giovedì 3 marzo 2011

ANIMA

La nostra anima è imprigionata nel corpo, diceva il Maestro, formulando questa regola col celebre adagio: «Sôma Sêma», «il corpo è una tomba». Nel corpo, l’anima lotta costantemente contro le nostre tendenze inferiori. L’essere umano è dunque duplice, è al tempo stesso materia e spirito. Ognuno di questi elementi ha la propria originalità e la propria natura caratteristica.

L’anima è composta da una particella di etere caldo e da una di etere freddo; una di esse è eterna. La nostra anima si nutre di sangue, e persino quelle dei morti ne bramano ancora la vitalità: è così che si spiegano i fenomeni di ossessione, di vampirismo, le apparizioni ed i fantasmi che certe persone hanno potuto percepire.

L’anima è legata al corpo dai bronchi, non dal cervello, ed entra in noi col primo atto di respirazione, abbandonandoci all’ultimo respiro. Di notte, acquisisce un’espansione maggiore, e durante il sonno non si può spostare fino a distanze considerevoli. E’ in questo modo che vengono spiegati i fenomeni di telepatia, di chiaroveggenza e di premonizione.

La vita umana partecipa del calore universale ed è in risonanza col sole, portatore di vita; come la pioggia discende dal cielo, entra in terra e poi risale verso il sole, per l’evaporazione del mare, allo stesso modo le anime discendono dal cielo, entrano nella prigione della carne e risalgono verso il Sole al momento della morte. 

Gli occhi sono le porte del Sole: essi hanno in sé un elemento igneo ed emettono raggi che vanno a cogliere l’oggetto esterno. Ciò spiega le immagini degli specchi. La visione è possibile solo attraverso l’acqua e l’aria, che sono fredde. La nostra voce è formata dall’etere freddo e invisibile.

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