La geoingegneria clandestina è correlata alle malattie degenerative
(NaturalNews) Negli anni 60, si iniziò un pacato dialogo
scientifico sul cambiamento climatico globale e su come potesse essere
manipolato.
Ciò che avrebbe potuto sfociare in una discussione
produttiva per una protezione responsabile del clima della Terra e
dell’ecosistema, invece si sviluppò in un esperimento scientifico pazzo e a
fini di controllo.
Verso il 21° secolo, i jumbo jets venivano impiegati per far
cadere dai cieli miliardi di dollari di alluminio, e non solo, in nanoparticelle.
Nel tentativo di riflettere lontano dalla terra, la luce
solare e raffreddare le temperature del clima, questo esperimento scientifico
ha sfruttato popolazioni intere, usando enormi quantità di metalli provenienti
dall’aria, che letteralmente piovono giù e avvelenano tutti, lentamente,
sottilmente.
Secondo il neurochirurgo dr Russell L.
Blaylock, le nanoparticelle di alluminio che si trovano nelle chem-trails –
scie chimiche- contribuiscono largamente alle malattie degenerative del nostro
tempo.
Come la bioingegneria, dove gli scienziati “rifanno” il DNA
dei raccolti, creando cibo geneticamente modificato, la geo-ingegneria è il
tentativo globale per manipolare il sole e il clima della Terra.
In entrambe le operazioni di ingegneria di massa, i
“professionisti” cercano di giocare a “Dio”, ma per certo, la natura e i
processi naturali non possono essere controllati e mai sono stati pensati per
esserlo.
Invece qui vediamo indesiderate conseguenze di malattie
degenerative, presenti oggi a causa degli OGM e della geoingegneria. Vengono
tuttavia negate tutte le statistiche sulle malattie, dato che i controllori
giustificano i loro mezzi.
Quel che serve è un enorme grido di protesta pubblica contro
la geoingegneria simile all’urlo di protesta contro gli OGM.
Mentre la realtà delle geoingegneria prende piede e mentre
montano le conseguenze, non è mai troppo tardi per fermare la follia e lavorare
insieme per una vera conservazione dell’ambiente, attraverso una partecipazione
dal basso.
Dato che questi esperimenti di geoingegneria utilizzano i
jumbo jets militari, per rilasciare nella atmosfera enormi quantità di
nanoparticelle di alluminio, stronzio e bario, molti potrebbero chiedersi se il
dibattito sul global warming non sia semplicemente una distrazione politica, al
fine di ottenere consenso pubblico, per quel che riguarda le tattiche di
geoingegneria.
Sono in molti ora a pensare, che queste chem-trails siano
utilizzate segretamente a fini di controllo e de-popolazione. Dopotutto, milioni
di genti sconosciute sono diventate vittime di questi spray di massa. Guardate
i vostri cieli alla ricerca di chem trails…
Gli effetti dei gas serra sono reali ma quando mai è
riuscito ad un gruppo di governo, o miliardario, di avere l’autorità necessaria
per usare dei jet per riversare enormi quantità di elementi su popolazioni che
nulla sospettano?
Per quanto accreditata possa apparire la loro ricerca, non
hanno autorità morale e non hanno idea di ciò che stanno distruggendo.. dato
che il terreno e le piante assorbono le grandi quantità di sostanze che vengono
spruzzate sopra di loro.
Il desiderio di fare esperimenti coi cieli
Quando esplosero le quiete discussioni sul cambiamento
climatico, negli anni ’60, gli scienziati iniziarono lanciare intorno delle
idee per combattere il global warming. Introducendo particelle che riflettono
la luce del sole nell’atmosfera, hanno potuto leggermente aumentare la
reflettività, contrastando i gas che intrappolano il calore e quindi
raffreddando il pianeta.
L’idea del colombiano Dr. Broecker fu di introdurre anidride
solforosa (biossido di zolfo) nella stratosfera e questo negli anni ‘80. Nel
2006, Dr. Crutzen, un premio Nobel dal Max Planck Institute, iniziò a pubblicare
degli articoli su come quel procedimento potesse funzionare per raffreddare il
pianeta.
Uno dei maggiori inventori della bomba ad idrogeno, Edward
Teller, pensò che "iniettare delle particelle, che avrebbero disperso la
luce del sole, nella stratosfera, sembrava essere un approccio promettente e
scrisse al The Wall Street Journal, “Perché non farlo”?
Le conseguenze di questo aerosol di massa, secondo il
neurochirurgo Russell L. Blaylock.
“Particolarmente preoccupante è l’effetto che queste nanoparticelle hanno sul cervello e la spina dorsale, data la crescente lista di patologie neurovegetative, che includono la demenza dell’Alzheimer, la malattia del Parkinson e quella di Lou Gehrig.”
Blaylock spiega successivamente che le nanoparticelle di
alluminio possono penetrare facilmente nel cervello attraverso il sangue ed i
nervi olfattivi nel naso. Passando attraverso i tratti neuronali olfattivi, le
particelle di alluminio penetrano facilmente l’area del cervello che è più
colpita dal morbo di Alzheimer. Inoltre, nei casi di Alzheimer, si è visto che
in questa parte del cervello è contenuto il maggior livello di alluminio!
Le particelle di alluminio entrano nel corpo anche
attraverso il sistema respiratorio, dove si è dimostrato che causano tremende
infiammazioni ai polmoni, aggravando ulteriormente le condizioni come asma, e
malattie polmonari.
Data la loro piccola dimensione, le particelle di alluminio
possono anche entrare nel tratto gastrointestinale e disperdersi in molti altri
organi e tessuti nel corpo, incluso la colonna vertebrale.
In qualità di neurochirurgo, che interagisce quotidianamente
con la malattia neurologica, il Dr. Blaylock addita e obbietta l’opera di
aerosol globale, che spruzza alluminio nei cieli.
“Bisogna che si facciano dei passi ora per prevenire un incombente disastro sulla salute, che sarà di enormi proporzioni, se questo progetto non verrà immediatamente fermato. Diversamente vedremo un aumento esplosivo nelle malattie neuro-degenerative, che colpiscono gli adulti e le persone anziane a livelli che non si sono mai visti prima, ma anche nei disturbi da sviluppo neurologico nei nostri bambini.Vediamo già ora un enorme aumento di questi disturbi neurologici, che nei giovani stanno accadendo come mai prima d’ora”.
Articolo originale: naturalnews.com / Traduzione Cristina Bassi, per: thelivingspirits.net
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