Da X Times n° 15 del gennaio 2010
Daniel Estulin e Lavinia Pallotta
Lavinia Pallotta intervista Daniel Estulin
In occasione della pubblicazione del suo best seller “Il Club Bilderberg”, per l’Arianna Editrice, Daniel Estulin ha tenuto tre conferenze in Italia, mettendosi a disposizione per eventuali interviste. Da anni seguo il suo lavoro di denuncia contro le élite politico finanziarie che stritolano e maciullano i diritti dell’uomo quindi, parlagli di persona è stata un’occasione preziosa. Mi viene fissata un’intervista per il 27 Novembre 2009, qualche ora prima del suo intervento presso la Libreria Esoterica di Milano, dove lo incontro, accompagnato dall’interprete.
Estulin dà l’impressione di una persona decisa, che non ha molta voglia di scherzare e che, indubbiamente, ne ha viste tante. Sapevo che alcuni membri della sua famiglia avevano fatto parte del KGB, ma ciò che non era chiaro dagli articoli e dalle interviste disponibili sul web, e dal suo libro, era che sia un ex agente del controspionaggio russo. L’uomo che mi trovo davanti, pur definendosi un investigatore, non viene dal mondo del giornalismo ma da quello che sta a contatto con “la stanza dei bottoni”, che alcuni giornalisti cercano di disvelare, a caccia di risposte.
Lavinia Pallotta: Spesso accenni all’importanza delle tue fonti interne per la raccolta di informazioni. Come hai ottenuto questi contatti?
Daniel Estulin: «Credo sia importante tener presente che non sono un giornalista, ma un ex agente del controspionaggio militare russo, quindi ho ottime fonti di informazioni non all’interno del gruppo Bilderberg, ma all’interno di quasi tutti i servizi segreti e di ogni importante organizzazione governativa del modo. Ad esempio, due settimane fa ci siamo infiltrati al meeting del G20 in Scozia, e abbiamo rubato i documenti, che poi abbiamo messo su internet. Abbiamo più di una fonte: ne abbiamo tre che non si conoscono, o meglio, si conoscono ma non sanno rispettivamente di essere delle mie fonti».
L.P.: Nel tuo libro li chiami “i padroni dell’universo”. Ma il gruppo Bilderberg è davvero così potente e capillare?
D.E.: «Il gruppo Bilderberg non è una società segreta. Alcuni teorici della cospirazione credono che siano il centro dell’universo, ma sono un gruppo di persone molto potenti che condividono l’ideologia del denaro e, cosa più importante, l’ideale di una “one world company limited” (un’unica azienda mondiale). È un fenomeno sociale in atto da secoli. Quindi il punto non è un “one world government” o “one world order” ma un “one world company limited” e l’obiettivo che sta dietro ad ogni meeting dei Bilderberg è di creare quello che loro stessi chiamano The Aristocracy of Purpose (l’aristocrazia degli intenti) tra le élite dell’Europa e del Nord America. Questo è il gruppo Bilderberg. Sfortunatamente molte persone hanno una visione troppo semplicistica di un qualcosa che invece è ben più complesso ed è in atto da secoli».
L.P.:Ma nel tuo libro tu stesso hai parlato di un Nuovo Ordine Mondiale...
D.E.: «Non è tanto una questione di nuovo ordine, ripeto, ma di una “one world company limited”. È l’idea di una cooperazione che dia vita ad un governo. Il gruppo Bilderberg è un impero monetario, un impero basato sull’usura. Ciò che noi chiamiamo gruppo Bilderberg esisteva già centinaia di anni fa, quando veniva chiamato la Nobiltà Nera Veneziana. Oggi li conosciamo come Bilderberg ma si tratta delle stesse famiglie ed è importante capire che il loro ideale, il loro obiettivo è quello di unire le forze per distruggere le nazioni e creare un impero mondiale basato sul concetto di un “one world company limited”».
l'insegna del Tavistock Institute
L.P.: Cosa puoi dirci del Tavistock Institute e della sua importanza nella manipolazione mentale delle masse?
D.E.: «Il Bilderberg è un nodo molto potente, un punto centrale, ma vi sono molte organizzazioni private e società segrete. Ci sono società potenti come i Bilderberg che collaborano con loro per raggiungere il medesimo obiettivo. C’è il braccio politico, che è quello dei Bilderberg, ma anche istituti di manipolazione psicologica, come il Tavistock, nel Sussex, in Inghilterra. Il Tavistock è dietro a qualsiasi processo psicologico in atto dal 1921.
Sto parlando del Green Movement, del movimento anti-nucleare, della guerra del Vietnam, dell’IPS Institute (Institute for Policy Studies, ndt), il cui rappresentante principale è Noam Chomsky. Tutte queste organizzazioni, nel corso degli anni, hanno creato la cultura popolare, dal Rock and Roll ai Beatles. Chi sta al di fuori di questi piani può non avere le chiavi per capire. Si deve considerare l’aspetto sociale ed economico che fa parte del paradigma culturale. Se lo comprendi, tutti gli altri elementi, tutti gli altri pezzi, il Tavistock, il Club di Roma, il CFR, la Trilateral Commission diventano chiari e il gioco non può più continuare. Dietro a tutte queste persone, e ai piani di queste organizzazioni c’è l’idea di distruggere le nazioni.
Se riescono a impoverire intellettualmente la popolazione, renderla stupida, per loro è più facile conseguire i propri obiettivi. È più facile controllare persone stupide e senza principi, ovviamente, che non persone intelligenti che hanno un concetto di nazione. Per questo controllano l’istruzione. Il Tavistock vuole distruggere il potenziale del pensiero umano. Tutto questo si è accentuato soprattutto negli ultimi 50 anni, dopo la Seconda guerra mondiale. Queste organizzazioni hanno modellato il presente e il futuro dell’America e, naturalmente, del resto del mondo».
L.P.: Sembra che due delle famiglie più potenti siano i Rockefeller e i Rotschild...
D.E.: «Sono tra le famiglie più potenti nell’ambito delle famiglie che voi conoscete. Il fatto che voi sappiate che esistono, e ne conosciate i nomi, le squalifica. Le famiglie veramente potenti non sai quali siano. Io so chi sono alcune di esse, come lo sanno altri, ma la maggior parte della gente non ne conosce nemmeno l’esistenza. Una delle più potenti famiglie del mondo è quella dei Frescobaldi, la più antica famiglia della Nobiltà Nera Veneziana»il simbolo dei Krupp
L.P.: E dove vivono?
D.E.: «I Frescobaldi, ad esempio, passano molto tempo a Venezia ma anche a Zurigo. Poi ci sono i Braganza, originari del Portogallo e che ritroviamo in Brasile. Ma stiamo parlando di un impero globale. Un’altra potentissima famiglia è quella degli Astor, sai, l’Hotel Astoria. Un’altra è quella dei Krupp, gli industriali tedeschi. I Rockefeller sono ricchi in termini di bilioni di dollari, la ricchezza dei Krupp si misura in trilioni di dollari e quella dei Frescobaldi in quadrilioni di dollari. Quando dico quadrilioni non intendo semplicemente una grossa cifra, sono letteralmente quadrilioni di dollari.
Possiedo un documento, un conto bancario dei Krupp e in questo conto sono depositati 110 trilioni di dollari. Molti di noi hanno più di un conto in banca, e questo mi porta a credere che anche una famiglia come i Krupp ne abbia più di uno. Se su uno solo conto hanno 110 trilioni di dollari, provate a immaginare quanti soldi possiedono in totale. Ci lasciano credere che i Rockefeller siano la famiglia più potete del mondo, che Bill Gates è potente perché ha 50 bilioni di dollari, ma paragonato a 110 trilioni di dollari non è davvero molto».
L.P.: Cosa mi dici di Henry Kissinger?
D.E.: «Herry Kissinger non è niente. A confronto con queste persone non sarebbe abbastanza importante nemmeno per pulire il pavimento. È solo un “coffee boy”. Stiamo parlando di famiglie antichissime, Kissinger non è nessuno. Se predi i Rockefeller, la loro ricchezza risale alla metà del XIX secolo e quella dei Rotschild ha 250 anni. I Frescobaldi sono antichi migliaia di anni, e sono molto più ricchi e molto potenti. La ricchezza di alcune di queste famiglie cominciò con la conquista dell’Inghilterra da parte dei Romani, nel 1056 a.C..Quindi Henry Kissinger è meno di niente».
L.P.: Puoi dire qualcosa di più sulla Nobiltà Nera Veneziana?
D.E.: «Viene chiamata Nera non perché i suoi appartenenti siano neri, ma perchè sono molto sporchi. Naturalmente non nel senso che non si lavano, perché sono sicuro che lo fanno, proprio come tutti gli altri, ma per il tipo di affari che portano avanti. Nel XIII secolo fino al XIV erano le persone più potenti del Mediterraneo. Persero le loro ricchezze in seguito al crash finanziario dei Peruzzi e da allora cercano di riappropriarsi del mondo, di controllarlo di nuovo, e per farlo usano espedienti molto sporchi.
Ad esempio, dietro all’omicidio del poeta inglese Cristopher Marlow c’è la Nobiltà Nera Veneziana e in particolare, Paolo Sarpi. C’è un documento, una lettera che prova l’esistenza di un complotto per assassinarlo per via di quello che aveva scritto nel “Dottor Faust”, che racconta di un nobile veneziano che rinuncia a qualsiasi principio. La Nobiltà Nera Veneziana doveva controllare tutto ciò che veniva scritto, in questo caso in Inghilterra».
Christopher Marlowe
L.P. :Puoi fare qualche nome di oggi?
D.E.: «Gli Agnelli fanno parte della Nobiltà Nera Veneziana. La famiglia più importante della Nobiltà Nera è quella della regina d’Inghilterra, che è una diretta discendente del marchese D’Este di Venezia. La regina Vittoria, la regina Elisabetta sono di discendenza veneziana e irmangono le famiglie più importanti del mondo»
la regina Elisabetta d'Inghilterra
L.P.: Il recente Trattato di Lisbona è un altro passo verso il raggiungimento dei piani di questa élite?
D.E.: «È un impero monetario, e con questo trattato, fondamentalmente, hanno preso il potere delle nazioni. Quindi oggi, a nessuna nazione d’Europa è permesso di accrescere le proprie risorse alimentari, a nessuna nazione in Europa è più permesso nutrire il proprio popolo, fare i propri soldi: loro distruggono le nazioni, le costituzioni, la valuta. La super plutocrazia europea detta ordini a 27 nazioni.
Inutile dire che, alla fine, sono i soldi a far girare il mondo e se i soldi sono controllati da queste ciniche istituzioni europee, e dall’istituzione dei Bilderberg, e quelle del Nuovo Ordine Mondiale, restano poche possibilità. Per capire i piani di queste istituzioni basta vedere in cosa consiste il Trattato di Lisbona. Ripeto, cercano di istupidire la gente, ci danno i McDonald’s, gli scandali su Berlusconi, sui travestiti, qualsiasi siano i loro nomi, e intanto erodono le costituzioni, la valuta, e creano dei muri.
Oltre questi muri ci sono i russi, i cinesi, gli indiani. È un impero di soldi e di potere e solo se le nazioni più progredite sapranno collaborare sarà possibile fermare il “lato oscuro”. Non esistono altri modi».
L.P.: In Italia nessun mass media ha parlato del Trattato di Lisbona...
D.E.: «La stampa mainstream fa parte delle élite mondiali. Fanno parte della cospirazione e non puoi aspettarti che ne parlino perchè è tutto collegato. Queste organizzazioni sono legate a Wall Street, ecc. È in impero industriale, politico e finanziario. Non hanno bisogno di uccidere, a loro basta controllare l’informazione. L’unico modo per combattere tutto questo è informare la gente e credo che internet stia svolgendo un ruolo molto importante. C’è una comunità di blogger attiva un po’ ovunque, ma devo ammettere che non è un compito facile».
L.P.: Nell’ultimo meeting in Grecia, nel Maggio 2009 i Bilderberg pare abbiano discusso della distruzione del dollaro e della sovrappopolazione.
D.E.: «Sì, so da dove è arrivata questa notizia, dalle mie fonti. Ne parlai da Alex Jones e altrove. Dissi che uno dei piani di cui stavano discutendo era la distruzione del dollaro.
Naturalmente distruggere il dollaro significa distruggere l’economia mondiale, e ci sono molte persone che non vogliono che questo accada. Non vogliono la caduta del dollaro perché essa causerebbe la distruzione non solo degli Stati Uniti, ma dell’economia globale. Il mondo intero si sgretolerebbe in un mucchietto di polvere. Tutti i debiti stranieri sono calcolati in dollari. Ad esempio, i debiti della Cina sono in dollari, quindi senza più il dollaro i cinesi non saprebbero a chi rivolgersi per trovare aiuto finanziario.
Questo significa che solo con un dollaro forte questo mondo può essere salvato davvero. Si potrebbe creare una nuova valuta, ma prima che questa entrasse in uso, il mondo sarebbe già collassato. Per quanto riguarda la popolazione, chi controlla il mondo non vuole vederla crescere. La crescita significa progresso e il progresso significa benessere sociale, ma queste persone non vogliono che noi abbiamo un mondo migliore, l’unica cosa che vogliono è portare avanti i loro piani, e per farlo hanno bisogno di ridurre la popolazione perchè il nostro pianeta ha risorse in esaurimento.
A meno che non si utilizzi l’energia nucleare, non c’è assolutamente alcun modo di estrarre altra energia dalla terra. Semplicemente non è sufficiente. Possiamo crescere solo con l’energia nucleare. Il progresso comune distruggerebbe il potere di queste persone, che ne sono consapevoli e fanno di tutto per impedirlo».
L.P.: Credi avremo una Terza guerra mondiale?
D.E.: «A dire la verità, la Terza guerra mondiale c’è già stata nel 1950 ed è stata una guerra silenziosa: è stata la guerra dell’informazione e del controllo mentale. Attraverso il Tavistock, naturalmente. Se ci sarà una Quarta guerra mondiale, sarà, ovviamente, l’ultima guerra. ... I delegati americani e britannici cercarono di convincere i russi e i cinesi ad addottare il dollaro e loro dissero di no. Se siete interessati a vedere i documenti che abbiamo rubato da queste persone, sono sul sito the http://bilderbergbook.com».
L.P. Non mi è chiaro il ruolo dei servizi segreti in tutto questo.
D.E.: «I servizi segreti non fanno parte dei Bilderberg, fanno semplicemente il loro lavoro di protezione dei partecipanti a quei meeting, ma si rendono conto di essere dei nostri, non dei loro. Finché la Russia non sarà distrutta militarmente ed economicamente, loro non potranno avere un governo mondiale, perché la Russia è troppo forte militarmente.
Quindi, è da molto tempo che ci provano. Eltsin era in realtà un lacché dei Bilderberg. Putin e il KGB si resero conto che dovevano fermare tutto questo. Putin venne posto a capo del governo anche se, inizialmente, era solo un figurante. Attraverso Putin fecero tornare indietro il paese. Ora negli ultimi dieci anni, appartenenti a diversi servizi segreti hanno cominciato a collaborare creando quello che potremmo chiamare un “meta group”.
Un meta group composto da membri del servizi segreti di tutto il mondo che lavorano insieme perché la popolazione civile non può fermare questa gente. Puoi fermarli in un modo civile, puoi scrivere un articolo, parlarne con gli amici, puoi togliere i tuoi soldi dalla banca, niente di più. L’unico modo per fermare questa gente è mettere in piedi una forza uguale che possa bloccarli militarmente e questo è ciò che fa il meta group ed è il ruolo dei servizi segreti nel mondo.
Fare da contrappeso al Bilderberg. Vanno ai meeting di queste persone perché si occupano della sicurezza e quindi conoscono i loro piani. Io li conosco. E si sono resi conto che se questi piani verranno realizzati, gli stessi membri dei servizi segreti, e le loro famiglie soffriranno proprio come tutti gli altri».
L.P. :Quindi ci sono anche i “buoni”?
D.E.: «Non credo che nella storia esistano davvero dei “buoni”. Credo che esistano persone che difendono i propri interessi. In molti casi alcune lavorano insieme per un obiettivo comune ma sono obiettivi temporanei e poi tornano a combattersi a vicenda. Ma finché riusciranno a rimanere uniti, sarà già qualcosa».