giovedì 3 marzo 2011

PLOTINO

Fin qui siamo andati, per così dire, in discesa: dall’Uno al nous, dal nous all’anima e dall’anima alla materia; ma lo scopo dell’uomo quale è? Per Plotino lo scopo dell’uomo é risalire questa scala; l’uomo deve effettuare una conversione (come già diceva Platone nel mito della caverna), ossia deve dalla posizione in cui si trova (il punto più basso) girarsi e salire fino alla cima: deve partire dalla sua situazione , ossia il piano materiale, passare al ragionamento (l’anima), al mondo delle idee (il piano su cui opera il filosofo) per poi raggiungere l’Uno, arrivando così a raggiungere un vero e proprio livello di estasi mistica e razionale, in quanto si tratta di un procedimento assolutamente guidato dalla ragione: questo "viaggio" del soggetto è da Plotino paragonato a quello di Ulisse verso Itaca; a suo avviso, Omero deve essere letto in senso allegorico, secondo questo significato profondo.

Questo procedimento vuole significare la riduzione all’unità delle cose , già piuttosto cara a Platone : l’ uomo deve scavare nella propria anima finché non arriva all’estasi ; Porfirio ci riferisce che Plotino raggiunse il livello di estasi
(che propriamente significa" essere fuori di sé") meno di 7 volte nel corso di tutta la sua vita .


Da questo punto di vista la funzione dell’uomo è cosmica in quanto è l’unico essere vivente in grado di ripercorrere la scala fino all’Uno e far così tornare
l’intero mondo al suo principio. Ma percorrere la scala non é certo cosa facile e i metodi per farcela sono 3, a seconda di come si intenda il principio supremo:

1) Se lo intendiamo come Uno , allora dovremo seguire la via conoscitiva
2) Se lo intendiamo come Bene , dovremo seguire la via ascetica
3) Se lo intendiamo come Eros dobbiamo seguire la via estetica .

La via più ovvia é la prima , quella della conoscenza , percorribile tramite la "redutio ad unum", la riduzione all’unità; per seguire la via ascetica si deve invece rinunciare ai beni fisici, che dirigono l’uomo verso il "basso": di Plotino si ricorda la celebre espressione: "mi vergogno di avere un corpo".

Plotino rende ancora più di Platone questo distacco dal corpo, probabilmente anche per via del periodo in cui vive. L’ ultima via, quella estetica, riprende nettamente la ricerca dell’eros platonico, ossia la ricerca incessante del bello

Spesso Plotino é stato definito "Plato dimidiatus", (Platone dimezzato), in quanto in lui manca la politica, che tanto contava per Platone; però Plotino per quel che riguarda l’arte ha avuto un’idea brillante: per lui Platone sbagliava a definirla "copia di copia", in quanto lo scultore non si ispira alla persona fisica , ma all’idea .

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