mercoledì 13 settembre 2017

Il Banco (Lo Stato) vince sempre

QUANDO LA SENILITÀ E' PERICOLOSA…
Marcello Pamio - 13 settembre 2017

«Quando l’amore è dannoso» è il titolo dell’ultimo articolo a firma di Ferdinando Camon.

Titolo provocatorio che fa nascere molte domande, anche sulla salute dell’autore…

La spiegazione però di questo ossimoro (amore=danno) arriva, purtroppo per i lettori, poche righe dopo…

«C’è una norma, va rispettata e fatta rispettare. Specialmente se riguarda i bambini: i bambini devono capire che quel che vuole lo stato vale di più di quel che vuole il papà o la mamma». 

Quindi per Camon siccome c’è una legge, va assolutamente rispettata. Poco importa se questa legge è stata dettata da un governo illegittimo perché eletto con legge elettorale incostituzionale (sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale). Poco importa se tale legge (unica al mondo) impone obbligatoriamente 10 + 4 vaccini (senza nessuno studio che ne garantisca la loro sicurezza) e in assenza di qualsivoglia epidemia o emergenza sanitaria.

Non solo, i bambini devono ficcarselo in testa fin da piccolini che lo stato-padrone è superiore a qualsiasi volontà, anche quella dei propri genitori. Chiaro? Ma scusate, pensavate di essere in democrazia? Se la scienza non è democratica figuriamoci lo stato!

Scusate, ma giuridicamente parlando cosa contano i genitori? Soprattutto cosa vogliono e cosa pretendono questi scriteriati che mettono al mondo dei figli?
Alla salute dei piccoli e alla loro istruzione ci pensano da una parte Beatrice Lorenzin e dall’altra Valeria Fedeli. Potete dormire sonni tranquilli.
 

Non contento Camon però prosegue nel ragionamento.

«Se c’è un braccio di ferro tra famiglia e stato, o tra comune e stato, o tra regione e stato, è giusto, per il bene di tutti, che lo stato vinca, ed è giusto che il papà e la mamma perdano, che il comune o la regione si arrenda».

Altra memorabile e mi auguro storica frase: «se c’è un disaccordo è giusto che il papà e la mamma perdano, perché lo stato prima di tutto!» 

Di primo acchito, appena ho letto l’articolo, a caldo avrei commentato in altro modo, ma oggi ragionando a mente fredda, mi domando se tali affermazioni sono dovute all’età che avanza, alla senescenza o ad altri motivi, magari politici, o ancora perché ci crede proprio.

La cosa certa è che queste affermazioni sono molto inquietanti, anche perché rappresentano perfettamente lo specchio dell’attuale periodo storico italiano e dell’atmosfera che stiamo respirando.

Bambini espulsi da scuola, a cui viene impedito di essere appunto bambini e di giocare con i propri amichetti, perché i genitori hanno avuto la malsana idea di obiettare ad un TSO vaccinale illegittimo e pericoloso. Il tutto sotto lo sguardo vuoto e impotente delle forze dell’ordine che a testa bassa confermano la legittimità di tali divieti. Buttando nel cesso la Costituzione italiana, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Bambini violentati da uno stato dittatoriale che abroga per legge l’articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

Nessuno Camon, neppure il suo stato totalitario! 

La cosa che fa specie è che Ferdinando Camon, classe 1935, dovrebbe ricordarsele certe cose o almeno saperle. Nonostante all’epoca avesse solo tre anni, la sua fortuna è stata quella di non essere ebreo. E’ del 5 settembre 1938 infatti il regio decreto-legge n. 1390, intitolato «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola italiana».

Questo regio decreto sancì l’esclusione degli ebrei dall’insegnamento e dalla frequentazione delle scuole. 

Ecco i primi due agghiaccianti articoli:

Art. 1
All’ufficio di insegnante nelle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale,
non potranno essere ammesse persone di razza ebraica.
Art. 2
Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica… 

Bambini fuori da scuola perché ebrei.
Lo stabilisce la “norma” e quindi, secondo il ragionamento di Camon, andava rispettata...

Il resto è storia…

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