di Massimo Mazzucco -
Pubblicato: 19 Febbraio 2017
La Repubblica pubblica fake news
Nella versione online di oggi La Repubblica ha publicato la seguente notizia, intitolando: "Usa, morto lo
"sceicco cieco": la mente dell'attentato alle Torri Gemelle del '93 -
È MORTO in un carcere di massima sicurezza in North Carolina lo "sceicco
cieco" egiziano Omar Abdel Rahman. Era considerato la mente del primo
attentato al World Trade Center, quello compiuto il 26 febbraio del 1993,
quando nel parcheggio sotterraneo di una delle Torri gemelle fu fatto esplodere
un pulmino imbottito con oltre 600 chili di esplosivo che provocò la morte di 6
persone."
Omar Abdel Rahmannon fu affatto la mente dell'attentato al
WTC del '93. Come si evince chiaramente da questo video, fu la stessa FBI ad
organizzare l'attentato, tramite il proprio infiltrato Emad Salem,
"dimenticandosi" poi di sostituire la bomba vera con una falsa. Un
"errore" che costò la vita a 6 persone.
Da oggi denunceremo sistematicamente qualunque fake
news pubblicata dalle testate mainstream.
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Fake news: ecco a voi la censura perfetta!
Il Grande Fratello sferra l’ultimo attacco
Marcello Pamio - 19 febbraio 2017
Il Grande Fratello sferra l’ultimo attacco
Marcello Pamio - 19 febbraio 2017
La mannaia della censura viene ogni tanto tirata fuori e
fatta oscillata nell’aria, questo da almeno 15 anni senza risultati. Oggi purtroppo
sembra che le cose stiano accelerando.
E’ di questi giorni infatti una proposta in Senato che farebbe concretizzare il
più grande timore per i diritti e le libertà: il Grande Fratello di stampo
orwelliano.
Prima però andiamo a fare un salto nella Commissione Europea, perché lo
strumento nelle mani dei potentati economici è stato il primo a incitare alla “lotta
contro le fake news”, ossia la lotta contro le notizie false.
Il tutto è iniziato con la guerra contro l’incitamento all’odio su internet,
sfociata nel maggio 2016 in
un codice di condotta concordato fra la Commissione e le grandi società tipo
Youtube e Twitter. Questo era solo l’inizio…
Il passaggio dall’odio sul web alle fake news è stato immediato.
Per le cosiddette notizie false l’establishment è
preoccupato, e non è un caso infatti che esso abbia attribuito alle fake tre
fatti alquanto sgraditi: la Brexit, cioè l’uscita dell’Inghilterra dall’euro la
vittoria del no alla modifica costituzionale in Italia e l’inaspettata vittoria
di Trump negli States.
Secondo il Sistema, almeno in questi tre casi i canali di informazione
alternativi sul web avrebbero giocato un ruolo decisivo (sorvoliamo sul
magistrale lavoretto fatto dagli hacker russi che hanno impedito brogli e
manipolazioni dei voti alle presidenziali, cosa questa normalissima e
frequente, permettendo così la vittoria di Trump)…
E’ bene ricordare che tutti i media inginocchiati al regime scrivevano
all’unisono e a caratteri cubitale che la Gran Bretagna se
usciva dall’euro sarebbe precipitata nel baratro economico, flagellata da
cavallette e locuste; qui da noi se avesse vinto il no al referendum
costituzionale saremo tornati in pieno medioevo, e negli States tutti avevano
già pronti gli articoli per la vittoria scontata di Killary Clinton. Ma le cose
sono andate diversamente… Continua QUI
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Le Fake News dei media contro Trump? Il Presidente USA aveva
ragione sulla Svezia (Telegraph)! Sembra quasi propaganda fascista….
Il vaso è colmo, adesso basta! Queste sono le parole che
disse mio nonno un giorno, nella mezzo della sua gioventù, quando decise di
opporsi al nazifascismo. Dunque, 75 anni dopo, con la redazione di Scenarieconomici.it abbiamo deciso di
mettere in piedi una centrale sulle fake news, seria, documentata, fattuale,
per evidenziare l’esistenza di un enorme problema. Vi faremo sapere gli
sviluppi.
Quello che temo è scoprire che sono proprio i media
mainstream a diffonderle, vedremo. La ragione? Mi dilungherei troppo, mi limito
a dire che lo scopo facilmente è non fare comprendere alla gente che disastro
hanno combinato i governi degli ultimi anni (…). Disastro che si traduce in
crisi economiche a cui contribuiscono con loro miseria solo le classi media e
bassa, invece le elites globali di stampo neofeudale esplodono di gioia e
ricchezza.
Ho visto troppe bugie sui media in questi ultimi tempi, e lo
dico senza partigianeria. Continua QUI
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Bufale giganti: per seppellire
indizi sui “giganti” veri?
Scheletri di giganti alti 4 metri, scoperti in
America e subito occultati: scoperta clamorosa, ma “insabbiata” da una
autorevolissima istituzione scientifica come la Smithsonian Institution,
un glorioso organismo scientifico finanziato dal governo degli Stati Uniti. Una
sentenza della Corte Suprema americana, si legge sul web in diversi blog,
avrebbe «costretto la Smithsonian Institution a rilasciare i documenti
classificati risalenti agli inizi del 1900 che dimostrano che l’organizzazione
è stata coinvolta in una grande, storica copertura di prove». Documenti che
proverebbero «la scoperta di migliaia di scheletri di giganti umani rinvenuti
in tutta l’America: fu ordinato di distruggerli dagli amministratori di alto livello
per proteggere la principale cronologia corrente dell’evoluzione umana».
Davvero? Niente affatto: quegli scheletri non sono mai stati distrutti. E per
un semplice motivo: non sono mai esistiti. Lo ripetono in coro altre fonti,
sempre su Internet, secondo cui la storia
rientrerebbe tra le classiche “fake news”, sempre più in voga per gettare
discredito sulle vere notizie che circolano sul web, disturbando gli omertosi
silenzi del mainstream. Continua QUI
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La libertà è cosa per pochi
In un Paese nel quale si vendono oltre centomila copie di È
tutta vita di Fabio Volo o La dieta dei gruppi sanguigni (non un ricettario per
vampiri, ma l’ennesima guida all’alimentazione sana) del dott. Mozzi,
bisognerebbe costituire un comitato di pubblica igiene mentale che si
incaricasse della diffusione dei libri di Aldo Busi. È chiaro che in un tale
clima di sentimentalismo adolescenziale e isteria salutista, che altro non sono
se non i baffi finti della gerontocrazia più cinica e dell’economia più
cancerogena, questo resterà un auspicio vano. Quindi, mentre le folle
continuano a ruminare idiozie languide e paraecologiche, noi ci accontentiamo
di attirare l’attenzione di pochi lettori su una sola pagina dell’autobiografia
non autorizzata che lo scrittore ha intitolato Vacche amiche. Una pagina, la
numero 104 del volume, nella quale è racchiuso il nucleo dell’etica di Busi.
La libertà non è un diritto, è un sapere costante nel tempo,
una capacità di resistenza alla tentazione di asservirsi, una curiosità per le
lande più inesplorate del cervello umano a contatto con il mondo ma
innanzitutto a contatto con se stesso, a cui ritorna e a cui deve dare conto di
quanto ha fatto fuori il suo portatore. Continua QUI
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