venerdì 25 luglio 2014

L’origine divina della regalità

L’enigma della “Lista Reale Sumerica”: l’origine divina della regalità, con regni della durata di 30 secoli!


La Lista Reale Sumerica è un antico testo scritto nella lingua sumera, nel quale sono elencati i regnanti di Sumer con rispettiva durata dei loro regni. Oltre a riferimenti storici accertati, il testo riporta anche l'elenco dei sovrani antidiluviani, i cui regni sono durati fino a 40 mila anni! I Sumeri credevano che la regalità fosse donata dagli dei e che potesse passare da una città all’altra con le conquiste militari. 

La storia del testo 

Come racconta The Ancient Origins, il primo frammento di questo testo straordinario fu individuato dallo studioso tedesco-americano Hermann Hilprecht su una tavoletta antica di 4 mila anni rinvenuta nel sito archeologico dell’antica Nippur. La scoperta venne pubblicata nel 1906. 

Dopo la scoperta di Hilprecht, furono ritrovati almeno altri 18 esemplari della Lista Reale, la maggior parte dei quali risale alla dinastia Isin (2017-1794 a.C.). I materiali presentano diverse discrepanze. Tuttavia, gli studiosi ritengono che il materiale comune a tutte le versioni della lista sia sufficiente per ritenere che derivino tutte da un unico originale. 

Tra tutti gli esemplari della lista, la versione più completa è rappresentata dal prisma Weld-Blundell, conservato nel Museo di Oxford. Si tratta di un parallelepipedo alto circa 10 cm, con i quattro lati maggiori completamente incisi con caratteri cuneiformi. Si ritiene che in origine ci fosse un fuso di legno che passasse nel suo centro, così da poter essere ruotato e letto su tutti e quattro lati. 

Il prisma elenca i governanti dell’era antidiluviana fino al sovrano dell’ultima dinasta Isin (1763-1753 a.C.). La lista ha un immenso valore storico, sia perché rispecchia molte antiche tradizioni, come quella che soggiace alla Genesi biblica, sia perché fornisce un importante quadro cronologico relativo ai diversi periodi della storia sumera.

 

Governanti Antidiluviani

La Lista Reale Sumera comincia con l’elenco dei primi otto re che hanno regnato prima di una grande inondazione. Dopo il diluvio, le varie città-stato e le loro dinastie si sono date guerra per la conquista del potere sul regno.
Nessuno degli otto sovrani ha avuto conferma storica da scavi archeologici, iscrizioni epigrafe o altro. È possibile che risalgano al periodo corrispondente a quello della cultura Jemdet Nasr, conclusosi intorno al 2900 a.C.
Tuttavia, ciò che lascia sconcertati è l’immensa durata cronologica dei governi. La lista inizia con l’origine stessa della regalità, vista come un’istituzione di origine divina:

“Dopo che la regalità calò dal cielo, il regno ebbe dimora in Eridu. In Eridu, Alulim divenne re; regnò per 28.800 anni”.

I regni sono misurati in “sar”, periodo che corrisponde a 3600 anni, e in “ner”, unità che ne vale 600, rivelando una serie di Regni incredibilmente lunghi:
  • Alulim di Eridu: 8 sars (28.800 anni)
  • Alalgar di Eridu: 10 sars (36.000 anni)
  • En-Men-Lu-Ana di Bad-tibira: 12 sars (43.200 anni)
  • En-Men-Gal-Ana di Bad-tibira: 8 sars (28.800 anni)
  • Dumuzi di Bad-tibira, il pastore: 10 sars (36.000 anni)
  • En-Sipad-Zid-Ana di Larag: 8 sars (28.000 anni)
  • En-Men-Dur-Ana di Zimbir: 5 sars e 5 ners (21.000 anni)
  • Ubara-Tutu di Shuruppak: 5 sars e 1 ner (18.600 anni)
Dunque, i primi otto sovrani di Sumer coprono un totale di 241.200 anni dal momento in cui la “regalità calò dal cielo”. Poi, come riporta il documento:

“Dopo che il Diluvio spazzò via ogni cosa e la regalità fu discesa dal cielo, il regno ebbe dimora in Kish”.

Interpretazione dei lunghi regni

I lunghi regni dei governanti sumeri non sono facilmente spiegabili, rimanendo a lungo oggetto di diverse interpretazioni. Ad un estremo, c’è chi liquida la faccenda come un tentativo di mitizzare figure storiche, sottolineandone con le cifre il potere e l’importanza.

All’altro estremo c’è chi è convinto che i numeri hanno un fondamento nella realtà e che i primi re sumeri erano esseri di un altro mondo in grado di vivere molto più a lungo degli umani. Secondo Zecharia Sitchin, la Lista Reale Sumera indica i primi insediamenti creati dagli Anunnaki sulla Terra, elencando i regni dei primi capi Anunnaki prima del Diluvio.

Dopo il diluvio, le straordinarie lunghezze dei regni sumerici diminuiscono progressivamente, fino a raggiungere standard “umani”.
Alcuni studiosi, come Bryant G. Wood, hanno richiamato l’attenzione sulla presenza di notevoli concordanze tra la Lista Reale Sumera e quanto riportato nella Bibbia.

Nel libro della Genesi, ad esempio, è raccontata la storia della grande alluvione e lo sforzo di Noè per mettere in salvo tutte le specie di animali terrestri. Inoltre, la lista sumera fornisce un elenco di otto re che hanno governato prima del diluvio; allo stesso modo, Genesi riporta che tra Adamo e Noè intercorrono otto generazioni.

Infine, dopo il diluvio, la lista regale sumera registra un graduale accorciamento della durata dei regni; allo stesso modo, Genesi, all’indomani dell’inondazione, riporta una graduale diminuzione della longevità degli uomini.
Dunque, la Lista Reale Sumera rimane una pietra preziosa, con tanti misteri ancora da svelare: perché i sumeri hanno ritenuto di dover elencare sovrani mitici e storici in un solo documento? Perché ci sono tante similitudini con Genesi? Perché i sumeri pensavano che i sovrani antidiluviani avessero governato per migliaia di anni?

Fonte

Corsivo mio:
Oggi si fa spesso confusione con il sistema sessagesimale sumero, con quello decimale egizio, (arabo) confondendo i due sistemi per il calcolo, inoltre viene confuso quasi sempre la precessione terrestre dell'asse della Terra che dura 25.960 anni per passare le dodici case, considerando che ogni casa zodiacale dura 2.160/2.148 anni circa.

Il Grande Anno:
il termine astronomico usato per denotare il numero di anni necessari a completare il ciclo delle dodici costellazioni zodiacali: il ritardo dello spostamento di una casa zodiacale all'altra, meglio noto come "Precessione degli Equinozi,  è di uin grado ogni 72 anni, perciò un ritardo di 360° equivale esattamente a 25.920 anni (72 X 360), un "Grande Anno", era così che scandiva il passaggio dei regni degli dèi Anunnaki sulla Terra. Sar e precessioni sono state il motivo delle lotte sanguinose tra enliliti ed enkiti e, l'impazienza di Marduk (per la supremazia sulla terra) figlio di Enki, provocò il disastro atomico che mise fine alla civiltà sumerica nel 2048 a.C. nella pianura del Sinai.

Eccoci così al quinto sole che le civiltà precolombiane, hanno così ben segnalato nei loro calendari di pietra, che nulla ha a che vedere con l'arrivo di Nibiru, che giustappunto Zecharia Sitchin ha sempre considerato 3.600 anni terrestri, uguale un Sar (anno di Nibiru, un Sar nibiruano è uguale a 3600 anni terrestri).

Dunque il "Sar" è il vocabolo sumero che indica il numero 3.600. Beroso lop usava come unità di tempo per i periodi di tempo di regno dei sovrani antidiluviani, esattamente come si legge nelle tavolette di argilla conosciute con il nome "Liste dei re sumeri". ZS è giunto alla conclusione che il Sar era l'anno degli Anunnaki, che equivaleva a un'orbita di Nibiru.

Riepilogando: 
Il tempo celeste, espressione coniata da ZS per indicare il ciclo zodiacale di 2160 X 12 anni, che (a suo avviso) gli Anunnaki inventarono per mettere in relazione il "Tempo Terrestre" (un anno sulla Terra) e il "Tempo Divino" (un anno su Nibiru, matematicamente = 3.600 anni terrestri). Un Era zodiacale di 2.160 anni terrestri forniva la "proporzione aurea" di 6 : 10, perfetta per il periodo orbitale di Nibiru, pari a 3.600 anni terrestri.

Orologio messianico:
termine utilizzato da ZS ne "Il Giorno degli dèi" per tracciare e predirre l'ascesa periodica delle aspettative messianiche in tutta la storia umana. Ha dimostrato che le aspettative messianiche erano legate alle orbite di Nibiru, al calendario di Nippur e alle Ere zodiacali.

Dopo il Diluvio, la sovranità sulla Terra venne concessa agli umani e ai semi-dèi, figli degli Anunnaki che si erano uniti con i figli della Terra, disperdendo progressivamente nel tempo il puro seme Anunna e, successivamente dopo i patriarchi seguiti dopo il Diluvio è stato accorciata la vita dei terrestri con un altro intervento genetico, fino ad arrivare ai 150 anni della vita di Mosè, emblematico è il racconto della spasmodica ricerca della vita eterna da parte di Gilgamesh nell'epico poema

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