Terrore dallo spazio profondo
Il
titolo, come gli appassionati ben sanno, è preso in prestito dal famoso
film omonimo diretto da Philip Kaufman nel 1978, ed è, inoltre una
naturale continuazione di un mio precedente post dal titolo La rovina delle anime, che potete rileggere qui. Nel film in oggetto, remake
di un classico della fantascienza degli anni cinquanta (“L’Invasione
degli Ultracorpi”, Don Siegel, 1956) che ha avuto altri due rifacimenti,
uno dei protagonisti interpretato da Leonard “Mr. Spock” Nimoy, dice:
«… La gente sta cambiando, sta diventando meno umana»
e guardando ai fatti di cronaca, risulta essere molto profetica oltre
che attuale. Non solo ma, sempre nel capolavoro di Kaufman, oltre agli
alieni ed ai dischi volanti, circa a metà dell’azione, è citato anche il
libro best-seller di Immanuel Velikovsky
“Mondi in collisione”. Sembra quasi che le due cose vadano a braccetto
perché se da un lato basta accendere la tv o aprire le pagine di cronaca
di un qualsiasi quotidiano per accorgersi che la crisi attuale non è
solo economica o finanziaria ma spirituale, dall’altro siamo
letteralmente bombardati, termine usato non a caso, da una continua ed
incessante pioggia di meteoriti.
Infatti, per chi non lo sapesse, non è
solo il meteorite “caduto” in Russia, nella città di Cheliabinsk, il 15
febbraio scorso, evento riportato da tutti i media mainstream
e che la comunità scientifica si è subito affrettata a definire
“eccezionale”, a cadere sulla Terra, ma quasi quotidianamente numerose
altre località nei giorni e nei mesi successivi (l’ultimo l’altro giorno
a Taiwan), sono state colpite da tale evento -l’elenco è abbastanza
lungo- notizie che però non balzano o non sono ancora balzate agli onori
della cronaca (forse per non allarmare ulteriormente la popolazione
mondiale?). Allora la sacrosanta domanda, a questo punto è: «Ma che cosa
sta succedendo?» e soprattutto:
«Ma che cosa sta succedendo nel nostro
sistema solare?». Non solo ma, come tutti possiamo benissimo notare
anche il meteo sta o è cambiato: a pochi giorni dall’estate un’ondata di
freddo eccezionale, per intensità e che al solito gli esperti imputano
al riscaldamento globale, mentre i ricercatori di frontiera sono ormai
convinti che qualcosa di anomalo stia effettivamente accadendo
all’interno del nostro sistema solare: le perturbazioni non sono solo
del pianeta Terra.
Se provate a digitare nel più importante motore di
ricerca le parole “anomalie sistema solare”, in 0,30 secondi, il motore
dà quasi 69 mila risorse in rete e, come ben sapete, non tutto può
essere spazzatura, per non parlare poi delle sempre più frequenti
eruzioni solari… Sembra quasi che il “vero” terrore, provenga seriamente
dallo spazio più profondo, chi o che cosa sia per il momento non è dato
saperlo… Molti appassionati ricercatori espongono le loro teorie, le
più disparate ed anche affascinanti, ma presentarle in quest’ambito
sarebbe troppo lungo e ci distaccheremmo un tantino da quelle che erano
le premesse iniziali.
«… La
civiltà è un’illusione. Un gioco di finzioni. Di reale c’è solo il fatto
che siamo ancora animali. Guidati da istinti primari… La civiltà si
sgretola quando più ne abbiamo bisogno. Nella giusta situazione siamo
tutti capaci dei più terribili crimini. Immaginare un mondo in cui non
sia così, in cui ogni crisi non sfoci sempre in una nuova atrocità in
cui tutte le prime pagine non siano solo guerre e violenze… in realtà è
immaginare un mondo in cui l’essere umano cessi di essere umano».
Questa sorprendente citazione è tratta proprio da uno dei film-remake
ricordati in precedenza, in particolare dall’ultimo, “Invasion” (O. Hirschbiegel, 2007)
con la coppia Nicole Kidman e Daniel “007” Craig. Commentare
ulteriormente il testo sopra riportato mi sembra superfluo, inoltre
molti potrebbero risentirsi, in particolare quelli che si tengono
avvinghiati con le unghie a questa decadente società ed a quanti si
ostinano, dimostrando così poca onestà intellettuale, che niente può
accadere al di qua del cielo, quindi preferisco il silenzio. «Un
gran silenzio regnava sulla terra e la terra stessa era così gelida e
solitaria da ispirare un unico sentimento: una tragica malinconia.
Eppure da essa trapelava come un riso, un riso tetro e beffardo di
sfinge, più agghiacciante dello stesso gelo, fosco e minaccioso come
l’incombere dell’ineluttabile. Era il sogghigno dell’Eternità
imperturbabilmente saggia, che irrideva alla vita così breve e fatua e
ai vani sforzi degli uomini»(*). Forse in realtà, lo spazio profondo, è dentro ognuno di noi…
*Nota: Jack Landon, “Zanna Bianca”.
Speriamo che centrino gli aerei chimici.
RispondiEliminaCiao
...senza passeggeri, e non sopra centri abitati...
EliminaCiao