martedì 7 gennaio 2020

Professor Barbero, la pianti di dire la verità sull’Europa


Oh, Barbero! Che hai fatto


Lo storico piemontese Alessandro Barbero è l’intellettuale italiano oggi maggiormente coccolato dai media. Non è divisivo come Vittorio Sgarbi e Diego Fusaro, non si acconcia da hipster come Massimo Cacciari e non si improvvisa tuttologo di calcio come Mughini. Barbero buca il video con il suo aplomb anglosassone ed i suoi occhiali da secchione; sa catturare l’attenzione anche dello spettatore più pigro grazie ad una voce entusiasta e così “chiara e distinta” da far impallidire le idee di Cartesio. E’ simpatico, Barbero, anche quando ti dice cose che non avresti mai immaginato e ti fa sentire ignorante. 

Non solo. Barbero è riuscito ad imporsi come il conferenziere più amato dagli italiani anche sul web, dove spopolano i suoi video-pipponi lunghi due ore su figure storiche come Carlo Magno e Napoleone. Roba che Paolo Mieli non ci dorme la notte, per l’invidia!  

Ecco perchè il medievalista torinese è riuscito in questi anni ad uscire dalle polverose stanze dell’Accademia per entrare nei salotti buoni della televisione. Non è raro vederlo come conduttore a Rai Storia oppure a fianco di Piegiorgio Odifreddi a riempire i teatri. Insomma, Barbero è uno storico che sembra venire dal mondo anglosassone: uno storico che ce l’ha fatta. 

Eh già, perchè mentre in Italia l’allegra brigata del Ciccap è riuscita a convincerci tutti che al primo potere ed al quarto potere devono sedere solo i positivisti in stile Piero Angela and Son, altrove anche i classicisti, i filosofi e gli storici hanno un ruolo che non rimane relegato ai banchi di scuola. Boris Johnson – pochi lo sanno – è un classicista, Noam Chomsky un filosofo ed un sociologo, Henry Kissinger, uno storico. 

Barbero, dunque, è uno dei pochissimi umanisti che in questo Paese non è costretto a sbarcare il lunario dando ripetizioni di latino agli studenti del ginnasio. 

Fino a quando… 

Fino a quando, poco prima di natale, Massimo Bernardini non ha commesso il passo falso di intervistarlo sulla democrazia. In quel di Reggio Emilia, per l’esattezza al Teatro Asioli di Correggio, il conduttore di Tv Talk ha (mal)pensato di portare Barbero sulla strada dell’europeismo convinto. Un dialogo che nelle intenzioni del giornalista doveva condurre il pubblico emiliano (e come tale di sinistra per definizione) nel petaloso mondo dell’invincibile Europa, dell’euro irreversibile, e dell’antisovranismo militante. 

Qualcosa, però, è andato storto. 

Non senza lo stupore dell’intervistatore e del pubblico, sull’Eurosistema Barbero ha avuto l’ardire di dire la verità. 

Dopo aver chiarito la funzione principale dei parlamenti in una democrazia moderna (legiferare e controllare l’operato dei governi), il dialogo è andato circa così: 

Barbero. “La costituzione vuol dire: eleggiamo un parlamento! dalla rivoluzione francese in poi i popoli hanno voluto le costituzioni ed in esse il ruolo del Parlamento è chiarissimo. Il popolo ha detto eleggiamo un parlamento. Ed il governo? Il governo deve rispondere al parlamento!!! 

Su queste cose c’è una confusione enorme oggi, anche nel nostro Paese. Storicamente, la differenza tra PARLAMENTO e GOVERNO è chiarissima. Il governo prende le deicisioni dopo essere stato nominato da un Presidente della Repubblica (una volta era il Re). Non è un dettaglio da niente… il presidente della repubblica, che è un po’ come l’equivalente del Re, nomina il governo. Ma il governo deve avere l’approvazione del parlamento eletto dal popolo. Il parlamento serve a quello! Quando il parlamento non vota la fiducia, il governo cade. 

Ora, io come molti non ho le idee chiarissime di come funzioni l’Europa, ma non mi sembra proprio che funzioni così… 

Non mi sembra che tutti i giorni la commissione europea prenda le decisioni e debba poi andare tutti i giorni in Parlamento col rischio di cadere perchè ai rappresentanti del popolo non va bene… 

A me non sembra che funzioni così (e se funziona così riesce a non farlo vedere molto bene), e la gente questo lo percepisce”. 

Giornalista. “Però da 40 anni noi stiamo votando direttamente questo Parlamento Europeo. Tutti gli europei votano il parlamento, mandiamo rappresentati dal 1979”. 

Barbero. “Ma – chiedo per sapere… – il Parlamento Europeo, può far cadere il governo europeo?” 

A questo punto, sul teatro Asioli cala il gelo.  
Bernardini non risponde. 
Il pubblico non fiata. 

In pochi secondi, in una riga dattiloscritta, seppur con educazione e attraverso la forma dubitativa della domanda, Alessando Barbero – storico dei media ufficiali – dice quello che tutta la controinformaione degna di questo nome urla da anni fino a farsi uscire le vene dal collo, e cioè che 

L’UNIONE EUROPEA NON E’ UNA DEMOCRAZIA 

Insomma, il Re è nudo, solo che stavolta a dirlo non è stato un bambino, ma uno dei più grandi accademici italiani.
Allora faccio un appello allo stimato storico torinese: professore si fermi qua! 

Professore si fermi ora!
Vuole continuare ad andare da Piero Angela? Vuole rimanere in cima alle classifiche dei libri e pubblicare per Sellerio, Laterza e tutta la compagnia? Vuole continuare ad essere invitato dai media che contano e ad essere osannato nei teatri? 

Allora la pianti di dire la verità sull’Europa. E’ pericolosissimo! A sto punto, non mi stupirei se la sbattessero fuori dall’Università.  Ma cosa le è saltato in mente? Preghiamo. 


**************************



 Consiglio di ascoltare attentamente dal minuto: 37:42 

®wld

7 commenti:

  1. Ciao caro
    Buon anno
    Buona vita
    Grazie di questo articolo che approfondirò per bene.
    Le parole semplici sanno arrivare subito al dunque.
    Bernardini sa farlo bene.
    Non lo conoscevo. Adesso si grazie a te.
    Ciao carissimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gianni;
      bentrovato e ricambio i graditi auguri, Buon Anno.

      Barbero è un grande professore di storia, i suoi seminari sono indiscutibilmente fantastici, lo ascolto sempre volentieri in RAI Storia e quando posso vado a sentirlo nei teatri.

      L'unica pecca che ha barbero è che è di parte, lui è un piemontese e la storia dell'Unità d'Italia dei Savoia, Cavour, Mazzini, la racconta sola da una parte sola, non che i Borboni di allora erano diversi ma in confronto ai Savoia (pezzenti) erano distanti anni luce.

      Detto questo ammiro Barbero per la sua intelligenza storica e il suo modo semplice di raccontare il passato.

      Se ti piace puo trovare molto in questo blog che scrivo da dieci anni, compreso il Risorgimento e di coe sono andate le cose in quel del 1861.

      Ciao;
      wlady

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  2. E bravo Barbero. Io lo vedo qualche volta a "passato e presente". Diciamo che mi è simpatico, e molto, rispetto al prezzemolone conducente il noto padrone fra i padroni paolo mieli. Non sapevo fose Coraggioso. Buona Vita a Tutti Noi.

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    1. Sì è vero, è bravo ma solo come vuole lui, non c'è dubbio che sul "Medioevo" sia ben informato ma, come dicevo al commento sopra è senza dubbio di parte, è un piemontese e la storia d'Italia la racconta solo come piace a lui, impregnata sui savoia, Cavour, Mazzini,Garibaldi ecc.

      Insomma deve pure campare anche lui e allora da un colpo alla botte e una al cerchio; certe posizioni che si ricoprono rimangono tali se si è nel range del padrone, diversamente vieni defenestrato. Comunque ... Bravo e (in parte competente) ma sempre attento a non uscire dal seminato.

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  3. Bella mossa Wlady.....il Prof ha semplicemente detto la verita' e speriamo che adesso non lo boicottino su Rai Storia etc...il direttore Mieli e' un Corrierista, ma forse qualcuno che conta non sopporta piu' di vedere la fine misera che sta facendo lo stupendo stivale mediterraneo...
    vedrem
    un abbraccione ciao roberto

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    Risposte
    1. ... ciao Roberto, tranquillo è un buon navigatore, io lo chiamerei para....come dicevo sopra pocanzi da un colpo alla botte e una al cerchio, nessuno rimane in quella posizione senza scottarsi.

      Un abbraccione ricambiato, ciao wlady

      Elimina

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