martedì 31 dicembre 2013

indottrinamento

Scie chimiche: a Bergamo vengono studiate a scuola


Scie chimiche in un libro di scuolaL’evidenza di quello che sta avvenendo sopra le nostre teste è così palese che la negazione non ha più senso di esistere se non per debuker perditempo o prezzolati.

Mediaticamente iniziano a diffondersi, sempre più, informazioni relativamente al possibile “buon” utilizzo della geoingegneria vista come miracoloso strumento atto a curare lo strumentalizzato riscaldamento globale.

Ovviamente l’indottrinamento, oltre che mediatico, affinché l’effetto sia certo, deve coinvolgere anche il sistema scolastico. Ecco quindi che magicamente sul libro di scienze naturali di prima superiore, nello specifico, Elementi di Scienze della Terra di Tarbuck e Lutgens – ed. Pearson, si parla serenamente di quello che per alcuni è ancora, erroneamente, frutto di menti complottiste distorte: la geo-ingegneria e, nello specifico, la modificazione del clima mediante l’emissione di aerosol in stratosfera.
Il libro riporta testualmente:
Un numero sempre crescente di scienziati sta portando avanti particolari studi per applicare le attuali conoscenze scientifiche e ingegneristiche alla riduzione delle cause dei cambiamenti climatici: questa nuova disciplina prende il nome di geo-ingegneria. […] La geo-ingegneria si propone quindi come una disciplina in grado di mettere a punto modalità di manipolazione su larga scala dell’ambiente terrestre, intervenendo artificialmnete sui sistemi climatici per cercare di contrastare gli effetti indotti dalle attività umane. […] Per aumentare l’albedo della Terra e diminuire l’irraggiamento alcuni scienziati […] hanno proposto di aumentare la nuvolosità in alcune regioni del globo, liberando nubi di aerosol artificiale; altri hanno proposto di mettere in atmosfera migliaia di tonnellate di zolfo, mediante l’uso di palloni sonda: in seguito a una catena di reazioni chimiche, lo zolfo formerebbe minuscoli particelle di solfato, creando uno “scudo” in grado di assorbire la radiazione solare.”
Bisogna ammetterlo, se gli autori avessero scritto al posto che zolfo, bario ed alluminio, l’informazione sarebbe stata più corretta.

A quanto pare quindi basterà far tornare alla prima classe delle scuole secondarie i grandi professori e scienziati del CICAP… chissà che un ripasso sui libri di scuola possa finalmente convincerli del genocidio in corso!

Per maggiori informazioni sulla geo-ingegneria e le scie chimiche potete visionare il link seguente: Scie chimiche: TUTTE le risposte alle tue domande
Un particolare ringraziamento ad Ayoub di Lo Sai Bergamo per la segnalazione del libro.

Autrice: Milena Battaglia / Fonte: losai.eu

Articoli correlati aggiornati:
http://www.tanker-enemy.eu/
http://scienzamarcia.altervista.org/dossier.html
http://lesciechimicheagenova.blogspot.it/
http://www.stampalibera.com/?p=69941
http://www.sauberer-himmel.de/

Quando avere un brevetto da pilota ci si può sentire importanti


Alla fine, anche a Milano ci hanno dato il Buon Anno!

domenica 29 dicembre 2013

Come osano? come osano fare questo? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

qsph6   

Geoingegneria, il cielo non è “normale” 
(L'Huffington Post USA cita la nostra intervista a Vandana Shiva) Di NoGeoingegneria 

Sull’Huffington Post USA (la versione italiana è del gruppo L’Espresso ed è diretta da Lucia Annunziata) è stato appena pubblicato un articolo di Rachel Smolker (1) intitolato - Geoingegneria, il cielo non è “normale”- in cui si esprimono fortissime perplessità sulle misure geoingegneristiche finalizzate a mitigare i “cambiamenti climatici”. La Johns Hopkins University e la American University (Washington DC ) hanno recentemente lanciato un nuovo “Climate Geoengineering Consortium“ con l’obiettivo di incrementare il livello di impegno sulla geoingegneria, a porte rigorosamente “chiuse”. 

La Smolker era tra gli invitati, assieme ad una lista di rappresentanti di enti di prim’ordine (con la curiosissima esclusione dell’ETC Group, che più volte si è dichiarata ostile a tali misure con la campagna “Hands Off Mother Earth“) (2). La Smolker riferisce di un consenso unanime nell’attribuire al “Riscaldamento Globale” la causa dei catastrofici eventi climatici degli ultimi anni, come di un consenso all’attuazione del famoso “Piano B” (disperdere particelle di solfato nella stratosfera, versare limatura di ferro nell’oceano etc. etc.). 

Il tenore dell’intero incontro è quello di ritenere inevitabili tali misure e l’intenzione dichiarata sarebbe quella di preparare adeguatamente l’opinione pubblica come se non esistesse la possibilità stessa di discutere tali decisioni, anche attraverso la scelta dei “governi adatti”a tale scopo. 

La Smolker allora riflette, proprio a partire dalla nostra intervista a Vandana Shiva, sulla necessità di smettere di focalizzare l’attenzione su dettagli specifici riguardanti le varie tecniche puntando invece l’attenzione sul “quadro globale” di una manipolazione intensiva e non regolata dell’intero pianeta Terra, e sulla necessità di interrompere con ogni mezzo possibile il processo di “normalizzazione” attualmente in atto sull’intera tematica riguardante la Geoingegneria. 

Diceva infatti la Shiva (nel passo della nostra intervista riportato sull’Huffington Post): “Ognuno di questi problemi ha un particolare aspetto che lo differenzia, ma penso che questi particolari aspetti siano molto piccoli comparati al danno d’insieme e alla totale irresponsabilità. Per me, il problema principale è: come osano fare questo? Come osano? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

Poi il resto delle piccole cose, di come le nano-particelle possono far male oppure della troppa concentrazione di solfuro nell’atmosfera. Questi sono specifici dettagli, però questo è un problema di civiltà. E nei problemi di civiltà, non si guarda ai dettagli minuscoli. Bisogna guardare al quadro generale!”. 

E’ interessante notare come l’autrice, nel titolo, usi il verbo al presente e non al futuro, come se volesse far capire di più, o alludere ad altro, rispetto a quanto scritto nell’articolo.

Le reazioni all’articolo sono state immediate:  

 “

TERRA FUTURA 2013: INTERVISTA A VANDANA SHIVA SULLA
GEOINGEGNERIA 

(1) Rachel Smolker è co-direttrice di Biofuelwatch , e uno degli organizzatori di Energy Justice Network . Ha studiato, scritto e organizzato studi sull’impatto dei biocarburanti, bioenergia e biochar, sull’uso del suolo, delle foreste, sulla biodiversità, il cibo, le persone e il clima. Collabora con varie coalizioni nazionali ed internazionali sulla mobilitazione per la giustizia climatica, e contro “false soluzioni”. Ha un dottorato in ricerca di ecologia e biologia presso l’Università del Michigan. Ha lavorato in precedenza come biologa.

(2) Elenco degli enti invitati: 

Civil Society Representation
Biofuel Watch
Bipartisan Policy Center
Center for the Advancement of Steady State Economics
Climate Institute
Climate Progress
Climate Reality Project
Ecologic Institute
Environmental Defense Fund
Food and Water Watch
Greenpeace America
Hudson Institute
Oxfam America
Oxfam International
Sierra Club
Stimson Center
U.S. Climate Action Network
Woodrow Wilson Center
Other organizations represented included:
National Oceanic and Atmospheric Administration
U.S. Department of State
Staff of the U.S. Senate
The Huffington Post
Climate Wire
American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers
American University
Johns Hopkins University
University of Maryland


sabato 28 dicembre 2013

The moons of the solar system "alien spaceships?"




 
AGENZIA SPAZIALE EUROPEA (ESA): 
PHOBOS, LA LUNA DI MARTE
E’ ARTIFICIALE E CAVA.  MA ALLORA CHI …?


La prestigiosa Agenzia Spaziale Europea , ESA (European Space Agency) ha dichiarato che Phobos, la misteriosa luna di Marte, è artificiale. Almeno 1/3 di Phobos è cavo e non ha origini naturali, ovvero è di natura aliena.
    
La ESA è la controparte europea della NASA. Forse che questa rivelazione potrà motivare la NASA a rendere pubblici i segreti che custodisce? Non contateci … perché se Phobos è artificiale, un civiltà aliena deve averla messa lì…
Il primo a credere che Phobos fosse artificiale fu il famoso astrofisico russo  Dr. Iosif Samuilovich Shklovsky, quando calcolo’ il movimento orbitale del satellite di Marte, Phobos. Egli giunse alla inevitabile conclusione che la luna di Marte è cava e artificiale, in sostanza una astronave titanica  
  
L’astronomo russo, il Dr. Cherman Struve, spese mesi a calcolare  le orbite delle due lune marziali e lo fece con estrema accuratezza  agli inizi del 20° secolo. Studiando le note dell’astronomo, Shklovsky si rese conto, col passare dei decenni, che la velocità e posizione orbitale di  Phobos non corrispondevano più alla posizione formulata matematicamente da  Struve.

Dopo un lungo studio delle forze gravitazionali, magnetiche e delle maree, Shklovsky giunse alla ferma conclusione che , “ non ci sono elementi che facciano supporre che cause naturali siano le origini delle due strane lune e loro comportamento bizzarro, particolarmente quello mostrato da  Phobos. Le lune quindi sono artificiali. Qualcosa o qualcuno le ha costruite".


Durante una intervista relative  alla misteriosa luna marziana, Shklovsky spiegò: "C’è solo un modo in cui si possono riconciliare i requisiti di coerenza e costanza di forma di Phobos e la sua densità media estremamente bassa: dobbiamo dedurre che Phobos sia cava, un corpo vuoto,  che assomiglia ad una lattina vuota."

La scienza mainstream (ufficiale) per decenni  ha ignorato il lavoro innovativo di  Shklovsky, fino a che la ESA ha cominciato a guardare più da vicino questa strana piccola luna. Ed uno studio dell’ESA ha dichiarato Phobos non naturale.


 
L’abstract dello studio dell’ESA, che è apparso  nella rivista in peer-review, Geophysical Research Letters, rivela che Phobos non è cio’ che da generazioni credono molti astronomi e astrofisici, ovvero che sia un asteroide catturato.

"Noi riportiamo risultati indipendenti da due sottogruppi del team Mars Express Radio Science (MaRS) che in modo indipendente hanno analizzato i dati di rilevamento radio del Mars Express (MEX), allo scopo di determinare  in modo concreto , l’attrazione gravitazionale della luna Phobos sulla astronave MEX  e quindi la massa di Phobs.


Ci sono nuovi valori  per il parametro gravitazionale (GM=0.7127 ± 0.0021 x 10-³ km³/s²) e la densità di Phobos (1876 ± 20 kg/m³)  che forniscono significativi nuovi limiti sul range corrispondente  della porosità del corpo (30% ± 5%) e forniscono una base per una interpretazione maggiore della struttura interna. La nostra conclusione è che l’interno di  Phobos contiene probabilmente  grandi vuoti. Quando applichiamo questi risultati a varie ipotesi che riguardano l’origine di Phobos, questi risultati sono in contrasto con l’affermazione che Phobos sia un asteroide catturato."

Casey Kazan scrive in ESA:  Phobos, la luna di Marte  'Artificiale,'…che il sito ufficiale dell’ESA su Phobos conteneva espliciti dati scientifici, provenienti da più prospettive, che hanno fortemente sostenuto l’idea che ciò è come apparirebbero degli echo di un radar, che ritornassero dall’interno di una  gigantesca astronave geometrica e cava . Infatti erano la fonte primaria della segnatura radar interna che si vede geometricamente in 3D.

La convergenza di tutti e tre questi esperimenti indipendenti del Mars Express – immagine e distribuzione della massa interna, (rilevamento) e immagine radar interno, ora concordano sul fatto che l’interno di Phobos è parzialmente cavo, con dei vuoti geometrici al suo interno. E questo significa che Phobos è artificiale”

In alter parole …Phobos non è un satellite naturale, non è un asteroide catturato ed è cavo. Questo è esattamente cio’ che il Dr. Shklovsky trovo’ allora, negli anni ‘60. Phobos è stato costruito artificialmente e collocate nell’orbita di Marte. Ma...da chi?

Fonte: 
http://www.ubuntuparty.org.za/2013/02/we-are-not-alone-european-space-agency.html
 
Credit:
(Taken from a weekly report by George A. Filer - MUFON Director)
 

Traduzione Cristina Bassi

Articoli correlati:
http://ningizhzidda.blogspot.it/2011/09/phobos.html
http://ningizhzidda.blogspot.it/2013/12/the-truman-show-moon.html


 


venerdì 27 dicembre 2013

"Le ore contate del pianeta"


Susan George: poteri occulti, la Terra è sotto scacco

Se avete a cuore il vostro cibo, la vostra salute e la stessa sicurezza finanziaria, la vostra e quella della vostra famiglia, così come le tasse che pagate, lo stato del pianeta e della stessa democrazia, ci sono pessime notizie: un gruppo di golpisti ha preso il potere e ormai domina il pianeta. 

Legalmente: perché le nuove leggi che imbrigliano i popoli, i governi e gli Stati se le sono fatte loro, per servire i loro smisurati interessi, piegando le democrazie con l’aiuto di “maggiordomi” travestiti da politici

La grande novità si chiama: “ascesa di autorità illegittima”. Parola di Susan George, notissima sociologa franco-statunitense, già impegnata nel movimento no-global e al vertice di associazioni mondiali come Greenpeace. I governi legali, quelli regolarmente eletti, ormai vengono di fatto «gradualmente soppiantati da un nuovo governo-ombra, in cui enormi imprese transnazionali (Tnc) sono onnipresenti e stanno prendendo decisioni che riguardano tutta la nostra vita quotidiana». 

L’Europa è già completamente nelle loro mani, tramite i tecnocrati di Bruxelles, i subdoli “inventori” dell’aberrante euro. Ma anche nel resto del mondo la libertà ha le ore contate.

Susan GeorgeI nuovi oligarchi, spiega la George nell’intervento pronunciato al Festival Internazionale di Ferrara, ottobre 2013, possono agire attraverso le lobby o oscuri “comitati di esperti”, attraverso organismi ad hoc che ottengono riconoscimenti ufficiali. Talvolta operano «attraverso accordi negoziati in segreto e preparati con cura da “executive” delle imprese al più alto livello». 

Sono fortissimi, arrivano ovunque: «Lavorano a livello nazionale, europeo e sovranazionale, ma anche all’interno delle stesse Nazioni Unite, da una dozzina di anni nuovo campo di azione per le attività delle “corporate”». 

Attenzione, averte la George: «Non si tratta di una sorta di teoria paranoica della cospirazione: i segni sono tutti intorno a noi, ma per il cittadino medio sono difficili da riconoscere». 

Questo, in fondo, è il “loro” capolavoro: «Noi continuiamo a credere, almeno in Europa, di vivere in un sistema democratico». Non è così, naturalmente. Le sole lobby ordinarie, rimaste «ai margini dei governi per un paio di secoli», ormai «hanno migliorato le loro tecniche, sono pagate più che mai e ottengono risultati».

Negli Stati Uniti, le lobby devono almeno dichiararsi al Congresso, dire quanto sono pagate e da chi. A Bruxelles, invece, «c’è solo un registro “volontario”, che è una presa in giro, mentre 10-15.000 lobbysti si interfacciano ogni giorno con la Commissione Europea e con gli europarlamentari». 

Wall Street
Che fanno? «Difendono il cibo-spazzatura, le coltivazioni geneticamente modificate, prodotti nocivi come il tabacco, sostanze chimiche pericolose o farmaci rischiosi». In più, «difendono i maggiori responsabili delle emissioni di gas a effetto serra», oltre naturalmente ai loro clienti più potenti: le grandi banche. Meno conosciuti delle lobby tradizionali, cioè quelle favorevoli a singole multinazionali, sono in forte crescita specie nel comparto industriale le lobby-fantasma, solitamente definite “istituti”, “fondazioni” o “consigli”, spesso con sede a Washington. 

Sono pericolose e subdole: pagano esperti per influenzare l’opinione pubblica, fino a negare l’evidenza scientifica, per convincere i consumatori del valore dei loro prodotti-spazzatura.

A Bruxelles il loro dominio è totale: decine di “comitati di esperti” preparano regolamenti dettagliati in ogni possibile settore. «Dalla metà degli anni ’90 – accusa Susan George – le più grandi compagnie americane dei settori bancario, pensionistico, assicurativo e di revisione contabile hanno unito le forze e, impiegando tremila persone, hanno speso 5 miliardi dollari per sbarazzarsi di tutte le leggi del New Deal, approvate sotto l’amministrazione Roosevelt negli anni ’30», tutte leggi «che avevano protetto l’economia americana per sessant’anni». 

Un contagio: «Attraverso questa azione collettiva di lobbying, hanno guadagnato totale libertà per trasferire attività in perdita dai loro bilanci, verso istituti-ombra, non controllati». Queste compagnie hanno potuto immettere sul mercato e scambiare centinaia di miliardi di dollari di titoli tossici “derivati”, come i pacchetti di mutui subprime, senza alcuna regolamentazione. «Poco è stato fatto dopo la caduta di Lehman Brothers per regolamentare nuovamente la finanza. E nel frattempo, il commercio dei derivati ha raggiunto la cifra di 2 trilioni e 300 miliardi di dollari al giorno, un terzo in più di sei anni fa».

Quello illustrato da Susan George, nell’intervento tenuto a Ferrara e ripreso da “Come Don Chisciotte”, è un viaggio nell’occulto. «Ci sono organismi come l’International Accounting Standards Board, sicuramente sconosciuto al 99% della popolazione europea». E’ una struttura di importanza decisiva, di cui non parla mai nessuno. 

Nacque con l’allargamento a Est dell’Unione Europea, per affrontare «l’incubo di 27 diversi mercati azionari, con diversi insiemi di regole e norme contabili». Ed ecco, prontamente, l’arrivo dei soliti super-consulenti, provenienti dalle quattro maggiori società mondiali di revisione contabile. 

Charlie MacCreevyIn pochi anni, il gruppo «è stato silenziosamente trasformato in un organismo ufficiale, lo Iasb». E’ ancora formato dagli esperti delle quattro grandi società, ma adesso sta elaborando regolamenti per 66 paesi membri, tra cui l’intera Europa. Attenzione: «Lo Iasb è diventato “ufficiale” grazie agli sforzi di un commissario Ue, il neoliberista irlandese Charlie MacCreevy». Commissario dell’Ue, cioè: “ministro” europeo, non-eletto da nessuno. E per di più, egli stesso esperto contabile. Naturalmente, ha potuto agire sotto la protezione di Bruxelles, cioè «senza alcun controllo parlamentare». L’alibi? Il solito: la Iasb è stato presentato come un’agenzia «puramente tecnica». La sua vera missione? Organizzare, legalmente, l’evasione fiscale dei miliardari.

«Fino a quando non potremo chiedere alle imprese di adottare bilanci dettagliati paese per paese, queste continueranno a pagare – abbastanza legalmente – pochissime tasse nella maggior parte dei paesi in cui hanno attività». Le aziende, aggiunge la sociologa, possono collocare i loro profitti in paesi con bassa o nessuna tassazione, e le loro perdite in quelli ad alta fiscalità. Per tassare in maniera efficace, le autorità fiscali hanno bisogno di sapere quali vendite, profitti e imposte sono effettivamente di competenza di ciascuna giurisdizione. 

«Oggi questo non è possibile, perché le regole sono fatte su misura per evitare la trasparenza». E quindi: «Le piccole imprese nazionali o famigliari, con un indirizzo nazionale fisso, continueranno a sopportare la maggior parte del carico fiscale». Susan George ha contattato direttamente lo Iasb per chiedere se una rendicontazione dettagliata, paese per paese, fosse nella loro agenda. Risposta: no, ovviamente. «Non c’è di che stupirsi. Le quattro grandi agenzie i cui amici e colleghi fanno le regole, perderebbero milioni di fatturato, se non potessero più consigliare i loro clienti sul modo migliore per evitare la tassazione».

L’altro colossale iceberg che ci sta venendo addosso, dal luglio 2013, si chiama Ttip, cioè Transatlantic Trade and Investment Partnership. In italiano: protocollo euro-atlantico su commercio e investimenti. «Questi accordi definiranno le norme che regolamenteranno la metà del Pil mondiale – gli Stati Uniti e l’Europa». 

Trans-Atlantic Business DialogueNotizia: le nuove regole di cooperazione euro-atlantica «sono in preparazione dal 1995», da quando cioè «le più grandi multinazionali da entrambi i lati dell’oceano si sono riunite nel Trans-Atlantic Business Dialogue», la maggiore lobby dell’Occidente, impegnata a «lavorare su tutti gli aspetti delle pratiche regolamentari, settore per settore». Il commercio transatlantico ammonta a circa 1.500 miliardi di dollari all’anno. 

Dov’è il trucco? In apparenza, si negozierà sulle tariffe: ma è un aspetto irrilevante, perché pesano appena il 3%. Il vero obiettivo: «Privatizzare il maggior numero possibile di servizi pubblici ed eliminare le barriere non tariffarie, come per esempio i regolamenti e ciò che le multinazionali chiamano “ostacoli commerciali”». Al centro di tutti i trattati commerciali e di investimento, c’è «la clausola che consente alle aziende di citare in giudizio i governi sovrani, se la società ritiene che un provvedimento del governo danneggi il suo presente, o anche i suoi profitti “attesi”». Governi sotto ricatto: comandano loro, i Masters of Universe.

Il Trans-Atlantic Business Dialogue, la super-lobby che ha incubato il trattato euro-atlantico, ora ha cambiato nome: si chiama Consiglio Economico Transatlantico. E non si nasconde neppure più. Ammette qual è la sua missione: abbattere le regole e piegare il potere pubblico, a beneficio delle multinazionali. Si definisce apertamente «un organo politico», e il suo direttore afferma con orgoglio che è la prima volta che «il settore privato ha ottenuto un ruolo ufficiale nella determinazione della politica pubblica Ue-Usa». 

Susan George al festival internazionale di Ferrara, ottobre 2013Questo trattato, se approvato secondo le intenzioni delle Tnc, includerà modifiche decisive sui regolamenti che proteggono i consumatori in ogni settore: sicurezza alimentare, prodotti farmaceutici e chimici. Altro obiettivo, la “stabilità finanziaria”. Tradotto: la libertà per gli investitori di trasferire i loro capitali senza preavviso. 

«I governi – aggiunge la George – non potranno più privilegiare operatori nazionali in rapporto a quelli stranieri per i contratti di appalto», e il processo negoziale «si terrà a porte chiuse, senza il controllo dei cittadini».

E come se non bastasse l’infiltrazione nel potere esecutivo, in quello legislativo e persino nel potere giudiziario, le multinazionali ora puntano direttamente anche alle Nazioni Unite. Già nel 2012, alla conferenza Rio + 20 sull’ambiente, i super-padroni formavano la più grande delegazione, capace di allestire un evento spettacolare come il “Business Day”. «Siamo la più grande delegazione d’affari che mai abbia partecipato a una conferenza delle Nazioni Unite», disse il rappresentante permanente della Camera di Commercio Internazionale presso l’Onu. 

Parole chiarissime: «Le imprese hanno bisogno di prendere la guida e noi lo stiamo facendo». Oggi, conclude Susan George, le multinazionali arrivano a chiedere un ruolo formale nei negoziati mondiali sul clima. «Non sono solo le dimensioni, gli enormi profitti e i patrimoni che rendono le Tnc pericolose per le democrazie. È anche la loro concentrazione, la loro capacità di influenzare (spesso dall’interno) i governi e la loro abilità a operare come una vera e propria classe sociale che difende i propri interessi economici, anche contro il bene comune». E’ un super-clan, coi suoi tentacoli e i suoi boss: «Condividono linguaggi, ideologie e obiettivi che riguardano ciascuno di noi». Meglio che i cittadini lo sappiano. 

E i politici che dovrebbero tutelarli? Non pervenuti, ovviamente.

http://www.libreidee.org/2013/10/susan-george-poteri-occulti-la-terra-e-sotto-scacco/


giovedì 26 dicembre 2013

“The Truman Show” - "the moon"


Alcuni ricercatori pensano che la Luna sia un satellite artificiale! Se così fosse, chi l’ha parcheggiata lì

Il nostro pianeta beneficia degli effetti importanti che la Luna produce su di esso. Se non ci fosse, l'asse terrestre non potrebbe essere stabile come lo è oggi e la dinamica delle maree sarebbe certamente diversa. 

Alcuni ricercatori sono convinti che il nostro satellite in realtà non è frutto di un fortuito caso cosmico, ma il risultato di una intelligenza che l'ha voluta: è possibile che la Luna sia una nave spaziale camuffata in orbita attorno al nostro pianeta? 

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla! La Luna, con la sua presenza discreta, rende un servizio insostituibile al pianeta Terra e agli esseri viventi che si di esso vi abitano. Senza la Luna quasi il certamente il nostro pianeta sarebbe molto diverso da come lo conosciamo.

Se essa non ci fosse, il fenomeno delle maree sarebbe del tutto stravolto. L’acqua degli oceani sarebbe distribuita diversamente, occupando equamente le regioni equatoriali e quelle polari. Così, alcune correnti oceaniche non sarebbero mai sorte, impedendo la regolazione termica del pianeta e la formazioni delle nubi e quindi la circolazione atmosferica su scala globale.

Come spiega l’INAF, un altro fondamentale ruolo della Luna è la stabilizzatore dell’asse di rotazione. Attualmente il valore medio dell’inclinazione di questo asse rispetto al piano dell’eclittica è di 23 gradi e mezzo, e questo valore oscilla sì ma in un intervallo di meno di due gradi e mezzo nell’arco di circa 41 mila anni. Se non avessimo la Luna ad orbitarci attorno, questa forbice sarebbe molto più elevata, fino a raggiungere valori prossimi a 90 gradi. In pratica, significherebbe che, seppure nel corso di milioni di anni, le calotte polari potrebbero migrare fino in prossimità dell’equatore!

Infine, un’altra importante funzione della Luna è legata alla cultura umana. Sui suoi movimenti sono stati basati i primi calendari. Basti pensare che il più antico calendario lunare è stato concepito circa 10 mila anni fa. Lo stesso raggruppamento dei giorni in settimane e mesi rispettivamente sulla durata di una singola fase lunare tra le quattro principali e sulla durata di un ciclo completo di fasi, cioè a quattro settimane.

La settimana ha una valenza sacra in tutta l’area mesopotamica, culla anche della cultura ebraica e del suo calendario in cui la settimana risulta una delle istituzioni più antiche. L’osservanza del sabato (il settimo giorno) e la cadenza settimanale sono accertate solo dopo l’esilio da Gerusalemme cui gli ebrei furono costretti dalla conquista babilonese del 586 a.C., ma probabilmente l’uso preesisteva da molto.

Secondo l’opinione di un certo filone di ricerca, tutti questi fattori non sarebbero semplicemente delle coincidenze naturali, ma condizioni determinate da un intelligenza per fare in modo che la Luna rendesse più stabile il pianeta Terra. In questa visione, non solo Luna non avrebbe origini naturali, ma sarebbe addirittura un’astronave con una finalità del tutto sconosciuta.

La teoria dell’Astronave Luna, conosciuta anche come la Teoria Vasin-Shcherbakov è stata proposta nel 1970 da Michael Vasin e Alexander Shcherbakov, due membri dell’Accademia Sovietica delle Scienze, in un articolo intitolato “La Luna è la creazione di un’intelligenza aliena?”. Nell’articolo i due scienziati sostengono che il nostro satellite sarebbe un planetoide cavo realizzato da esseri sconosciuti in possesso di una tecnologia di gran lunga superiore a qualsiasi altra disponibile sulla Terra.

Enormi macchinari sarebbero stati utilizzati per fondere le rocce e creare grandi cavità all’interno della Luna, con il risultato di abbondanti fuoriuscite di lava sulla superficie lunare. La Luna sarebbe quindi costituita da uno guscio esterno, realizzato con le scorie metalliche della lavorazione delle rocce, e da uno scafo interno, una sorta di guscio più profondo.

Le anomalie della Luna

Nonostante le numerose visite eseguite grazie alle missioni Apollo, la Luna resta un enigma per gli scienziati sotto molti punti di vista. Tuttavia, come affermano Vasin-Shcherbakov nel loro articolo, molti aspetti considerati finora enigmi lunari sarebbero spiegabili alla luce della loro ipotesi. L’origine della Luna è uno dei problemi più complessi della cosmogonia. Finora, le ipotesi in discussione sono state tre:


1) La Luna era una volta parte della Terra e un qualche tipo di forza la espulsa in orbita. Questa teoria, secondo i due ricercatori, è stata smentita dalle ricerche più recenti.
2) La Luna si è formata in maniera indipendente dalla stessa nube di polveri e gas della Terra, diventandone un satellite naturale. Ma allora perché c’è una grande differenza tra il peso specifico della Luna (3,33g per centimetro cubo) e quello della Terra (5,5g)? Inoltre, le analisi sui sassi portati a Terra dalle missioni Apollo rivelano che la composizione delle rocce lunari è differente da quelle terrestri.
3) La Luna si è formata separatamente e lontano dalla Terra (forse fuori dal Sistema Solare). Ciò significa che il nostro satellite avrebbe navigato nel cosmo per lungo tempo e una volta giunta in prossimità della Terra, grazie ad una complessa interazione tra le forze gravitazionali, sarebbe stata catturata in un orbita geocentrica perfettamente circolare. Si tratterebbe di un complesso di fattori davvero eccezionale!

Di fatto, secondo Vasin e Shcherbakov, gli scienziati che studiano l’origine dell’Universo ad oggi non hanno alcuna teoria accettabile per spiegare come sia nato il sistema Terra-Luna. La loro ipotesi è semplice: la Luna è un satellite artificiale messo in orbita attorno alla Terra da parte di intelligenze non terrestri a noi sconosciute.

L’ipotesi dei due scienziati russi implica che la Luna deve essere vuota al suo interno, con un guscio sottile di metallo che spiegherebbe come mai i grandi crateri lunari, generalmente formati da impatti meteoritici, sono così poco profondi, presentando il fondo piatto o addirittura convesso, a differenza dei crateri più piccoli che hanno una profondità proporzionale al loro diametro.

Gli autori sottolineano che il materiale di superficie della Luna è composto prevalentemente da cromo, titanio e zirconio, tutti metalli refrattari, meccanicamente resistenti e con proprietà anti-corrosivo. Se qualcuno avesse dovuto mettere a punto un materiale per proteggere un gigantesco satellite artificiale dagli effetti sfavorevoli degli sbalzi di temperatura, dalle radiazioni cosmiche e dal bombardamento meteoritico, probabilmente avrebbero scelto proprio questa miscela di elementi.

Questa considerazione spiega il motivo per il quale le rocce lunari sono un così straordinario cattivo conduttore di calore, un fattore che stupì molto gli astronauti delle missioni Apollo e i ricercatori della Nasa. Non era proprio quello l’effetto desiderato da chi ha progettato la Luna? Così scrivono i due ricercatori russi nell’articol
“Dal punto di vista ingegneristico, l’astronave che noi chiamiamo Luna è superbamente costruita. E’ questo spiega molto bene la sua longevità. E’ possibile che sia anche più antica del nostro stesso pianeta: alcune rocce lunari si sono dimostrate essere più antiche della Terra. Se questo è vero, questo però potrebbe valere per l’età dei minerali utilizzati e non per quando è sono stati utilizzati per costruire il satellite”.

Quando è stata messa lì? E da chi?

Secondo i due ricercatori, è difficile stabilire il tempo quando la Luna ha cominciato a brillare nel cielo. Ciò implica che potrebbe esserci stato un tempo in cui la Terra era senza Luna?

Alcuni studiosi di storia e di miti antichi hanno trovato nella letteratura antica alcuni brani tratti da autori importanti del passato nei quali si legge chiaramente che un tempo il cielo terrestre era senza la Luna, forse il ricordo più remoto dell’umanità. Ippolito di Roma, un autore cristiano del II secolo, nel suo Refutatio Omnium Haeresium spiega che Anassagora e Democrito, due filosofi della Grecia antica, insegnavano che era esistito un tempo in cui non c’era la Luna.

Aristotele, nel frammento 591, scrisse che il territorio dell’Arcadia, prima di essere abitato dai greci era occupato dalla popolazione dei Pelasgi, una cultura proto-ellenica che secondo il grande filosofo esisteva prima che ci fosse una luna nel cielo; per questo motivo sono stati chiamati Proseleni. Plutarco ne Le Questioni Romane parla degli arcadi come delle persone pre-lunari. Infine, il grammatico romano Censorino allude ad un tempo passato, quando non c’era la luna nel cielo. 

Se, dunque, un tempo non c’era la Luna, chi l’ha messa lì e perchè? I due ricercatori russi ipotizzato che la Luna possa essere una nave spaziale molti antica, una sorta di antica arca di Noè utilizzata da un’antica civiltà per viaggiare nello spazio per migliaia di milioni di chilometri e giungere sul nostro pianeta per colonizzarlo: noi saremmo i loro discendenti.

Gli autori immaginano l’interno della Luna sia pieno di carburante per i motori, materiali e apparecchi per lavori di riparazione, strumenti per il sostentamento vitale e apparecchiature di osservazione. Vasin e Shcherbakov, non credono che la Luna sia ancora abitata, e probabilmente molti dei suoi dispositivi automatici hanno smesso di funzionare.

Ma in alcune ipotesi più malevole, alcuni teorici del complotto alieno credono che non solo la Luna sia ancora abitata, ma che svolga ancora un ruolo importantissimo nei piani degli ‘occupanti’ alieni. Un po’ come descritto nel film “The Truman Show”, nel quale il regista del programma può osservare tutto ciò che accade dal suo ufficio posizionato nella finta luna, così i nostri ‘invasori’ utilizzano il nostro satellite come avamposto di osservazione per “l’esperimento uomo”.

 

D’altra parte, il fatto che la Luna mostra sempre lo stesso lato alla Terra (caratteristica molto rara in tutto l’Universo conosciuto) faciliterebbe il compito degli osservatori, che avrebbero la possibilità di osservare costantemente la Terra, senza dover aspettare ogni volta il completamento della rotazione della Luna sul proprio asse.

Ad ogni modo, secondo Vasin e Shcherbakov ci sarebbero moltissimi altri indizi, purtroppo solo circostanziali, a favore della loro ipotesi, che a prima vista potrebbe sembrare folle. Un’idea pazza simile fu avanzata già nel 1959 dal professor Iosif Sklovskij, un eminente scienziato, in relazione ai satelliti di Marte, Fobos e Deimos. Dopo aver attentamente analizzato i dati, il ricercatore concluse che entrambi devono essere vuoti e perciò satelliti artificiali.

Quando scrissero l’articolo, i due ricercatori russi speravano che aver sollevato abbastanza questioni per fornire argomenti per una seria riflessione sulla materia, il cui risultato potrebbe risolvere i numerosi enigmi lunari e gettare luce sulla vera origine della specie umana. Ora, si tratta solo di aspettare le prove dirette che sostengano o confutino la loro idea. Probabilmente, non ci sarà molto da aspettare.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/12/23/alcuni-ricercatori-pensano-che-la-luna-sia-un-satellite-artificiale-se-cosi-fosse-chi-lha-parcheggiata-li/

®wld

domenica 22 dicembre 2013

Spermatozoi Robotici


Biotecnologie: 
nasce lo spermatozoo Cyborg comandato da campi magnetici 

Gli spermatozoi si muovono grazie ad un ‘motore molecolare’ che li indirizza verso l’ovulo da fecondare. Questo motore è alimentato da una proteina la “dineina” che è appunto al chiave del movimento, le cui molecole sono attaccate a sottilissimi filamenti all’interno della coda degli spermatozoi.



Questo motore molecolare, oltre ad offrire nuovi sbocchi per le cure all’infertilità interessa molto gli scienziati che si sono posti il problema di controllarne il movimento. Oliver Schmidt e colleghi presso l’ Institute for Integrative Nanosciences a Dresda , in Germania , hanno combinato singole cellule spermatiche a piccoli tubi di di metallo magnetizzato per creare il primo Sperm-Bot in grado di fecondare o di fornire la dose mirata di farmaci all’interno del corpo umano.



Per creare gli Sperm- Bots , il team ha impiegato microtubi di ferro e nanoparticelle di titanio da 50 micron di lunghezza e 5-8 micron di diametro immergendoli nel fluido dello sperma di toro congelato, per controllarne l’orientamento ha usato campi magnetici esterni . Immaginate lo spermbot come un robot telecomandato che possa muoversi agevolmente attraversando liquidi viscosi, assolutamente innocuo per il corpo umano e dagli innumerevoli campi d’applicazione. 



Questo tipo di approccio ibrido potrebbe offrire nuove chances di efficienza ai micro sistemi robotici anche se sarebbe arduo riprodurre micro-robot in grado di nuotare più velocemente di una cellula. Gli Spermbots troveranno immediate applicazioni nella fecondazione artificiale – potendo sostituire degnamente la fecondazione in vitro- e successivamente nella veicolazione di farmaci a singoli organi, alla micromanipolazione , all’attacco di cellule tumorali. La ricerca è stata pubblicata su The New Scientist.

Redazione Segnidalcielo


 

sabato 21 dicembre 2013

Il pianeta prigione

 nephilim-annunaki

 Studioso americano: 
“Gli esseri umani non provengono dalla Terra, 
ma da un altro pianeta”

I teorici degli Antichi Astronauti ci hanno proposto la possibilità estrema che una specie intelligente aliena abbia visitato il nostro pianeta migliaia di anni fa e che abbia in qualche modo modificato il nostro codice genetico, facendo compiere al genere homo un salto evolutivo che avrebbe richiesto milioni di anni. 

Ora, un ecologista statunitense in un nuovo libro avanza un'ipotesi ancora più ardita: gli esseri umani non proverrebbero affatto dalla Terra, ma si sarebbero sviluppati su un altro pianeta e poi trasportati qui. Le prove? Alcune nostre caratteristiche fisiologiche che mal si adattano al pianeta Terra. 

A sostegno della sua tesi, Silver offre alcuni argomenti basati sulla fisiologia umana che secondo lui fanno pensare che gli umani non si sarebbero evoluti insieme alle altre forme di vita del pianeta Terra. Come egli stesso afferma nel suo libro, il lavoro si basa sulle evidenze scientifiche circa le differenze fisiologiche tra gli esseri umani e gli altri animali.

Mentre il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano che essi non ‘sono di questo mondo’.

Come spiega l’articolo comparso su Yahoo News, presumibilmente, l’umanità è la specie più evoluta del pianeta, eppure è sorprendentemente inadatta e mal equipaggiata per l’ambiente terrestre: il sole provoca delle scottature sulla sua pelle, per esempio; inoltre, il fatto che soffra di mal di schiena mostra che è stato concepito in un ambiente a più bassa gravità; come spiegare, poi, le difficoltà che incontrano le femmine umane nel parto? E’ strano che le teste dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a provocare la morte della madre e del bambino. Ed infine, perché siamo afflitti da malattie croniche?

Secondo Silver, nessuna altra specie autoctona del pianeta Terra ha questo tipo di problemi. “La Terra è in grado di soddisfare le nostre esigenze in quanto specie, ma forse non in maniera così efficace come aveva pensato chi ci ha portato qui”, spiega l’ecologo. “Le lucertole possono rimanere al sole tutto il tempo che vogliono. Se noi ci esponiamo al sole per un’intera giornata, il giorno dopo siamo coperti di scottature. Inoltre, veniamo abbagliati dalla luce del sole, fenomeno che la maggior parte degli animali non sperimenta”.

Inoltre, sembra che gli esseri umani siano sempre affetti da un qualche tipo di malattia. “Siamo tutti malati cronici”, spiega Silver. “Infatti, è pressoché impossibile trovare una persona che è al 100% della sua forma e in perfetta sanità fisica. Credo che molti dei nostri problemi derivino dal semplice fatto che i nostri orologi biologici interni si sono evoluti per una giornata di 25 ore (come dimostrato dai ricercatori del sonno), mentre il giorno terrestre della Terra dura solo 24 ore”.

In più c’è una quella curiosa sensazione prevalente avvertita da molte persone, le quali sentono di non appartenere a questo posto o che semplicemente “c’è qualcosa che non va”.
 


“Tutto ciò suggerisce, almeno per me, che l’umanità potrebbe essersi evoluta su un altro pianeta e che potrebbe essere stata portata qui come una specie già altamente sviluppata, tra i 60 mila e i 200 mila anni fa”, continua Silver. “Una delle ipotesi che avanzo nel libro è che la Terra potrebbe essere un pianeta-prigione, in quanto sembra che siamo una specie naturalmente violenta. Forse resteremo qui fino a quando non impareremo a comportarci meglio”.

Ellis Silver spera che il suo libro possa aprire un dibattito, in modo da ispirare più persone a cercare prove ulteriori rispetto alla sua ipotesi. “Il libro è stato pubblicato principalmente per valutare la reazione dei lettori e provocarne il pensiero, in particolare tra coloro che non avevano mai considerato tale possibilità”.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/12/21/studioso-americano-gli-esseri-umani-non-provengono-dalla-terra-ma-da-un-altro-pianeta/

 

giovedì 19 dicembre 2013

Il tentativo globale per manipolare il sole e il clima della Terra

DR BLAYLOCK, NEUROCHIRURGO: LE NANO PARTICELLE DI ALLUMINIO (DA SCIE CHIMICHE)
E LE MALATTIE DEGENERATIVE DEL  PRESENTE

da naturalnews.com


(NaturalNews) Negli anni 60, si inizio’ un pacato dialogo scientifico sul cambiamento climatico globale e su come potesse essere manipolato.

Cio’ che avrebbe potuto sfociare in  una discussione produttiva per una protezione responsabile  del clima della Terra  e dell’ecosistema, invece si sviluppo’ in un esperimento scientifico pazzo e a fini di controllo. 

Verso il 21° secolo, i  jumbo jets venivano impiegati per far cadere dai cieli miliardi di dollari di alluminio, e non solo, in nanoparticelle. 

Nel tentativo di riflettere lontano dalla terra, la luce solare e raffreddare le temperature del clima, questo esperimento scientifico ha sfruttato popolazioni intere, usando enormi quantità di metalli provenienti dall’aria, che letteralmente piovono giu’ e avvelenano tutti, lentamente, sottilmente.

disease 

Secondo il neurochirurgo dr Russell L. Blaylock, le nanoparticelle di alluminio che si trovano nelle chem-trails – scie chimiche- contribuiscono largamente alle malattie degenerative del nostro tempo.  

Come la bioingegneria, dove gli scienziati“rifanno” il DNA dei raccolti , creando cibo geneticamente modificato, la geo-ingegneria è il tentativo globale per manipolare il sole e il clima della Terra.

In entrambe le operazioni di ingegneria di massa, i "professionisti” cercano di giocare a "Dio," ma per certo, la natura e i processi naturali non possono essere controllati e mai sono stati pensati per esserlo.

Invece qui vediamo indesiderate conseguenze di malattie degenerative,
presenti oggi a causa degli OGM e della geo-ingegneria. Vengono tuttavia negate tutte le statistiche sulle malattie, dato che i controllori giustificano i loro mezzi. 

Quel che serve è un enorme grido di protesta pubblica contro la geo-ingegneria simile all’urlo di protesta contro gli OGM.

Mentre la realtà delle geo-ingegneria prende piede e mentre montano le conseguenze, non è mai troppo tardi per fermare la follia e lavorare insieme per una vera conservazione dell’ambiente, attraverso una partecipazione dal basso.
Dato che questi esperimenti di geo-ingegneria utilizzano i jumbo jets militari, per rilasciare nella atmosfera enormi quantità di nanoparticelle di alluminio, stronzio e bario, molti potrebbero chiedersi se il dibattito sul global warming non sia semplicemente una distrazione politica, al fine di ottenere consenso pubblico, per quel che riguarda le tattiche di geo-ingegneria. 

Sono in molti ora a pensare, che queste chem-trails siano utilizzate segretamente  a fini di controllo e depopolazione. Dopotutto, milioni di genti sconosciute sono diventate vittime di questi spray di massa . Guardate i vostri cieli alla ricerca di chem trails…

Gli effetti dei gas serra sono reali ma quando mai è riuscito ad un gruppo di governo, o miliardario, di avere l’autorità necessaria per usare dei jet per riversare enormi quantità di elementi su popolazioni che nulla sospettano?
Per quanto accreditata possa apparire la loro ricerca, non hanno autorità morale e non hanno idea di cio’ che stanno distruggendo.. dato che il terreno  e le piante assorbono le grandi quantità di sostanze che vengono spruzzate sopra di loro. 

Il desiderio di fare esperimenti coi cieli

Quando esplosero le quiete discussioni sul cambiamento climatico, negli anni ’60, gli scienziati iniziarono lanciare intorno delle idee per combattere il global warming. Introducendo particelle che riflettono la luce del sole nell’atmosfera, hanno potuto leggermente aumentare la reflettività, contrastando i gas che intrappolano il calore e quindi raffreddando il pianeta. 

L’idea del colombiano Dr. Broecker fu di introdurre anidride solforosa (biossido di zolfo) nella stratosfera e questo negli anni ‘80. Nel 2006, Dr. Crutzen, un premio Nobel dal Max Planck Institute, inizio’ a pubblicare degli articoli su come quel procedimento potesse funzionare per raffreddare il pianeta. 

Uno dei maggiori inventori della bomba ad idrogeno, Edward Teller, penso’ che  "iniettare delle particelle, che avrebbero disperso la luce del sole, nella stratosfera, sembrava essere un approccio promettente e scrisse al The Wall Street Journal, "Perché non farlo?" 

Le conseguenze di questo aerosol di massa, secondo il neurochirurgo Russell L. Blaylock 

Secondo il neurochirurgo Russell L. Blaylock, le malattie degenerative, soprattutto patologie neurologiche come l’Alzheimer, stanno crescendo ad un tasso allarmante; la causa è in larga parte dovuta al fatto che si spruzzano massicciamente nell’atmosfera, delle nanoparticelle di alluminio. 

Secondo la letteratura medica, le nanoparticelle sono “infinitamente piu’ reattive  ed inducono una infiammazione intensa in un numero di tessuti”. 

Blaylock afferma: "Particolarmente preoccupante è l’effetto che queste nanoparticelle hanno sul cervello e la spina dorsale, data la crescente lista di patologie neurovegetative, che includono la demenza dell’Alzheimer, la malattia del Parkinson e quella di Lou Gehrig." 

Blaylock spiega successivamente che le nanoparticelle di alluminio possono penetrare facilmente nel cervello attraverso il sangue ed i nervi olfattivi nel naso. Passando attraverso i tratti neuronali olfattivi, le particelle di alluminio penetrano facilmente l’area del cervello che è piu’ colpita dal morbo di Alzheimer. Inoltre, nei casi di Alzheimer, si è visto che in questa parte del cervello è contenuto il maggior livello di alluminio! 

Le particelle di alluminio entrano nel corpo anche attraverso il sistema respiratorio, dove si è dimostrato che causano tremende infiammazioni  ai polmoni, aggravando ulteriormente le condizioni come asma,  e malattie polmonari. 

Data la loro piccola dimensione, le particelle di alluminio possono anche entrare nel tratto gastrointestinale e disperdersi in molti altri organi e tessuti nel corpo, incluso la colonna vertebrale. 

In qualità di neurochirurgo, che interagisce quotidianamente con la malattia neurologica, il Dr. Blaylock addita e obbietta l’opera di aerosol globale, che spruzza alluminio nei cieli. 

"Bisogna che si facciano dei passi ora per prevenire  un incombente disastro sulla salute, che sarà di enormi proporzioni, se questo progetto non verrà immediatamente fermato. Diversamente vedremo un aumento esplosivo nelle malattie neurodegenerative, che colpiscono gli adulti e le persone anziane a livelli che non si sono mai visti prima, ma anche nei disturbi da sviluppo neurologico nei nostri bambini. 

Vediamo già ora un enorme aumento di questi disturbi neurologici, che nei giovani stanno accadendo come mai prima d’ora”. 


traduzione Cristina Bassi, per www.thelivingspirits.net 


PS: in queste settimane recenti il “neoeletto”, con le "primarie", segretario di un partito “storico” e che si dice “diverso”….(??), in una trasmissione RAI ha detto in poche parole che chi parla di scie chimiche, ha bisogno di un trattamento sanitario…QUI QUEL CHE HA REPLICATO  di Gianni Lannes   


http://www.tankerenemy.com/2012/12/un-documento-governativo-del-1958.html#.UrL9giepx1M

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Enki e l’ordine mondiale – e la battaglia continua ancora oggi

COSA ACCADE NEI NOSTRI CIELI? - GIORGIO PATTERA

L’OZONO POTREBBE INDEBOLIRE UNO DEI PIÙ IMPORTANTI MECCANISMI DELLA TERRA

Una nuova classe globale che modella il nostro futuro comune in base ai propri interessi

Gli umani non sono sovrappopolati - Stiamo invecchiando e diminuendo

Li chiamano effetti collaterali - quando sapevano che sarebbe successo ... Essi sapevano che questo

E c'è chi ancora nega affermando che non siamo una colonia USA…

GUARDA IL CIELO! CHE COSA STANNO FACENDO?

Come osano? come osano fare questo? Questa deve essere la reazione dell’umanità.

Perché questa mancanza di interesse dei nostri cieli?

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