mercoledì 2 marzo 2011

Il codice nascosto


L'applicazione della numerologia e specialmente della Gematria nella ricerca di significati segreti raggiunge un nuovo apice con lo sviluppo, durente il Medio Evo, della corrente mistica ebraica nota come Kaballah.

In quelle ricerche veniva prestata una speciale attenzione ai nomi divini. Capitale fu lo studio del nome con cui il Signore Iddio si presentò a Mosè, YHWH: "Io sono colui che sarò, Yahweh è il mio nome (Esodo 3,14-15). Se sommate semplicemente, le quattro lettere del nome Divino (il Tetragrammaton) danno un totale di 26 (10+5+6+5); ma secondo i metodi più complessi coniati dai cabalisti, in cui la compitazione delle quattro lettere del nome (Yod, Hei, Waw, Hei) era sommata numericamente, il totale darebbe 72.
Decine di parole rivelatrici e significative si scoprivano poi avere un valore totale uguale a questi numeri. Una breve disgressione per sottolineare che all'inizio del Cristianesimo una setta alessandrina sosteneva che il nome del creatore supremo e primordiale fosse Abraxas, le cui lettere sommate davano 365 - il numero dei giorni del sistema solare.
I membri della setta usavano indossare cammei fatti di pietre semi preziose, con sopra l'immagine e il nome di dio-il più delle volte associato a YaHU (abbreviazione di Yahweh). Si ha ragione di credere che Abraxas derivasse da Ahresheet, "Padre/Progenitore dell'Inizio", che abbiano proposto come la prima parola intera, originante con "A" della Genesi, al contrario della corrente Bresheet che fa cominciare la Genesi con una "B".

Se la Genesi avesse davvero una lettera in più, i codici basati sulla sequenza di lettere così di moda negli ultimi tempi dovrebbero essere riesaminati. Che valore dovremmo attribuire ai codici numerici e ai significati numerici - a un codice cioè insito nelle lettere stesse, e non in una spaziatura arbitraria tra di esse? 

Poiché tale consuetudine ci riporta ai tempi dei Sumeri, era valida ai tempi degli Accadi e fu sempre considerata "un segreto degli dei" da non rivelare ai non iniziati, e a causa delle sue connessioni con il DNA, si ritiene che i codici numerici siano il codice segreto!

Infatti uno degli indizi più evidenti ( e perciò come nei racconti polizieschi, il più ignorato) è la parola stessa per "libro", SeFeR in ebraico. Proveniente dalla radice SFR, le sue derivazioni erano e sono le parole per scrittore/scriba (Sofer), raccontare (Lasapher), un racconto o storia (Sippur), e così via. Ma proprio la stessa radice SFR indica anche tutto ciò che ha a che fare con i numeri.

Contare è Lisfor, numerale è Sifrah, numero è Mispar , calcolo è Sephirah. In altri termini, da quando apparvero le parole ebraiche con radice a tre lettere, scrivere con lettere e contare con numeri erano considerati la stessa cosa. In effetti ci sono casi nella Bibbia ebraica in cui i significati di "Libro" e "Numeri" erano intercambiabili, come in 1 Cronache 27,24 dove, riferendo di un censimento ordinato da Re Davide, la parola "numero" venne usata due volte nella stessa frase, una volta per definire il numero (il conto delle persone) e l'altra volta per intendere il libro dei documenti di Davide.

Un tale duplice significato, se non adirittura triplo, ha sfidato i traduttori del versetto 15 del Salmo 71. Invocando l'aiuto di Dio sebbene non conosca tutti i miracoli di Dio, il salmista s'impegna a riferire tutti gli atti di salvezza di Dio "di cui non conosce la Seforoth". La versione di Re Giacomo traduce la parola come "numeri", traduzioni più moderne preferiscono la connotazione di "raccontare", - "racconti". Ma in questa insolita forma, il Salmista ha inserito un terzo significato, quello di "misteri".

Quando in Giudea i tempi si fecero più turbolenti, con una rivolta (quella dei Maccabei contro la sovranità greca) seguita dall'altra (contro l'oppressione romana), la ricerca di messaggi di speranza  - presagi messianici - s'intensificò. L'esplorazione di testi antichi alla ricerca di numeri codificato condusse all'uso dei numeri come codici segreti. Uno degli esempi enigmatici e meno cifrati si trova nel Nuovo Testamento: è il numero di una "bestia" codificato come "666" nel libro dell'Apocalisse.



Qui sta la Sapienza;
Chi ha l'Intelligenza
Calcoli il numero 
della   bestia,                                  
perché è il Numero di un Uomo;
e il suo numero è seicentosessantasei.

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