giovedì 26 febbraio 2015

analisi inquietante

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La copertina dell’Economist “World in 2015″: 
una miscela di simbolismo criptico e terribili predizioni
L’importante rivista The Economist ha pubblicato una edizione speciale chiamata “The World in 2015″. Sulla copertina ci sono delle immagini strane: un fungo atomico, la Federal Reserve in un gioco chiamato “Panic” e molto altro.
Normalmente non dedico un intero articolo all’analisi di una copertina, ma, in questo caso, non si tratta di una pubblicazione qualsiasi. E’ contenuta nel The Economist ed è direttamente correlata all’elite mondiale. E’, in parte, di proprietà della famiglia di banchieri Rothschild inglesi e del suo redattore capo, John Micklethwait, il quale ha partecipato più volte alla Conferenza Bilderberg – la riunione segreta in cui le figure più potenti del mondo, dal mondo della politica, della finanza aziendale e dei media discutono di politiche globali. Il risultato di questi incontri è totalmente segreto. 

E’ quindi giusto dire che chi lavora al The Economist sa cose che la maggior parte di noi ignora. Per questo motivo, la “previsione per il 2015″ contenuta nella copertina è piuttosto sconcertante.

La tetra e cupa copertina mostra personalità politiche, personaggi di fantasia e icone della cultura pop che sicuramente faranno notizia nel 2015. Tuttavia, la cosa più importante, è la presenza di una serie di immaginari estremamente simbolici i quali alludono a concetti importanti e ad eventi mondiali. Ecco la copertina:

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A prima vista, notiamo personaggi politici come Obama e Putin, riferimenti alla Rugby Cup e il nuovo film di Spider-Man. Ma uno sguardo più attento rivela una pletora di concetti importanti. Eccone alcuni.

IL GLOBO A DUE FACCE

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Un lato del globo guarda stoicamente verso l’Occidente, mentre l’altro lato appare iracondo. Rappresenta forse un confronto tra l’Oriente e l’Occidente? La copertina presenta un paio di altri simboli che si riferiscono alla “rivolta dell’Oriente”. Ciò che inquieta di più tuttavia, è che immediatamente sotto quel globo arrabbiato vi sono raffigurati un fungo atomico e il lancio di un satellite spia nello spazio.

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 Sorveglianza Hi-tech e guerra nucleare. Il The Economist non è molto positivo

IL COLORE DEI VOLTI


Date un’occhiata più da vicino ai volti dei personaggi presenti sulla copertina. Alcuni sono a colori e altri sono in bianco e nero. Perché?

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Tra quelli in bianco e nero vi sono Putin, la Merkel, Obama, Hillary Clinton, David Cameron, Hollande e Renzi. Tra quelli a colori vediamo David Blaine, un giovane con in mano uno striscione recante la scritta “Singapore” (a Singapore si terranno i South Asian Games nel 2015). Un altro ragazzo indossa dispositivi per la realtà virtuale. Una rapida raccolta di questi dati rivela che quelli in bianco e nero sembrano essere parte dell’elite (compreso il ragazzo dell’ISIS che probabilmente lavora per loro) e quelli di colore sono “estranei”. È così che l’elite percepisce il mondo?


IL PIFFERAIO MAGICO

piper2 La presenza del Pifferaio Magico su questa copertina “del 2015″ è decisamente inquietante. Il Pifferaio di Hamelin è una leggenda tedesca basata su un uomo che utilizzava il suo flauto magico per portare via i bambini dalla città di Hamelin.
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Il pifferaio magico conduce i bambini fuori da Hamelin. Illustrazione di Robert Browning “The Pied Piper of Hamelin“

Questa figura folkloristica risalente al Medioevo si dice rappresenti la massiccia morte per peste e catastrofi, o a causa di un movimento di massiccia immigrazione. E’ inoltre una perfetta rappresentazione di come gli odierni giovani vengano “attirati” e disorientati dalla “musica” dei mass media. In maniera quasi scontata possiamo vedere un ragazzino proprio sotto il flauto del Pifferaio.


IL RAGAZZO INETTO

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Proprio sotto il pifferaio magico si vede un ragazzo con uno sguardo sbalordito. Sta guardando un gioco chiamato “Panic”. Le parole “Federal Reserve” e “Chi” (che probabilmente sta per China) sono in cima, mentre le parole “luce verde” e “sis!” (Che probabilmente stanno per “Iside” o “crisi”) sono sul fondo. Questo ragazzino guarda imperterrito lo svolgersi del gioco come le masse impotenti vengono a conoscenza degli eventi tramite i mass media. L’obiettivo finale del gioco è quello di causare panico in tutto il mondo attraverso delle crisi generate casualmente da coloro che controllano il gioco. Ricordo che si tratta di una copertina di una rivista Rothschild.


CROP-O-DUST

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kidDi fronte a Putin vi è un piccolo elicottero su cui è scritto Crop-O-Dust. Sembra far riferimento a  “quel processo di irrorazione delle colture con insetticidi in polvere o fungicidi da un aereo.” Proprio sotto l’elicottero c’è un ragazzino che sta mangiando. Inquietante.
Seduto proprio sotto l’elicottero, questo bambino sta mangiando un pacchetto di noodles pesantemente lavorato. Sta ingurgitando il veleno diffuso dal velivolo?

CINA

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Un panda indossa una bandiera della Cina – mentre flette i muscoli, è un modo piuttosto chiaro per mostrare come la Cina stia guadagnando potere. Accanto ad essa c’è un lottatore di sumo in possesso di un grande batteria in cui le polarità (+ e -) sono chiaramente indicate. Sta alludendo a uno switch nella polarità delle potenze mondiali da Ovest ad Est?


IL FANTASMA

ghost Da dietro la gamba di Obama vediamo emergere un fantasma che legge una rivista dal titolo “Holiday”. Perché questo fantasma, che rappresenta una persona morta, sta pianificando una vacanza? 

Significa forse che le masse saranno così impoverite da poter pensare alle vacanze solo una volta morte? Potrebbe rapportarsi alle innumerevoli persone che sono morte in viaggio negli ultimi mesi? Sconcertante.


 
LA TARTARUGA

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when-i-strike-i-strike-hardIn piedi di fronte a tutto il resto, guardandoci fissi vi è una tartaruga con delle linee che ne circondano il guscio. Cosa rappresenta? Ci sarà un grande aumento delle tartarughe nel 2015? Probabilmente no. Una tartaruga arrabbiata è il simbolo della Fabian Society, un’organizzazione estremamente potente che ha lavorato per oltre un secolo verso la formazione di un unico governo mondiale.
  
Il motto della Fabian Society è “Quando colpisco, colpisco duro”. 

La filosofia dietro il socialismo Fabiano è fondamentalmente il modello di quello che oggi chiamiamo il Nuovo Ordine Mondiale.
La Fabian Society è un gruppo molto antico il quale ebbe origine in Inghilterra nel 1884, con lo scopo di formare uno stato unico socialista, globale. Il loro nome deriva dal nome dal generale romano Fabio, che pianificò attentamente le strategie per portare lentamente i suoi nemici alla sconfitta. Il “Socialismo Fabiano” utilizza il cambiamento incrementale per un lungo periodo di tempo in modo da trasformare lentamente uno stato anziché utilizzare una rivoluzione violenta. Si tratta essenzialmente di socialismo occulto. Il loro stemma originale era uno scudo con un lupo travestito da agnello in possesso di una bandiera con le lettere FS. Oggi il simbolo internazionale della Fabian Society è una tartaruga, con il seguente motto: “Quando colpisco, colpisco duro.”
– La Fabian Society, The Weather Eye 

Fabian_Society_LogoLa Fabian Society sosteneva apertamente una società scientificamente programmata e l’eugenetica attraverso la sterilizzazione. 

Il suo logo originale era un lupo travestito da agnello … non credo tuttavia fosse il modo migliore per nascondere il lupo alle masse.


(Il logo originale della Fabian Society)


11.3 E 11.5

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La parte in basso a destra della copertina presenta alcuni simboli più criptici. C’è un mucchio di immondizia a terra e due frecce in cui leggiamo 11,5 e 11,3. Si tratta di date da ricordare? Perché sono vicino ad un mucchio di immondizia? Se si guarda a queste figure come a coordinate, puntano da qualche parte in Nigeria. In altre parole, la presenza di 11,5 e 11,3 è un po’ inquietante, soprattutto considerando il fatto che chi ha fatto la copertina non ha voluto far capire alla gente di cosa stesse realmente parlando.

In piedi di fronte alla spazzatura vi è Alice nel paese delle meraviglie, la quale sta guardando in alto verso lo stregatto.

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Questo iconico gatto è noto per scomparire del tutto, lasciando visibile solo il suo inquietante sorriso. Abbiamo quindi un’altra allusione ad un mondo di fantasia, illusione e inganno, percepito da Alice – le masse. Insieme all’inclusione piuttosto inutile di David Blaine – il mago – la copertina mescola eventi del mondo reale con simboli che alludono all’inganno.

Altri simboli di rilievo su questa copertina sono un salvadanaio volante che esce dalle tasche di James Cameron; Un modello che porta una creazione di Alexander McQueen (stilista preferito della elite che morì in circostanze strane) e un ufficiale asiatica che porta una maschera per proteggerla da una malattia mortale.

Il 2015 sembra proprio fantastico!

CONCLUSIONE

L’Economist non è un giornaletto che pubblica eccentriche previsioni sul 2015 per vendere una manciata di copie in più. E’ collegato direttamente a coloro che danno forma alle politiche globali e che ne garantiscono l’attuazione. Il giornale è in parte proprietà della famiglia di banchieri Rothschild di Inghilterra e il suo editore partecipa regolarmente alle riunioni del Bilderberg. In altre parole, The Economist è collegato a coloro che hanno i mezzi e il potere per fare “predizioni” della realtà.

La copertina della rivista riflette essenzialmente l’Agenda globale delle élite ed è disseminata di simboli criptici che sembrano essere inclusi per “coloro che sanno”. E le masse, come Alice guarderanno lo stregatto scomparire, rimanendo confuse dalle illusioni, mentre il lupo travestito da agnello colpirà … e colpirà duro.
analisi inquietante 

In un commento a nome "Vinz" presente nell'articolo tradotto in italiano, rivela la grande somiglianza di un poster del 1967 dei Beatles:

 by Vinz
"Vorrei sottolineare la somiglianza impressionante con la copertina dell’album dei Beatles, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Fra l’altro, anche là è rimarchevole la presenza di personaggi raffigurati a colori e in bianco e nero. Se non vado errato, i personaggi in b/n (con la sola eccezione di Bob Dylan) erano già tutti morti nell’anno di uscita dell’album (1967)."

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