sabato 3 dicembre 2016

Amnesie Storiche


L'ENDORSEMENT PER IL SI 
DA QUELLI CHE HANNO TRADITO L'ITALIA
 
di Cinzia Palmacci 

Era il 1992 quando il panfilo Britannia della regina Elisabetta II prendeva il largo per "affondare" l'Italia. Il 1992 fu un anno decisivo per la recente storia italiana. All'improvviso un'intera classe politica dirigente crollava sotto i colpi delle indagini giudiziarie. Da oltre quarant'anni era stata al potere. Gli Italiani avevano sospettato a lungo che il sistema politico si basasse sulla corruzione e sul clientelismo. 

Ma nulla aveva potuto scalfirlo, ne le denunce, ne le proteste popolari ne i casi di connivenza con la mafia, che di tanto in tanto salivano agli onori della cronaca. Ma ecco che, improvvisamente, il sistema crollava. Mentre l'attenzione degli Italiani era puntata sullo scandalo delle tangenti, il governo italiano stava prendendo decisioni importantissime per il futuro del paese. Con l'uragano di "Tangentopoli" gli italiani credettero che potesse iniziare un periodo migliore per l'Italia. Ma in segreto, il governo stava attuando politiche che avrebbero peggiorato il futuro del paese.

Numerose aziende saranno svendute, persino la Banca d'Italia sarà messa in vendita. La svendita venne chiamata "privatizzazione", e venne decisa quello stesso anno su un panfilo della Corona inglese. Tutti i più grandi nomi della finanza internazionale e della politica italiana erano presenti sul Britannia per decretare la fine della sovranità del popolo italiano. Alcuni nomi dei personaggi di spicco che da quella data in poi si diedero da fare per "svendere" l'Italia al miglior offerente sono: Draghi, Prodi, Soros, FMI, JP Morgan, Banca Rothschild ecc... Praticamente tutti quelli che stanno esprimendo il loro pubblico endorsement per il "Si" alla riforma costituzionale.
 
Draghi, appena dopo la "crociera sul Britannia", tenne un discorso al Bilderberg, in cui disse esplicitamente che il principale ostacolo ad una "riforma" del sistema finanziario in Italia era rappresentato dal sistema politico. Guarda caso, dopo la crociera sul Britannia partì l'attacco speculativo contro la lira e l'uragano di Mani Pulite che proprio quel sistema politico abbatté. L'incarico di far crollare l'economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane. A causa di questi attacchi, la lira perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.

Le reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull'Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella della Banca d'Italia. C'erano stretti legami fra il Quantum Fund di George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri del l'élite finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della Banca d'Italia.
 
Qualche anno dopo la magistratura italiana procederà contro Soros, ma senza alcun successo. Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, che fecero luce anche sulle attività della Banca d'Italia nel periodo del crollo della lira. Soros venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete.
 
Fu l’inizio dell’era dei governi tecnici, dopo 40 anni di regime DC, con il “tecnico” Ciampi, il tecnico Amato, il tecnico Prodi. Il governo doveva, a tutti i costi essere “tecnico”, pur di non fare arrivare al potere neanche un’idea, che fosse tale e che lo fosse per il bene del paese. In questo "bene " invece rientrò l'allontanamento di Enrico Cuccia, Mediobanca, che si oppose alla svendita di Sme caldeggiata da Prodi. Si è poi visto come é finito questo colosso alimentare. Lo stesso Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo. 
 
Indovinate chi furono gli advisors! Uomini della Goldman, che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non hanno lavorato per la Goldman, lavoravano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti. La classe dei tecnici, fedeli servitori delle banche e dei circoli finanziari angloamericani, il cui motto era “privatizzare per saccheggiare”. Quella della condizione di tecnicità per accedere al potere fu un imperativo talmente tassativo, da riuscire nell’intento di dividere il PCI, con una fetta che divenne sempre più “tecnica”, sempre più British, sempre più amica delle banche, sempre più PD.
 
Il premio di tutta questa svendita, prevista per filo e per segno, fu la nostra “entrata in Europa”, ovvero la cessione della nostra già minata sovranità monetaria dalla Banca d’Italia alla Banca centrale europea, per una moneta, l’euro che, con il tasso iniziale di cambio imposto e troppo elevato, è all'origine di tante attuali sciagure. E questa è ormai storia, tant’è vero che sull’episodio del “panfilo Britannia” vi furono anche alcune interrogazioni parlamentari rimaste naturalmente senza risposta. Ancora una vicenda che puzza di massoneria dato che, la Royal Society inglese fondò la Gran Loggia di Londra nel 1717 dalla quale dipendono tutte le logge del mondo, dunque anche la P2 di Gelli amico dei Renzi. Quando Matteo Renzi minaccia l'avvento di un governo tecnico dopo il suo, ci sta prendendo di nuovo in giro dato che, come Monti, Letta e Prodi, anche lui fa parte di quella élite di tecnici calati dall'alto.
 
di Cinzia Palmacci
 
 


Post scriptum: 
questo è solo l'epilogo dell'ingerenza in Italia della "perfida albione", bisogna risalire la storia ancora più indietro nel tempo (1860), storia che certamente non è scritta sui libri di scuola.
 
In quel periodo "risorgimentale" "i Savoia erano legati mani e piedi alle consorterie massoniche inglesi. Era chiaro che l’Inghilterra stava ridisegnando l’Europa (lo ha sempre fatto anche in seguito! Chi ha ridisegnato i confini del medi-oriente? Sempre loro!) e lo faceva secondo la Profezia Comenius espressa in Lux in tenebris."
 
"1861 – 1871: 10 anni dimenticati dai libri di storia. Ovvero la pulizia etnica voluta dai Savoia e i lager sabaudi"
 
"Comincia ora una vergogna che umilia la nostra dignità di cittadini! Da Londra, per ordine del Gran Maestro Venerabile della Massoneria Inglese, il Piemonte riceve l’ordine di iniziare una "pulizia etnica" verso il Meridione."

Queste sono le fonti:
"Fonti: – archivio di Stato di Torino; – archivio di Stato di Milano; – atti Parlamentari in Torino e Firenze; – archivi di Londra; – documentazione di Civiltà Cattolica; – archivio di Casa Borbone."
 
Leggi QUI - QUI e QUI l'intero articolo "Quello che sui libri di scuola non troverai mai!"

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