nave europea affondi.


A rilanciare la notizia è stata MF- Milano Finanza. Secondo il giornale economico lombardo, Berlino è più che mai intenzionata a liberarsi del fardello “Europa” prima che sia troppo tardi. Non per nulla starebbe stampando, presso una importante tipografia svizzera (i ben informati parlano della Orell-Füssli Security Print di Zurigo che produce le banconote di mezzo mondo) avrebbe già avviato le rotative e starebbe stampando a pieno regime il nuovo Deutsche Mark. Anche l’inchiostro sarebbe svizzero e più precisamente proverrebbe dalla multinazionale Sicpa, che ha la sua sede vicino a Losanna. Insomma, la faccenda sarebbe ormai un segreto di Pulcinella. Infatti, i massimi leader europei sarebbero a conoscenza della cosa già da parecchio tempo anche se si preferisce non parlarne. Ciò potrebbe significare dovere ammettere che l’Unione monetaria è ormai agli sgoccioli.

Exit strategy
Cosa ci sia di vero in tutto questo è difficile da sapere. Quello che invece appare chiaro è che la locomotiva tedesca non vuole assumersi l’onere del disastro finanziario europeo. Appena ieri, la signora Merkel si è rifiutata di sottoscrivere la costituzione di una banca europea sullo stile della “Federal Reserve” che si faccia garante di tutti i debiti contratti dai paesi dell’Unione. Sempre in queste ore l’asta dei titoli di stato tedeschi non ha dato i risultati sperati. Quindi, il contagio della crisi comincia a lambire anche la Germania. Senza contare le difficoltà che sta incontrando la Francia che si pensava lontana da ogni rischio. E allora, come è stato paventato più volte negli ultimi mesi, la disintegrazione dell’euro potrebbe diventare una triste e preoccupante realtà: “ognuno per conto proprio e buonanotte al secchio”.



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