Statua di un filosofo cinico sconosciuto
dai Musei Capitolini di Roma.
Questa statua è una copia di epoca romana
di una precedente statua greca
del III secolo a.C.
Cinismo antica Filosofia, una maniera per vivere
di Jacob Bell
dal Sito Web ClassicalWisdom
traduzione di Nicoletta Marino
Versione originale in inglese
Ho preso
alcune decisioni piuttosto strane e inaspettate che sono fuori delle
norme sociali ed economiche del nostro 21° secolo.
Il
sogno americano, almeno per me, è morto... e in un
certo senso, potrei invece seguire in linea generale il sogno
cinico. Dico in linea generale perché i Cinici
dell'antica Grecia erano un gruppo molto radicale.
La
scuola di filosofia conosciuta come
i Cinici
nacque intorno al V° secolo a.C. e iniziò a svanire quasi mille anni
dopo, nel V° secolo d.C.
I Cinici
hanno avuto un ruolo importante nell'influenzare diverse altre
scuole di filosofia, come
gli Stoici,
che hanno adattato ed evoluto molti dei principi fondamentali del
cinismo (e tralasciato gran parte della pazzia, come la defecazione
pubblica)...
A
differenza della filosofia speculativa di figure come Platone
e Aristotele, la filosofia cinica era una filosofia vissuta.
I cinici hanno sviluppato teorie filosofiche come mezzo per vivere
bene e hanno ignorato la maggior parte della filosofia astratta.
I cinici
sono stati contrari a una vita superficiale, favorendo,
"una vita vissuta in accordo con la natura".
Per
loro, vivere secondo la natura significava seguire un percorso di
autosufficienza, libertà e ragionamento lucido.
Credevano che le convenzioni sociali avessero la capacità di
ostacolare la "bella vita" e che potessero condurre alla corruzione,
"compromettere la libertà e stabilire un codice di condotta che si contrapponga alla natura e alla ragione".
Se me lo
chiedete è una specie di musica come quella di un raduno hippy...
Gli hippies sono Cinici?
Per i
Cinici, la natura potrebbe offrire molto divertimento e
intrattenimento.
Hanno
trovato conforto e felicità in piaceri semplici come
uscire a passeggiare sentire il calore del sole bere un bicchiere di acqua fresca in una giornata calda...
Concordo
in tutto questo… tranne che cambierei l'acqua per una bella birra
artigianale fredda, che probabilmente sarebbe troppo pretenziosa per
il vero cinico. Va bene...
Questo
perché i Cinici denunciarono lusso e ricchezza.
Credevano che nella loro ricerca, l'uomo si impegnava in inutili lavori giorno dopo giorno.
Per i
Cinici, una vita fatta di un'azione frenetica in cerca della
ricchezza o del potere era assurda.
Questo
tipo di vita farebbe allontanare sia l'uomo antico che quello
moderno dalla natura e instillerebbe in lui un bisogno di
superficialità che non sarebbe mai soddisfatta.
Non
essendo mai soddisfatto e desiderando sempre di più,
l'uomo diventerebbe schiavo dei suoi desideri.
Diogene seduto nella sua botte
di Jean-Léon Gérôme (1860)
Il filosofo greco Diogene (404-323 a.C.) è seduto nella sua dimora, la botte di terracotta, nel Metroon, ad Atene, mentre accende la lampada alla luce del giorno con la quale doveva cercare un uomo onesto.I suoi compagni erano dei cani che servivano anche come emblema della sua filosofia "cinica" (greca: "kynikos", simile a un cane), che enfatizzava un'esistenza austera.Tre anni dopo che questo dipinto fu esposto per la prima volta, Gerome fu nominato professore di pittura all'Ecole des Beaux-Arts dove avrebbe istruito molti studenti, sia francesi che stranieri.
Il più
famoso tra i cinici era un uomo di nome
Diogene di Sinope,
spesso chiamato Diogene il Cane a causa del suo comportamento
radicale, compresa la defecazione pubblica.
Chiaramente, ha portato la filosofia cinica all'estremo.Ha abbracciato il dolore, le difficoltà e la povertà.Viveva in una botte di terracotta, mangiava avanzi e guadagnava gran parte dei suoi beni con l'accattonaggio.
Diogene il Cane ha
passato
il tempo prendendo in giro le convenzioni sociali e richiamando
l'attenzione sull'assurdità di un comportamento simile a quello di
un robot da parte di coloro che lo circondavano (anche a personaggi
come Alessandro Magno!)
"Alessandro e Diogene"
di Caspar de Crayer.
Diogene una volta chiese ad Alessandro Magno
di spegnere la sua luce.
Diogene considerava gran parte delle
attività dell'umanità alla
maniera di Sisifo.
Cioè,
proprio come
Sisifo che trasportava il masso su per la montagna giorno dopo giorno, solo
per farlo rotolare giù, le
ricerche dell'uomo per la ricchezza e il potere erano altrettanto
inutili e insignificanti...
Non
abbiamo bisogno di seguire gli esatti valori stabiliti dai Cinici
per beneficiare della loro saggezza, perché, beh, ciò sarebbe
seguire una convenzione sociale e sfidere l'intera idea della
filosofia cinica!
Invece,
Possiamo vedere il vantaggio nella semplicità e possiamo guardare all'interno dei nostri valori.Possiamo liberarci dalle convenzioni sociali restrittive e coltivare una vita che troviamo appagante e che abbia un significato.
Non sto
suggerendo di abbandonare il vostro lavoro quotidiano o di seguire
una vita ascetica.
Rimanendo fedele ai Cinici, sarebbe sbagliato per me dirvi "come vivere"...
Ma non è
necessariamente una cattiva idea riprendere una prospettiva cinica e
rivalutare di tanto in tanto le cose al fine di perseguire ciò che
trovate soddisfacente e con un significato interiore.
Dopotutto, indipendentemente dal nostro stato di ricchezza o
povertà, nessuno di noi ne esce vivo, e quindi potremmo anche essere
noi a scegliere il masso che portiamo giorno dopo giorno sulla
montagna...
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