mercoledì 16 maggio 2018

Almanacco di maggio 2018

Mentre Lega e 5 Stelle flirtano, la Bce ci mangia le banche

di

Complottisti si diventa, ma citando Totò io direi che “lo nacqui, modestamente” ed anche se la neolingua ha coniato questa stupida definizione dalle forti tinte negative – il complottismo – chi crede che i complotti non esistano o non ha mai studiato la storia oppure l’ha studiata senza mai capirla. Anche oggi, mentre tutti gli attivisti politici – tutti – riempiono le pagine dei quotidiani e i social pontificando sulla nascita del nuovo governo, solo qualche barbaro debunker seriale si è occupato del colpo gobbo perpetrato dall’Unione Europea contro le banche italiane.

Ma come, verrebbe da dire, il Partito Democratico è caduto sotto l’accusa di aver “aiutato le banche”, e ora grillini pentastellati e leghisti manco si accorgono di quello che sta succedendo alla banche di credito cooperativo? La faccenda è tanto lunga, quanto grave e tristemente nuova.

Val la pena proporre qui una breve sintesi. Per chi non lo sapesse, le Bcc sono banche di diritto diverso da quelle trdizionali e sono sotto il controllo locale; prestano denaro, cioè finanziano le piccole e medie imprese italiane e, pur essendo esse stesse singolarmente piccole, il loro intervento è stato in questi lustri vitale per l’economia nazionale, visto che le piccole e medie imprese, cioè l’artigiano, il commerciante, ecc, caratterizzano il 90 per cento del tessuto produttivo italiano. Continua a leggere QUI

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Se la Kommissione innesca l’orribile arma segreta italiana. L’Otto Settembre 

Un finlandese, un lettone e un greco ci hanno ingiunto di obbedire all’Europa. Katainen ci ha detto che l’Europa non cambia il Patto di Stabilità. Dombrovskis, che il nuovo governo continui a ridurre il debito ed anche il deficit (che riduciamo da 20 anni). Avramopoulos vuole che non cambiamo la politica sui migranti.

Insomma  continuano a pretendere che obbediamo alle misure, basate su una teoria sbagliata del debito pubblico, che ci hanno portato alla  rovina.

A loro bisognava mostrare questa tabella: la curva di povertà a cui ci ha ridotto la UE, con la complicità dei nostri politici.

Siccome sono profondamente stranieri, ed ignoranti della storia europea, a maggior ragione della italiana, non sanno quello che provocano obbligandoci a tener fede, costi quel che costi,  agli arbitrari diktat europei.  Non sanno che abbiamo una orribile arma segreta, autodistruttiva  ma distruttiva degli “alleati”, quando ci si obbliga a faccia al muro. L’Otto Settembre. O se volete, Caporetto. La rottura del fronte, della linea, la resa in milioni, il tutti a casa o in prigionia.

Il meccanismo è semplice e ricorrente: i nostri politici e governi (imprevidenti, pressapochisti e incapaci)  impegnano il popolo  italiano in obblighi  ardui e impegnativi, ferree alleanze, irrealistiche gabbie internazionali,  senza darci i mezzi  per tener duro,  e ignorando ogni volta che la nostra fibra morale, la nostra cultura, la nostra stessa posticcia e fragile unità nazionale non sono in grado di reggere.  Il popolo, passivo, regge  e  regge, finché non ce la fa, e allora si  spezza;  divincola, fugge, abbraccia il nemico che lo prende prigioniero (lo raccontò Rommel, quando da capitano ruppe a Caporetto). E’ vergognoso, ma è l’istinto animale e vitale,  di una plebe senza intelligenza, ma  con il buon senso di non farsi ammazzare fino all’ultimo uomo. Per Badoglio, poi…. Continua a leggere QUI

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Cade (forse) il segreto sul trilogo, il buco nero della democrazia nell’UE

di Dario Tamburrano

E’ la trattativa a porte chiuse che costituisce il cuore del processo legislativo. Una sentenza del Tribunale dell’Unione Europea dispone che i documenti possono essere divulgati. Il Parlamento Europeo ha rinunciato oggi alla possibilità di fare ricorso, ma non è noto l’orientamento di Commissione Europea e Consiglio UE

Non devono essere segreti i documenti del trilogo, il cuore vero del processo legislativo UE che coinvolge Parlamento Europeo, Commissione Europea e Consiglio UE.

Lo stabilisce una sentenza del Tribunale dell’Unione Europea.

Anche il mediatore europeo si era occupato della questione, ma senza ottenere grandi risultati: i documenti del trilogo sono sempre stati riservati agli addetti ai lavori, con possibilità per gli altri di prenderne visione solo a giochi fatti. Oggi, martedì 15 maggio, il Parlamento Europeo ha rinunciato a far ricorso contro la sentenza. Il ricorso potrebbe tuttavia essere presentato da Commissione Europea e Consiglio UE: non si hanno notizie sugli orientamenti di queste due istituzioni.

Il “trilogo” è la trattativa politica a porte chiuse durante la quale prendono forma le leggi dell’Unione Europea. Continiua a leggere QUI

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DA GAZA AL QUIRINALE Popoli fai da noi, cacicchi fai da me. E i Rothschild 

“Ogni volta che siamo testimoni di un’ingiustizia e non reagiamo, addestriamo il nostro carattere ad essere passivi di fronte all’ingiustizia , così, a perdere ogni capacità di difendere noi stessi e coloro che amiamo”. (Julian Assange)

“Si parva licet componere magnis”, premettevano i latini a un azzardato paragone che conducevano tra cose piccole grandi. Procedimento che adotto per passare dalle nostre squallide, ma non del tutto irrilevanti, piccinerie, alle immensità, per una parte orrendamente efferate e, per l’altra, eroiche, di quanto va succedendo in queste settimane e ore tra i palestinesi di Gaza e gli emuli israeliani dei macellai del ghetto di Varsavia.

Cosa ci accomuna, cosa li accomuna

Altra premessa al discorso di oggi è la constatazione di cosa abbiano in comune coloro che hanno portato alla novità di due fenomeni di massa che, fino all’altro ieri, parevano patrimonio di altri, migliori, tempi. E, per converso,  a cosa ci porta l’esame epistemologico circa la natura logica dei comportamenti di contrasto a questi fenomeni. Parlo della rivolta di masse popolari a Gaza impegnate in un movimento, la Grande Marcia del Ritorno, che, dopo anni di delega a rappresentanti inetti, inefficaci, rinnegati, divisi e divisivi, si appropria del tema che fu loro fin dal rifiuto della colonizzazione degli anni ’40 e poi nelle due Intifade degli anni ’80 e ’90. E parlo della cacciata, in Italia, dal proprio orizzonte politico di coloro, la coalizione di destra variamente denominata Ulivo, governo tecnico, larghe intese, renzusconismo. Usurpatori  che dalla fine del secolo scorso, eletti rappresentanti dei bisogni collettivi, queste masse le hanno conculcate, deprivate, escluse.Continua a leggere QUI

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Governo M5S-Lega, accordo vicino. Di Maio: «Nessun passo indietro»

 di DonatoDe Sena 

Continuano gli incontri per la nascita di un governo M5S-Lega. Oggi a Montecitorio è ripreso il lavoro del tavolo tecnico per mettere a punto il contratto di programma, al quale partecipano gli esponenti delle due forze politiche. L’obiettivo è quello di chiudere le trattative in poche ore. In serata previsto anche un nuovo incontro tra i leader, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il segretario del Carroccio Matteo Salvini, ai quali spetta il compito di trovare una sintesi sui punti più delicati. Stando a quanto dichiarato dal capogruppo leghista al Senato Gian Marco Centinaio i nodi irrisolti sul contratto di governo sono immigrazione, sicurezza, rapporti con l’Europa e grandi opere.

Ma resta il nodo del premier. Non si sa ancora chi sarà presidente del Consiglio del nuovo eventuale esecutivo. «Per il premier stiamo parlando di un nome politico, come abbiamo sempre detto, non di una staffetta», ha assicurato Di Maio allontanando l’ipotesi di un tecnico a Palazzo Chigi. Fonti M5S hanno parlato dell’esistenza di una rosa di eletti e non. L’ultimo finito nel totonomi è il giornalista e neodeputato 5 Stelle Emilio Carelli. Qui la diretta live.

Governo M5S-Lega, nuova riunione sul contratto:

la diretta ore 17.43. Governo M5S-Lega, Di Maio: «Ora non si torna indietro». Luigi Di Maio è intervenuto nel pomeriggio anche sul Blog delle Stelle, sito di riferimento del Movimento. «Ora indietro non ci si può tirare. Ora questo governo s’ha da fare. Ora l’Italia deve cambiare davvero», ha scritto il capo politico in un post dal titolo ‘Non un passo indietro: questo week end tutti ai banchetti per cambiare l’Italia’. «Il contratto di governo che stiamo scrivendo in questi giorni – ha continuato – è la più grande novità politica degli ultimi 20 anni perché porterà al governo dell’Italia quello che hanno chiesto i cittadini: il cambiamento». «È il momento del coraggio. Non un passo indietro!», ha esortato Di Maio. Continua a leggere QUI

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