venerdì 18 settembre 2020

Le ragioni di NO

 

Le ragioni di NO

Le elezioni del 20 e 21 settembre qui in Italia sono il primo serio test elettorale per il secondo governo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sebbene il governo si sia dichiarato neutrale rispetto al risultato dei sondaggi, è fin troppo chiaro che se il risultato fosse positivo per l'attuale maggioranza di governo, allora il governo sarebbe rafforzato perché il risultato stesso significherebbe che gli italiani sono contenti di come il governo li ha trattati per un anno, compresa la quarantena.

In caso contrario, il malcontento di un certo numero di senatori e deputati potrebbe complicare seriamente la vita e le scelte future del governo perché i dati parlerebbero di una popolazione stanca della politica attuale e profondamente preoccupata per il futuro. Non sorprende che nessuno al governo abbia finora parlato chiaramente della prossima legge di bilancio e delle scelte che la solita Europa (volutamente scritta senza maiuscola) ci imporrebbe per accedere alla nostra misera quota di finanziamenti post-pandemia. Un prestito dei nostri soldi, già pagato in anticipo e che non sarà sufficiente a rilanciare il Paese.

Le elezioni del 20 e 21 settembre sono regionali, in sole 7 regioni italiane ma potrebbero tradursi in una clamorosa e inaspettata conferma per l'attuale governo o in una sperata débâcle senza possibilità di salvezza.

In quei due giorni si voterà anche il nuovo referendum costituzionale, che vorrebbe limitare il numero dei parlamentari: i deputati scenderanno a 400 dagli attuali 630 ei senatori a 200 dai 315 che sono attualmente.

Chi è a favore dello SI parla di una “razionalizzazione” della democrazia, riducendo il numero di circoscrizioni elettorali e aumentando il numero di elettori per circoscrizione. Sono ben accetti anche i risparmi per il bilancio dello Stato, che viene venduto come l'ennesimo grande successo.

Chi è a favore del NO (me compreso) lamenta soprattutto il rischio di una perdita di democrazia, di uno svilimento del ruolo del parlamentare come rappresentante del popolo e della triste constatazione che il risparmio annuale per gli italiani sarebbe ancora risibile rispetto ad altri risultati apparentemente intoccabili. Il gioco quindi non varrebbe la candela.

Il professor Augusto Sinagra, che i lettori ricorderanno per averlo già intervistato più volte sui fatti e sui misfatti della politica italiana, ancora una volta ha accettato di rispondere ad alcune domande. Favorevole a NO, Sinagra deve essere letto attentamente in modo che nessuno possa dire di non essere stato avvertito della catastrofe imminente.

1) Ci può spiegare gli obiettivi della riforma costituzionale sulla quale siamo chiamati a decidere il prossimo 20 e 21 settembre?

R) Quella per la quale voteremo il 20 e 21 settembre prossimi non è una riforma costituzionale. È una vergogna per la democrazia e per la volontà del popolo. L'obiettivo non può che essere "populista" nel senso peggiore del termine. Parla alla pancia delle persone e sembra quasi uno spettacolo da circo.

Si basa sul comprensibile desiderio del popolo di colpire una classe politica indecente e corrotta. L'obiettivo è "dare respiro" alle 5 Stelle ormai destinate all'estinzione. Non si può parlare di riforma costituzionale con il solo taglio lineare e numerico dei parlamentari, senza una riconsiderazione del sistema costituzionale e degli equilibri, senza in particolare una convincente riforma della legge elettorale.

2) In cosa differisce da quanto gli italiani hanno già bocciato con il referendum del 2016?

A) La riforma costituzionale respinta con il referendum del 2016 è stata un totale sconvolgimento degli assetti e degli equilibri costituzionali attuali e non è per nessun motivo paragonabile alla legge di riforma costituzionale oggetto del prossimo referendum, che altro non è che una bassa e fraudolenta spinta populista di gli adepti del giullare genovese [1].

3) Questa riforma è proposta e difesa solo dalla sinistra che da anni, ad esempio, ci racconta le delizie dei tagli alla sanità pubblica (fino alla situazione attuale) o siamo di fronte a un patto bipartisan?

A) In realtà, questa riforma costituzionale non è sostenuta dalla sinistra, intesa come "sinistra" il Partito Democratico Italiano [2] che in realtà è il partito politico più reazionario e il più ostile alla classe operaia che sia mai esistito dall'unità. d'Italia. Il DP sostiene (ma solo formalmente) questa proposta indecente di riforma costituzionale con l'unico scopo di compiacere, a scapito della democrazia e dei lavoratori, il suo alleato di governo, le 5 Stelle, di mantenere in piedi l'attuale governo, che difficilmente viene definito legittimo e decente.

4) Perché voterete NO e perché dovrebbero farlo anche gli italiani?

A) Il motivo per cui voterò NO e perché tutti gli italiani che sono ancora autocoscienti dovrebbero votare NO si può dedurre dalle mie precedenti risposte.

[1] Il prof. Sinagra si riferisce a Beppe Grillo, genovese, uno dei principali fondatori del Movimento 5 Stelle e famoso comico comico italiano
[2] Ex Partito Comunista Italiano

Costantino Ceoldo

Fonte: https://www.geopolitica.ru/en/article/reasons-nay

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