sabato 30 maggio 2015

Gandhi racconta Tolstòj

 
Mohandas Karamchand Gandhi Lev Nikolàevič Tolstòj 
 
Gandhi lo sconosciuto
Marcello Pamio – Effervescienza 


Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948), è stato un importante politico e guida spirituale per l’India.

Il mondo lo ricorda come il padre della nonviolenza, strutturalmente esile, magro, anzi magrissimo a causa dei suoi digiuni. Ma non è sempre stato così…
Nonostante il riconoscimento universale a simbolo della pace, Gandhi da giovane la pensava molto diversamente: era a favore della violenza, e stando a quello che scrive, era pure grasso!

All’età di 18 anni va a studiare da avvocato a Londra, e qui si adatta alle abitudini malsane dei britannici, indugiando nel cibo e ammalandosi come la maggior parte dei sudditi.
Poi accadde qualcosa nella sua vita che cambiò per sempre il suo destino: ricevette un libro...

«Quarant’anni fa, mentre attraversavo una grande crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoi ‘Il Regno di Dio è dentro di voi’, e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell’ahimsa (non violenza)».
Del Leone russo ce ne siamo occupati nel nr. 25 di Effervescienza (novembre 2010). 

Il grande Lev Nikolàevič Tolstòj impiegò tre anni per scrivere questo capolavoro sconosciuto e l’unica edizione italiana fu quella dei F.lli Bocca nel 1894, oramai rarissima. 

«Mai nessuna opera mi è costata tanta fatica», confidò Leone al fedele discepolo e segretario Certkov.
Gandhi ne ricevette in regalo da un amico una copia nel 1894, e la sua vita cambiò.

Fece di questo libro il suo vademecum, a tal punto che se lo portò con sé in prigione nel 1908 e ne regalò una copia con tanto di dedica al suo carceriere!
 

Ecco cosa scrive Gandhi dello scrittore russo:

«Fu l’uomo più veritiero della sua epoca. Fu il più grande apostolo della nonviolenza che l’epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della nonviolenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito.

La vita di Tolstoi, con il suo amore grande come l’oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsà»

Il senso di questo lavoro è far conoscere il pensiero di Gandhi per quello che concerne la salute e malattia. Il testo in corsivo è il suo pensiero come riportato nel suo libro “Guida alla salute”. 


Medicine e malattia

Viviamo nella fatale illusione che nessun male si possa curare senza medicine. Questo concetto ha nociuto all’umanità più di molti altri mali.
E’ indubbiamente necessario di curare i nostri mali, ma non sono mai le medicine che possono riuscirvi. Alcune medicine sono soltanto inutili; ma altre riescono veramente dannose.

Un ammalato che ingurgita dei medicinali commette la stessa pazzia di chi, volendo pulire una casa, si mettesse a coprire il sudiciume che vi s’è accumulato. Più copriamo le immondizie, e più rapidamente procede la putrefazione. Nel corpo umano si verifica esattamente lo stesso caso.

Le indisposizioni, le malattie, non sono altro che un ammonimento della Natura, la quale ci avverte che le immondizie si sono andate accumulando in questa o in quella parte del corpo, e sarebbe certamente cosa saggia lasciar fare alla Natura invece di coprire il sudiciume a forza di medicine.

Quelli che prendono delle medicine non fanno altro che intralciare il compito della Natura. 

La maggior parte dei mali sono curati assai meglio dalla Natura che dalle medicine, e il dottor Masongood arriva perfino a dire che i medici han fatto più vittime che la guerra, la carestia e la pestilenza assieme unite.
E’ pure provato dall’esperienza che le malattie, aumentano in proporzione all’aumento del numero dei medici in un dato paese.


Corpo, anima e spirito

Corpo e spirito, sono così intimamente legati fra loro che l’uno patisce, non può a meno di soffrirne anche l’organismo tutto.

Il corpo che alberga una mente inferma non può a meno d’essere malato. Ne viene di conseguenza che un carattere puro è la base della salute; i pensieri cattivi e le male passioni sono che varie forme di malattia.

Tutte le varie attività dell’organismo dipendono dalla circolazione del sangue. Esso estrae dagli cibo gli elementi nutritivi, elimina i rifiuti per mezzo dell’intestino, e così mantiene il calore del corpo. Il principale agente purificatore del sangue è l’aria.

Senza dubbio alcuno l’aria impura dà origine alle malattie nel novantanove per cento dei casi. Ne viene di conseguenza che il vivere e lavorare all’aria aperta è il mezzo migliore per evitare d’ammalarsi. Non c’è medico al mondo che possa rivaleggiare con l’aria fresca.

Aria e luce sono intimamente legate, o meglio compenetrate fra loro, che tanto val dir qui senz’altro alcune parole intorno alla luce. La luce è indispensabile alla vita quanto l’aria stessa. Dove la luce non penetra, l’aria non può mai essere pura!


Il cibo

E’ indiscutibile che gli uomini mangiano soprattutto per soddisfare il palato, senza fermarsi a vagliare gli effetti del cibo sull’organismo.

L’uomo non è nato per mangiare, né per questo scopo deve vivere. La nostra vera missione è conoscere e servire il Creatore; ma siccome a questo servizio è strumento necessario il corpo, così dobbiamo nutrirlo per mantenerlo in vita.
Gli animali che vivono secondo Natura, in piena libertà, non muoiono mai di fame: fra loro non vi sono ricchi e poveri, non v’è chi muore d’inedia e chi mangia tre o quattro volte al giorno. Queste anomalie esistono soltanto fra noi, esseri umani.

La natura non ha mai riposo, non manca mai al proprio dovere, non conosce ozio; tutto il lavoro è compiuto alla perfezione e con puntualità assoluta. Se organizzeremo la nostra vita in armonia alle immutabili leggi della Natura, vedremo che in tutto il vasto mondo non vi sarà più chi patisca la fame. E poiché la natura provvede sempre quel tanto di cibo che è necessario per tutti gli esseri umani, ne viene di conseguenza che chi consuma più cibo di quanto normalmente spetta, defrauda un altro dalla parte di cui ha diritto.

Quindi tutto quello che mangiamo soltanto per soddisfare la gola deve necessariamente nuocere alla nostra salute.
La dieta di frutta è la migliore, poi c’è quella vegetale, in cui comprendiamo tutti gli ortaggi e i cereali.

Io oso considerare il latte come uno dei cibi da escludersi e questo lo dico basandomi sulla mia esperienza personale. Inoltre la purezza del latte dipende dal foraggio di cui si nutre la mucca e dalle sue condizioni di salute. L’uomo che beve latte di mucca avrà la salute della mucca stessa.
Il mangiar zucchero per sé stesso è una follia; i troppi dolci indeboliscono i denti e guastano lo stomaco.


Digiuno ed esercizio fisico

E’ di estrema importanza il masticare in modo veramente completo; così facendo si estrae il massimo di nutrimento dal minimo possibile di cibo.
La sola parte utile del nostro cibo è quella che viene assimilata dal sangue; il resto non fa che ingombrare l’intestino.

I nostri saggi antenati hanno prescritto frequenti digiuni come doveri religiosi. Infatti, anche dal solo punto di vista igienico, sarà altamente benefico il digiunare almeno una volta ogni quindici giorni.

Il moto è per l’uomo una necessità vitale, come l’aria, l’acqua, il cibo, perché non vi può essere perfetta salute senza moto, senza attività ben regolata.

Gravidanza e allattamento

Le donne che abitano in città conducono una vita contro natura: cibi, vesti, abitudini in generale offendono le leggi naturali della vita semplice e sana.
Se la donna in gravidanza non accoglie in sé che pensieri d’amore per tutto quanto v’è di nobile e di buono, il suo bambino manifesterà le stesse tendenze; se, invece si lascia trascinare alla collera e ad altre cattive passioni, il bimbo le erediterà inevitabilmente. Perciò durante i nove mesi di gravidanza, ella deve dedicarsi costantemente ad opere buone, liberarsi da ogni angustia e timore, non ammettere pensieri o sentimenti cattivi, togliere dalla sua vita tutto ciò che sia non verità profonda e non perdere un momento solo in parole oziose o in opere vane.

S’intende che la donna incinta deve mantenere il corpo puro come la mente, respirando aria fresca e libera in gran copia, mangiando cibi semplici e sani, e anche di questi solo quel tanto che può digerire con facilità. Se segue tutti i consigli già dati quanto alla dieta, ecc. non avrà alcun bisogno di ricorrere ai medici. 

E’ stretto dovere del marito di astenersi da ogni litigio con sua moglie durante questo periodo e di condursi in modo da renderla serena e felice. Per nessun motivo, poi, si deve mai darle alcuna medicina.

Per il bambino, poiché la sua salute dipende interamente da quella della madre, bisogna curare la dieta e le abitudini con attenzione speciale.
Se il bambino è indisposto, bisogna studiare le condizioni di salute della madre; dargli delle medicine equivarrebbe ad assassinarlo, perché la sua delicata costituzione non può reggere alla loro azione tossica.

Finché la madre ha latte sufficiente, il bimbo va nutrito esclusivamente con quello, poi gradatamente bisogna abituarlo ad una dieta di frutta, per far sì che il sangue si mantenga puro fin da principio. 


Conclusione

Noi non siamo che il riflesso dell’universo che ci circonda; tutte le caratteristiche del mondo esterno si ritrovano nelle profondità dell’anima nostra.
Quando cambieremo natura, il mondo intorno a noi si trasformerà inevitabilmente. E’ questo il grande mistero della creazione di Dio, questo è il segreto della vera felicità.

La nostra felicità dipende esclusivamente da ciò che siamo, e non mai dai casi della vita, né dai nostri rapporti con altre persone.

Se desideriamo la salute per poterci concedere piaceri e svaghi di ogni genere, o per vantarci della bellezza del nostro corpo e considerarlo come fine a sé stesso, allora davvero sarebbe assai meglio che avessimo corpi informi e corrotti.
Il corpo non può esserci veramente utile se non in quanto lo consideriamo come il tempio di Dio e ce ne serviamo per il culto divino, altrimenti non è altro che un vaso immondo d’ossa, di carne, di sangue; e l’aria e l’acqua che ne escono, sono peggiori del veleno.

Il nostro corpo può essere un fedele servitore, ma quando diventa il padrone, la sua potenza di male non conosce più limiti. In noi si svolge una lotta incessante fra Satana e l’anima nostra che entrambi vorrebbero reggere il nostro corpo. Se l’anima vince, il corpo diviene un possente istrumento di bene, ma se nella lotta la vittoria tocca al demonio, esso non è più che un letamaio da cui pullula il vizio.

Quelli che trasformano un palazzo in una latrina o viceversa, raccoglieranno certo i frutti della loro colpevole follia.

La vera felicità è impossibile senza la vera salute, e la vera salute è impossibile a chi non sa rigidamente vincere la gola. Quando avremo disciplinato il palato, tutti gli altri sensi cadranno automaticamente sotto il dominio della nostra volontà. E chi domina i propri sensi ha realmente dominato il mondo intero, è giunto a far parte di Dio!

Effervescienza di Marcello Pamio

venerdì 29 maggio 2015

LA CLOACA: un moderno colosseo globale


Il Calcio non è un gioco. 
Il limitatissimo uso di questa finestra dipenderà dal provare quanto siano sporchi i suoi vetri. 

di Ibn Asad da "La Danza Final de Kali
2011 
estratto di Roberto Benítez Melga 
10 Junio 2014 
dal Sito Web RobertoBenítezMelgar 
traduzione di Nicoletta Marino 
Versione originale

Eccoci a parlare tutti ancora di calcio, un mantra a 360° non lascia fuori nessuno, tutti indistintamente, paesi, nazioni della società civile, ma non solo ...
Se il calcio fosse un gioco, non metteremmo in discussione niente di quello che lo riguarda. 

Sarebbe solo un intrattenimento e nessuno sarebbe tanto stupido da attaccare un'innocente distrazione ludica. Non c'è niente di malsano nel divertimento (al contrario), in uno svago o in un diversivo.

Non niente da censurare in una persona che si diverte seguendo una partita di calcio, eppure il fatto che milioni di persone scelgano la stessa partita di calcio come l'unico divertimento possibile, potrebbe far destare sospetti. 
 
Ancora più sospettoso è che i notiziari televisivi e i giornali dedichino al calcio almeno un terzo del loro tempo e spazio.

Molto più sospetto, è che certe partite di calcio siano veri "atti ufficiali" cui assistono capi di stato, primi ministri e famiglie reali.

Ciò che, però, si presuppone sia eclatante, è comprovare la brutale orma che il calcio ha lasciato sulla società moderna, la funzione che ha su di essa e la quantità di energia che apparentemente muove un qualcosa di così innocente come un gioco.

Ecco la prima asserzione:

il calcio non è un gioco.

E quando ci riferiamo all'aspetto occulto del calcio, non alludiamo a ciò che è sporco che anche se sporco, continuerà a essere conosciuto. 

È famoso e ormai insito come una cosa abituale, il costume europeo di utilizzare il calcio per riciclare denaro, sia di grandi gruppi di costruttori, sia di persone in relazione con il traffico di droga e altri affari illeciti.

Tutti sanno che lo sport in genere - e il calcio in particolare - riciclano capitali, e se qualcuno ha dei dubbi, torniamo ai casi di Silvio Berlusconi nel 1995, Jesús Gil nel 2002 e più recentemente Kia Joorabchian, Alexandre Martins, Reinaldo Pitta, o le risapute relazioni con la mafia di Roman Abramovich.

Il volto occulto del calcio non è nemmeno il fatto già divulgato che l'organizzazione internazionale che amministra questo sport (La FIFA) è corrosa dalla corruzione, come ha denunciato il giornalista Andrew Jennings. 

E non lo è nemmeno l'arci-conosciuta dipendenza del calcio dalle multinazionali tessili sportive che mani-fatturano i loro prodotti in stati-laboratori con i quali pattuiscono condizioni subumane per i loro lavoratori.

Niente di tutto questo è l'aspetto occulto del calcio, solo una parte della sua cloaca, ben fatta, ben dissimulata, ben profumata, ma che tutti conoscono.

C'è una presenza più oscura e più quotidiana del calcio e perciò più impercettibile:

  • la funzione che il calcio svolge nell'ingegneria sociale del Nuovo Ordine Mondiale
  • l'impattante influenza del calcio su tutti gli aspetti della società moderna
  • l'utilizzo del calcio come uno strumento potente con cui i mass-media fanno il loro lavoro di controllo mentale e ipnosi di massa.
Quest'importanza del calcio va aldilà della funzione del classico "circense" per il popolo o, almeno, mai prima nessuna forza imperiale aveva mai disposto di potentissimi mezzi quali quelli di cui si serve questo moderno colosseo globale.

Tutti i grandi gruppi di mass-media hanno due testate specializzate che non mancano mai come i giornali dalla tiratura regolare:

  • economica
  • sportiva
Se questo grande gruppo è europeo già sappiamo a cosa dedica più di un terzo del suo lavoro: informare sul calcio!

Niente di tutto questo è casuale, e non è frutto di un amore nobile per lo sport. L'interesse per lo sport - e per il calcio - riguarda il poter sviluppare una piattaforma per la manipolazione sociale paragonabile in Europa solo con le due trattate in questo capitolo.

Nel caso concreto del calcio, le principali funzioni che questa ingegneria sociale svolge, si possono dividere in tre punti:

  • Funzione1
Attraverso il calcio, prendono e impongono i modelli filosofici, comportamentali, estetici che aspirano a essere applicatiti a tutte le razze, le condizioni, le età della nuova società moderna.
Il calciatore d'élite si presenta come il nuovo Achille di plastica e gel, un eroe senza eroismo che si trasforma nel manichino del perfetto trionfatore globale, una divinità invertita messa nel pantheon pubblicitario della moda passeggera. 
In Europa non esiste niente che abbia più valore di un calciatore d'élite: si tratta di persona conosciuta da molte persone, che guadagna molto denaro segnando molti gol e vincendo molte partite; si tratta di un autentico "campione di quantità"
L'obiettivo finale di questa figura sarebbe integrarla nella cultura pop e tutto il ventaglio pubblicitario.
Il primo esempio trionfante di questo modello completo globale è stato David Beckham; dopo questo trionfo, sono venuti molti altri come Freddie Ljungberg, Thierry Henry o Cristiano Ronaldo, tutte figure provenienti dalla  Barclays Premier League inglese.
Senza dubbio, se queste icone comportamentali sono utili all'ingegneria sociale europea, lo sono molto di più nelle società cosiddette "del terzo mondo".
Se nei "paesi sviluppati", i modelli imposti influenzano i comportamenti e la gioventù li imita, nei paesi più poveri il modello del calciatore diventa l'unica opportunità di "integrazione sociale" per milioni di bambini e adolescenti.
Poco importa il fatto che quest'opportunità sia un'illusione e che solo una percentuale abbia accesso a una minima professionalità come calciatore.
Questo è l'unico sogno imposto ai bambini dell'Africa rurale, alla periferia di Buenos Aires o alle favelas brasiliane. La loro disperata situazione senza via di uscita fa sì che impieghino tutte le loro energie nell'unica via di fuga concepibile. 
La FIFA con il suo progetto "Goal", lavora, in questa situazione, con commoventi campagne filantropiche dove si regalano alle popolazioni più povere palloni da calcio e maglie firmate dall'astro di turno.
Questa è la stessa filantropia che nascondono i progetti caritatevoli di organizzazioni sportive in Africa come il patrocinio di club di calcio da parte delle potenti ONG e piattaforme delle Nazioni Unite come l'UNICEF.
Tutto per un obiettivo: dare speranze illusorie con il fascino del prestigio sociale di un calciatore di lusso.
Se tratta di imporre un'unica via di sopravvivenza: una via che fa uscire dalla miseria per portare a un'altra diversa miseria, una via che permette di passare dalla denutrizione alle mansioni grottesche, alle macchine sportive di lusso e alla prostituzione d'alto bordo. 
Si capisce facilmente che tutta questa rete genera solo (agli uni e agli altri, individualmente e socialmente) un unico sentimento di frustrazione. 
Questa frustrazione sarà la chiave per la funzione che andiamo a esporre. 
  • Funzione 2

    Un'altra funzione che svolge il calcio, questa per gli amanti del calcio, è un bene riconoscibile:
la canalizzazione della tensione nervosa rivolta a un'attività sterile.
Con i mezzi di comunicazione tutto lo scontento, l'insoddisfazione e la ribellione che potrebbero motivare una critica da parte delle persone, è canalizzata verso l'amore per il calcio.

Così si capisce come i più ferventi affezionati del calcio sono le persone più lontane da una qualsiasi pratica sportiva. L'energia distruttiva generata nell'individuo dalla vita moderna, è condensata in "90 minuti di odio".
 
In questo periodo di tempo, il pacifico cittadino può insultare, giudicare, reclamare, prendere a calci e criticare chi lo circonda sempre in un contesto ad hoc: il calcio.

L'aggressività non è in nessun caso sublimata, anzi al contrario, è concentrata e diretta verso una passione sterile e assurda.

E' naturale che pretendendo di controllare e manipolare così l'energia nervosa della massa, molte volte il calcio sfocia in episodi di violenza.
 
Questa è la struttura della passione per il calcio, che a sua volta svolge una terza funzione nella ingegneria sociale del Nuovo Ordine Mondiale. 
  • Funzione 3

    L'amore per il calcio di club, appartenere a una squadra, Il "sentire i colori", sembra essere un esercizio di devozione quanto meno curioso:
si tratta di appoggiare sentimentalmente un gruppo senza ideologia, nessuna base comune intellettuale, nessuna identità naturale, che non rappresenta nessuna razza, nessun popolo o città, non è unito da un valore comune e ha solo la finalità ben precisa: la vittoria che consiste nel superare il rivale solo con dei numeri.
Il fanatismo per una squadra di calcio prende spunto dal mondo degli affari: il fanatismo corporativo. Questo riflusso si può confondere completamente quando alcuni club sono quotati in borsa.
 
Un fan di una squadra qualsiasi e un perfetto lavoratore di una corporazione aspirano alla stessa cosa:
partecipare al successo (sia sotto forma di gol, sia sotto forma di un beneficio economico) di una entità che personalmente gli è estranea ma la loro appartenenza è data solo da un numero anonimo.
E questa è la terza funzione che il calcio svolge nel Nuovo Ordine Mondiale:
addestrare la popolazione al fervore senza cervello, alla devozione mistica dell'agnello, alla lealtà del gregge, cioè al fanatismo corporativo.
Queste sono le funzioni del calcio riassunte in tre punti.

Ci sarà chi si chiede perché è stato scelto il calcio e non un altro sport. Se esiste una risposta adeguata. Si trova nella struttura e nell'origine del calcio che - come tutti sanno - è inglese.

Senza ombra di dubbio, l'espansione del calcio è in stretta relazione con l'imperialismo britannico, e nessuno può negare che il calcio è lo sport più popolare, come la lingua inglese è quella più parlata o la musica pop il folclore più ballato.

Eppure nemmeno questo spiegherebbe come il calcio sia l'aspirante a uno sport globale e non per esempio l'hockey.

Perché proprio il calcio?

Ogni gioco tradizionale è tradizione, perché parte della sua struttura e delle sue regole sono collegate ai principi metafisici su cui si basa la tradizione stessa e così, per esempio, succede con gli scacchi indiani o il tlachtli azteco.

Nel caso dello sport moderno (investimento profano di un gioco) non è strano trovare relazioni con il simbolismo di gruppi anti iniziatici. Si potrebbe fare uno studio sui parallelismi simbolici di molti sport britannici e i rituali massoni. 
 
Nel calcio, che si sviluppò come lo conosciamo adesso da un regolamento del 1948 promosso da una confraternita di studenti di Cambridge, possiamo vedere come nei primi codici, le squadre non erano composte da undici contro undici, ma da dodici contro dodici oltre un tecnico o allenatore per ogni squadra.

La squadra, quindi in origine era formata da 13 (12+1) membri, e questo 13 (scomposto in 12+1) è un simbolismo molto usato dalle logge massoniche inglesi del secolo XIX.

Il simbolismo del numero 13, che troviamo nella rappresentazione cristiana dei "dodici apostoli e del Messia", sarebbe in tutta la struttura, i rituali e i gradi del Rito Scozzese. La struttura della squadra di calcio è in relazione con le teorie moderne di organizzazione sociale che piaceva tanto alla massoneria britannica che si ispirava goffamente alla divisione delle caste della sua colonia indiana.
 
La squadra, quindi, sarà formata da:

  • un mister o allenatore che non interviene materialmente nel gioco e che dà la sua guida invisibile (il sommo sacerdote, il brahman)
  • degli attaccanti coraggiosi che aspiravano alla gloria del gol per la loro rapidità e il movimento (i guerrieri, gli chatria)
  • dei difensori che organizzano, proteggono e distribuiscono il gioco (I commercianti, i vaisha)
  • i portieri che con le loro mani hanno la sola funzione di contenere sopportare la furia dell'attacco nemico (i lavoratori, i sudra).
Ci sono senza dubbio più relazioni simboliche interessanti che ci forniscono dati sull'origine del calcio, ma ricaveremmo solo delle ipotesi che potrebbero essere interpretate da alcuni dei nostri lettori come vane speculazioni.

Queste implicazioni, poi, non sembrano avere una soluzione di semplice continuità visto dove è arrivato oggi il calcio:

un potente strumento di controllo mentale al servizio degli architetti globali, un pendolo per ipnotizzare le masse in mano dei mass media, una piattaforma di manipolazione sociale mai conosciuta prima.
Quanto esposto (Industria del cinema + "cultura pop" + sport) avrebbe un nucleo comune di facile identificazione: i mezzi audiovisivi.

E' relativamente semplice valutare su un qualsiasi cittadino, l'impatto della super-struttura di controllo mentale di masse che si nasconde nei mezzi audiovisivi.

Basta domandare a un qualsiasi uomo moderno che cosa pensa su una cosa o su un'altra. Indipendentemente dalla sua opinione, le fonti della sua informazione provengono dalla piattaforma audiovisiva.

Tutto quello che l'uomo moderno pensa, vuole, ha bisogno, opina, rifiuta, segue, ammira, detesta, soffre, anela, desidera e compra, gli è imposto, come un contenuto del subconscio collettivo, dai mezzi audiovisivi della televisione, cinema, Internet…

Al di fuori di questa struttura, non c'è niente tranne la limitata percezione concreta del suo vivere giorno per giorno nella società moderna: la prima colazione, il lavoro, il trasporto, i suoi vicini… La piattaforma mediatica diventa per "l'uomo nuovo" "in una finestra sul mondo", anzi "l'unica finestra sul mondo".

Nei capitoli seguenti, (corsivo mio: i "capitoli seguenti, sono in lingua spagnola, un pdf di 374 pagine per chi ha voglia di leggerle, insomma un libro on-line) vedrete come quest'unica finestra sul mondo rimane ben chiusa da un fortissimo catenaccio.

Il limitatissimo uso di questa finestra dipenderà dal provare quanto siano sporchi i suoi vetri dai quali arriva una visione distorta che l'individuo confonde con il mondo intero. 

Valutiamo pertanto la sporcizia. 



Fonte: http://www.bibliotecapleyades.net/

Pubblicato su: http://ningizhzidda.blogspot.it/
Pubblicato su: http://ningishzidda.altervista.org/

giovedì 28 maggio 2015

"correlazione"

in

DAVID DeGRAW: 
20 Giugno Manifestazione Mondiale Presso le Banche Centrali

L’attivista e scrittore David DeGraw, intervistato da Lee Camp, propone una massiva protesta mondiale presso tutte le banche centrali sottolineando che è lì che risiede il vero potere da combattere mentre la politica elettorale è solo uno show, uno scherzo, un intrattenimento e i politici non sono altro che burattini tirati dai fili della finanza.

Nel momento in cui queste banche centrali possono stampare trilioni di dollari dal nulla, la povertà diventa palesemente un crimine e ogni problema sociale non risolto dai politici per mancanza di fondi, appare per quello che è: una bugia colossale che inchioda la loro complicità al sistema bancario.

Quindi è ora di riportare l’attenzione verso i banchieri centrali, verso il sistema finanziario e quello della creazione della moneta, puntare l’indice contro questi squali spietati, piuttosto che perdere tempo ed energie ad eleggere il pupazzo che ci piace di più, o meglio, quello che ci fa meno schifo degli altri.
Una protesta simile sarebbe un forte messaggio ai poteri forti che griderebbe chiaro il fatto che abbiamo compreso il loro sporco gioco sulla nostra pelle.

Guardate il video e per maggiori informazioni vi rimando all’articolo di Salvo Mandarà che ha tradotto quello originale di David DeGraw, da lì potete avere tutte le info per la manifestazione e rimanere aggiornati.


http://www.masonmassyjames.it/


Jade Helm e i metodi stalinisti utilizzati per l'asservimento dell'America

Ogni rivoluzione di successo segue tre fasi:
(1) Conquistare i cuori e le menti della gente.
(2) Resistere all'autorità illegittima attraverso la disobbedienza civile.
(3) Tenersi in tutti i modi fuori dalla guerra.

L'America viene trascinata nella terza fase da parte delle forze di occupazione che hanno dirottato il nostro governo. Jade Helm ne è un esempio di come ha trascinato l'America nella terza fase prima che la gente abbia avuto la possibilità di costruire una coalizione di successo attraverso il completamento delle prime due fasi.

Questa è la strategia che Stalin ha impiegato per schiavizzare un intero popolo e, infatti la storia si sta ripetendo. 

Leggi QUI la versione originale delle tre fasi in lingua inglese postata sul sito: http://www.pakalertpress.com/ correlazione 

mercoledì 27 maggio 2015

La versione di Beroso sul pianeta chiamato "Nibiru"


 L'accesso di Beroso alle tavolette d'argilla sumere

Si deve presumere che fra i testi fondamentali che sono stati copiati e ricopiati, Beroso abbia avuto tra le mani una versione del racconto di Madrduk, Tiamat e della battaglia celeste mentre redigeva la sua Babyloniaca in tre volumi.

A quanto pare è stato proprio così. Secondo lo storico Alessandro Polistore, una delle fonti che hanno permesso di risalire ai Frammenti di Beroso, nel Libro I Beroso scrisse (fra le altre cose):

Ci fu un tempo in cui non esisteva nient'altro che le tenebre e un abisso di acque in cui vivevano le più orrende creature ... Quella che esercitava il comando su di loro era una femmina di nome Thallath, che in caldeo significa "il mare" ... Belus (= "il Signore"( venne e fece a pezzi la femmina; da una metà formò la terra e dall'altra i cieli: nello stesso tempo distrusse le creature dell'abisso ...


Questo Belus, che gli uomini chiamano Deus, divise le tenebre e separò i Cieli dalla terra, e mise ordine nell'universo ... Formò anche le stelle, il Sole e la Luna, insieme ai cinque pianeti.

Beroso aveva avuto accesso a una copia completa e intatta della V Tavoletta dell'Enuma Elish
SINOSSI DELLA QUINTA TAVOLETTA

Ninmah scende sulla terra con un gruppo di infermiere, distribuisce i semi per coltivare le piante dell'elisir, da Notizie ad En-lil del loro figlio Ninurta, nato fuori dal vincolo nuziale.
Nell'Abzu En-ki stabilisce la sua dimora e i luoghi di estrazione mineraria, nell'Eden, Enlil costruisce attrezzature spaziali e altri impianti.

I Nibiruani sulla terra ("Gli Anunnaki") sono seicento, trecento "Igigi" sono addetti su Lahmu (Marte).
Esiliato per aver stuprato Sud. (il primo stupro della storia che si conosca)  Enlil viene a conoscenza delle armi nascoste.
Sud diventa sposa di Enlil, con il nome di Nin-lil, genera un figlio "Nannar".
Ninmah si unisce a Enki nell'Abzu, da alla luce solo figlie femmine, Ninki invece la sposa di Enki, giunge portando con se il loro figlio Marduk.

Mentre Enki ed Enlil procreano ancora, si formano vari clan sulla terra, e tormentati dagli stenti, gli Igigi organizzano un ammutinamento contro Enlil. In battaglie aeree Ninurta sconfigge il loro capo Anzu, ma anche gli Anunnaki, incitati ad estrarre più oro, si ammutinano, Enlil e Ninurta denunciano gli ammutinati, così Enki suggerisce di creare artificialmente i lavoratori primitivi, (Lulu Amelu).
Questa interessante domanda ne fa sorgere un'alta più generale: dove, in qual biblioteca e fra quale collezione di tavolette Beroso si è seduto a copiare i testi e a scrivere i suoi tre volumi?

La risposta potrebbe essere contenuta nella scoperta fatta negli anni 50 che una collinetta di nome Sultantepe, a poche miglia da Haran (ora in Turchia), era effettivamente il sito di un'importante scuola scrittoria e biblioteca, dove furono trovate molte tavolette che fino ad allora si consideravano perdute.


http://ningishzidda.altervista.org/

lunedì 25 maggio 2015

L'oscura trama d’interessi ...

 di Wanderer 14 dicembre 2011 dal Sito Web Erraticario

E’ stato appena ripubblicato il libro "ONU, storia della corruzione" del giornalista e scrittore Eric Frattini, in cui espone i risultati delle sue ricerche sull’oscura trama d’interessi che si nascondono dietro l’organizzazione chiamata a garantire la pace, la sicurezza e lo sviluppo nel mondo, ma che secondo i dati dell’Institute for Global Ethics, citati dall’autore, è uno dei più grandi centri di corruzione del mondo occidentale.

Il problema principale sorge dalla configurazione stessa dell’organizzazione.

Fin dalla sua fondazione, nel 1945, l’ONU ha un Consiglio di Sicurezza con cinque membri permanenti con diritto di veto:

  • Stati Uniti
  • Russia
  • Regno Unito
  • Francia
  • Cina
E’, quindi, facile supporre che possono passare solo quelle soluzioni che non vanno contro gli interessi nazionali dei paesi suddetti.
La Segreteria dell’ONU è formata da alti funzionari eletti dai membri stessi, cioè non sono soggetti a un esame obiettivo della loro professionalità o dei dati personali.

Questo permette che la corruzione sia premiata oltre al fatto che il sistema non sia limpido.

E’ quindi possibile mettersi d’accordo con i delegati nazionali e farli votare contro quello che il loro stesso paese indica loro; è vero che una volta che hanno disobbedito agli organi di governo del loro paese quei delegati sono espulsi dal corpo diplomatico della nazione stessa ma questo modo di comportarsi sarà premiato da parte della Segreteria dell’ONU con un posto di alto funzionario e la loro iscrizione in una delle agenzie che dipendono dalle Nazioni Unite.

A questo proposito è bene ricordare l’articolo dedicato ai sicari economici, in cui si spiegava come si comprano i voti nazionali dell’ONU mediante altri stratagemmi più “utili". 


Il caso è che perfino la costruzione della sede delle Nazioni Unite in New York fa parte di quegli stratagemmi utili.

Per iniziare, il principale appoggio economico è arrivato da un’anima caritatevole, John D. Rockefeller Junior che ha donato 8,5 milioni di dollari dell’epoca (1952) per acquisire i terreni e il disegno dell’edificio, senza dubbio interessato alla creazione di un mondo libero e prospero senza alcun interesse personale …o familiare.

La zona in questione un pezzo di terra dei sobborghi e a quell’epoca disprezzato, Turtle Bay, però in pochi anni si sarebbe trasformato in una delle aree più care del mondo.

Questa rivalutazione rese milionari molti che poco prima di decidere quale fosse la sede definitiva, comprarono azioni della compagnia proprietaria dei terreni.
Neanche a farlo apposta, una gran quantità di questi visionari erano i funzionari dell’Organizzazione.


I casi personali di corruzione formano una lista interminabile nei sessantacinque anni di esistenza della Organizzazione e Frattini apporta abbondanti esempi.
Però, uno dei fatti più eclatanti e sui quali ci s’interroga sul ruolo dell’ONU è un interminabile impegno per garantire la sua neutralità e imparzialità.

Una tale ossessione, all’inizio lodevole, ha fatto sì che il difendere la pace e i diritti umani sia anche condizionata da questo lemma così tra la pace e la guerra, si mantiene neutrale per non “sbagliare".

Questo ha fatto sì che ci siano stati genocidi come quello del Ruanda nel 1994 o quello di Sbrenicka del 1995. 800.000 morti nel primo e 8.000 nel secondo, con i caschi azzurri come testimoni ma senza nessuna possibilità di agire visto che la cosa più importante sembra fosse conservare "l’integrità" delle Nazioni Unite come "arbitro imparziale" dei conflitti.

I casi personali di corruzione formano una lista interminabile nei sessantacinque anni di esistenza della Organizzazione e Frattini apporta abbondanti esempi.
Però, uno dei fatti più eclatanti e sui quali ci s’interroga sul ruolo dell’ONU è un interminabile impegno per garantire la sua neutralità e imparzialità.

Una tale ossessione, all’inizio lodevole, ha fatto sì che il difendere la pace e i diritti umani sia anche condizionata da questo lemma così tra la pace e la guerra, si mantiene neutrale per non “sbagliare".

Questo ha fatto sì che ci siano stati genocidi come quello del Ruanda nel 1994 o quello di Sbrenicka del 1995. 800.000 morti nel primo e 8.000 nel secondo, con i caschi azzurri come testimoni ma senza nessuna possibilità di agire visto che la cosa più importante sembra fosse conservare "l’integrità" delle Nazioni Unite come "arbitro imparziale" dei conflitti.

La cosa cambia quando si tratta di diplomatici iscritti all’Organizzazione.

Allora si mette in moto tutta una macchina burocratica disposta a risolvere il conflitto nel minor tempo possibile. Questo è il caso della lotta avvenuta negli anni ’90 tra il Segretario Generale Butros Ghali e il sindaco della città Rudolph Giuliani per le infrazioni del traffico.

In questi casi l’imparzialità e la neutralità perdono il loro peso.

Frattini lo racconta così: 

Nel settembre del 1996, una lunga fila di macchine lussuose con targhe diplomatiche appartenenti ad alti funzionari dell’ONU sembra fossero parcheggiate vicino a un famoso e centrale ristorante della città. 

Molti dei diplomatici avevano parcheggiato le loro macchine difronte alle uscite delle stazioni dei pompieri. Verso le ventitré, le sirene di emergenza iniziarono a suonare, ma la sorpresa fu immane quando aperte le porte, i camion cisterna non furono in grado di uscire per via delle macchine diplomatiche.

Il comandante della stazione decise di farsi giustizia da solo e salendo su una delle macchine, ordinò di investire ripetutamente ogni macchina che impediva l’uscita dei veicoli dei pompieri.

In pochi minuti i camion dei pompieri uscirono dalla stazione lasciandosi dietro un ammasso di rottami di ferro con il simbolo ONU che risaltava.

La sorpresa fu grande quando al termine della cena i funzionari dell’ONU trovarono le loro macchine distrutte. Quando si resero conto di quanto era successo, molti chiamarono la polizia per presentare denuncia contro i responsabili della stazione dei pompieri.

Quello che poteva essere all’inizio un banale incidente si trasformò in poche ore in un conflitto internazionale che comprendeva la Municipalità della città di New York, la Segreteria Generale delle Nazioni Unite, il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca.

E’ chiaro che la morte di quasi un milione di persone non è la stessa cosa. Questo è qualcosa che sanno valutare all’ONU…

 

E cosa succede quando si scopre un caso di corruzione?

Di regola si chiede scusa, ci si assume una certa colpa poiché “non si era a conoscenza" di quanto stava succedendo.

Le persone implicate sono tolte dal loro incarico, però, e c’è sempre un però, sia per incompetenza o per un’attitudine illecita continueranno a percepire le loro pensioni o si nomineranno “consulenti speciali" di qualche agenzia o del proprio segretariato in modo da continuare con le loro nomine e percepire le loro succulenti entrate.

Ci sono casi di parecchi scaricamenti che, non sapendo come fare con il personale ascritto, si continuano a mantenere comitati “temporanei" come il “Comitato di decolonizzazione" creato nel 1961 per riesaminare i processi di nazionalizzazione delle antiche colonie…

A questo aggiungiamo la non operatività delle agenzie. Nell’ACNUR (Alto Comitato per i Rifugiati) per esempio, sono continue le denunce per la deviazione di aiuti e l’esistenza di mercati neri di alimenti e prodotti di prima necessità all’interno degli accampamenti dei rifugiati.

Sono state anche scoperte azioni abituali di pagamenti per facilitare l’esilio dei rifugiati politici (fino a 4000 Euro a persona).

E per quello che riguarda la tanto onorata UNICEF, a suo tempo si è scoperto che delle 100 ONG che collaboravano con l’agenzia incaricata della protezione dei bambini di tutto il mondo, ne esistevano solo 23.

Le donazioni indirizzate alle restanti 77 andavano in mano ai funzionari…


  

E non dimentichiamo della famosa UNSCOM, l’agenzia incaricata dell’ispezione delle installazioni nucleari, chimiche e biologiche che diede il suo OK all’invasione dell’Irak affermando che in quel paese esistevano tali pericoli.

A posteriori, quando si è dovuto riconoscere che non c’erano, la cosa fu così liquidata: "Peccato, ci siamo sbagliati".

Per quanto riguarda le accuse nei confronti dell’UNSCOM per essere stata utilizzata come un burattino manipolato dalla CIA e dal Mossad, cose da cospiratori, naturalmente…

traduzione di Nicoletta Marino Versione originale 

http://www.bibliotecapleyades.net 

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http://ningishzidda.altervista.org/

®wld

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