domenica 3 gennaio 2016

"l'ovile di Facebook"


 

Così Facebook ha fregato Google (e ci ha chiusi nel suo recinto)

Partiamo da un assioma che è difficile mettere in discussione: lasciando da parte i fanboy, le passioni e le opinioni personali (che in quanto opinioni al momento non ci interessano) ci sono sostanzialmente 5 aziende (che io chiamo le 5 Sorelle) che stanno costruendo tecnologicamente il nostro presente e gettando i ponti per il nostro futuro e sono, in rigoroso ordine alfabetico, Amazon, Apple, Facebook, Google e Microsoft.


La seguente digressione marchettosa è utile ai fini del post, e quindi mi verrà concessa: scrivevo nel mio libro sul Web 3.0 e sulle tecnologie di domani: “Ci sono delle realtà nel nostro mondo che sono in grado di cambiare la vita di tutti noi. Non solo delle realtà, anche delle persone.


Persone come Bill Gates (Microsoft) o Steve Jobs (Apple), hanno cambiato le nostre vite. Per sempre.


Questi imprenditori, anche se chiamarli imprenditori mi sembra riduttivo visto l’influenza che hanno avuto sulla vita della comunità, insieme a gente come Sergey Brin e Larry Page (Google), Jeff Bezos (Amazon) e Mark Zuckerberg (Facebook) hanno modificato non solo la nostra quotidianità, ma anche i nostri modi di pensare e di approcciarci al resto del mondo”.


Amazon – Jeff Bezos
Amazon ha del tutto cambiato il modo di concepire lo shopping, l’acquisto, il mercato e tutto quello che è “comprare”. In pochi anni è diventato di fatto il più grande negozio del pianeta, il servizio di logistica più importante di sempre (e qua sta la sua vera forza) e un servizio di cloud e di hosting senza precedenti.


Microsoft – Bill Gates
Microsot, l’eterna “data per morta”. Microsoft, l’odiata progenitrice di Windows che gira su tutto. Microsoft, l’azienda che per tutti si sarebbe dovuta estinguere presto. Microsoft, la “madre delle schermate blu”.
Microsoft… l’azienda tecnologica che l’8 aprile ha compiuto 40 anni. Da 40 anni leader del mercato dell’innovazione. Ho detto tutto.


Apple – Steve Jobs
Il Sogno. Apple è il sogno.
“Il Macintosh è più di un computer: è uno stile di vita”. Steve Wozniak.

Apple crea una tecnologia che ha una caratteristica mai avuta prima: è bella, talmente bella da diventare di moda. Apple non solo produce hardware ottimo ma lo rende di moda. E vince. Tutto.

Ok, la doverosa digressione era d’obbligo ma adesso passiamo ai veri protagonisti di questo post, ovvero Google e Facebook.


Brin e Page hanno messo insieme due cose assolutamente geniali con Google, ovvero un indice di tutti i siti presenti in rete ordinato, completamente automatizzato e un modello di business perfetto.

Google nasce come “banale” motore di ricerca e diventa una galassia di servizi: innovazione dopo innovazione Big G cambia il nostro modo di vivere giorno dopo giorno.


Mappatura
Google sponsorizza dei satelliti geostazionari, come GeoEye 1 che gira sopra alle nostre teste a 680 Km di altezza. Attraverso questo tipo di controllo globale ha mappato la Terra (Maps), il cielo (Sky), i mari (Oceans), la Luna (Moon) e addirittura Marte (Mars).


Ricerca
Ognuno di noi fa decine di query su Google ogni giorno, chi più chi meno superiamo mediamente le dieci.

Quando abbiamo bisogno di qualcosa lo cerchiamo su Google, sempre che non sia qualcosa di verticale come ad esempio alberghi, oggetti da acquistare o ristoranti… li entrano altri fattori e Google lo sa bene.


Acquisizioni

Google ha comprato colossi incredibili che gli permettono di tenere un piede dentro alle principali innovazioni oggi presenti sul pianeta. Ha comprato Motorola (per poi rivenderla svuotata dei brevetti) e ha comprato nel 2013 Boston Dynamics ovvero una delle più evolute realtà robotiche presenti al mondo.

E non ci dimentichiamo che ha comprato e reso planetario il successo di YouTube quando nessuno, nessuno, cedeva nei video come settore di mercato concorrenziale e tremendamente penetrante.
Ricordo che ai tempi sentivo gente dire “i video sono morti”. Seeee, morti.


Android
Google è proprietaria di Android, il sistema operativo che gira sulla maggior parte dei dispositivi mobili presenti oggi sul mercato. Non va solo sui cellulari ma anche su orologi e su ogni dispositivo possa portare dentro un processore.
Android è stato fondato da una compagnia di sviluppatori capitanata da Andy Rubin che oggi, guarda caso, è a capo della divisione robotica di Google, ovvero di Boston Dynamics.


In questo scenario che ha del fantascientifico Google si pone come leader innovatore praticamente incontrastato di fronte a una Apple che dalla scomparsa di Steve Jobs è diventata muscolare ma poco innovativa (più ram e processori più veloci non sono innovazione) e alle altre che per quanto leader nei loro settori non brillano per innovazione pura. Tranne… tranne Facebook.

L’UNIVERSO DI ZUCKERBERG


Facebook nasce quasi per caso dal gioco, brutale e del tutto fuori luogo, di un ragazzino di Harvard che decide di costruire un sito per mettere a confronto musi di animali con volti di donne: il ragazzino di chiama Mark Zuckerberg e si appresta a cambiare il mondo indossando delle ciabatte Adidas.

Facebook cresce, supera il miliardo di utenti, viene quotato in borsa, passa il miliardo e 500 milioni di utenti superando il numero di abitanti dell’India e piazzandosi dietro solo alla Cina. Facebook non è più un gioco ma un sistema complesso di “controllo delle masse” dove controllo sta per misurazione delle attività delle persone e gusti delle stesse.

FB sa tutto, di tutti: sa con chi parliamo, cosa diciamo, quando, cosa ci piace, di cosa parliamo e con chi, da cosa siamo influenzati. Facebook sa tutto ma non gli basta.

Nel 2013 compra Instagram (qualche filtro fotografico senza un modello di business per la cifra di un miliardo di dollari circa) e un annetto dopo sconcerta il mondo comprando Whatsapp per qualcosa come 19 miliardi di dollari, soldi sufficienti a comprare la portaerei Ronald Regan.



Abbiamo capito, il valore per Facebook sono le persone, il numero enorme di persone, di fatto tutte le persone. Ma per farci cosa?


Il valore sono gli esseri umani, tipo Matrix, i dati che le persone generano e continueranno a generare sempre di più. Il valore sono i gusti degli individui e le loro relazioni, Facebook l’ha capito prima degli altri e lo sfrutta come nessun altro.


Mentre Google fatica a mantenere in crescita il proprio modello di business a causa dell’idiosincrasia che le persone mostrano verso ogni forma di pubblicità (anche se il fatturato di Big G rimane enormemente superiore a quello di FB) Facebook si proietta nel futuro, passando anche dall’Internet delle cose.


Cosa vuol dire Internet delle cose?



E’ un’evoluzione di Internet in cui le cose, gli oggetti anche di uso comune, sono in grado di interagire tra loro ed accedere alla Rete e a tutti i dati in essa contenuti, per poter acquisire “l’intelligenza” necessaria a svolgere compiti complessi.


Anche qua, come avrete capito, è tutta questione di protocolli e di linguaggi: se le cose saranno in grado di parlarsi e di sentirsi tra loro lo dovranno fare nella stessa lingua, ma una volta raggiunto un accordo (e qua si parla più di politica economica che non di tecnologie), il pianeta sarà una vera e propria selva di sensori e dispositivi che parleranno tra loro.


Da questo universo tracciato, mappato tecnologicamente, potremo estrapolare ogni forma di informazione, di scienza e di applicativo.

E chi fornisce la piattaforma per fare si che tutto si parli e tutto comunichi formando la più grande intelligenza artificiale collettiva? Ma guarda un po’, Facebook.


“Durante la conferenza di apertura dell’F8, l’evento dedicato agli sviluppatori in corso a Fort Mason, Ilya Sukhar ha annunciato il rilascio di Parse per l’Internet of Things. Parse è la piattaforma mobile di Facebook dedicata a chi vuole sviluppare app senza curarsi degli aspetti più tecnici come storage, backend, server, cloud, analytics e dopo smartphone e tablet è già aperta da tempo ad accessori come Arduino. Il passo alla domotica, quindi, è più breve di quanto si possa pensare.”
(fonte)


Quindi FB non si limita a far parlare zii e cucini ma fa parlare ogni oggetto presente su questo pianeta con tutti gli alri e se pensate che questo pianeta conta circa 8 miliardi di device connessi a Internet allora beh, il chiacchiericcio delle cose diventa Big Data.


Nel mentre succede anche che il social blu pensa di uscire dai proprio confini, quei enormi confini da un miliardo e mezzo di utenti, con una piattaforma chiamata Atlas che serve a fare pubblicità sugli utenti Facebook fuori da Facebook, ovvero stai sul social blu che sa tutto di te, esci e vai su siti affiliati i quali sanno tutto di te, grazie a quello che gli dice FB.

Forte, eh?

FACEBOOK È “IL NUOVO GOOGLE”


Qualcuno mi ha detto che sì, tutto questo è vero, ma oggi Google grazie ad Android sa dove siamo tutti noi in ogni momento. Verissimo, ma lo saprà anche FB quanto tutti i dispositivi parleranno e comunicheranno attraverso di esso.

Qualcuno mi ha detto che Google ha un piede in tutte le tecnologie più impattanti del prossimo futuro. Vero, ma FB sta lavorando esattamente in questa direzione e questa, quindi, è innovazione.


Qualcuno mi ha detto che su Google Plus le community hanno altri gradi di interazione. Probabilmente è vero, ma alla casalinga di Voghera (che è la discriminante per il successo di una piattaforma rispetto a un’altra) non interessa molto Google Plus.


Qualcuno mi ha detto che le persone sono su Facebook solo per cazzeggiare mentre su Google ci sono servizi utili. Si, vero, ma FB è stata la prima azienda a trasformare il cazzeggio in una fonte di business.


Qualcuno mi ha detto che le 5 Sorelle si spartiranno il mondo tecnologico da brave appartenenti a un cartello con Google=Hub, Facebook=Piazza, Amazon=Market place, Apple=Piattaforma Microsoft=Office e SO.

Probabilmente anche questo è vero ma mi pare che la battaglia per la conquista del mondo digitale sia decisamente aperta e aspra e che specialmente penda sempre da qualche parte, non sia mai bilanciata.


Facebook ha miliardi di conversazioni al giorno da leggere, guardare, monitorare, misurare. Facebook ha monetizzato il cazzeggio. Facebook è nei tuoi messaggi privati, qualunque cosa usi.


Facebook permetterà il passaggio di danaro attraverso Messenger (l’avevo dimenticata, ma Mark no…. ecco cosa se ne fa di Messenger oltre che Whatsapp).


Facebook permetterà alle cose di comunicare tra loro attraverso di lui, divenendo di fatto un Hub come non si è mai visto prima.
Facebook permetterà ai siti partner di guadagnare sulla sua stessa mole di dati e sulla conoscenza degli utenti.


Non lo so cosa accadrà tra 5 anni, giuro che non lo so come non lo sa nessuno, ma quello che so è che in questo momento, nel preciso momento in cui scrivo, Facebook è certamente la piattaforma e l’azienda che maggiormente sta correndo per innovare, in alcuni casi inseguendo gli altri ma pur sempre correndo più veloce.


Direi che ‘sti ragazzi ci sanno fare, no? 

RUDY BANDIERA 


5 commenti:

  1. Ciao Wlady. Siamo al varo del transumanesimo, che ne dici. Un totalitarismo tecnocratico in cui il libero arbitrio riveste un ruolo sempre più ridotto. Mi viene in mente la storia di un sultano che aveva centinaia di concubine, e le teneva chiuse a chiave ciascuna in una stanza, ma permetteva loro di scegliere il colore del lucchetto. Mero sadismo o necessità di lasciare l'illusione di una scelta?
    Mentre noi stiamo a sindacare se sia meglio la mela o android, facebook o google+, ci si sta costruendo una prigione attorno, che ci pone sempre più distanti dalla consapevolezza... Siamo sempre più simili agli animali negli allevamenti intensivi. Ma non importa: il trend è discutere se il lucchetto sia più bello blu o rosso. Non si scappa. C'è anche chi lo chiama post-umanesimo: come dargli torto? Ciao

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    1. Ciao Emanuele, bentrovato;
      premesso che non faccio uso da sempre dei soliti social, come facebook, Whatsapp, Google+ e a dire il vero nemmeno di YouTube dove non ho mai caricato nulla, rimango solo un utilizzatore.

      Mi limito solo ai due blog dove scrivo, senza pubblicità alcuna, nel mio piccolo cerco solo di trasferire la presunta informazione che riguardo a questo blog è arrivata quasi ad un milione di visite da tutto il mondo.

      Il fatto veramente triste è che la prigione ce la creiamo da soli bramando quelle cose che ci rendono schiavi; hai detto bene "siamo come quegli animali racchiusi nel recinto".

      Ti dirò, in verità, che non ha più nemmeno importanza il colore del lucchetto ce ne sono di tanti colori tutti dentro l'ovile, siamo nel periodo dell'Antropocene

      tOvvero l’era caratterizzata, condizionata, modificata dall’azione dell’uomo. La discussione è aperta tra geologi, climatologi, ecologisti: c’è chi pensa che essa sia già iniziata e chi invece ritiene che stiamo ancora vivendo nell’Olocene. Alcuni ricercatori, però, non solo sono sicuri che questa nuova fase della storia della Terra sia ormai in corso, ma ne hanno anche fissato il punto di partenza: la detonazione della prima bomba atomica nel 1945.

      Di questo passo credo che non ci sarà il "post-umanesimo", considerando che abbiamo già passato abbondantemente il "trans-umanesimo".

      Ciao

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    2. Potremmo anche dire che siamo nell' "imbrogliocene", così non ci sbagliamo. Mentre si discute di etichette le lobby ce la fanno sotto il naso (o sopra la testa).
      L'altro blog in cui scrivi è mica Stampalibera? Ogni tanto lo leggo. Ciao Wlady

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    3. ... a dire il vero l'umanità è sempre stata imbrogliata, prima dalle religioni, quando gli dèi hanno smesso di combattere tra loro, facendo combattere gli umani al posto loro, successivamente l'invenzione della politica ha diviso le masse con la retorica che si è andata ad aggiungere alla sempre presente religione che nel tempo è sempre diventata più virulenta.

      L'altro blog è questo: http://ningishzidda.altervista.org/ fatto apposta come doppione perché ormai questo è diventato troppo pesante e alcuni lettori hanno lamentato la pesantezza dell'apertura delle pagine, forse perché sono ormai cinque anni che inserisco articoli e come tutte le cose risente della pesantezza degli anni trascorsi.

      Su Stampa Libera sono solo un autore come lo sono anche di http://guardforangels.altervista.org/blog/ un ex moderatore di SL.

      Ho letto i tuoi commenti su Tankerenemy io quei personaggi delatori negazionisti li chiamo
      Trol

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    4. Sì, troll, disinformatori, guardiani del cancello, attori di crisi, consulenti giudiziari... Un bel pentolone. Sono daccordo l'uomo è sempre stato ingannato, ma nell'era dell'informazione la realtà sta davvero diventando più fittizia che mai. Per digerire tutta questa matrix, come dire, ci vuole proprio un bello stomaco. Daró un'occhiata all'altro blog. Grazie, ciao.

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