venerdì 27 maggio 2016

Le "nubi" del CERN


Il CERN E LE NUBI, TRE INDIZI FANNO UNA PROVA

By Guido Guidi 

Abbiamo scritto molte volte dell’esperimento denominato CLOUD che è in corso al CERN da qualche anno. Utilizzando una camera stagna all’interno della quale si tenta di riprodurre il processo di nucleazione, cioè di formazione e crescita fino alle dimensioni ideali del particolato solido che è alla base della formazione delle goccioline di cui sono costituite le nubi, si sta tentando di capire quale sia il ruolo dei solfati – essenzialmente prodotti dalle attività umane – e quale influenza abbiano in questo processo i raggi cosmici, i cui flussi sono regolati dall’attività solare.

Sono appena usciti tre paper molto interessanti, due su Nature e uno su Science, che a detta degli autori, tra cui c’è Jasper Kirby che dirige l’esperimento CLOUD, costituiscono dei passi avanti molto significativi in questa indagine. In particolare perché il terzo di questi studi conferma sostanzialmente i primi due, avendo raggiunto dei risultati paragonabili osservando la libera atmosfera e non quella ‘simulata’ della camera stagna del CERN.

  1. Kirkby, J., et al. Ion-induced nucleation of pure biogenic particles. Nature, doi 10.1038/nature 17953(link is external)(2016).
  2. Tröstl, J., et al. The role of low-volatility organic compounds in initial particle growth in the atmosphere. Nature, doi 10.1038/nature18271(link is external) (2016).
  3. Bianchi et al. New particle formation in the free troposphere: A question of chemistry and timing. Science doi 10.1126/ science.aad5456(link is external)

Qui sotto, invece, c’è un video in cui Jasper Kirby spiega molto efficacemente i risultati del suo lavoro:


Questo il comunicato stampa uscito sul sito web del CERN.
  
In sostanza, si deduce che il clima del periodo pre-industriale possa essere stato caratterizzato da dinamiche relative alla nuvolosità differenti da quanto si pensava sin qui, ovvero con nubi più abbondanti derivate da processi di nucleazione che pare siano meno dipendenti dal contributo dei solfati. Diverso e più incisivo anche il ruolo dei raggi cosmici, cui gli esperimenti al CERN attribuiscono la proprietà di aumentare di un fattore 10-100 le dimensioni dei “semi delle nubi” ionizzandoli, specialmente in un’atmosfera meno inquinata quale quella del periodo pre-industriale.

Secondo Kirby e i suoi collaboratori, se si riuscirà a tener conto di queste dinamiche nella simulazione del clima, si potranno avere informazioni molto più precise anche riguardo all’influenza che le attività umane stanno avendo e potranno avere in futuro, riducendo in parte la distanza, attualmente molto ampia, che ancora sussiste tra ciò che viene simulato e ciò che viene osservato, soprattutto in termini di risposta del sistema all’aumento della concentrazione di CO2. FONTE 

DOVE STA QUESTO DETTAGLIO NELLE SIMULAZIONI, 
OSSERVAZIONI E VALUTAZIONI ? 

Questo estratto dal video della presentazione del dottor Kirkby al CERN nel 2009 fa ben capire che gli scienziati climatologi sono pienamente coscienti del fatto che aeroplani stanno disperdendo degli aerosol con la deliberata intenzione di modellare le condizioni atmosferiche. 

Kirkby spiega queste due immagini satellitari.

Immagini visibili anche all'interno del video, 
(corsivo mio per foto mancante nell'articolo originale) 

Indica con il puntatore laser la foto a sinistra e spiega quello che vede. 

These are not smoke trails, these are clouds which are seeded by jets dumping aerosols into the upper atmosphere 
“Queste non sono scie di fumo , queste sono nubi inseminate da jets che scaricano aerosol nell’atmosfera superiore.“ 

Kirkby si sposta verso la seconda immagine satellitare 
(destra in alto) e prosegue:

Also less familiar but also very important, these are ship tracks and this is a huge area (…) these are ship tracks over Alaska and their clouds are seeded by extra aerosols 
”Poi ci sono, meno familiari ma sono importanti, ci sono tracce di navi, è un’area grande (…) queste sono tracce di navi sopra l’Alaska e le nubi sono inseminate di extra-aerosol. 

Le affermazioni sembrano abbastanza chiare


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